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venerdì 18 luglio 2014

Titoli di coda

E mentre la tristezza ci avvolge, ma la passione ci spinge a capire cosa possiamo fare per il nostro futuro, calano i titoli di coda sulla vecchia AC Siena 1904.





Finita un'era, siamo passati ai proclami, ai comunicati, ai paroloni.
Ed è un passaggio doveroso, nella società della comunicazione al contrario dei nostri giorni.
Intanto, il 16 pomeriggio, alla presenza della stampa, un primo incontro lo si è avuto con il Sig. Parri, ultimo traghettatore della vecchia Robur verso la fine.
Alcune considerazioni preliminari, non tanto di utilità strategica, quanto emotive.
Anzitutto, il fatto di metterci fisicamente la faccia, va apprezzato. Vabbè, mi si dirà: il Parri deve continuare a vivere a Siena, il Parri rappresentava fisicamente il Siena e altre imprese collegate. Ma essere lì, solo, mi immagino, non deve essere stato facile.
Infine, un uomo che piange (anche per eventuali ripercussioni alle proprie aziende), io lo rispetto sempre.
Fine delle considerazioni emotive. Passiamo ad altro.
Tralascio qui tutta una serie di passaggi che sarebbero iper-polemici, in merito all'opportunità di concedere l'utilizzo di una struttura (lo stadio) a colui che, pur di minoranza, è stato uno degli artefici della scomparsa della Robur. Siamo buonisti ed andiamo avanti...
Sicuramente, ciò che abbiamo ascoltato è stata una ricostruzione interessata e personale degli avvenimenti (e ci mancherebbe altro...), che avrebbe bisogno di incroci e di dibattiti vis a vis. Mancano sicuramente molti dati, mancano le repliche di altri interessati.
Ma l'errore più grande di Parri, ciò che è balzato agli occhi a tutti noi, è stato l'anomalo collegamento con Davide Casella, l'ultimo outsider nella storia più che secolare della Robur.
Parri, qualunque sia l'interpretazione delle ultime vicende, esce sempre sconfitto.
Ipotesi 1: il collegamento Parri-Casella, verificato nella storia recente, è continuato. Il patto scellerato ha fatto in modo che al Siena fosse mancato lo spazio per l'ultimo tentativo di salvezza, al di là delle farse. In tal modo, Parri sarebbe uno dei killer (in)consapevoli della vecchia società, detto senza alcun pelo sulla lingua. Tale ipotesi è stata smentita da Parri stesso.
Ipotesi 2: il collegamento Parri-Casella non esiste, esisteva solo nel recente passato. Il risultato non cambia. Anzi, in tal caso Parri, per salvaguardare la propria persona ed il Siena, avrebbe dovuto fare non uno, ma due passi indietro, alzare una mano, comunicare una conferenza stampa e dire: "Signori, questo qui non ce l'ho chiamato io. Lo conosco, ma non è farina del mio sacco". Il tutto non è stato fatto, per cui le responsabilità di Casella, di default, ricadono sullo stesso Parri.
Personalmente, non voglio propendere nè per l'una, nè per l'altra ipotesi. Non mi interessa, poiché il risultato, come dicevo, non cambia.
C'è poi chi continua, imperterrito, l'opera di affabulazione che lo ha contraddistinto in tutti questi anni.
Il comunicato del 16 luglio di Massimo-Massimo è, tendenzialmente, un falso ideologico, anzitutto. E rappresenta l'ennesimo tassello, a livello di comunicazione, di quell'attività di mistificazione della realtà che, fino in fondo, fin oltre l'evidenza dei fatti, continua ad essere ripetuta.
Guardate, ve lo dico chiaramente: a me i casi border line affascinano in modo evidente. Stimo perciò Massimo Mezzaroma per avere ancora la forza di pubblicare comunicati come l'ultimo.
In pratica, si continua a dare la colpa a tutti, tranne che a se stessi. Ok, vero è che in fondo (dopo un fiume di parole), si chiede scusa ai tifosi, ma in maniera forzata. Parecchio forzata.
Andiamo per ordine. Prima delle scuse (all'ultimo rigo), la responsabilità la prendono: 
a) i giocatori, rei di non aver centrato la serie a e di non avere acconsentito alla spalmatura del debito, tranne una decina - Parri ci disse che aveva comunque abbandonato tale strada per problemi tecnici...
b) i "facili censori"...
c) i soggetti che hanno trattato, non di adeguata affidabilità e disponibilità economica.
d) il destino avverso, dato che un'altra trattativa non è andata in porto per impicci burocratici, "sebbene fosse basata su un apporto congiunto immediato di liquidità necessaria per l'iscrizione" - mi immagino...
e) "i fattori estranei alla gestione"...
Mancano la crisi dell'Europa, l'invasione delle cavallette e le piogge torrenziali. Poi, siamo a posto.


"Con la serenità di chi sa di aver operato sempre scelte responsabili, in un quadro di legalità, correttezza, impegno economico e passione sportiva, ancora una volta non farò mancare il mio impegno e contributo".
(M. Mezzaroma, Comunicato 16.07.2014)

2 commenti:

  1. mi viene da pensare che le lacrime del parri fossero di tutt'altro genere: il suddetto, sicuramente emotivmente provato e stanco, al tempo stesso probabilmente si vergognava come un cane delle cose che doveva dire e stava dicendo, consapevole che erano cazzate e che parecchia gente addentro alla questione robur-sistema siena si sarebbe messa a ridere pensando che il medesimo a questo punto aveva perso anche la faccia.
    tra l'altro, guarda caso, gli elogi sperticati che ha fatto a certi soggetti che non nomino, li ha fatti proprio a quelle persone che il sistema aveva già stabilito dovessero rientrare nel nuovo corso bianconero!!
    LACRIME SI, MA DI VERGOGNA
    loftus

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  2. tutto giusto e anche di più, solamente sulle considerazioni sul Parri dissento. h apianto? si e allora? nei giorni precedenti con i tifosi si esrpesso in mille maniere diverse, dicendo cose e contraddicendosi subito dopo. no, non si può paragonare a mezzaroma, ma sicuramente non ha fatto una bella figura (non fosse altro per aver portato Casella...daiii, sembrava davvero un film di lino banfi!). e qualcuno l'ha anche applaudito!?!

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