io non pensavo a te”
sibilava il Sommo Cantante.
Ed effettivamente, chi ci pensava a te, Christian Pallanch, se nemmeno mai ti avevo visto?
Sabato mattina, 29 settembre, girellavo, cazzeggiando.
Avete presente quei giorni in cui vi prendete alcune ore di svago, di
permesso dai quotidiani impegni e iniziate a fermarvi,
parlate con gli amici, visitate vecchi luoghi d'infanzia?
A fine passeggiata, incontro alcuni
membri dei Vecchi Ultras, che stavano sorseggiando l'aperitivo
pre-pranzo pre-partita.Due chiacchiere, chiaramente sulla Robur. Bei confronti, almeno dal mio punto di vista, con Cristiano e i “suoi ragazzi”, che a me fa sempre piacere vedere, nella loro bella gioventù.
Mi faccio un attimo da parte, Cristiano parla con una persona e poi me la presenta. Si tratta di Christian B. Pallanch, che, sull'organigramma del sito della Robur, appare come il Responsabile tecnico delle infrastrutture ed eventi. Ma che, probabilmente, al di là del ruolo assegnato, è l'uomo più vicino, almeno nell'avventura calcistica, a Massimo Mezzaroma.
Il romanissimo Pallanch (ma di cognome triestino, mi pare), architetto giovane e molto educato, dimostra una bella prosa e ampia disponibilità al dialogo.
Assai gentile, assorbe d'impatto la mia presentazione (pesantuccia...) ed inizia a discutere.
Vi riporto alcuni punti salienti della chiacchierata, quelli che, a mio avviso, possono essere i più importanti ai fini del bene della Robur.
Pallanch sostiene che, da almeno quattro anni, si stia adoperando per la ricerca di un modello sostenibile di ristrutturazione dell'area stadio. La produttività dello stadio, come succede in tante altre realtà europee, secondo l'architetto è il punto di svolta della vita o della morte di una società di calcio, nell'era moderna, insieme ad una attenta gestione dei costi e dei ricavi. La scelta di un lavoro sotto traccia, ci dice, è frutto di una difficoltà del contesto senese: Siena è una città “difficile” dal punto di vista architettonico e strutturale, Siena è una città “delicata” dal punto di vista politico.
Scartata chiaramente l'ipotesi Arbia - impietosamente bocciata anche da Pallanch - gli sforzi della Presidenza sarebbero pertanto tutti proiettati ad una ristrutturazione della conca del Rastrello. Ristrutturazione che ha trovato, nella scorsa settimana, un nuovo punto di svolta in un viaggio presso una non determinata località olandese per andare a rendersi conto di una struttura - stadio da 20.000 posti - presa come modello dall'architetto, per presentare poi il famoso progetto atteso, a questo punto, dal Sindaco Valentini.
Bene, fin qui il racconto dell'architetto. A voi credere o non credere, commentare ed ipotizzare.
A me, lo dico sinceramente, pur con la grande disponibilità al dialogo di Pallanch, queste notizie ormai lasciano il tempo che trovano, avendo perso, almeno ai miei occhi, ogni tipo di credibilità la Presidenza Mezzaroma.
Ma forse sbaglio io. Anzi, sicuramente sbaglio io.
Cristiano Bottoni ed i Vecchi Ultras hanno concesso una ragionata tregua ai Mezzaroma; tregua limitata, nel tempo e nella sostanza. Tregua che concede a Pallanch la possibilità di sviluppare il proprio lavoro. Ma (ed è un “ma” bello grosso) si pretende adesso che Mezzaroma tenga aggiornata la tifoseria senese, attraverso i suoi contatti con i referenti più importanti della stessa, visto che, fino ad ora, il Presidente ha provocato più disastri che altro.
Pallanch continui il proprio lavoro, ma il progetto da presentare poi al Sindaco deve (si sottolinea “deve”) arrivare il prima possibile, non oltre la fine dell'anno; come ci ha detto l'architetto.
Mezzaroma inoltre deve (si sottolinea “deve”) relazionare ciò che succede.
Ormai molti coperchi sono saltati, ormai la spinta verso la richiesta di chiarezza ha preso il sopravvento. Mezzaroma non ha più la possibilità di argomentare bluffando, il suo incontro con i Vecchi Ultras, dopo anni di richieste, avrà sicuramente avuto un significato. Bene, tutto ciò non ci interessa: avere convocato i Vecchi Ultras, averli coinvolti anche personalmente come referenti della tifoseria intera, fa sì che non ci sia più possibilità di nascondere niente.
Noi tifosi vogliamo sapere cosa succede, vogliamo essere aggiornati, sfiniti di vivere in questa attesa, fra punti di penalizzazione alla squadra e stipendi non pagati.
Ultimo appunto, riferito anche a Pallanch: la tifoseria del Siena e la città di Siena hanno dimostrato di tenere in enorme considerazione i Presidenti che operano per il bene della società. Noi non nasciamo per contestare a caso, noi non siamo sfascisti per principio, noi, semplicemente, vogliamo un Presidente appassionato che faccia il bene della Robur.
Mezzaroma ha scelto di non parlare mai chiaro alla tifoseria, di non dire chi era e perché fosse capitato qui. Erano gli anni del W Tutti, quindi, meschinamente, lo posso anche capire.
Ora, però, quei tempi sono finiti, tutto è cambiato.
Adesso, ad essere vispi, si potrebbe addirittura ipotizzare un asse di alleanza fra Noi della Robur e il resto che vuole demolirci (spero sia chiaro il senso). Ma bisogna lavorare INSIEME.
A fronte di tante persone - ed io sono una fra quelle - che non danno più il minimo di credibilità alle vostre chiacchiere, invito decisamente Mezzaroma e Pallanch a sfruttare gli spiragli che altri, che fra l'altro contano più di me, stanno decidendo di lasciare.
Il tempo, comunque, sta finendo...
Grande..............come sempre!
RispondiEliminaTDF