Avete presente qualcosa che funziona?
Che so, un orologio svizzero, la Volvo, il ciclo di produzione della Ferrero...
Ecco, io, se dovessi accorpare il nome di Stefano Osti ad un'idea, questa sarebbe riferita senz'altro alla funzionalità. Ed alla professionalità.
Vi avverto, l'intervista che segue è lungotta. Ma non ho saputo resistere alla tentazione.
Insomma, abbiamo l'occasione di sentire un Signore che ha fatto la storia recente della Robur!
Vi auguro buona lettura.
DA
UN SENESE CHE VIVE IN MAREMMA: COME SI SENTE UN MAREMMANO DOC COME
LEI NELLA NOSTRA SIENA, LA PIU' BELLA DELLE CITTA'?
Sono venuto a Siena nel novembre del 1980, avevo 23 anni, sono
stato in prova fino alla fine di marzo 1981. L' 8 aprile 1981 mi fu
proposto il primo contratto di lavoro, 600.000 lire al mese più
alloggio. Anche nel periodo in cui non ho lavorato al Siena (da
luglio 1987 ad agosto 2003) ho professato con chiarezza in ogni
società di essere un tifoso della Robur.
Non posso negare che
Grosseto, la città dove ho vissuto fino ai 23 anni di età e dove
ancora vivono i miei ormai anziani genitori, rappresenta un luogo del
cuore, ma ho ormai deciso di eleggere Siena la mia città dove voglio
vivere. Questo qualcosa dovrebbe significare!
CI
SPIEGHI MEGLIO LA SUA FRASE, PRONUNCIATA NELL'ANNO DELLA PRIMA
RETROCESSIONE IN B, PER CUI LA PRESIDENZA MEZZAROMA NON AVREBBE FATTO
TUTTO IL NECESSARIO PER SALVARSI
Nel dopo partita di Udine, a fine di aprile 2010, ebbi modo di
dire che, visto come era andato il campionato, forse era stato meglio
risparmiare i soldi per l'anno successivo. Ma in modo criptico volevo
che trasparisse il concetto che (anche perché secondo me il
campionato era finito male anche per la carenza di rinforzi adeguati)
nulla era stato fatto a gennaio da un dirigente che era allora
arrivato anche con il compito di tentare una salvezza difficile ma
non impossibile.
ALL'INTERNO
DELL'EX SPONSOR, C'E' MAI STATO QUALCUNO CHE SECONDO LEI HA AVUTO
VERAMENTE PASSIONE E AMORE PER LA ROBUR?
Non lo so, indubbiamente il povero David Rossi era un grande
tifoso della Robur, e anche l'avv. Giuseppe Mussari preferiva andare
in gradinata con i suoi amici piuttosto che in tribuna autorità come
sarebbe stato logico. Sicuramente i dirigenti senesi nell'area della
presidenza dell'Istituto sono certo siano sempre stati tifosi della
Robur. Spero che lo diventino quelli di oggi.
COME
COSTRUIREBBE L'ORGANIGRAMMA SOCIETARIO DEL SIENA PIU' BELLO, PESCANDO
DAL PASSATO OGNI PERSONAGGIO UTILE ALLA CAUSA?
E' molto difficile lasciare fuori qualcuno, in molti hanno dato
molto alla Robur. La Presidenza la darei all' Ing. Paolo De Luca,
l'uomo che ha fatto tutti sognare ad occhi aperti. La Vicepresidenza
a due grandi personaggi come il dr. Danilo Nannini e il dr. Vittorio
Beneforti. Non ci sono parole per loro, tant'è che lo Stadio
"Franchi" porta anche i loro nomi. Un ipotetico
Consiglio di Amministrazione potrebbe vedere persone che in vari
momenti hanno partecipato a risolvere momenti di crisi: Giorgi,
Mascagni, Tambani, Luchini, Vanni, Guerri, Salvietti, Pianigiani,
Verdiani, "Foffo" e Claudio Mangiavacchi. Mi scuso fin
d'ora per qualche dimenticanza. La direzione generale e sportiva
collegiale va a Sergio Gilardetti, Efrem Dotti, Nelso Ricci e
Giorgio Perinetti, non dimenticando le numerose salvezze in A. La
segreteria va gioco forza al più grande dirigente senese della
storia, Alfio Pistolesi. Per la sezione "tuttofare" senza
dubbio Mario Brandini.
NELLE
PIAZZE CHE LEI PROFESSIONALMENTE HA FREQUENTATO, QUALE LE E' SEMBRATA
QUELLA PIU' MATURA PER FARE CALCIO? E LA PEGGIORE?
Devo dire che in ogni luogo alla fine la differenza la fanno
sempre i risultati. Ma la piazza di Siena, presso cui ho prestato
servizio in tanti anni (16) ed in vari momenti della storia della
Robur, è cresciuta nel tempo fino a raggiungere una grande maturità.
Altra grande piazza è quella di Bologna, grande città dove la gente
vive la vita con grande gusto e piacere. Anche momenti di tracollo,
come all'inizio degli anni '90, dalla serie A alla serie C1 in due
anni, furono accolti con rabbia ma anche con serenità, tanto che in
terza serie non meno di 25.000 spettatori affollavano lo Stadio ogni
domenica. Per quello che riguarda la peggiore credo che con il
potenziale di pubblico che ha avuto e che ha tutt'ora Terni
potrebbe avere un grande futuro, ma che alla fine sia
quella che reagisce sempre in malo modo alle difficoltà, risultando
poi determinante ai risultati negativi della squadra
C'E'
MAI STATO UN GIOCATORE CHE, SE AVESSE POTUTO, NON SAREBBE MAI ANDATO
VIA DA SIENA?
I calciatori sono tutti dei professionisti e quindi in presenza di
proposte contrattuali migliori è ovvio che abbiano sempre deciso di
scegliere di andare altrove. Tuttavia sopratutto molti giovani e
giovanissimi si sono sempre rammaricati di non avere mai avuto una
possibilità di restare anche solo nella rosa della prima squadra. I
ragazzi delle squadre giovanili della Robur sono sempre stati
orgogliosi di vestire la casacca bianconera, molto più di tutti i
loro coetanei di altre società anche di lignaggio più alto. Ritengo
che ciò sia una grande risorsa per il futuro.
QUALE
E' STATO IL MOMENTO CALCISTICAMENTE PIU' FELICE, A PRESCINDERE
DALLA CATEGORIA, DI QUELLI IN CUI E' STATO A SIENA?
Le vittorie dei campionati sono sempre grandi ed esaltanti
momenti, così come le salvezze, di ogni categoria di parli. Se devo
scegliere un momento però ho un grande ricordo della stagione
1985/1986, quando in C1 con allenatore Ferruccio Mazzola restammo
tutto il girone di andata nelle prime posizioni di classifica,
ed il 4° posto finale permise alla Robur di disputare la Coppa
Italia con la serie A. Ma l'allora presidente Max Paganini, vide bene
di fare in modo di non trattenere Mazzola, di smontare la squadra e
poi di retrocedere in C2 (p.s. con quella barba che aveva mi ricorda
qualcuno di oggigiorno, e non solo per la barba.....). Alla fine
della stagione 1986/87 me ne andai a Sorrento, visto che Paganini non
aveva apertamente fiducia non tanto nel mio lavoro quanto nella
mia persona. Quella fu una grande occasione persa, bastava
prendere un attaccante e potevamo anche trovarci in serie B con 14
anni di anticipo.
IMMAGINI
DI AVERE UN POTERE COSMICO ILLIMITATO. COSA FAREBBE PER
SVILUPPARE CALCIO A SIENA?
Bella domanda ! Sopratutto difficile la risposta. Ci provo. Mi
voglio basare su un sano realismo. L'eventuale potere cosmico non
deve però essere economico, e quindi non si deve dimenticare il
bacino di utenza di Siena e del suo territorio e le possibilità.
Nella difficoltà di costruire un centro sportivo sia per la prima
squadra che per il settore giovanile, difficoltà sopratutto legata
alla logistica, vorrei fare accordi economici convenienti, ad
esempio, con la Colligiana per venti anni per la prima squadra, e
con tutte le società senesi di settore giovanile per l'utilizzo
semigratuito delle strutture sportive, presso cui potessero svolgere
attività le squadre giovanili e presso cui potessero anche avere
sede le scuole calcio delle società satelliti con il marchio Siena.
Ogni giovane calciatore di Siena non dovrà lasciare la nostra città
per Empoli o Firenze ma si dovrà puntare ad un reclutamento che
porti tutti i più bravi giovani del territorio a vestire la maglia
della Robur. Un discreto numero di giovani di fuori sede sarà
previsto, ma solo quando il loro valore sia straordinariamente
superiore a quello dei ragazzi locali. E poi la rosa della prima
squadra. Mezzaroma si lamentava quando l'anno di Sannino c'erano 26
giocatori professionisti in rosa, quest'anno siamo arrivati a 31, ma
sopratutto senza mai alcun giovane del vivaio (l'unico il 4°
portiere Marini diventato 3° dopo la partenza di Campagnolo). Avere
avuto una rosa di 27/28 giocatori in serie A di cui 7/8
provenienti o provenuti dal vivaio avrebbe significato un risparmio
di costi di grande entità. E' inutile piangere perché si spende
troppo quando non si mette mano ai veri costi, il numero dei
calciatori professionisti e quindi i loro compensi e dei tecnici.
Tutte le squadre di serie A hanno giocatori provenuti o provenienti
dal vivaio (basta pensare a Marchisio, Giovinco o De Ceglie alla
Juve, De Sciglio al Milan, ad esempio), quella che per ovvi motivi di
costi avrebbe dovuto averne più di tutti non ne ha mai
avuto neanche uno...... Con il risanamento fatto come si deve si
può ripartire alla grande per grandi obiettivi, sempre tenendo conto
delle nostre possibilità.
QUIZ
DI RAGIONERIA N. 1 (PER QUELLI BRAVI): UNA SPA DI NOME AC
SIENA TERMINA IL SUO ESERCIZIO IN PAREGGIO, PERTANTO I COSTI
SONO EQUIVALENTI AI RICAVI. ESSENDO FRA I COSTI ANCHE GLI STIPENDI,
CHE SONO PAGATI IN UN SECONDO MOMENTO RISPETTO ALLA MATURAZIONE, COME
POTREBBE ESSERE POSSIBILE CHE AL MOMENTO DI PAGARLI, L'AZIENDA NON
SIA IN POSSESSO DI BEN 18 MILIONI DI EURO DA VERSARE ENTRO SETTEMBRE,
SE IL BILANCIO A GIUGNO E' CHIUSO IN PAREGGIO?
Si può solo spiegare con il fatto che il bilancio non è fatto
solo di costi e ricavi, di entrate ed uscite. Ma di plusvalenze e
minusvalenze, di operazioni contabili che portano a risultati
patrimoniali di pareggio ma senza il vantaggio di 1 euro. E' quello
che è accaduto.
QUIZ
DI RAGIONERIA N. 2 (PER I CIUCHI): SE AD AGOSTO 2012 UN PRESIDENTE DI
SERIE A DICHIARA PUBBLICAMENTE CHE IL DEBITO DELLE AZIENDE CHE
GESTISCONO L'AC SIENA AMMONTA A 52 MILIONI DI EURO, E SE IN TUTTA
L'ANNATA CALCISTICA VIENE VENDUTO TUTTO IL POSSIBILE, COME E'
POSSIBILE CHE A GIUGNO 2013 IL DEBITO SIA DI 70 MILIONI DI EURO?
FORSE QUALCUNO RUBA?
Facendo riferimento al precedente paragrafo, quando si trasformano
i cespiti ammortizzabili (leggi patrimonio calciatori) esclusivamente
in costi (leggi stipendi calciatori e tecnici) senza mai immettere
denaro fresco nella società (leggi aumenti di capitale da parte dei
soci) non credo si possa andare troppo avanti. Non credo che si
possa parlare di appropriazione indebita (elegante eufemismo),
ma in caso di fallimento ci penserà il Tribunale eventualmente
a scoprirlo. Unica cosa da segnalare rispetto agli anni scorsi è il
grande aumento di spese per commissioni riconosciute agli Agenti di
calciatori, colleghi di lavoro del sig. Antonelli.
A
QUALI CONDIZIONI MEZZAROMA HA ACCETTATO LA PRESIDENZA DEL SIENA?
Possono solo rivelarlo poche persone, che ne sono a conoscenza:
l'avv. Giuseppe Mussari, l'allora sindaco dott. Maurizio Cenni,
l'avv. Giovanni Stronati, oltre al dott. Massimo Mezzaroma. Nessun
altro può conoscere la storia, forse qualche rudimento è conosciuto
dai soggetti facenti parte, con la Impreme s.p.a. della famiglia
Mezzaroma, della Progetto Siena s.p.a. Forse.
CHI
E' VERAMENTE IL PROPRIETARIO DELL'AC SIENA?
Al 100% il proprietario dell'A.C. Siena s.p.a. è la soc. Progetto
Siena s.p.a.
SE
LEI SBAGLIASSE A SCRIVERE NELLA COMPILAZIONE DEI MODULI PER IL
RISCATTO DI UN IMPORTANTE GIOCATORE ALLE BUSTE, PENSA CHE TROVEREBBE
UN ALTRO INGAGGIO?
Questo non lo so, posso solo dire che ho sempre curato il mio
lavoro come un'arte, a vantaggio della società presso la quale in
quel momento stavo svolgendo le mie prestazioni, sfruttando nel suo
interesse ogni dettaglio che la mia esperienza mi dettava.
Sbagliare può succedere a tutti, ma ci sono momenti in cui
l'attenzione che merita l'importanza della pratica in
corso dovrebbe impedire l'errore. Dovrebbe...
DIFFERENZE
E SIMILITUDINI FRA NANNINI E DE LUCA
Danilo Nannini e Paolo De Luca. Tempi troppo diversi per due
persone dalla grande passione per il ruolo che svolgevano. Affetto
innato (Danilo Nannini) e affetto acquisito (Paolo De Luca). Ho
lavorato per entrambi e devo dire che sono le persone a cui il
mio personale ricordo va molto spesso. Da loro ho imparato tante
cose, per l'età che avevo al momento più dal dr. Nannini, ero molto
giovane, mi è stato grande maestro. Tutti e due si
contraddistinguevano per la grande umanità che avevano con tutti
coloro che collaboravano con loro. Il caso ha voluto che ci
hanno lasciato a pochi giorni di distanza, nel 2007, il dr. Nannini
il 17 febbraio, l'Ing. Paolo De Luca il 31 marzo. Il mio cuore è
pieno di aneddoti di entrambi. Devo dire che con Danilo Nannini la
gestione terminava in pareggio senza possibilità di errore, nessuno
spreco era previsto ed il passo secondo la gamba era lo statuto
sociale. Con l'Ing. De Luca la situazione è stata diversa, il grande
sogno ha portato il Siena dalla B alla A, con 3 salvezze alla sua
presenza ed una con la presenza morale. I costi furono ovviamente più
alti, ma se la Banca Monte dei Paschi avesse erogato alla gestione De
Luca quando successivamente erogato alla gestione Stronati...
DIFFERENZE
E SIMILITUDINI FRA STRONATI E MEZZAROMA
La differenza fra Stronati e Mezzaroma è stata esclusivamente
legata alla ricapitalizzazione che l'avv. Stronati ebbe modo di fare,
prima che il maxi-sequestro gli legasse le mani, e che invece la
famiglia Mezzaroma ha accuratamente evitato. I risultati sportivi
hanno condannato la gestione Stronati, seppure dopo il 1° campionato
di Giampaolo esistesse il presupposto del raggiungimento di una
stabilità in serie A, con la valorizzazione di giocatori
di qualità come, fra gli altri, Zuniga, Karja, Calaiò, Curci,
Larrondo. Con Mezzaroma al suo arrivo subito in B, poi buoni
risultati, grazie sopratutto alla gestione mediatrice di
Perinetti. Fino ad oggi.
CI
RACCONTI UN ANEDDOTO SIMPATICO DI PAOLO DE LUCA
Aneddoti sull'Ing. Paolo De Luca ce ne sono tantissimi. Dalle
infinite partite a carte nei lunghi ritiri dell'era Papadopulo (in
trasferta quasi sempre dal venerdi), sopratutto con il massaggiatore
Cingottini. Dai cori contro Gaucci nelle bellissime serate
trascorse nelle feste nei Clubs bianconeri o nelle Contrade (sempre
con le divertentissime colonne sonore del caro Roberto Ricci),
alle indicazioni con freccia nella vecchia sede di Via Montanini che
il WC era la "Gaucci Home". Ma un episodio particolare, che
rende l'idea dell'animo del personaggio, lo ricordo volentieri. Un
lunedì, dopo un risultato negativo del giorno precedente, il
Presidente era nervosissimo e in sede trattò tutti malissimo,
con urlacci sguaiati verso tutti, senza motivi reali, comunque ci
lasciò tutti dispiaciuti. Quindi partì per Napoli. Il venerdì
successivo, al suo rientro si era portato una trombetta e cominciò a
suonarla appena entrato in sede. E per tutti noi aveva portato
un pensiero. Si era accorto che era stato eccessivo, ci era rimasto
male forse più di noi, e si era preoccupato di scusarsi in quel
modo. Questo era l'Ing. Paolo De Luca. Ogni anno, alla ricorrenza
della sua morte con un gruppo di amici ci rechiamo sempre a
Napoli. Visitiamo la sua tomba al cimitero di Poggioreale, Don
Gaetano Rutilo, che è nei partecipanti del viaggio, celebra la Messa
in ricordo, e in tale occasione ci incontriamo con tutta la
famiglia De Luca e con tutti gli amici e i consiglieri di
amministrazione (Ing. Roberti, Arch. Giunchi). E' il miracolo
dell'Ingegnere. Ogni anno fa incontrare nel suo ricordo tante persone
che hanno voluto bene al Siena ed ancora lo seguono con passione ed
affetto. E sono certo che dall'alto l'Ingegnere farà qualcosa perché
la Robur si salvi e prosegua la sua corsa. Perché il sogno continui.
Grazie dell'attenzione e sempre.....Forza Roburrone !!
Intervista eccezionale . Persona meravigliosa. Ma come cavolo si fa a non tenere nel proprio organico una persona professionale e seria come Osti. Da dementi. Grazie di fuore per cio'che hai fatto per la Robur mitico Stefano Osti. Wsg
RispondiEliminaMolto bella e leggo con piacere di questa visita che annualmente ancora fate all'Ingegnere presso il cimitero dove è sepolto; una cosa che da anni mi dico di farema non ho mai avuto modo.
RispondiEliminaComplimenti anche per questo
TDF