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giovedì 13 giugno 2013

Due chiacchiere con...Stefano Osti

Avete presente qualcosa che funziona?
Che so, un orologio svizzero, la Volvo, il ciclo di produzione della Ferrero...
Ecco, io, se dovessi accorpare il nome di Stefano Osti ad un'idea, questa sarebbe riferita senz'altro alla funzionalità. Ed alla professionalità.
Vi avverto, l'intervista che segue è lungotta. Ma non ho saputo resistere alla tentazione.
Insomma, abbiamo l'occasione di sentire un Signore che ha fatto la storia recente della Robur!
Vi auguro buona lettura.



DA UN SENESE CHE VIVE IN MAREMMA: COME SI SENTE UN MAREMMANO DOC COME LEI NELLA NOSTRA SIENA, LA PIU' BELLA DELLE CITTA'?
Sono venuto a Siena nel novembre del 1980, avevo 23 anni, sono stato in prova fino alla fine di marzo 1981. L' 8 aprile 1981 mi fu proposto il primo contratto di lavoro, 600.000 lire al mese più alloggio. Anche nel periodo in cui non ho lavorato al Siena (da luglio 1987 ad agosto 2003) ho professato con chiarezza in ogni società di essere un tifoso della Robur.
Non posso negare che Grosseto, la città dove ho vissuto fino ai 23 anni di età e dove ancora vivono i miei ormai anziani genitori, rappresenta un luogo del cuore, ma ho ormai deciso di eleggere Siena la mia città dove voglio vivere. Questo qualcosa dovrebbe significare!

CI SPIEGHI MEGLIO LA SUA FRASE, PRONUNCIATA NELL'ANNO DELLA PRIMA RETROCESSIONE IN B, PER CUI LA PRESIDENZA MEZZAROMA NON AVREBBE FATTO TUTTO IL NECESSARIO PER SALVARSI
Nel dopo partita di Udine, a fine di aprile 2010, ebbi modo di dire che, visto come era andato il campionato, forse era stato meglio risparmiare i soldi per l'anno successivo. Ma in modo criptico volevo che trasparisse il concetto che (anche perché secondo me il campionato era finito male anche per la carenza di rinforzi adeguati) nulla era stato fatto a gennaio da un dirigente che era allora arrivato anche con il compito di tentare una salvezza difficile ma non impossibile.

ALL'INTERNO DELL'EX SPONSOR, C'E' MAI STATO QUALCUNO CHE SECONDO LEI HA AVUTO VERAMENTE PASSIONE E AMORE PER LA ROBUR?
Non lo so, indubbiamente il povero David Rossi era un grande tifoso della Robur, e anche l'avv. Giuseppe Mussari preferiva andare in gradinata con i suoi amici piuttosto che in tribuna autorità come sarebbe stato logico. Sicuramente i dirigenti senesi nell'area della presidenza dell'Istituto sono certo siano sempre stati tifosi della Robur. Spero che lo diventino quelli di oggi.

COME COSTRUIREBBE L'ORGANIGRAMMA SOCIETARIO DEL SIENA PIU' BELLO, PESCANDO DAL PASSATO OGNI PERSONAGGIO UTILE ALLA CAUSA?
E' molto difficile lasciare fuori qualcuno, in molti hanno dato molto alla Robur. La Presidenza la darei all' Ing. Paolo De Luca, l'uomo che ha fatto tutti sognare ad occhi aperti. La Vicepresidenza a due grandi personaggi come il dr. Danilo Nannini e il dr. Vittorio Beneforti. Non ci sono parole per loro, tant'è che lo Stadio "Franchi" porta anche i loro nomi. Un ipotetico Consiglio di Amministrazione potrebbe vedere persone che in vari momenti hanno partecipato a risolvere momenti di crisi: Giorgi, Mascagni, Tambani, Luchini, Vanni, Guerri, Salvietti, Pianigiani, Verdiani, "Foffo" e Claudio Mangiavacchi. Mi scuso fin d'ora per qualche dimenticanza. La direzione generale e sportiva collegiale va a Sergio Gilardetti, Efrem Dotti, Nelso Ricci e Giorgio Perinetti, non dimenticando le numerose salvezze in A. La segreteria va gioco forza al più grande dirigente senese della storia, Alfio Pistolesi. Per la sezione "tuttofare" senza dubbio Mario Brandini.

NELLE PIAZZE CHE LEI PROFESSIONALMENTE HA FREQUENTATO, QUALE LE E' SEMBRATA QUELLA PIU' MATURA PER FARE CALCIO? E LA PEGGIORE?
Devo dire che in ogni luogo alla fine la differenza la fanno sempre i risultati. Ma la piazza di Siena, presso cui ho prestato servizio in tanti anni (16) ed in vari momenti della storia della Robur, è cresciuta nel tempo fino a raggiungere una grande maturità. Altra grande piazza è quella di Bologna, grande città dove la gente vive la vita con grande gusto e piacere. Anche momenti di tracollo, come all'inizio degli anni '90, dalla serie A alla serie C1 in due anni, furono accolti con rabbia ma anche con serenità, tanto che in terza serie non meno di 25.000 spettatori affollavano lo Stadio ogni domenica. Per quello che riguarda la peggiore credo che con il potenziale di pubblico che ha avuto e che ha tutt'ora Terni potrebbe avere un grande futuro, ma che alla fine sia quella che reagisce sempre in malo modo alle difficoltà, risultando poi determinante ai risultati negativi della squadra

C'E' MAI STATO UN GIOCATORE CHE, SE AVESSE POTUTO, NON SAREBBE MAI ANDATO VIA DA SIENA?
I calciatori sono tutti dei professionisti e quindi in presenza di proposte contrattuali migliori è ovvio che abbiano sempre deciso di scegliere di andare altrove. Tuttavia sopratutto molti giovani e giovanissimi si sono sempre rammaricati di non avere mai avuto una possibilità di restare anche solo nella rosa della prima squadra. I ragazzi delle squadre giovanili della Robur sono sempre stati orgogliosi di vestire la casacca bianconera, molto più di tutti i loro coetanei di altre società anche di lignaggio più alto. Ritengo che ciò sia una grande risorsa per il futuro.

QUALE E' STATO IL MOMENTO CALCISTICAMENTE PIU' FELICE, A PRESCINDERE DALLA CATEGORIA, DI QUELLI IN CUI E' STATO A SIENA?
Le vittorie dei campionati sono sempre grandi ed esaltanti momenti, così come le salvezze, di ogni categoria di parli. Se devo scegliere un momento però ho un grande ricordo della stagione 1985/1986, quando in C1 con allenatore Ferruccio Mazzola restammo tutto il girone di andata nelle prime posizioni di classifica, ed il 4° posto finale permise alla Robur di disputare la Coppa Italia con la serie A. Ma l'allora presidente Max Paganini, vide bene di fare in modo di non trattenere Mazzola, di smontare la squadra e poi di retrocedere in C2 (p.s. con quella barba che aveva mi ricorda qualcuno di oggigiorno, e non solo per la barba.....). Alla fine della stagione 1986/87 me ne andai a Sorrento, visto che Paganini non aveva apertamente fiducia non tanto nel mio lavoro quanto nella mia persona. Quella fu una grande occasione persa, bastava prendere un attaccante e potevamo anche trovarci in serie B con 14 anni di anticipo.

IMMAGINI DI AVERE UN POTERE COSMICO ILLIMITATO. COSA FAREBBE PER SVILUPPARE CALCIO A SIENA?
Bella domanda ! Sopratutto difficile la risposta. Ci provo. Mi voglio basare su un sano realismo. L'eventuale potere cosmico non deve però essere economico, e quindi non si deve dimenticare il bacino di utenza di Siena e del suo territorio e le possibilità. Nella difficoltà di costruire un centro sportivo sia per la prima squadra che per il settore giovanile, difficoltà sopratutto legata alla logistica, vorrei fare accordi economici convenienti, ad esempio, con la Colligiana per venti anni per la prima squadra, e con tutte le società senesi di settore giovanile per l'utilizzo semigratuito delle strutture sportive, presso cui potessero svolgere attività le squadre giovanili e presso cui potessero anche avere sede le scuole calcio delle società satelliti con il marchio Siena. Ogni giovane calciatore di Siena non dovrà lasciare la nostra città per Empoli o Firenze ma si dovrà puntare ad un reclutamento che porti tutti i più bravi giovani del territorio a vestire la maglia della Robur. Un discreto numero di giovani di fuori sede sarà previsto, ma solo quando il loro valore sia straordinariamente superiore a quello dei ragazzi locali. E poi la rosa della prima squadra. Mezzaroma si lamentava quando l'anno di Sannino c'erano 26 giocatori professionisti in rosa, quest'anno siamo arrivati a 31, ma sopratutto senza mai alcun giovane del vivaio (l'unico il 4° portiere Marini diventato 3° dopo la partenza di Campagnolo). Avere avuto una rosa di 27/28 giocatori in serie A di cui 7/8 provenienti o provenuti dal vivaio avrebbe significato un risparmio di costi di grande entità. E' inutile piangere perché si spende troppo quando non si mette mano ai veri costi, il numero dei calciatori professionisti e quindi i loro compensi e dei tecnici. Tutte le squadre di serie A hanno giocatori provenuti o provenienti dal vivaio (basta pensare a Marchisio, Giovinco o De Ceglie alla Juve, De Sciglio al Milan, ad esempio), quella che per ovvi motivi di costi avrebbe dovuto averne più di tutti non ne ha mai avuto neanche uno...... Con il risanamento fatto come si deve si può ripartire alla grande per grandi obiettivi, sempre tenendo conto delle nostre possibilità.

QUIZ DI RAGIONERIA N. 1 (PER QUELLI BRAVI): UNA SPA DI NOME AC SIENA TERMINA IL SUO ESERCIZIO IN PAREGGIO, PERTANTO I COSTI SONO EQUIVALENTI AI RICAVI. ESSENDO FRA I COSTI ANCHE GLI STIPENDI, CHE SONO PAGATI IN UN SECONDO MOMENTO RISPETTO ALLA MATURAZIONE, COME POTREBBE ESSERE POSSIBILE CHE AL MOMENTO DI PAGARLI, L'AZIENDA NON SIA IN POSSESSO DI BEN 18 MILIONI DI EURO DA VERSARE ENTRO SETTEMBRE, SE IL BILANCIO A GIUGNO E' CHIUSO IN PAREGGIO?
Si può solo spiegare con il fatto che il bilancio non è fatto solo di costi e ricavi, di entrate ed uscite. Ma di plusvalenze e minusvalenze, di operazioni contabili che portano a risultati patrimoniali di pareggio ma senza il vantaggio di 1 euro. E' quello che è accaduto.

QUIZ DI RAGIONERIA N. 2 (PER I CIUCHI): SE AD AGOSTO 2012 UN PRESIDENTE DI SERIE A DICHIARA PUBBLICAMENTE CHE IL DEBITO DELLE AZIENDE CHE GESTISCONO L'AC SIENA AMMONTA A 52 MILIONI DI EURO, E SE IN TUTTA L'ANNATA CALCISTICA VIENE VENDUTO TUTTO IL POSSIBILE, COME E' POSSIBILE CHE A GIUGNO 2013 IL DEBITO SIA DI 70 MILIONI DI EURO? FORSE QUALCUNO RUBA?
Facendo riferimento al precedente paragrafo, quando si trasformano i cespiti ammortizzabili (leggi patrimonio calciatori) esclusivamente in costi (leggi stipendi calciatori e tecnici) senza mai immettere denaro fresco nella società (leggi aumenti di capitale da parte dei soci) non credo si possa andare troppo avanti. Non credo che si possa parlare di appropriazione indebita (elegante eufemismo), ma in caso di fallimento ci penserà il Tribunale eventualmente a scoprirlo. Unica cosa da segnalare rispetto agli anni scorsi è il grande aumento di spese per commissioni riconosciute agli Agenti di calciatori, colleghi di lavoro del sig. Antonelli.

A QUALI CONDIZIONI MEZZAROMA HA ACCETTATO LA PRESIDENZA DEL SIENA?
Possono solo rivelarlo poche persone, che ne sono a conoscenza: l'avv. Giuseppe Mussari, l'allora sindaco dott. Maurizio Cenni, l'avv. Giovanni Stronati, oltre al dott. Massimo Mezzaroma. Nessun altro può conoscere la storia, forse qualche rudimento è conosciuto dai soggetti facenti parte, con la Impreme s.p.a. della famiglia Mezzaroma, della Progetto Siena s.p.a. Forse.

CHI E' VERAMENTE IL PROPRIETARIO DELL'AC SIENA?
Al 100% il proprietario dell'A.C. Siena s.p.a. è la soc. Progetto Siena s.p.a.

SE LEI SBAGLIASSE A SCRIVERE NELLA COMPILAZIONE DEI MODULI PER IL RISCATTO DI UN IMPORTANTE GIOCATORE ALLE BUSTE, PENSA CHE TROVEREBBE UN ALTRO INGAGGIO?
Questo non lo so, posso solo dire che ho sempre curato il mio lavoro come un'arte, a vantaggio della società presso la quale in quel momento stavo svolgendo le mie prestazioni, sfruttando nel suo interesse ogni dettaglio che la mia esperienza mi dettava. Sbagliare può succedere a tutti, ma ci sono momenti in cui l'attenzione che merita l'importanza della pratica in corso dovrebbe impedire l'errore. Dovrebbe...

DIFFERENZE E SIMILITUDINI FRA NANNINI E DE LUCA
Danilo Nannini e Paolo De Luca. Tempi troppo diversi per due persone dalla grande passione per il ruolo che svolgevano. Affetto innato (Danilo Nannini) e affetto acquisito (Paolo De Luca). Ho lavorato per entrambi e devo dire che sono le persone a cui il mio personale ricordo va molto spesso. Da loro ho imparato tante cose, per l'età che avevo al momento più dal dr. Nannini, ero molto giovane, mi è stato grande maestro. Tutti e due si contraddistinguevano per la grande umanità che avevano con tutti coloro che collaboravano con loro. Il caso ha voluto che ci hanno lasciato a pochi giorni di distanza, nel 2007, il dr. Nannini il 17 febbraio, l'Ing. Paolo De Luca il 31 marzo. Il mio cuore è pieno di aneddoti di entrambi. Devo dire che con Danilo Nannini la gestione terminava in pareggio senza possibilità di errore, nessuno spreco era previsto ed il passo secondo la gamba era lo statuto sociale. Con l'Ing. De Luca la situazione è stata diversa, il grande sogno ha portato il Siena dalla B alla A, con 3 salvezze alla sua presenza ed una con la presenza morale. I costi furono ovviamente più alti, ma se la Banca Monte dei Paschi avesse erogato alla gestione De Luca quando successivamente erogato alla gestione Stronati...

DIFFERENZE E SIMILITUDINI FRA STRONATI E MEZZAROMA
La differenza fra Stronati e Mezzaroma è stata esclusivamente legata alla ricapitalizzazione che l'avv. Stronati ebbe modo di fare, prima che il maxi-sequestro gli legasse le mani, e che invece la famiglia Mezzaroma ha accuratamente evitato. I risultati sportivi hanno condannato la gestione Stronati, seppure dopo il 1° campionato di Giampaolo esistesse il presupposto del raggiungimento di una stabilità in serie A, con la valorizzazione di giocatori di qualità come, fra gli altri, Zuniga, Karja, Calaiò, Curci, Larrondo. Con Mezzaroma al suo arrivo subito in B, poi buoni risultati, grazie sopratutto alla gestione mediatrice di Perinetti. Fino ad oggi.

CI RACCONTI UN ANEDDOTO SIMPATICO DI PAOLO DE LUCA
Aneddoti sull'Ing. Paolo De Luca ce ne sono tantissimi. Dalle infinite partite a carte nei lunghi ritiri dell'era Papadopulo (in trasferta quasi sempre dal venerdi), sopratutto con il massaggiatore Cingottini. Dai cori contro Gaucci nelle bellissime serate trascorse nelle feste nei Clubs bianconeri o nelle Contrade (sempre con le divertentissime colonne sonore del caro Roberto Ricci), alle indicazioni con freccia nella vecchia sede di Via Montanini che il WC era la "Gaucci Home". Ma un episodio particolare, che rende l'idea dell'animo del personaggio, lo ricordo volentieri. Un lunedì, dopo un risultato negativo del giorno precedente, il Presidente era nervosissimo e in sede trattò tutti malissimo, con urlacci sguaiati verso tutti, senza motivi reali, comunque ci lasciò tutti dispiaciuti. Quindi partì per Napoli. Il venerdì successivo, al suo rientro si era portato una trombetta e cominciò a suonarla appena entrato in sede. E per tutti noi aveva portato un pensiero. Si era accorto che era stato eccessivo, ci era rimasto male forse più di noi, e si era preoccupato di scusarsi in quel modo. Questo era l'Ing. Paolo De Luca. Ogni anno, alla ricorrenza della sua morte con un gruppo di amici ci rechiamo sempre a Napoli. Visitiamo la sua tomba al cimitero di Poggioreale, Don Gaetano Rutilo, che è nei partecipanti del viaggio, celebra la Messa in ricordo, e in tale occasione ci incontriamo con tutta la famiglia De Luca e con tutti gli amici e i consiglieri di amministrazione (Ing. Roberti, Arch. Giunchi). E' il miracolo dell'Ingegnere. Ogni anno fa incontrare nel suo ricordo tante persone che hanno voluto bene al Siena ed ancora lo seguono con passione ed affetto. E sono certo che dall'alto l'Ingegnere farà qualcosa perché la Robur si salvi e prosegua la sua corsa. Perché il sogno continui.
Grazie dell'attenzione e sempre.....Forza Roburrone !!

2 commenti:

  1. Intervista eccezionale . Persona meravigliosa. Ma come cavolo si fa a non tenere nel proprio organico una persona professionale e seria come Osti. Da dementi. Grazie di fuore per cio'che hai fatto per la Robur mitico Stefano Osti. Wsg

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  2. Molto bella e leggo con piacere di questa visita che annualmente ancora fate all'Ingegnere presso il cimitero dove è sepolto; una cosa che da anni mi dico di farema non ho mai avuto modo.
    Complimenti anche per questo

    TDF

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