Il canale youtube di wiatutti!

martedì 23 aprile 2013

Non si uccidono così anche i cavalli?


Datato 1969, “Non si uccidono così anche i cavalli?” è un film di Sydney Pollack che racconta una maratona di ballo nel 1932 a Los Angeles.
Al racconto fa da sfondo la grande depressione, un premio di 1500 dollari e (come la definisce il Morandini) ‘un’autentica sagra di sadomasochismo, claustrofobica fino all'angoscia, impressionante ricostruzione d'epoca’.

Ma cosa ci fa un film vincitore di un Oscar, un Golden Globe e 12 Nomination complessive, su un sito di calcio? Racconta benissimo lo stato d’animo, la spossatezza e la frustrazione di un tifoso semplice nel sentire i commenti sul futuro dello sport a Siena da chi potrebbe essere un nostro futuro sindaco: tale Valentini.
In lui riscontriamo, in un campo che ci vede abbastanza esperti, la completa mancanza di visione futura sullo sport cittadino. Un veicolo che ha aiutato le tasche di tanti senesi: commercianti, ristoratori, albergatori. Il dichiarare che lo sport senese non avrà futuro senza l’arrivo di forze esterne è quanto di più fiaccante ci possa essere. Siamo daccapo, signore e signori, di nuovo daccapo. È come se vedessimo dagli occhi stremati di Dorando Pietri, un salto di 15 anni indietro.
Un giudizio sull’intervista? Chi spera di essere eletto pare una persona priva di idee, di staff di supporto, di speranze e visioni. Anzi, sembra che pretenda che si accetti un futuro senza progetti, progetti che in terra di Siena vengono erroneamente chiamati speranze.
La dichiarazione somiglia molto alla strategia, che trattò il linguista, filosofo e teorico della comunicazione Noam Chomsky, definita ‘Fabbrica del consenso’. Il comunicatore definisce, la strategia del consenso, grosso modo così: “Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. È in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.”.
La maratona di ballo è quindi ricominciata. Tra un passo di Foxtrot e l’altro si comincia a parlare della mancanza di risorse, poi si cambia ritmo e con un movimento di Valzer ci si abbraccia alla richiesta di risorse esterne. Un nuovo ritmo servirà a far accettare a tutti che senza banca non si può far vivere una società di calcio e di basket poi, con un bel casché finale, si chiudono i balli.
Ma noi, abituati alle maratone e al pessimismo altrui, rispondiamo con le parole del presentatore della gara del film pluripremiato: “Ecco come la salutiamo la depressione! Dateci sotto gente, diamo il via alle danze!”.
Vogliamo ballare?
Serve un VERO Centro sportivo, serve una visione congiunta di tutte le forze politiche e serve una VERA sinergia con la Mens Sana. Un esempio? Un negozio che venda gadget e biglietti di AC Siena e Mens Sana; insieme. Pensate ai posti di lavoro, ce ne potrebbero essere di nuovi, no? Pensate a un centro sportivo comune, da regalare alla città. Pensate a una vera cittadella dello Sport, da fare magari tra dieci anni, ma da fare.
In parole povere: pensate. Che diamine: pensate. Perché per guidare una città servono le idee, e una cosa che a Siena è stata dimenticata: vedere le opportunità dove apparentemente non ci sono. E per far questo ci vogliono esperti, persone intelligenti, spirito di sacrificio, immaginazione. E rispondere al futuro con un semplice ‘ci devono pensare gli altri’ non serve, non è servito, non servirà mai.
Abituiamoci agli argomenti e cominciamo a crescere nelle richieste, nelle osservazioni, nella critica.


1 commento:

  1. Pensate a SIENA...............non ai cazzi vostri però!

    TDF

    RispondiElimina