Oggi ho ascoltato due bellissime interviste, di cui vi vorrei parlare.
Il canale youtube di wiatutti!
giovedì 19 giugno 2025
mercoledì 18 giugno 2025
Il buco nero
Francamente, ho sempre meno voglia di scrivere, per disgusto verso l’essere umano. Per cui oggi mi rimetto alla penna di Giorgio Bianchi, con il quale spesso condivido opinioni e pensieri. Non ho figli, meno male.
martedì 17 giugno 2025
Da aggressione a legittima difesa
Allora, prima di prencipiare vorrei fare i compiti a casa. "Unica democrazia mediorientale". "Allora il 7 ottobre?". "E l'Olocausto?". Dai, fatto. Ora posso avviare a parlare di Israele, censura permettendo.
lunedì 16 giugno 2025
La censura si abbatte su Wiatutti
Beh, diciamo anzitutto che è già tanto se ci troviamo a leggerci, stante come gira il mondo. L'Apocalisse, ormai in agenda, è solo rinviata, per cui facciamo alla svelta e approfittiamo per parlare di cazzi nostri. Come ad esempio la censura di Wiatutti.
venerdì 13 giugno 2025
Civil war
Chissà come ci risveglieremo all'inizio della prossima settimana. Anzi, chissà se ci risveglieremo. Già perché in questo weekend potrebbe innescarsi la terza guerra mondiale, con gli invasati sionisti in obiettivo di cancellare dalla faccia della terra l'Iran. Ma noi ci accontentiamo di meno e puntiamo su un evento un po' minore (ma non troppo): l'inizio della guerra civile ammerigana.
giovedì 12 giugno 2025
Siamo un popolo di tennisti
Piazzali, cortili, prati, campetti straboccanti di ragazzini che giocavano a pallone, dai più bravi ai più scarsi (quasi sempre in porta). Poesia? Sì, poesia, immaginazione, che faceva diventare quei campetti immensi stadi.
mercoledì 11 giugno 2025
Su quali basi si costruisce una accettazione silenziosa di un genocidio
Gaza, 2025. La Striscia è sprofondata in una catastrofe umanitaria di proporzioni bibliche. Oltre 50.000 palestinesi hanno perso la vita (dati ufficiali, ma sicuramente siamo a cifre mostruosamente più alte) e circa 120.000 sono rimasti feriti nel massacro che Israele ha messo in scena dal 7 ottobre 2023. Risultano sfollate 2 milioni di persone - praticamente l’intera popolazione - e intere porzioni del territorio sono state rase al suolo. Città come Rafah semplicemente sono state cancellate dalla mappa.
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