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giovedì 18 dicembre 2025

Bellazzini, ti prego, dimettiti

Passata (leggerissimamente) l’incazzatura per la sconfitta di domenica contro il Camaiore, tentiamo, in un raro barlume di lucidità, di analizzare l’intervista post partita di Mister Bellazzini, che ci pare esemplare nel dimostrare la difficoltà (chiamiamola così) del nostro allenatore in questo momento.


Il risultato lo sapete tutti, inutile infierire. Per cui andiamo a verificare qualche passaggio della nostra intervista.

Bellazzini parla di momento critico, nel quale “giocare con questo peso addosso non è facile per i ragazzi”. Ora, quale sia questo peso non è specificato, per cui proviamo noi a farlo. Ebbene, il peso (anzi, il macigno) che i giocatori hanno addosso viene tutto dal Mister stesso, dalla sua ossessione, dalla sua compulsione al controllo ed al contorto iper tatticismo. I ragazzi sono stati svuotati di energie psico-fisiche, non più capaci delle giocate elementari e schiavi delle loro paure indotte. Bellazzini vede poi “cose buone” prodotte nel primo tempo (quali non si conoscono) ed una dose di sfortuna perché c’erano “le premesse per aumentare la pressione offensiva nella ripresa” (ma che vuol dire?). La sconfitta alla fine è “figlia di una situazione emotiva complicata”. E la situazione emotiva complicata è diretta conseguenza del macigno di cui sopra, aggiungiamo noi.

In altre parti dell’intervista Bellazzini torna sul concetto di questo peso e di questa situazione emotiva critica, senza mai chiarire di cosa si stia parlando e soprattutto senza una parola di autocritica verso il suo operato. Lui, Bellazzini, resta monoliticamente ancorato al suo calcio e alle sue idee. Il che non sarebbe nemmeno male, se non fosse che le sue idee ci stanno affossando e - udite udite - ci porteranno nel baratro del fondo classifica, senza che nessuno in società abbia la volontà, il coraggio e la forza economica di mandare via lui e di conseguenza il Ds che lo ha scelto ed il suo folto staff che lo accompagna.

Siamo di fronte ad un uomo dalla psiche complessa, come dimostra un passaggio che ci ricorda i peggiori momenti di Giampaolo, sul quale per anni questo blog ha invocato un tso mai arrivato, che ci avrebbe liberato dalla follia compulsiva di un malato di mente che, come tutti i sovrastrutturati, ad un certo punto perde il contatto con la realtà ed inizia ad entrare in mondi fantasiosi e scissi dal contesto delle cose concrete. Bellazzini elogia i giocatori, che “non si sono disuniti”, ma che anzi “hanno continuato fino alla fine”. A fare, come automi, il non gioco imposto dal lavaggio del cervello del Mister, aggiungiamo noi. Ed ecco qui il passaggio più inquietante, quello per cui vale la pena esonerare ieri questa persona che è ormai distaccata dalla drammatica realtà del campo: “Da dentro abbiamo avuto una certa identità di squadra fino alla fine, è un valore assoluto e non lo dimentico”. Eccola qua, la identità di squadra. Una squadra che contro una neopromossa non tira mai in porta ma che in compenso lascia per cinque volte che il Camaiore si presenti con un uomo solo davanti al nostro portiere.

Ora, se andate a vedere le pagelle di questo blog, noi eravamo contentissimi di come questo Siena giocava, esaltando anche l’operato di Bellazzini seppure sia ben nota la nostra totale avversione agli allenatori che pensano troppo e che ci fanno capire che il calcio lo hanno inventato loro. Bellazzini sfianca. Sfianca noi tifosi, che dobbiamo vedere le meline mentre perdiamo, ma soprattutto sfianca i giocatori, programmando la loro giovane mente su meccanismi ripetuti ed automatizzati, che il calcio rifugge, dato che il calcio è un gioco praticato da esseri umani e non da robot.

Chiediamo pubblicamente a Bellazzini di dimettersi, dato che nessuno lo manderà mai via, nemmeno se si arrivasse ultimi in classifica. Sia uomo e ci liberi dalle sue ossessioni.


1 commento:

  1. La differenza la fa l'autocertificazione, e per me questa persona non la fa. Solo presuntuoso o anche limitato? Boh.
    Comunque se non si è dimesso, lo doveva cavare la Società, ergo a casa pure loro.
    O godono di qualche indulgenza plenaria? Nel passato anche recente si è visto un atteggiamento molto più critico e pesante anche verso persone che, faccio un esempio, alla fine vantavano 2 promozioni di cui una in B.....

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