Pagine

Le nostre rubriche

giovedì 2 maggio 2024

Università Rotschild

Oh ragazzi, una cosa incredibile! Ma allora 'sti Rotschild esistono davvero?


No, perché io pensavo che fossero solo frutto dell'invenzione delle menti bacate dei complottisti. E invece...

Invece qualche giorno fa l’ereditiera di questa simpatica famiglia dell’aristocrazia mondiale ha inviato tramite la propria fondazione una lettera "gentile" ai membri del senato accademico dell’Università La Sapienza di Roma affinché non approvassero la mozione che chiedeva lo stop al bando di cooperazione accademica con Israele, come richiesto dagli studenti. La lettera è stata rivelata da alcuni professori e al suo interno, pur in linguaggio formalmente cordiale e misurato, si avvisa che la mancata collaborazione con le università israeliane comporterebbe una diminuzione del rating internazionale della Sapienza e quindi "un evidente danno significativo" per l’ateneo romano. Nessun commento in merito è arrivato dalla rettrice, Antonella Polimeni. Per mera casualità, il 17 aprile il senato accademico ha votato nel senso desiderato dalla fondazione Rothschild, confermando la cooperazione con le università israeliane, mentre le ampie proteste studentesche sono state duramente represse dalla polizia.

Nella lettera, Yehoshua Bubola Lévy de Rothschild (bel nome, complimenti) esordisce esprimendo profonda preoccupazione per le richieste degli studenti degli atenei italiani e definisce la decisone presa dal Senato Accademico dell’Università di Torino come "non solo discutibile dal punto di vista etico e accademico, ma anche controproducente per il progresso scientifico e la promozione della pace". Rothschild prosegue dicendo che quella di Torino è "una decisione che non ha precedenti razionali o giustificazioni valide: non solo essa rappresenta un passo indietro per il principio di libertà accademica, ma rischia anche di minare il pluralismo e il confronto di idee, pilastri fondamentali dell’ambiente universitario". L’ereditiera evidenzia poi il fatto che la mancata collaborazione avrebbe comportato una diminuzione del rating internazionale della Sapienza e quindi "un evidente danno significativo" per l’ateneo stesso.

Chi vede in queste parole il segno di una velata minaccia è un terrapiattista. Seguita la Rothschild: "Vorrei evidenziare che, contrariamente ad alcune interpretazioni, lo Stato di Israele è impegnato a garantire le libertà fondamentali e l’uguaglianza di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalla loro etnia o religione. In particolare, il 20% della popolazione israeliana è composta da cittadini arabo-israeliani che godono degli stessi diritti e opportunità, incluso l’accesso alle università del paese". Aggiungiamo: unica democrazia mediorientale, diritto all'autodifesa, aggredito e aggressore. Avremmo qualche obiezione sul merito della affermazione dell'ereditiera, ma non ci soffermiamo a discutere di cazzate, come è questa.

La questione è che nessuno più si permetta di fare come a Torino e Pisa, due università notoriamente antisemite. E lasciate che Israele continui il suo genocidio senza rompere i coglioni.

Nessun commento:

Posta un commento