Il fianco sud

Ragazzi, aiuto. Stiamo per essere definitivamente circondati. Ok, da est lo si sa, la Russia fra pochissimo c'entrerà in casa. A nord speriamo che l'Austria non faccia scherzi. A ovest ci risarà la Russia che da Lisbona tornerà indietro. E a sud...

Meno male che abbiamo un ministro della guerra che pensa a tutti noi e che ha "una visione della sicurezza molto ampia". Davvero, queste sono botte di culo che capitano una volta sola nella vita. E nella visione molto ampia rientrano tutte le nostre infrastrutture, ponti compresi.

Sì dai, quei ponti che saltano per aria come birilli nelle guerre. Lo stiamo vedendo da anni in Ucraina: i ponti sono i primi a essere presi di mira e, a meno che non siano clamorosamente difesi, vanno fuori uso in un batter d'occhio.

Ebbene, secondo Tajani, il ponte sullo Stretto si deve fare anche (ed ormai soprattutto) per difendere il fianco sud della Nato. Quello da cui qualcuno ci attaccherà, partendo appunto dalla Sicilia e risalendo su su per la penisola. E noi, secondo la visione tajaniana, cosa faremo? Ma certo, zitti zitti useremo il ponte per: a) evacuare la popolazione civile e le truppe in difficoltà; b) far arrivare uomini e mezzi per difendere il territorio. Il tutto mentre il Nemico, chiaramente, non penserà neppure lontanamente a poter colpire l’infrastruttura, che si staglierà per chilometri in mezzo al mare.

Ecco, ma chi sarà mai il Nemico che ci attaccherà? Ok, tutti voi puntate sul maledetto Putin. E anche io, lì per lì, c'ero cascato. Ma poi ho fatto un po' di conti ed ho capito. Il nostro Tajani, secondo me, si aspetta un'altra invasione di Annibale, il redivivo cartaginese che dalle coste tunisine stavolta avrà vita più facile: monterà su un torpediniere con le sue truppe ed i suoi elefanti, sbarcherà a Mazara del Vallo e da lì si insinuerà su su verso il nord della Sicilia fino ad arrivare a Cariddi. Ma a Messina troverà tutte le nostre truppe schierate ed appena discese dal ponte e fine dei giochi.

Ragazzi, ma che stratega! Grande Tajani, avanti tutta.