Stavolta tocca ad un piccolo capolavoro sulla tematica dell'amore.
Sta nella poetica di Battiato parlare molto di amore. Spesso trattandosi di amore alto, ultraterreno, l'amore che lega l'uomo a qualcosa al di sopra di sé, cercando un legame indissolubile ed eterno. Per Franco, questo è il reale fine della nostra esistenza, del nostro transito terrestre: il contatto col divino.
Esiste comunque anche un'altra frequenza dell'amore, quella terrena. Quella che Battiato ha dimostrato di mettere in opera, ma che, nel suo messaggio, non è la priorità della nostra esistenza. E quindi capita che questo amore, che ci tiene incatenati alle cose e alle persone, sia destinato a finire. Così come finisce il mito di questo amore.
In "Fisiognomica", album del 1988, Battiato affronta appunto spesso la questione di amore terreno ed ultraterreno. "La fine dell'amore", contenuto in "Fisiognomica", ha probabilmente avuto la sventura di "affogare" in una batteria di eccezionali successi contenuti all'interno del medesimo lavoro; ma è canzone splendida.
Splendida perchè racconta in modo onesto ma spietato la fine dell'amore, nello scenario di una Sicilia bagnata dal sole ed inebriata dal profumo delle zagare. Un amore all'inizio fulminante, omnipervasivo, sincero. Ma ci vuol poco a cambiare lo scenario.
Una passeggiata sul lungomare, una mezza frase, la richiesta di essere presentato ufficialmente in famiglia: è la fine. Nel momento in cui si tocca la libertà dell'essere umano, l'amore termina, rapidamente e senza fronzoli, attaccato dall'indifferenza. Eppure, anche nella fine del rapporto, viene fuori la grande dolcezza di Battiato, che si domanda se il suo amore resisterà ad un altro addio.
Musicalmente, l'intreccio di archi, pianoforte ed organo ci trasportano all'interno della storia dei due amanti, con un crescendo quasi drammatico al momento dell'addio. Segnaliamo, al termine del cantato, un assolo impressionante dello storico tastierista Filippo Destrieri, forse mai così ispirato.
Le catene devono essere spezzate, soprattutto se portano a soffocarci: questo uno dei tanti messaggi che Battiato ci ha voluto tramandare.
Quando t'innamori è tutto bello
Anche come ti ossessionano i pensieri
Echi di mantra nel suono del suo nome
Camminavamo sul lungomare
Mi disse: "Sanno già di noi
Vieni a casa, ti presento ai miei"
Ma solo l'idea mi fa sentire prigioniero
Primordiali movimenti interni a un'emozione
Amore mio
Resisterai a un altro addio
Senza tante cortesie
Ti accorgi che è finita
Da come cadi nell'insofferenza
Ti dividerà
Nei miei ricordi
La Quarta Sinfonia di Brahms
ooohhhh ma t ha lasciato la tu donna?
RispondiEliminaBeici sopra , funziona meglio di Battiato e quell artro aspetta....... a ecco
sgalambero.
Pei lasciti dopo storie lunghe
Sangioveto vecchio piu' vecchio i rapporto piu vecchio a da esse i sangioveto.
Pe' i casi gravi Tutone meglio anice della galassia
pe' quelli gravissimi, tipo t ha lasciato pe' anda' a lecco ( no provincia) co' una tedesca colle birkenstock e i carzini di lana....
allora Carmol confezione da 200 ml 65° ti passa gnicosa.
manunta
Consiglio mio
RispondiEliminaappe' dopo i lasciti se sete anarcolici
mina non c'e' piu audio
battiato se lo batte sull orsona.
vaiavaia battiato porannoi
aesse trombato un decimo di mina potrebbe di' la sua' ma codesto...gnamo
l e' roba pe' senesi co' fisime foloso..fiche
manunta tera tera
Corriamo un pò, le mani son sudate
RispondiEliminaE scivola il volante, non parli più
Le luci in fila illuminano il tuo profilo stanco
Le mani sono immobili, i pensieri simili
Non so se andranno via
Le gallerie, i fumi densi, i buchi neri
E i tuoi discorsi strani, che hai fatto tu,
Ma che silenzio, non sento il motore
E neanche più l′amore
Son certo che è andato giù
A rompersi tra le ruote dell'autostrada.
Non c′è, non c'è più vitalità
Qui tra noi due
Non c'è più audio, non c′è nessun programma
Su tutte le frequenze in onda su di noi
Non c′è, non c'è più sole sulle parole afone e pallide
Sei stata l′ultima a dire io ti amo
Una volta purtroppo, una volta sola.
Nell'autogrill ci gira il vento intorno
Urlando consonanti, ma che cosa ho
E tempo da matti c′è se già
Il sole sta nascendo lì fermo sull'orizzonte che
Guarda lontano e non ha paura.
Non c′è, non c'è più vitalità
Qui tra noi due
Non c'è più audio, non c′è nessun programma
Su tutte le frequenze in onda su di noi
Non c′è, non c'è più sole sulle parole afone e pallide
Sei stata l′ultima a dire io ti amo
Una volta purtroppo, una volta sola
https://youtu.be/agZV8G1-G6s
Battiato spappolato, carcato a brice ,spicinato ,battuto come un noce
manunta highway version