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domenica 27 giugno 2021

La domenica di Franco. Il mito dell'amore

Stavolta tocca ad un piccolo capolavoro sulla tematica dell'amore.

Sta nella poetica di Battiato parlare molto di amore. Spesso trattandosi di amore alto, ultraterreno, l'amore che lega l'uomo a qualcosa al di sopra di sé, cercando un legame indissolubile ed eterno. Per Franco, questo è il reale fine della nostra esistenza, del nostro transito terrestre: il contatto col divino.

Esiste comunque anche un'altra frequenza dell'amore, quella terrena. Quella che Battiato ha dimostrato di mettere in opera, ma che, nel suo messaggio, non è la priorità della nostra esistenza. E quindi capita che questo amore, che ci tiene incatenati alle cose e alle persone, sia destinato a finire. Così come finisce il mito di questo amore.

In "Fisiognomica", album del 1988, Battiato affronta appunto spesso la questione di amore terreno ed ultraterreno. "La fine dell'amore", contenuto in "Fisiognomica", ha probabilmente avuto la sventura di "affogare" in una batteria di eccezionali successi contenuti all'interno del medesimo lavoro; ma è canzone splendida.

Splendida perchè racconta in modo onesto ma spietato la fine dell'amore, nello scenario di una Sicilia bagnata dal sole ed inebriata dal profumo delle zagare. Un amore all'inizio fulminante, omnipervasivo, sincero. Ma ci vuol poco a cambiare lo scenario.

Una passeggiata sul lungomare, una mezza frase, la richiesta di essere presentato ufficialmente in famiglia: è la fine. Nel momento in cui si tocca la libertà dell'essere umano, l'amore termina, rapidamente e senza fronzoli, attaccato dall'indifferenza. Eppure, anche nella fine del rapporto, viene fuori la grande dolcezza di Battiato, che si domanda se il suo amore resisterà ad un altro addio.

Musicalmente, l'intreccio di archi, pianoforte ed organo ci trasportano all'interno della storia dei due amanti, con un crescendo quasi drammatico al momento dell'addio. Segnaliamo, al termine del cantato, un assolo impressionante dello storico tastierista Filippo Destrieri, forse mai così ispirato.

Le catene devono essere spezzate, soprattutto se portano a soffocarci: questo uno dei tanti messaggi che Battiato ci ha voluto tramandare.


Il mito dell'amore vive, si nutre di fantasia
Quando t'innamori è tutto bello
Anche come ti ossessionano i pensieri
Nell'attrazione, bisogno di unità
Echi di mantra nel suono del suo nome
Un giorno da ragazzi
Camminavamo sul lungomare
Mi disse: "Sanno già di noi
Vieni a casa, ti presento ai miei"
Mi tocchi il cuore e la libertà
Ma solo l'idea mi fa sentire prigioniero
Nei valori tradizionali il senso di una via
Primordiali movimenti interni a un'emozione
Amore mio
Resisterai a un altro addio
Il mito dell'amore muore
Senza tante cortesie
Ti accorgi che è finita
Da come cadi nell'insofferenza
Ciò che ti unisce
Ti dividerà
Nei miei ricordi
La Quarta Sinfonia di Brahms

3 commenti:

  1. ooohhhh ma t ha lasciato la tu donna?
    Beici sopra , funziona meglio di Battiato e quell artro aspetta....... a ecco
    sgalambero.
    Pei lasciti dopo storie lunghe
    Sangioveto vecchio piu' vecchio i rapporto piu vecchio a da esse i sangioveto.
    Pe' i casi gravi Tutone meglio anice della galassia
    pe' quelli gravissimi, tipo t ha lasciato pe' anda' a lecco ( no provincia) co' una tedesca colle birkenstock e i carzini di lana....
    allora Carmol confezione da 200 ml 65° ti passa gnicosa.

    manunta

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  2. Consiglio mio
    appe' dopo i lasciti se sete anarcolici

    mina non c'e' piu audio

    battiato se lo batte sull orsona.
    vaiavaia battiato porannoi
    aesse trombato un decimo di mina potrebbe di' la sua' ma codesto...gnamo
    l e' roba pe' senesi co' fisime foloso..fiche

    manunta tera tera

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  3. Corriamo un pò, le mani son sudate

    E scivola il volante, non parli più

    Le luci in fila illuminano il tuo profilo stanco

    Le mani sono immobili, i pensieri simili

    Non so se andranno via

    Le gallerie, i fumi densi, i buchi neri

    E i tuoi discorsi strani, che hai fatto tu,

    Ma che silenzio, non sento il motore

    E neanche più l′amore

    Son certo che è andato giù

    A rompersi tra le ruote dell'autostrada.

    Non c′è, non c'è più vitalità

    Qui tra noi due

    Non c'è più audio, non c′è nessun programma

    Su tutte le frequenze in onda su di noi

    Non c′è, non c'è più sole sulle parole afone e pallide

    Sei stata l′ultima a dire io ti amo

    Una volta purtroppo, una volta sola.

    Nell'autogrill ci gira il vento intorno

    Urlando consonanti, ma che cosa ho

    E tempo da matti c′è se già

    Il sole sta nascendo lì fermo sull'orizzonte che

    Guarda lontano e non ha paura.

    Non c′è, non c'è più vitalità

    Qui tra noi due

    Non c'è più audio, non c′è nessun programma

    Su tutte le frequenze in onda su di noi

    Non c′è, non c'è più sole sulle parole afone e pallide

    Sei stata l′ultima a dire io ti amo

    Una volta purtroppo, una volta sola

    https://youtu.be/agZV8G1-G6s

    Battiato spappolato, carcato a brice ,spicinato ,battuto come un noce

    manunta highway version

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