Ormai non si tratta nemmeno più di politicamente corretto. No, siamo ben oltre. Siamo al grottesco che viene spacciato (e soprattutto imposto) per reale. Siamo alla patologia. Siamo al razzismo più bieco. E ciò accade un po' in tutti i settori, ma soprattutto nello sport, che ha sempre avuto la funzione di specchio ed esempio per la società intera. Volete degli esempi?
CASO 1 - JAMIE VARDY
Chiunque segua un minimo il football inglese, avrà negli ultimi anni sentito parlare di James Vardy, attaccante del Leicester delle meraviglie. Bomber fulmineo, dinoccolato, aggressivo e meraviglioso nel momento delle finalizzazioni. Vardy è uno sbevazzatore, un classico inglese sporco e proletario, un ragazzo di strada, molto istintivo, non un fighetto metrosexual da copertina. Le sue esultanze traboccano di rabbia, ogni goal è un piccolo tassello di modesta ribellione al football patinato e svenduto della Premier League. Qualche settimana fa, dopo una importante segnatura, Vardy si è diretto verso la bandierina e, come più volte fatto in carriera, la ha abbattuta in scivolata. Nulla di clamoroso, se non fosse stato per il fatto che la bandierina aveva una pezza arcobaleno contro le discriminazioni di genere, per cui, secondo l'interpretazione dei moralisti del football, Vardy avrebbe dato "un chiaro esempio di comportamento terribilmente omofobo". Vardy così si è ritrovato a scusarsi del gesto ed a firmare la bandierina arcobaleno con un messaggio distensivo.
CASO 2 - LA 50 KM DI MARCIA
E' stata ufficialmente eliminata dal programma olimpico di Parigi 2024 la disciplina più lunga e faticosa dell'atletica leggera, una competizione spettacolare, che ha visto negli anni una serie di imprese epocali da parte di super atleti di tutto il mondo. Incredibile la motivazione secondo la quale essa è stata cassata: perchè non rispetta la parità di genere. Da anni atlete e associazioni di categoria stavano chiedendo di introdurla anche in ambito femminile ed invece il Comitato Olimpico ha deciso d'imperio di eliminare anche quella maschile, sostituendola con un evento "misto", probabilmente una staffetta di chilometraggio inferiore. Ah, in compenso è stata introdotta la breakdance...
CASO 3 - SEBASTIAN COLTESCU
L'ormai famosissimo quarto uomo romeno, denominato "l'arbitro razzista", che durante un match di Champions League fra PSG e Istanbul Basaksehir ha apostrofato con un epiteto razzista Pierre Webo, vice allenatore turco. Ora, tralasciando il fatto che nella lingua romena il termine "negru" non pare avere connotati razzisti, è davvero incredibile come in questo caso si sia guardato solo il dito e assolutamente non la luna. E parliamone quindi della luna. Parliamo del Basaksehir, squadra vicinissima al macellaio Erdogan, che da anni ne sta combinando di cotte e di crude in Turchia e nell'intero Medio Oriente ed è responsabile diretto di decine di migliaia di persone. No, di questo non se ne è parlato.
CASO 4 - EDINSON CAVANI
Squalificato per tre turni il noto attaccante uruguagio in forza al Manchester United per avere risposo su Instagram "Gracias negrito" ad un amico di infanzia che si congratulava con lui. Ora, basta che si parli con un sudamericano per intendere che il termine non ha nulla di spregiativo o razzista, ma anzi è speso in termini affettuosi; ma ciò chiaramente non interessa. Cavani è un razzista, tanto che dovrà sottoporsi ad un non meglio precisato corso di rieducazione (???), per fargli capire che il termine non si può utilizzare, nemmeno per scherzo, nemmeno - e qui sta il punto - nella comune accezione popolare del luogo dal quale proviene. Come una autorità di regime quale essa è, la FA inglese ha deciso, con moto totalitario, di sovrastare il modello degli altri, una storia del luogo, la lingua stessa del luogo. "Tutto ciò trasuda un fondo di superiorità razziale che la FA pretende di avere nei confronti di altri popoli che, meno sviluppati e più "primitivi", sono razzisti anche senza rendersene conto", come giustamente scrive Andrea Antonioli sulla rivista "Contrasti".
Il razzismo degli antirazzisti è sempre più forte, che Iddio ce ne scampi.
PS: esuliamo un attimo dal tema, ma non troppo. Proprio ieri il deputato del Partito Democratico USA, Emanuel Cleaver, per non incorrere in errore di sessismo grammaticale, ha salutato il Parlamento americano affiancando ad "Amen" (che viene pronunciata "Eimen", come "Hey Man") il termine "Awoman". Buonanotte.
Grande pezzo Almuta, grazie
RispondiEliminaUn mondo e una società destinati allo scatafascio, non c'è cura o speranza
Quella della 50 KM DI MARCIA fa il paio con la LOTTA GRECO ROMANA, anch'essa eliminata dalle Olimpiadi.... guardatele voi, io oramai solo le paraolimpiadi guardo quando posso
Lancilsette
"🎼🎼...paraponzi ponzi po',ci sta un popolo di abitanti con pigmento diverso dal nostro che ha inventato tanti balli il più famoso è l' " alligalli"...siamo i "vatussi" gli altissimi abitanti con pigmento diverso dal nostro...paraponzi ponzipo'...O come avrebbe fatto il poro Vianello!!! Oh! Ma anche Fausto Leali con quell'Angiolino eh!!
RispondiEliminaNo vabbe', il razzismo è un problema serio inutile girarci intorno, uno dei problemi correlati però è che chi dovrebbe dare l'esempio è spesso afflitto da rincoglionimento da politicamente corretto e tutto questo non fa altro che aggravare il problema stesso. In Italia fino a pochi anni fa la parola negro non era considerata razzista almeno che non venisse pronunciata in maniera dispregiativa, poi un certo antirazzismo di maniera l'ha trasformata in tabù. Il problema è che questo modo di fare moralista finisce con rendere pesante essere antirazzista favorendo di fatto il razzismo stesso.
RispondiEliminaPersonalmente penso che il razzismo sia un problema gravissimo. Applicato da chiunque, anche da coloro i quali si autodenominano antirazzisti. Lo ha rilevato anche la Federazione uruguaiana:”La Federcalcio inglese ha commesso un atto discriminatorio contro la cultura e lo stile di vita uruguagio. La sanzione mostra la visione parziale, dogmatica ed etnocentrica della Federcalcio inglese”. Al-Mutanabbi
EliminaNON LA SAPEVO questa della MARATONA!!!!
RispondiEliminaTalmente DEMENZIALE da apparire bellissima!
Ma io, a questo punto, credo che sia RAZZISTA qualsiasi possibile discriminazione:
- può un NANO (ops, "Differentemente Alto") vincere nel SALTO IN ALTO?
NO, non può... dunque è RAZZISMO... VIA IL SALTO IN ALTO
- può un TISICO (ops, "Differentemente Muscoloso") vincere il LANCIO DEL PESO?
NO, non può... dunque è RAZZISMO... VIA IL LANCIO DEL PESO!
- Può un PIGMEO (O devo dire "Differentemente Watusso"?) diventare un campione di BASKET?
NO, non può... dunque trattasi di BIECO RAZZISMO... VIA IL BASKET!
- Può una DONNA sollevare lo stesso PESO di un uomo?
NO, non può... razzismo DI GENERE... VIA IL SOLLEVAMENTO PESI!
Anzi, ora che ci penso... non è forse RAZZISMO DI GENERE dividere le competizioni in MASCHILI E FEMMINILI???
VIA TUTTI GLI SPORTS!!!!!!
Ma, almeno al RAZZISMO DI GENERE, c'è una soluzione...
TUTTI UGUALI, TUTTI CONTRO TUTTI...
non vedo l'ora di assistere ad un bell'incontro di BOXE tra TYSON e CARLA FRACCI!
(E non mi dite che una DANZATRICE NON PUO' praticare la boxe… sareste RAZZISTI CULTURALI)