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martedì 6 agosto 2019

La stampella dello sparring partner

Mi appare spesso, su FB, il rimando del blog di Pierluigi Piccini. Che sbircio sempre volentieri. Di solito ci capisco poco, da sempliciotto quale sono, ma un articolo forse l'ho compreso.
Oh, lo ammetto. A volte mi viene difficile capire cosa si nasconda dietro a una foto apparentemente decontestualizzata, un articolo in francese, un link criptico. Appartenendo alla casta dei poveracci (delle partite IVA), spesso non ho nemmeno il tempo per stare lì e lambiccarmi il cervello sul significato recondito di certi "articoli". Ahimè, devo produrre, perché se no la sera non si mangia.
Uno di questi giorni, però, butto l'occhio su un pezzo scritto proprio dal dott. Piccini, con la foto di un Brunooo biciclettato, con titolo "Lo sparring partner". Articolo interessante, dagli spunti intelligenti, che in pratica racconta di uno sparring partner che allena il pugile protagonista; il tutto per specchiarsi l'uno con l'altro e non far partecipare alla dinamica della politica ciò che si considera il terzo incomodo.
Sta a voi decriptare chi siano i tre personaggi (sparring partner, terzo incomodo, pugile protagonista) nell'agone politico contemporaneo senese... Io invece tento di capire come si sia giunti fino a questo punto, ovvero perché esista lo sparring partner, il terzo incomodo e il pugile protagonista.
Durante il ballottaggio delle elezioni comunali, un annetto fa, lo sparring partner ed il terzo incomodo si misero insieme per battere quello che sarebbe poi diventato (ma va...) il pugile protagonista, che tuttavia al tempo pareva essere in netto svantaggio. A compimento di una mossa che i più (Wiatutti fu fra quei più) giudicarono sbagliatissima, utile solo all'avversario. Che difatti, proprio su questa sciagurata presa di posizione (e non per la spinta dei bloggers, caribelli), vinse a sorpresa la tornata elettorale. I cittadini non compresero cioè a cosa servisse quell'apparentamento fra due persone che, fino a pochi giorni prima, se le erano dette e date di santa ragione. Qualche pezzentello (Wiatutti fu fra quei pezzentelli) mise sull'attenti i due contendenti/amanti, ma ci fu detto, direttamente o no, che in fondo noi di politica ne capivamo il giusto, che eravamo prezzolati e anche un po' fascisti e che quindi, direttamente o no, dovevamo tacere.
La decisione fu presa di concerto, ovviamente: fra quello sparring partner - che poi ha continuato a fare lo sparring partner anche e soprattutto su FB (nonostante le pressanti indicazioni a smetterla arrivate anche dal proprio partito) - ed il terzo incomodo, che in pratica dello sparring partner ha finito per essere la stampella. 
Prova ne sia la foto che rimettiamo in evidenza e che risale non a un secolo fa. Personaggi, da sinistra a destra: Piccini, De Vivo, Valentini, Vigni. Tutti contenti (più o meno), a parte uno, mi pare. Uno che se ne sta un po' discosto, quasi a nascondersi, pare con una busta (???) di plastica in mano. Insomma, uno che pare capitato lì per caso dopo aver comprato due etti di tonno dal vicino negozio di alimentari.
Wiatutti ha seguito con grande interesse la parabola picciniana nelle ultime elezioni locali, fin da quando si presentò, fintamente a caso, ad una conferenza al Jolly qualche anno prima delle elezioni. Poi la lista interessante, piena di ragazzi giovani e con idee in zucca. E poi... E poi non c'è stato ciò che ci attendevamo. E che abbiamo più volte auspicato anche su questo blog. E cioè che Piccini, da uomo intelligente quale è, si facesse da parte, rimanesse molto dietro la line up, inviasse al fronte qualcuno di quei ragazzotti bravi che aveva selezionato (uno su tutti l'amico Vanni, gonfio di meritati voti, a dimostrazione che, Piccini o non Piccini, le persone che hanno qualcosa da comunicare possono farcela). E invece no. 
Quando decisi di smettere di giocare a pallone, lo feci tardi. Giocavo poco ormai e, quando lo facevo, il giorno dopo non camminavo. Soffrivo di una tendinite terrificante alle caviglie, che non mi permetteva di correre e mi obbligava ad infiltrarmi con antidolorifici locali, sebbene ancora qualche guizzo di genialità a livello di idee lo detenessi. Uno strazio, finché un giorno un medico non mi disse che, se avessi continuato, avrei avuto probabilmente lo strappo di entrambi i tendini di Achille. E così mi misi a fare altro, lasciando giocare i più giovani. Certo, lì per lì smettere non fu affatto semplice: la vita di spogliatoio, l'odore dell'erba bagnata in aprile, le nottate a ripassare mentalmente la partita appena giocata. Ma poi presi coscienza che potevo fare anche altro, occupare il mio tempo in cose che mi potevano dare uguale e diversa soddisfazione. Ciò che puntualmente avvenne.
Insomma, io ci rifletterei...

8 commenti:

  1. Anche questa volta condivido molto di quello che scrivi, però alcune cose mi sento di puntualizzarle. È senz’altro vero che l’alleanza tra Valentini e Piccini ha segnato le sorti del secondo turno, ed anche io che al primo avevo votato per il Piccini, che comunque avrebbe rappresentato una cesura con il passato, ho deviato su De Mossi. Ho però già scritto tante volte che i bloggers hanno avuto un atteggiamento “particolare”, esprimendosi ed esponendosi prima del ballottaggio per il futuro sindaco e facendosi in qualche modo garanti di un profilo che probabilmente non tutti (e certamente non io) conoscevano a sufficienza, ma evitando invece di dichiarare il voto prima del primo turno, quando i candidati erano molti e quasi tutti di rottura, cosa della quale ancora oggi mi chiedo il perché. Comunque il blog di Piccini è “tosto” ma bello e vivo, con molti spunti culturali, politici, sociali ed anche musicali e con l’espressione di un movimento che con il suo avvicinarsi ed allontanarsi a fisarmonica dalla giunta, testimonia un carattere realmente civico ed un minimo di visione futura della città. Purtroppo è un blog chiuso, nel quale non è possibile il confronto e la polemica alla quale meritevolmente voi non vi siete mai sottratti. Mi ricordo il grandioso commento di Dino Risi sui film di Moretti, “Quando vedo un lavoro di Nanni, mi viene sempre voglia di dirgli: spòstati e fammi vedere il film”, ecco, quando penso a Piccini ed al movimento “Per Siena”, la sensazione è più o meno la stessa.
    AB

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    1. Ordunque, 'sta cosa che dici che stai condividendo tanto di ciò che scrivo, è oggettivamente preoccupante (per entrambi). Sul ruolo dei bloggers, io ne ho talmente tanto scritto che eviterei, ma per l'ultima volta ti dico la MIA posizione (perché i bloggers non sono mai stati un blocco unico, nemmeno a livello di pensiero). Lo scrivo grosso, in modo che si legga (definitivamente?) meglio. AL BALLOTTAGGIO, CI FOSSE STATO VALENTINI VS HITLER, IO AVREI VOTATO HITLER (è una iperbole, eh). SIA PER NON AVERE PIU' AL GOVERNO DELLA CITTA' QUEL PARTITO CHE LA HA SVUOTATA, SIA PERCHE' IN DEMOCRAZIA E' GIUSTO ALTERNARE. I BLOGGERS SONO STATI PIU' O MENO SILENZIOSI FINO AL BALLOTTAGGIO, VERO. IO PERSONALMENTE L'HO FATTO (E L'HO DICHIARATO SCRIVENDOLO) PER NON ESSERE POI TACCIATO DI AVER IN QUALCHE MANIERA "INFLUITO" SU QUESTO O QUEL CANDIDATO (AMMESSO E NON CONCESSO CHE POTESSI FARLO), GLI ALTRI NON SO, MA PENSO PER LA STESSA RAGIONE. A ME PARE CHE SIA UNA RAGIONE ASSAI ONESTA INTELLETTUALMENTE, SI VEDE SI SARA' SBAGLIATO ANCHE A FARE COSI... AL BALLOTTAGGIO I BLOGGERS SI SONO ESPRESSI IN MODO ASSAI NETTO. IO, CHE AL TEMPO ERO FORSE QUELLO PIU' DUBBIOSO DI QUESTA EPIFANIA PRE-BALLOTTAGGIO, NON SOLO A OGGI NON RIMPIANGO NIENTE, MA LO RIFAREI ANCORA CON MAGGIORE IMPEGNO. SO DI NON AVERE MINIMAMENTE INFLUITO SUL RISULTATO FINALE, MA SE LO AVESSI FATTO, NE SAREI FELICE, PER LE RAGIONI SOPRA EVIDENZIATE. Ovvia, spero di essere stato chiaro. Sulla qualità del blog del dott. Piccini, concordo. Blog stimolante, come penso (non ci ho mai parlato in vita mia) sia lui come persona. Candidati di rottura????? Uno?

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    2. Io penso che abbiate influito perché su di me avete influito. So di criticare il sindaco quasi ad ogni suo passo (non ci posso fare niente, non mi piace e più amministra e meno mi piace, come modi e come sostanza), ma nel decidere di votare un candidato vicino ad un mondo, quello leghista-sovranista, che mi fa schifo, il vostro imprimatur mi ha alleggerito. Gli altri candidati li conoscevo ancora meno, ma non ho difficoltà a definirli di rottura pur non conoscendo le loro storie in dettaglio (ti ricordo però che di spazio in una giunta di rottura ne hanno trovato), perché al contrario di Piccini hanno preferito non apparentarsi o accordarsi con il fu PD al ballottaggio. Magari dovrei definirli furbi e non di rottura, ma la sostanza resta, in un ballottaggio tirato, anche pochi voti direttamente e saldamente controllati avrebbero potuto spostare i piatti della bilancia. Comunque meglio così, preferisco andare avanti, magari sbagliando strada, che continuare in una strada senza uscita sempre più dissestata, stretta e buia.
      AB

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    3. Dio bonino, ma allora hai dei problemi... Cioè, ti sei lasciato suggestionare da una banda di stronzi, andando a votare un sindaco che ti fa schifo (ora) che gravitava intorno a un mondo che ti faceva schifo (allora?)??? Bello dai. Ma poi soprattutto credibile. Si fa un giochino? Ascolta... "Mandami il tuo IBAN, mandami il tuo IBAN, mandami il tuo IBAN". Badiamo se funziona la suggestione ancora una volta... Altri candidati di rottura, pur non conoscendoli bene... Perdonami, ma qui fatico a seguirti davvero. Chi erano i candidati di rottura per te? Io 2 candidati di quegli schieramenti (quelli PER ME) davvero di rottura li ho invitati alle Leopoldelle a parlare, un candidato lo ho votato al primo turno (il mio amico Michele di PAP)... i tuoi quali erano?

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  2. Chiaro che ho dei problemi, oltretutto pensando che non lo facesse ho votato l’unico che poi si è apparentato!
    Oh, io te lo mando l’iban, ma poi il bonifico me lo devi fare tu...

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  3. Perché non le rifai le leopoldelle? L’originale gli ridava ogni anno.
    AB

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    1. Le Leopoldelle ruotavano sulle elezioni (a parte uno spin-off su De Luca), per me, come dissi, è una cosa esaurita. Però un'idea per rifarne una l'avrei...

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