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giovedì 17 gennaio 2019

Il primo semestre (e un pochino) demossiano

Un amico mi rimprovera da un po' di aver scritto poco o niente sull'avvio dell'avventura governativa dell'Avvocato, alla guida del borgo polveroso. E vabbè, fra Robur, paglii ed altre seghe, davvero sono rimasto un po' indietro. Non che abbia molto da commentare, a dire la verità, ma qualcosa scriverò, giù...
Driiiin. Driiiin.
"Pronto Avvocato?".
"Sì, dimmi".
"Senti, volevo mettere su Wiatutti un articolo per una rassegna semestrale delle tue attività al Comune. Me lo scrivi te come al solito?".
"No guarda, non ho tempo".
"Ok, allora fo io".
"Va bene, vai".
D'altra parte, cari lettori, sapete già, come da tempo affermano eminenti voci, che questo blog è un dettato del Primo Cittadino di Siena, per cui bisogna sempre chiedere il permesso di esprimersi; soprattutto se si parla del Sindaco medesimo.
Ordunque, salto la prima parte relativa alla composizione della Giunta (sulla quale mi sono espresso inizialmente in termini non positivi, ma debbo dire che malaccio finora non mi pare stia facendo, a parte qualcosa che metteremo in evidenza) e getto lo sguardo indietro per vedere in questo primo semestre abbondante cosa sia stato prodotto.
Tre Paglii anzitutto. Forse, a conti fatti, uno di troppo? Già, perché al di là delle perplessità su una genesi che presenta oggettivamente punti oscuri e bislacchi e del triste infortunio del cavallo della Giraffa, ad una prima lettura poteva parere che lo straordinario avesse dapprima fortificato la figura del Sindaco, soprattutto nella indiretta ratifica avuta alla sua opzione dal voto maggioritario delle contrade, cioè del popolo senese. E poi il caldo, le belle giornate, l'atmosfera spettacolare... Ma il Palio è birbo e di solito, soprattutto quando si rientra nel non ordinario, rischia di presentarti il conto. Quando poi è arrivato il momento delle squalifiche per fantini e contrade. Che, unite a quelle delle carriere precedenti, pare abbiano provocato forti mal di pancia in città, più o meno in modo trasversale. E attenzione, perché i mal di pancia sono voti (sebbene da ora alla fine del mandato ci sia una eternità) ed i contradaioli feriti difficilmente dimenticano. In un certo senso, sovraccaricare di tensioni un settore moooolto delicato come quello paliesco si è rilevato essere un azzardo, fra polemiche pre e post corsa, lo strascico grottesco della manifestazione animalaia e la netta rivoluzione applicata alla gestione delle squalifiche, ancora da digerire.
Il Palio ottobrino ha poi oggettivamente rallentato il normale sviluppo della messa in moto della neonata Amministrazione, ha distratto fondi, ha impegnato menti e gambe. Per cui oggi si è davanti a progetti più o meno avviati, idee, nuove strade appena intraprese. Di tutto ciò non commentiamo, perché ci parrebbe superficiale farlo, in attesa di qualche futuribile sviluppo. Ma facciamo notare l'impressione che, almeno sulla carta, qualcosina che riguarda le massime priorità indicate dalla gente in fase pre-elettorale possa essere migliorata (vedi piano della viabilità, sebbene ci volesse davvero poco; vedi riorganizzazione interna comunale, che ci dicono fosse ampiamente necessaria).
In generale, la sensazione è che si sia iniziato a risolvere dei micro problemi che in precedenza venivano bellamente trascurati. Il decoro cittadino - termine che non mi garba penniente - è oggettivamente migliorato, la trascuratezza generalizzata di qualche mese fa pare passata; e ciò non può far altro che piacere.
Da voci di conoscenti - relata refero - pare ci sia un ascolto più impegnato delle richieste provenienti dal basso, per gestione dei problemi quotidiani. Pare poco, ma ognuno di noi campa di piccoli aggiustamenti nelle cose di tutti i giorni e spesso un problemino in meno aiuta a stare meglio parecchio. Ed in generale è proprio da questa base che si crea consenso duraturo.
Ben riuscita l'esperienza legata al divertissement festaiolo, con numeri importanti che hanno riguardato la presenza turistica in città soprattutto nel periodo natalizio e paliesco. Numeri alti uguale denaro che scorre e indotto che lavora, per cui niente da dire e da disprezzare. Basta che non si gridi al miracolo e che, appunto, si abbia coscienza di aver lavorato per una fetta di mercato che non riguarda la Cultura (C maiuscola), che probabilmente può dare altri e differenti numeri. Non che le due opzioni debbano essere per forza concorrenti, ma l'una non vale l'altra.
E sulla Cultura (C maiuscola), sebbene qualcosina negli ultimi giorni si stia programmicchiando, ha ragione Barba: poco si è fatto, ma soprattutto non si capisce ancora quale sia la politica quinquennale che il Comune ha in mente di applicare, quali risorse, quali target, quali filosofie, quali competenze. Vedremo, ma in questo caso il tempo trascorre rapidamente.
Roba grossa all'orizzonte pare si stia smuovendo nell'altro settore dichiaratamente strategico di questa Amministrazione, quello cioè legato alla politica del settore food & beverage. Ma roba talmente grossa, che ci permettiamo, alla fine di questo lungo articolo, di segnalare la reale magagna dell'avvio dell'era De Mossi. Ordunque, che la città si debba muovere per attrarre gente che investa su determinati business mi sta bene (anche perché bisogna farlo, in mancanza di Babbo Monte che prima pagava tutto e tutti), ma che interi settori si mettano in mano a gruppi belli pesi e "chiacchierati" (si può dire?), senza opzioni alternative, magari profondamente legate a esperienze di lavoro territoriali, è oggettivamente pericoloso, per la comunità e per il Sindaco stesso. I cartelli di gente che conta troppo non hanno mai pagato alla lunga, dato che il rischio che il coltello scivoli dalla parte del manico di chi i soldi li investe è elevato. Soprattutto quando poi, mutatis mutandis, le persone che investono paiono essere più o meno quelle delle passate e fosche stagioni. Capisco tutto, capisco che il Monte non c'è più (w), capisco che grossi fronti giovanili interessati a Lavorare in città non ci sono, capisco che per governare bisogna fare sistema - oddio, questo lo capisco meno, ma ahimè pare che sia così... - capisco che a volte bisogna saper fare di necessità virtù, ma in certi casi bisogna avere occhio.
Occhio Avvocato, consiglio.

PS: ora che ho scritto questo articolo, chi non si sente da esso rappresentato ("Troppe le critiche al De Mossi", "Troppo poche le critiche al De Mossi", "E allora il PD", "Sei un fascista", "Sei un comunista", "Però questo non l'hai scritto", "Allora scrivi così perché conosci il Sindaco", ecc ecc ecc) ha tre opzioni, che elenco:
1) segnalare la propria idea sui commenti.
2) inviare alla mail wiatutti@gmail.com un articolo che, se scritto in un decente itagliano e senza opzioni di querela, sarà come sempre pubblicato senza censura alcuna.
3) tentare di accettare l'idea che una persona normale come il sottoscritto butti giù una propria ed autonoma riflessione, opinabilissima per carità, che tenti di creare spunti di riflessione al di là di quanto di ciò sia stato già detto in questi mesi (segnalo ad esempio un ragionato documento di PAP che elenca una serie di punti di critica anche forte nei confronti dell'operato di De Mossi).
E se no...

4 commenti:

  1. Cè un proverbio cinese che dice "se vuoi diventare molto ricco incomincia col costruire una strada".....da anni si parla che Siena è mancante di collegamenti importanti (ferrovie, aeroporto ecc...) possibile che non si parli per nulla di questo? Ma quando avremo una ferrovia decente?qua siamo nel terzo mondo per davvero sul fronte trasporti....spero vivamente che il nuovo che avanza possa fare davvero qualcosa in merito

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    1. Concordo. Siamo oggettivamente nel terzo mondo per i collegamenti. Non so tuttavia quanto un Sindaco possa incidere su tali questioni, che penso siano di gestione più ampia. Io ad esempio sono uno di quelli strastrastrafavorevoli per avere una metropolitana di superficie (se si può chiamare così), che potesse sgravare quote importanti di traffico su ruota. Ma immagino che costi assai. Di sicuro, c'è che Siena esplode di traffico, soprattutto nelle ore di punta.

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  2. Io vedo un sindaco più attivo su scala nazionale (con Salvini ormai è amore carnale) ed internazionale (7 giorni in Cina per raccattare un pò di generiche buone intenzioni e qualche aspirante allenatore di calcio di seconda categoria) che a livello locale (Palio escluso). La mia idea è che sotto sotto, nel vuoto di classe dirigente di qualità che affligge il governo giallo-verde, un eccellente professionista quale De Mossi indubbiamente è, dotato per giunta di un ego alquanto ipertrofico, si sia messo a saltare sul trampolino del palazzo comunale per librarsi ad altezze maggiori. Al momento quindi nessun bisogno di gesta straordinarie, basta galleggiare senza correre rischi di affogamento.

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    1. Lettura interessante ed assai stimolante. Penso che dovremo attendere ancora un po' per verificare l'opzione. Lo start-up in tal senso sarebbe avvenuto: avere nel proprio CV la vittoria elettorale a Siena dopo tanti anni di governance piddina è una grande base per fare carriera politica ad altri livelli. Vedremo...

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