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martedì 11 settembre 2018

Il bordoll & Starbucks

Eccezionale clamore nei giorni scorsi ha creato l'avvio delle attività nel primo bordello itagliano di bambole gonfiabili. Ma, contemporaneamente, apriva un altro esercizio commerciale. Ben più demoniaco...

Insomma, la notizia dell'apertura della casa delle bambole è stata deflagrante. L'itagliano medio, evidentemente, non ne può più della desueta donna in carne e si butta a capofitto fra le braccia di silicone delle giovani manichine. Già, perché, qualora vogliate usufruire del servizio nella città di Torino - 80 euro per 30 minuti, 100 per 1 ora, 180 per 2 ore - sappiate che a oggi dovete aspettare i giorni pre-natalizi, tante sono le prenotazioni per le n. 7 bambole disponibili. Anzi, n. 6 bambole femmine e n. 1 bambolo maschio, tale Alessandro o Alejandro. Bello Alejandro, che può dotarsi di un membro oscillante, dai 13 cm ai 18 cm; ma tale misura pare che costi di più: giustamente, la qualità e la quantità si paga. Alejandro è un sogno, per Wiatutti, che sempre ha anelato ad un cambio in corsa di dimensionamento, per poter soddisfare al meglio le aspettative delle innumerevoli partners attratte dal modello "moderno squadrista".
Contro il bordoll si è scagliata l'intera nazione: preti & suore, uomini dissimulatori, donne dissimulatrici, la comune morale, financo Fusaro. Insomma, una pioggia di NO al bordoll. Ma intanto, il business va talmente bene che a breve è prevista una seconda apertura al sud, a Giugliano. Wiatutti richiede agli imprenditori nostrani se qualcuno, fra un ristorante e un negozio di scarpe, sia interessato all'affare. Possibilmente con l'utilizzo di bambole non parlanti.
Nel frattempo, altra apertura, stavolta in pompa magna. A Milano (e dove, se no?) apre - udite udite - il primo Starbucks itagliano, che venderà caffè nel paese che insegna a tutto il mondo a fare e bere... caffè. Diciamocelo apertamente: non ne sentivamo la mancanza. Epperò la narrazione globalist ci induce a riflettere... sì, perché Starbucks è un concept store (cioè?), ove si va non tanto per prendere un caffè (ah no?), quanto per leggere, conversare e scrivere al PC: ma va! Ed in accompagnamento si potrà degustare un gelato... ma che dico... il gelato: il nitro gelato affogato (wow!), il gelato molecolare (wow wow!), fatto secondo la tecnica dell'azoto liquido (wow wow wow!). Ma insomma, ma come si fa a non andare? Ma volete mettere quanto sarà fescion andare a degustare in un ambiente fatto a misura di uomo (bischero) un vero caffè (di merda) americano, gustandosi un gelato molecolare (di azoto)? Lo volete comparare con l'orribile espresso dei barre proletari di periferia? Osate paragonare tutto 'sto bendiddio con le panchine del gelataio di San Prospero, che confeziona il Bacio di Siena senza azoto?
Pfui, cari mostri del popolo.
Avanti così, verso il baratro.


"Più diventa tutto inutile più credi che sia vero.
E il giorno della fine non ti servirà l'inglese"
(F. Battiato, "Il re del mondo", 1985)

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