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lunedì 23 luglio 2018

Un'estate italiana

Riceviamo e pubblichiamo. A favore di chi (come me) ha perso il filo della situazione ripescaggi da un po'.


Sono giorni strani. Nessuno vorrebbe parlarne e al tempo stesso tutti vorrebbero capire cosa stia succedendo. I silenzi non fanno che aumentare i punti di domanda, ma la scaramanzia gioca un ruolo fondamentale. Qualche idiota parla a sproposito e forse sarebbe tra quelli che invece dovrebbero tacere, almeno per un fatto di rispetto: la campagna elettorale è finita da quasi un mese, se ne faccia una ragione. Fino a lunedì scorso nessuno ha mai pensato seriamente alla possibilità di recuperare qualcosa che è sgusciato via come un'anguilla per un soffio per ben due volte di fila quest'anno. Quella parola che nessuno vuole pronunciare si è cominciata a sentire nell'aria che ancora Pescara bruciava come lava sottopelle. Ma più come opzione 'ai confini della realtà' che come possibile eventualità. Non gli si dava alcun peso concreto perchè non c'era molto da sperare.
Io personalmente ho tenuto d'occhio le cose minuto per minuto da quel giorno e so che come me lo hanno fatto diversi altri, pur senza farne parola.
Chi ci è passato sa cosa significa andare a letto in serie B (o A) e svegliarsi una mattina con una notifica di sfratto ritrovandosi catapultati, nella migliore delle ipotesi, nell'inferno della serie D. Come andare a letto con Jessica Alba e svegliarsi accanto a Mariangela Fantozzi. Una brutta, bruttissima sbornia, di quelle da mal di testa che non passa e realtà ovattata per un paio di giorni. Si sa che ciò fa male e questo impedisce di gioire delle disgrazie altrui, ma si sa anche che sono cose che possono succedere in una realtà calcistica dove si parla più di bilanci che di giocatori. Dove ci sono realtà senza alcun tipo di tutela o controllo in cui c'è chi impiega il nome di una squadra per riciclare soldi non propriamente puliti, chi si vende le partite e poi non finisce nemmeno in galera... insomma tante se ne sono viste e tante se ne vedranno. Nel nostro Paese se c'è una cosa che manca è la certezza della pena e in questo pare che la giustizia sportiva non faccia alcuna differenza, purtroppo.
Per quanto alcune tifoserie possano risultare più o meno simpatiche di altre, abbiamo tutti espresso, o almeno pensato, la stessa cosa lunedì scorso: "Coraggio, è dura, ma meglio ripartire puliti piuttosto che chiedersi ogni giorno che altra porcata aspettarsi".
Ho letto le parole di tantissimi tifosi baresi in questa settimana e la stanchezza era tanta, in molti prospettavano il fallimento come alternativa migliore della permanenza in serie B pur di liberarsi di quel soggetto che rivestiva il ruolo di presidente. Quando poi si è palesata l'idea totalmente assurda, dopo il fallimento, di rilevare il titolo del Bisceglie, facendo scomparire una realtà che ha 105 anni,(cosa che a quanto pare al signor Canonico non interessa) si è scatenato un giusto putiferio. Dal canto suo Canonico ha tentato di far passare la sua come una mossa di generosità incompresa. Il problema dei proprietari delle società calcistiche, in larga parte, è che a loro manca qualcosa che invece agli ultras non mancherà mai:
orgoglio, senso di appartenenza e dignità. Magari qualcuno storcerebbe il naso leggendo questa frase, ma questo è il mio umile pensiero. Signori miei, non funziona così: i titoli, il nome, i colori, la storia e la passione delle persone non possono essere solo qualcosa sulla quale voi possiate speculare. Giorni fa mi chiedevo che fine avessero fatto i tifosi del Bassano, poi ho trovato una petizione lanciata proprio da loro per poter richiedere l'iscrizione almeno al campionato di Promozione veneto. A me sono venuti i brividi a pensare che si possa pensare di vendere la storia e i titoli di una squadra di calcio per portarne avanti un'altra semplicemente cancellando la prima a discapito della seconda. Stessa cosa tentata col Bisceglie su iniziativa non condivisa da nessuno. Chiedo scusa per la parentesi ma queste cosiddette 'conseguenze del calcio moderno' fanno venire la nausea. Sarebbe stato giusto il Vicenza affrontasse il proprio percorso. Ma qui di giusto c'è ben poco. Se il Bari avesse dichiarato fallimento a campionato in corso, le conseguenze sarebbero state minori per tutti quanti, come fece al suo tempo Matarrese nel 2014. Purtroppo è andata diversamente.
Ma ci si rialza. E ci si rialza lavandosi il viso e affrontando una pessima mattinata. Non so se verrà accolta la proposta di farla ripartire dalla serie C, ma di certo quello che chiedono tutti quanti è una proprietà senza scheletri nell'armadio. Questo è quello che andrebbe ricercato e perseguito, a questo dovrebbero servire i regolamenti, le penalizzazioni e le retrocessioni. A fare pulizia. E a passare l'estate pensando al calcio mercato e a quello da giocare, non ad avvocati, tribunali, fallimenti ed avvisi di garanzia.
Ora il punto cruciale è: che si fa? Tralasciando il fatto che la proposta del Brescia (con quale faccia poi non si sa, visto che ha beneficiato del ripescaggio tre anni fa) di una serie B a 20 squadre deve essere rigettata perchè non è questo il modo di prendere determinate decisioni - non basta svegliarsi una mattina e votare all'unanimità per togliere l'opzione della serie B a chiunque dovesse spettare di diritto - rimane ora questo spettro: che si fa?
Questa serie B è così strana... Nessuno parla più del Foggia, che invece che scontare i punti di penalizzazione nel campionato concluso li sconterà nel prossimo (forse) e non per problemi di poco conto, visto che si parla di riciclaggio, di pagamenti in nero, di soldi provenienti da evasione ed elusione fiscale, integranti anche reato. Senza dimenticare che attualmente il Foggia si trova senza uno stadio, visto che non c'è stato l'accordo e non è stata siglata alcuna convenzione, con la dirigenza che non si è degnata nemmeno di presentarsi all'incontro col Comune per formalizzare l'offerta mandando deserta la seduta di commissione. Era stata difatti presentata un'offerta per la gestione decennale dello Zaccheria, ma ora tutti hanno dato forfait, considerando la loro stessa offerta troppo onerosa (53.000 euro annui), per cui a quanto pare i problemi economici del Foggia calcio non sono minimamente risolti. Peccato che lo stadio sia una condizione imprescindibile per l'iscrizione in serie B, che a quanto pare tanto imprescindibile non è. Insomma, quello del Foggia doveva diventare un esempio per tutti ed invece... tutto a posto, abbiamo scherzato. Il primo ricorso ha ridotto la penalizzazione da 15 a 8 punti, ma ce ne sarà un altro, Sì, perchè il Foggia pretende il proscioglimento (come negarglielo, data una gestione così irreprensibile?). 

L'Entella intanto ha fatto la parte del lupo cattivo, presentandosi come parte lesa e chiedendo, giustamente, la retrocessione del Foggia. Assurdo, no?
C'è poi il caso Avellino. Dieci giorni fa si annuncia l'esclusione dell'Avellino dal campionato di serie B, ma si offre una finestra temporale per permettere alla società di mettersi in regola. Con cosa? Semplice. Con la fidejussione obbligatoria. L'Avellino aveva presentato una prima garanzia assicurativa emessa però da una società rumena, la Onix Asigurari, che da gennaio è al centro di un braccio di ferro con l'Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni). Vista la situazione patrimoniale poco chiara della compagnia da diversi anni, l'Ivass aveva stabilito a gennaio di quest'anno l'inammissibilità della stessa nel concludere affari in Italia, poi il consiglio di Stato aveva respinto questa richiesta ma l'Ivass ha mantenuto la propria riserva, per cui la società, non rientrando tra quelle iscritte nell'albo Ivass, non aveva validità per l'iscrizione alla serie B. Semplice.
Ma l'Avellino che fa? Ricorso sulla validità della stessa e, al termine perentorio delle 19 di lunedì scorso offerto per trovarne un'altra e mettersi in regola, cosa presenta? Una lettera di intenti, praticamente, in cui fa presente di aver trovato la seconda fidejussione che tuttavia non si fa in tempo a presentare per le 19, ma con l'assicurazione che il giorno dopo tutto sarebbe stato a posto e, volendo, con una possibile presentazione di una terza aggiuntiva. Certo, tutto a posto, no? Che si fissano a fare i termini se poi basta una cambiale? Non saprei come altro chiamarla. In tutto, l'Avellino ha mandato una mail... La co.vi.soc decide di respingere il ricorso dell'Avellino per mancato rispetto dei termini di consegna e la FIGC sottoscrive la decisione della Co.vi.soc, quindi l'Avellino non è ammesso in serie B. Tutto ufficiale? Pare di no. L'Avellino farà ricorso al collegio arbitrale del Coni. Altrimenti non sarebbe divertente. Nel frattempo, ovviamente, il presidente irpino è indagato per reati fiscali.
Poi c'è il Cesena con la storia delle plusvalenze col Chievo. Ma ancora non c'è una condanna definitiva, si parla di 5 punti di penalizzazione per ogni stagione coinvolta, si arriverebbe a -15 e questo garantirebbe all'Entella di risalire al posto del Cesena. Tocca vedere cosa ne uscirà. Non si capisce bene perchè Cesena e Chievo dovrebbero subire la penalizzazione sulla scorsa stagione mentre la penalizzazione del Foggia verrà attuata sulla prossima. Mistero. Due pesi e due misure.
Insomma, che qualcuno sia fuori dai giochi ormai è chiaro, almeno per quanto riguarda Cesena e Bari, ma quindi ora come si va a ripescare chi debba prenderne il posto? Semplice. E' da maggio che si sono stilate le regole per il ripescaggio, che problema c'è? Sono state siglate appositamente per evitare situazioni poco gradevoli. Se devi costruire una serie B solida non puoi metterci dentro società con alle spalle degli illeciti sportivi o amministrativi, con situazioni debitorie allarmanti o che non abbiano in passato rispettato le scadenze e subito penalizzazioni. Devi costruire una serie B solida. E onesta magari. No dai, ora non allarghiamoci troppo. Già solida è complicato, il discorso onestà lasciamolo fuori. 
Ok ok, quindi chi si ripesca? Togliamo chi è già stato ripescato, togliamo gli illeciti sportivi e amministrativi di... quanto si fa? Dieci anni? No, follia, dieci anni... non si ripesca più nessuno così. Cala cala, fai meno, facciamo cinque dai, anche perché meno di cinque sembra una presa in giro. Ok. Cinque. Poi? Diamo punteggio per posizione in classifica, situazione playout, playoff e poi ci mettiamo un po' di margine sulla storia calcistica e sul seguito della tifoseria. Sì dai, dovrebbe andare, poi male male in qualche modo si fa. Facile, no? No, facile facile no, ma almeno era un punto di partenza e, se vogliamo, anche un modo di colmare un vuoto legislativo. Vogliamo un certo tipo di calcio: poniamo le basi per costruirlo.
La Ternana stava già sognando di non dover scendere in serie C quando è arrivata la doccia fredda. Il Novara fa ricorso e viene accolto. Ottimo. Su quali basi? Eh, le inadempienze amministrative commesse erano precedenti all'emissione dei criteri per il ripescaggio. Ma va? Si parla degli ultimi cinque anni, si è scelto un termine che permettesse di scremare secondo determinati principi, è chiaro che le inadempienze che il Novara aveva commesso le aveva commesse senza sapere che poi avrebbero compromesso un eventuale ripescaggio, nessuno ha la sfera di cristallo; ma ciò non significa che il termine di cinque anni potesse essere scavalcato solo per mancata conoscenza del futuro. Se si crea un concorso e si aggiunge come clausola una fedina penale pulita non posso fare ricorso se non vengo ammessa perchè al casellario giudiziale ho due precedenti per furto, adducendo come motivazione che non sapevo che un domani avrebbero inficiato le mie possibilità lavorative. Dalle mie parti la risposta sarebbe: grazie al cazzo. Invece il tribunale federale ha deciso che andava accolto il ricorso. Rimettendo in gioco il Catania, oltretutto (squadra dotata di amministratore delegato equilibrato e simpaticissimo). Si è erroneamente usato il termine 'retroattivo' in questi giorni, molto a casaccio in realtà. Questo provvedimento non era retroattivo. Lo sarebbe stato se si fosse riferito ai ripescaggi di un anno precedente a quello in cui veniva emesso (fantascienza, lo so), mentre qui si parla di criteri con una determinazione temporale di cinque anni precedenti per un avvenimento che ancora doveva verificarsi, per cui la retroattività non c'entra assolutamente nulla. Una norma è retroattiva quando va a regolare qualcosa che è successo prima che entrasse in vigore. Non è questo il caso. Se avessero ripescato una squadra con degli illeciti sportivi e poi un mese dopo avessero stipulato queste regole e avessero deciso che quella squadra non era più ammissibile, si sarebbe trattato di retroattività e il ricorso sarebbe stato giustamente vinto.
Si era evitato di farci la bocca, nessuno voleva pensarci, è vero. Ma pensare di non passare in virtù del passaggio della Ternana è una cosa, pensare di veder andare avanti una squadra come il Catania senza alcun merito è cosa ben diversa.
A tutti piace vincere in campo e non in tribunale, questo è poco ma fuori discussione. Ma siamo certi che squadre retrocesse abbiano più diritto di una squadra che non ha vinto il campionato per un solo punto ed in semifinale è stata decimata da un arbitraggio imbarazzante di un arbitro indecente (complimenti per la promozione, a proposito) in un campo ben lontano dall'essere sportivo, dove i giocatori sono stati aggrediti perfino dai barellieri? Siamo sicuri che la finale a Pescara non sia stata falsata da quello stesso arbitraggio? Perchè io non ho tutta questa convinzione. Ed in Lega Pro (o peggio) ci si è finiti perchè si è meritato sul campo? Io me la ricordo diversa la storia.
Ma di una cosa sono certa: il Catania non merita di salire in serie B più del Siena.
Esistono realtà sane. Esistono società pulite. Esistono imprenditori che pagano gli stipendi ai propri dipendenti con soldi puliti e secondo scadenza non in vista di un possibile ripescaggio negli anni successivi ma solo per un motivo: perchè è giusto. E' giusto che il lavoro vada pagato ed è giusto questo avvenga entro delle scadenze. Tutti hanno una vita ed una famiglia da mandare avanti. Così come è giusto versare i contributi su quegli stessi stipendi. Facile fare uno squadrone e piazzarsi al nono posto della classifica se prendi i giocatori e li paghi con scatole da scarpe piene di banconote in tagli piccoli. Perchè questo è successo. E questa è evasione. Ci sono 27 giocatori che hanno accettato questo tipo di pagamenti. In questa giostrina erano implicate tante persone, compresi calciatori, allenatori e procuratori. E qualcuno ha deciso che la penalizzazione fosse eccessiva e andasse ridotta da 15 a 8 punti, le squalifiche ritirate... un bel passo indietro, complimenti. Ma ha ragione il presidente della Ternana, si parla di un calcio nuovo, pulito, trasparente e poi si fanno queste sentenze? Troppa paura di punire davvero gli illeciti per non rischiare di far finire il calcio. Questa sentenza premia chi è disonesto e si incentiva in questo modo anche gli altri a delinquere. Perchè conviene sempre e non si paga mai davvero. Va avanti chi unge di più. Se non li avessero pagati in nero, non se li sarebbero potuti permettere quei giocatori, sarebbero finiti in zona retrocessione e magari l'Entella invece sarebbe in B. Questo è il campionato FALSATO, per questo i punti di penalizzazione andavano scontati in questa stagione, non nella prossima. Queste sono le cose che fanno disamorare la gente. Il caso Ternana intanto sembra stia per approdare in Parlamento, perchè il ricorso del Novara, con tutto ciò che ne consegue, "mette a rischio l'immagine di tutto il calcio italiano", secondo un esponente di Forza Italia che ha annunciato un'interrogazione alla Camera.
Noi non facciamoci illusioni. Le illusioni sono solo delusioni travestite. Ma non smettiamo di sognare, perchè sognare non costa nulla.

1 commento:

  1. La storia della retroattività è una "cagata pazzesca" superiore alla famosa corazzata di Fantozzi.
    Lo stesso principio, cioè che quando non pagato gli stipendi non sapevano che sarebbe stato un parametro per il ripescaggio, dovrebbe valere per tutti gli altri criteri.
    Le società sapendo che il numero di spettatori sarebbero servite per il ripescaggio avrebbero potuto mettere gli abbonamenti a 1€ ed avere più spettatori.
    Le società avrebbero potuto investire di più dal dopoguerra sapendo che i piazzamenti in serie A e serie B sarebbero serviti per il ripescaggio.
    Le società avrebbero potuto investire di più per conseguire un piazzamento migliore alla fine del campionato scorso per avere un miglior punteggio nella graduatoria.
    I tre discorsi sopra sono ovviamente assurdi, tutti i criteri per i ripescaggi riguardano il passato e quindi sono in un certo senso retroattivi.
    Poro Mario

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