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giovedì 28 giugno 2018

La strategia vincente (per ora) dell'Avvocato

Ripensandoci, la strategia di De Mossi è stata ben ponderata, intelligente, variegata. E vincente (per ora...).


E per argomentare la mia asserzione, ripercorriamo il percorso elettorale dell'Avvocato per tappe.
1. LA PRESENTAZIONE - Se vi capita, andate a rivedervi la presentazione ufficiale del candidato De Mossi al Duomo e confrontatela con gli ultimi giorni di campagna elettorale. Bè, sembra quasi di avere di fronte due persone diverse: tanto emozionata ed impacciata la prima, quanto sicura ed a tratti effervescente la seconda. Tuttavia, la presentazione getta sul piatto una pietra miliare che poi tale è rimasta: la coerenza. In pratica, ci viene descritta la disponibilità a parlare con tutti, tranne che con il PD (coraggio). Una linea programmatica semplice ma efficace, netta e chiara.
2. LA PRIMA PARTE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE - Diciamo che si parla del periodo che arriva fino a febbraio-marzo. In tale fase, De Mossi pare quasi scomparire, sorretto solo da una crescente attività sui social, che si delinea come molto diretta, con linguaggio semplice ed accessibile a tutti. Primi accenni ai punti forti del programma di governo, dimenticabili. Siamo convinti che, al momento, De Mossi fosse ben al di fuori della soglia che portava al ballottaggio.
3. LA SECONDA PARTE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE - Come un dieselone che necessita tempo per carburare, l'Avvocato innesta la giusta marcia e sfodera un'arma vincente: la massiccia presenza di rappresentanti nazionali dei partiti di centrodestra. Tanta è l'abbondanza di politici che calano sul borgo polveroso che a tratti si rischia l'effetto ridondanza, soprattutto con nomi che la rossa Siena proprio non digerisce. Scioccante la foto col Berlusca (se ne poteva fare a meno...), clamorosamente vincente la presenza di Salvini. De Mossi pare rivitalizzato, si muove e parla ormai con grande sicurezza. Ed in più, si trasmette in modo chiaro che tutto questo apparato è pronto ad aiutare il candidato, diversamente dagli altri contendenti, lasciati soli dal proprio partito (Valentini), oppure non appoggiati da alcuno (Piccini e Sportelli).
4. IL BALLOTTAGGIO - Questa, a nostro avviso, è la parte più sorprendente. Agevolato dal suicidio tattico di Valentini (a conferma della modestia strategica dello stesso), De Mossi tiene il confronto diretto con l'avversario, addirittura sovrastandolo per gestione ed impostazione fisica (si noti il busto sempre eretto, la fronte alta, il sorriso a tutta bocca). La strategia cambia: non si tende a consolidare il voto acquisito, forse consci di partire in svantaggio, ma si cerca ciò che non esiste al momento, ovvero il voto degli indecisi (sempre di più, sbarellati dall'apparentamento Valentini-Piccini) e dei votanti gli altri candidati sconfitti. In contemporanea, non termina il racconto del forte appoggio dei partiti di centrodestra, con la seconda uscita pubblica di Salvini, a rappresentare la figura di un sindaco popolare, a dispetto del crescente distacco di Valentini (e del proprio partito) dalle esigenze della gente normale. La trasformazione di De Mossi è compiuta: da personaggio quasi elitario degli inizi, a sindaco di tutti. Una mutazione che si spiega attraverso molte ragioni: l'intelligenza della persona, la sua adattabilità, una efficace comunicazione (in ciò supportato benissimo anche dal proprio staff), un linguaggio riconosciuto dal volgo. Insomma, tutto ciò che Wiatutti aveva sempre sognato, fin da tempi non sospetti.
5. IL FUTURO - L'Avvocato deve subito affrontare un impegno non da poco, l'organizzazione del Palio di luglio. Da brividi qualche passaggio nel suo discorso alla presentazione del drappellone, adesso sospendiamo il giudizio, in attesa delle nomine degli assessori. Ma una cosa la vogliamo scrivere: De Mossi è già un sindaco popolare, cioè del popolo. La sua lista civica ha ottenuto ben più successo delle liste dei partiti che lo hanno appoggiato; in più, è andato a pescare molti voti fra liste civiche di scontenti picciniani e sportelliani, con l'apporto di voti provenienti anche dall'area antagonista di sinistra e pentastellata, per finire con l'appoggio di Casapound. Cioè... l'Avvocato è diventato sindaco anche e soprattutto per questo, per aver cioè intercettato una fase di forte malcontento della gente di Siena. L'Avvocato "rischia" di diventare un grande capopolo - quale sarebbe, essendo persona nobile e per bene - ma ad una sola condizione: che si lasci indietro certi personaggi non desiderati, che hanno terminato il proprio compito. I metodi di riconoscenza, che devono essere concessi, sono molteplici, ma lontano da questa città. Che ha bisogno di facce nuove e qualificate, pulite e fuori dai giochi di potere. Il voto in questo senso è stato chiarissimo: potere al popolo (minuscolo).

9 commenti:

  1. Condivido la tua analisi e devo dire che, dopo il debutto piuttosto incerto e discutibile, avevo dato erroneamente De Mossi già fuori dai giochi.
    Lui ha dimostrato una grande capacità strategica, correggendo la rotta in corso d'opera consolidandosi un seguito consistente.
    Mi per,etto di aggiungere una considerazione riguardo la gestione del ballottaggio: De Mossi ha fatto una cosa che nessun candidato più da tempo a Siena aveva fatto, è andato in mezzo alla gente. La colpa principale del PD (coraggio) è stata quella di amministrare creando una distanza sempre crescente con la gente comune, De Mossi ha fatto l'esatto contrario, ha lasciato perdere la mera strategia politica fatta di apparentamenti, divisione delle poltrone etc. ed è andato in mezzo alla gente, nei bar, al mercato, nei quartieri limitrofi, nelle roccaforti del PD (coraggio), accreditandosi come unico interlocutore affidabile e by passando il tema ideologico. Anche la gente di sinistra lo ha votato infischiandosene dell'ormai datata querelle fascismo/antifascismo.
    Se riesce ad essere un buon sindaco e a rispettare gli impegni presi potrebbe essere davvero quello che serviva a Siena.

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  2. "che si lasci indietro certi personaggi non desiderati, che hanno terminato il proprio compito. I metodi di riconoscenza, che devono essere concessi, sono molteplici, ma lontano da questa città" e infatti nominerà Tacconi portavoce...Comunque forza De Mossi, basta campagna elettorale e giù al lavoro

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  3. Vedo girare dei filmati , videoselfie li definerei, di gente che sembra molto contenta per la vittoria di De Mossi. Io non sono per niente contento che questi siano contenti.....

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  4. Massimo dalla campagna28 giugno 2018 alle ore 11:19

    Adesso il superavvocato si deve occupare solo della strategia globale per la gestione della citta' contornandosi delle persone giuste per l'ordinaria amministrazione e le cose piu' piccole. Tende a dare il meglio di se per i grandi traguardi non avendo la stessa forza, attenzione e grinta per le minuterie. In bocca al lupo da in ex senese che lo avrebbe sicuramente votato.

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  5. Francesco Manganelli28 giugno 2018 alle ore 11:55

    Disamina condivisibile.
    Mi permetto un solo appunto, dal momento che é stata chiamata in causa la mia parte politica. Non si tratta di un sofismo, semplicemente vorrei precisare che CasaPound non ha raggiunto alcun accordo, né politico né formale con De Mossi. Non vi erano le condizioni de facto.
    E ritengo sia ancora piú significativo rimarcare questo aspetto proprio adesso, nel momento in cui si registrano le prime salite sul carro (la teoria sempre attuale dell'effetto bandwagon).
    É innegabile che i voti di iscritti e simpatizzanti si siano poi diretti verso De Mossi, risultando determinanti per la sua elezione.
    A me, eterno romantico idealista,piace pensare ad una candidatura che si sia dimostrata in grado di rappresentare le generazioni che piú hanno sofferto il sistema Siena. Quelle che sono state condannate alla morte civile, all'emarginazione, all'emigrazione forzata per poter campare.
    Generazioni che hanno presentato il conto: senza rancora ma con il diritto della memoria. Senza fanfare o medaglie, ma con la testa alta e la schiena ben diritta. Che poi alcune forze politiche piú di altre abbiano saputo rapptesentare queste generazioni diviene elemento quasi secondario.

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    1. Certo, mai scritto di apparentamento o altro tipo di accordi con Casapound. Penso però che sia giusto ciò che dichiara il Sig. Fucito, cioè che i votanti di Casapound si siano diretti abbastanza all'unisono verso De Mossi.

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    2. Caro Francesco, giusta e dovuta la tua notazione… ma io credo che Movimenti (o Partiti, fate vobis) come Casa Pound, abbiano una grande opportunità, quella di avvicinarsi a chi governa e spingere con olimpica calma verso la giusta direzione ovvero IL POPOLO ché, di destra o di sinistra che sia, sempre Popolo rimane e dunque da rispettare e ascoltare.
      Come dichiaro senza imbarazzo, più spesso che volentieri, io sono di animo e credo Socialista eppure ti dico che se avessi potuto votare a Siena (vivo in altro Comune ahimè da anni), al primo voto io avrei votato Casa Pound e l’ho più volte dichiarato apertamente senza nascondermi.
      Perché: perché io sono e sarò sempre dalla parte di chi sta in mezzo alla gente, di chi quella gente la sostiene e la aiuta, di chi quella gente la ascolta e ci dialoga.
      Non condivido alcuni aspetti di questo aiuto? Si, il nazionalismo assoluto che scansa altre culture ed etnie non mi appartiene ma, al contempo, a casa mia, prima di dare da mangiare ai bisognosi penso alla mia famiglia e POI… semmai, offro ciò che posso anche agli altri.
      Dunque, stabilito che c’è una sottile linea che ci divide vorrei sottolineare come molti di sinistra come me abbiano espresso la stessa simpatia nei vostri confronti per poi non votarvi in virtù del “voto inutile”.
      Non mi dilungherò tanto, non voglio tenere una concione, ma io invece vi avrei votati nonostante il “voto inutile” dato che un 5% raggiunto da Casa Pound a Siena avrebbe fatto il fracasso di un Terremoto del 9° grado!!!
      Con questa svolta politica i movimenti vicino al Popolo hanno la grande opportunità di CONFRONTARSI con chi governa offrendo il proprio supporto FATTIVO (e non semplicemente politicamente interessato) sollecitando e sostenendo la nuova Amministrazione a vedere anche le cose di ogni giorno così vicine al Popolo più che soltanto i Grandi Progetti (che però non devono mancare).
      Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo anche cambiare il MODO di fare politica… un’idea BUONA lo è che venga da Destra, da Sinistra o dal Centro… così come la partecipazione e l’impegno sono buoni da qualunque colore o direzione provengano.
      Come te sono un Idealista ed un Sognatore e sottoscrivo PIENAMENTE quel che scrivi:
      “A me, eterno romantico idealista, piace pensare ad una candidatura che si sia dimostrata in grado di rappresentare le generazioni che piú hanno sofferto il sistema Siena. Quelle che sono state condannate alla morte civile, all'emarginazione, all'emigrazione forzata per poter campare.
      Generazioni che hanno presentato il conto: senza rancore ma con il diritto della memoria.”

      Ecco, il conto è stato presentato (finalmente!), ora la COLLABORAZIONE GENEROSA, LEALE e ONESTA tra coloro che dicono di Amare il Popolo, è DOVEROSA.

      So che la politica è ben più complessa di questo ingenuo schemino ma magari proviamo a renderla un pò meno complessa, contorta, interessata e marciamo uniti (per quel che è possibile) verso la VERA CIVILTA’.

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