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giovedì 3 maggio 2018

La Polvere, il Franchi ed Einstein


Oggi spendiamo due parole su un fenomeno fisico che interessa la maggior parte dei tifosi della Robur, visto che afferisce ai seggiolini di gradinata e curve. Si tratta dell’ormai famoso fenomeno della “polvere bianca”. Ora , per sgombrare subito il campo da facili equivoci, chiariamo che non si parla di cocaina, ma della polvere bianca che marchia a vita giacche e pantaloni dei frequentatori dell’Artemio Franchi.
Essa ha caratteristiche fisiche uniche. 
È impalpabile, ma arriva ovunque.
E' invisibile sui seggiolini, ma tatua a vita i suddetti abiti.
E' leggerissima, ma ricompare un secondo dopo che i seggiolini si sono asciugati da una pioggia.
Non sente cambio di stagioni, giorno o notte, vento o siccità.
Si propaga ininterrottamente.
Totalmente inutili i tentativi di “spolverare” il seggiolino, di inumidirlo per toglierla. Tutto vano, un decimo di secondo dopo Essa ricomparirà, con la stessa estensione (ogni centimetro quadrato di seggiolino è in grado di produrla) e la stessa aggressività.
Possibili solo le forme di difesa passiva. Schiere di tifosi si recano allo stadio carichi di giornali (attenzione: si muovono appena ti sei alzato per maledire l’arbitro), di cuscini da stadio (attenzione: lasciano scoperti gli angoli e lì Essa concentra le sue emanazioni) e ogni altro strumento per frapporre una barriera tra sé ed il famigerato seggiolino. Qualcuno pare sia stato visto portarsi una spalliera di divano sottratto da casa, per essere poi fermato dall’inflessibile servizio d’ordine dello stadio…
Ma da tutto ciò la sua caratteristica principale balza agli occhi: Essa è assolutamente inesauribile.
Possiamo dire infatti, con discreta approssimazione, che la quantità di polvere rilasciata negli anni da ogni singolo seggiolino ormai equivale alla massa stessa del seggiolino, che pure ancora permane apparentemente tale e quale era decenni fa.
Si può quindi parlare di un miracolo della fisica.
Un miracolo che forse sfida l'assioma di Einstein E=mc2? Questa formula sembra non valere più davanti alla capacità dei seggiolini dello stadio Artemio Franchi di Siena di perdere massa (polvere) pur mantenendola. Incredibilmente i seggiolini, pur stando fermi (quindi sfatando il concetto einsteiniano di massa in movimento), aumentano di massa in quanto, appunto, non si consumano, pur rilasciando polvere da decenni...
Una diversa corrente di teorici specifica altresì che i seggiolini, ricevendo energia dal sole, dal vento e pioggia, possono rilasciare massa. Quindi la “massa relativa” dei seggiolini  è data dalla sua ”massa a riposo”, divisa per la radice quadrata di 1 meno il quadrato della velocità (il vento), fratto il quadrato della velocità della luce (il sole) .
              
Ciò spiegherebbe il fatto per cui i seggiolini della tribuna coperta, non ricevendo vento, pioggia e sole, non rilasciano massa.
Sul fenomeno si sono avventati da tempo curiosi e scienziati di fama mondiale. Si preannuncia a breve un consesso di geni, che comporrà infine un reportage da vedere sul canale 404 di Sky, nella sezione "Enigmi alieni".

5 commenti:

  1. Strana sta cosa. Ma il direttore generale della Robur, quello che fondò un viola club, non lavora nel campo della pulizia degli stadi?

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  2. La velocità della formula è quella dei seggiolini, che a parer mio sono in uno stato di moto costantemente accelerato riuscendo così a rilasciare la massa della polvere, senza diminuire la propria massa apparente.
    A parte gli scherzi trattasi di microplastiche, che dai seggiolini attraverso i nostri indumenti, le lavatrici ed i fiumi arrivano al mare, successivamente vanno nel nostro pancino tramite i pesci. Quindi dire che portiamo dentro di noi la curva non è solo una metafora.
    Poro Mario

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  3. Propongo Nobel della fisica !!!

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  4. Nelle notti di luna piena dai seggiolini si alzano degli aloni celesti tipo fuochi fatui.
    Silvano

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    1. Silvano,te sei quello con le gote rosse che ti garbavano le aragoste,vero?

      Ti amo tanto,ritorna per favore!

      E.C.

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