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martedì 10 gennaio 2017

Chapeau

Oggi non vorrei scrivere niente di mio, nè di significativo. Ma non perché non ne abbia voglia. Quanto perché, come da motto latino "Ubi maior minor cessat", vorrei lasciare anche nell'anno nuovo la parola a chi, appunto, mi è dichiaratamente superiore (anzi, Superiore, con la S maiuscola) nel difficile esercizio della satira.
Il documento è un po' datato e conosciuto (del 2007), ma vorremmo rimettervelo sotto agli occhi per non dimenticare. Oh, questa gente campa ancora parecchio meglio di me e di parecchi di voi, per cui chapeau e sbandierate!


LETTERA DI MUSSARI E VIGNI A TUTTI I DIPENDENTI

L’operazione Antonveneta apre nuove prospettive di crescita e di valorizzazione professionale

La sorpresa con cui la comunità finanziaria ed il sistema dell’informazione hanno accolto l’acquisizione di Antonveneta da parte del Gruppo Monte dei Paschi di Siena è illuminante.
E’ stata la miglior risposta possibile agli scenari di mercato che in questi ultimi anni si sono andati via via configurando nel settore bancario. Continua così questa lunga “storia italiana” iniziata nel 1472 che ogni giorno crea ricchezza per azionisti, dipendenti, stakeholder.
Dopo mesi di attenta valutazione dei passi da compiere, il Monte dei Paschi ha dimostrato ancora una volta di saper cogliere, al momento giusto, le occasioni determinanti per la propria crescita e per il rafforzamento della sua struttura. Senza condizionamenti e con il mercato e gli azionisti come unico punto di riferimento. Banca Antonveneta è in grado di offrire grandi opportunità ad un Gruppo come il nostro, permettendoci di implementare una capacità di penetrazione di mercato, basata sulla nostra cultura di servizio al cliente, di qualità della relazione, non solo in una delle aree geografiche più dinamiche del Paese, il NordEst, ma anche nelle altre realtà territoriali, in una logica di banca di riferimento per le famiglie e per le imprese. 
Al di là dei semplici numeri, che comunque dicono come l’acquisto di Antonveneta sia un ottimo affare, e ancor meglio lo si vedrà con il tempo, ciò che conta è la realizzazione di un obiettivo che ci porta addirittura ben oltre le previsioni del piano industriale, con l’incremento di circa 1.000 sportelli ed il rafforzamento in regioni in cui la nostra quota di mercato, fino ad oggi, non era mai stata veramente significativa. Dopo Biverbanca, e le sue oltre 100 filiali in Piemonte, Antonveneta completa ora un disegno di omogeneizzazione della presenza di Mps in Italia. Se abbiamo potuto ottenere questo grande risultato lavorando in silenzio - nello stile della casa e come è d’obbligo quando si vogliono portare a termine operazioni importanti - è soprattutto grazie alla grande coesione interna, al gioco di squadra, allo sforzo di ogni singolo dipendente.
Si tratta di un’operazione dalla quale siamo certi estrarremo valore e che ci accredita nel panorama nazionale come terzo polo bancario. Non è il punto d’arrivo della “storia italiana”, è solo uno dei traguardi che questa banca ha saputo tagliare. L’accresciuta dimensione del nostro Gruppo apre nuove prospettive di crescita e valorizzazione professionale, ci saranno per tutti nuovi stimoli ed entusiasmi, perché il nostro lavoro quotidiano si arricchisce di un rinnovato orgoglio dato dalla consapevolezza di appartenere ad un Gruppo ancora più forte, ancora più grande. E’ su questi fattori che puntiamo, perché per noi, adesso, è soprattutto l’inizio di una partita tutta da giocare che, ne siamo certi, riusciremo a vincere grazie all’impegno, alla professionalità ed alla collaborazione di tutti coloro che ogni giorno lavorano per il Gruppo Monte.

Giuseppe Mussari e Antonio Vigni




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