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venerdì 19 agosto 2016

Dello stile e della moda

Siamo tutti? Contatevi, per favore. Prima di iniziare ci tengo che siate tutti presenti e che vi siate trovati un buon posto, così ascolterete meglio quello che sto per raccontarvi.


Sapete chi è Iris Apfel? Nessuno di voi l'ha mai vista? Pensateci bene. Eppure, se riflettete un attimo, potete ricordarla al volante di un'auto di una famosa pubblicità o anche intervistata in decine di settimanali di moda, tra cui quella che viene considerata la Bibbia dello stile e cioè "Vogue".
Non sapete proprio chi sia questa eccentrica signora dagli occhiali giganti di celluloide nera e dalla cascata di gioielli multicolor addosso, vero!? Non importa. Non mortificatevi. Vi racconto io qualcosa di lei, perchè oggi dobbiamo fare una riflessione ben precisa.
La Sig.ra Iris è nata 95 anni fa nel Queens, uno dei cinque distretti della città di New York; sicuramente non uno di quelli che possa definirsi alla moda come Manhattan, essendo stato abitato negli anni dell'adolescente Iris da immigrati italiani di terza e quarta generazione, o da ebrei russi, quelli da cui lei discende. La sua vita, apparentemente anonima e tagliata fuori dalla NY che conta l'ha, invece, portata ad essere un'icona della moda, perchè ha saputo dare un'impronta personale di se stessa con una consapevolezza così spiccata da rappresentare per gusto e stile un'arredatrice richiestissima, tanto da essere chiamata ad impreziosire, con le sue idee e con le stoffe prodotte dall'azienda del marito, le case di molti Presidenti americani.
Vi chiederete perchè vi abbia fatto venire per parlare di una cosa del genere, con tutti i problemi che abbiamo. Non infastidetevi per favore e lasciatemi finire.
Iris ha detto una cosa che trovo degna di nota: la sua più grande fortunata è stata che lei non fosse mai stata considerata bella, ma di grande stile.
Pensando a questo mi è venuta in mente una vecchia signora, di certo bella, ma soprattutto di uno stile inimitabile. Questa signora, pur fiaccata dai secoli, si è sempre distinta per stile. Lo respiravi nei suoi vicoli stretti e nei panni stesi ad asciugare. Lo respiravi nelle imperfezioni della pietra serena che lastricava interamente le sue strade e nel brusio, agli angoli delle strade, davanti a un bar, o da un vinaio. Oggi nessuno si preoccupa più di questo suo stile, oggi ci preoccupiamo della moda, di una bellezza che sa di plastica, fatta di negozi tutti illuminati nello stesso modo e che vendono tutti dannatamente la stessa cosa.
Signori, attenzione! Ci stanno portando via la nostra identità, ultimo baluardo dopo tutto quello che già abbiamo perduto, un intero stile di vivere, quello che fa di una vecchia signora come Iris (non voglio essere scortese, ma solo brutale) la sua più grande caratteristica. Sì, lo stile che si respirava nei palchi per il Palio e che ora ci chiedono siano silenziosi con una piccola deroga per le manifestazioni di gioia, perchè ci vogliono uniformare ad un'idea di bellezza che potrei definire catatonica e in cambio ci chiedono di rinunciare allo stile, a quello stile del vivere e dell'essere che tutti correvano ad ammirare, anche dal Queens e da Manhattan.
E domani? Quale stile vogliamo che ci contraddistingua? Ve lo siete chiesto, cari amici? Rubando un altro pensiero di Iris, posso rispondere che, per renderci di nuovo interessanti, dobbiamo essere prima di tutto interessati, interessati alla nostra casa più che alle nostre cose, perchè - datemi retta - passare da uno straordinario mare di gloria ad un ordinario mare di boria è un attimo.


L'Intronata

4 commenti:

  1. GOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL!!!
    Sei un vero ariete d'attacco e quando saetti non ne sbagli una!!!
    :o)

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    1. Qualcuna la sbaglio .. ma poi me ne accorgo. Ma tutti gli altri!? Si sono accorti almeno di qualcosa!!??

      L'Intronata

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  2. Ti leggo oramai da tempo e devo dire che, purtroppo, hai la dote di centrare sempre il problema. Secondo i "grandi esperti" la conoscenza del problema è già il primo passo per la sua risoluzione ma a Siena ho paura che questa regola non sia conosciuta...

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    1. Intanto grazie per leggermi.
      Il problema non so se sia del tutto centrato, io certo ho il mio obiettivo e scatto quello che mi pare di vedere. A Siena bisognerebbe anche solo per un attimo pensare, un esercizio intellettuale che aiuti a ritrovare fiducia e soprattutto la comunità. A mio avviso abbiamo smarrito la voglia di ritrovarci per discutere. Se trovassimo la forza di tornare ad essere comunità, nel rispetto delle proprie individualità, credo verrebbe fuori un bel lavoro. Come possiamo fare a far tornare i senesi interessati e perciò interessanti!!?? Aiutami !

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