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lunedì 16 maggio 2016

I sassoloni di Carboni

E mentre la trattativa Ponte-Durio non accenna a ripartire (avete rotto il cazzo, ndr), prima della sua definitiva uscita di scena,
come promesso, mister Carboni ha rilasciato una lunga dichiarazione, ove si è tolto dalle scarpe qualche sassolino rimasto fra le dita.

E sì che l'aveva promesso, eh! "Vedrete alla fine del campionato, vi spiegherò per filo e per segno ciò che mi è capitato", aveva avvertito da mesi. E così, in febbrile attesa dopo l'ultimo match, abbiamo teso le orecchie per ascoltare il fondamentale discorso di fine anno del mister aretino, certi che ne avremmo sentite delle belle.
Oddio... forse la nostra aspettativa era troppo alta, per cui ci sentiamo di affermare di esser rimasti un po' delusi dalle parole - tutt'altro che essenziali - ascoltate.
In sintesi, Carboni si scusa "verso chi si è sentito offeso" (cioè tutti) per il suo gesto dell'ombrello durante la partita con l'Ancona, che tuttavia non vuole che sia strumentalizzato (a che pro?). Il gestaccio sarebbe stato solo frutto di frustrazione e di nervosismo per offese pesanti di "due persone, anzi tre compreso un ragazzino". Sì, avete letto bene... un ragazzino. A voi lascio ogni definitivo giudizio sulla questione...
Il rapporto con Ponte - definito un "uomo in difficoltà" - è apparso problematico, soprattutto dalla partita col Tuttocuoio fino al 2 febbraio. Carboni crede difatti che "se a gennaio la squadra si potenziava, avremmo fatto bene"; ma la storia ha detto proprio il contrario, cioè che la Robur in quel periodo è stata smantellata e rifatta. 
"Potevamo fare qualche figuraccia in meno", ma il sesto posto è reputato sufficiente per tutto ciò che è successo. Oddio, si fosse evitata qualche figuretta, effettivamente sarebbe stato leggermente meglio per tutti...
Ma la parte forse più interessante - il vero sassolone, diremmo - riguarda un giudizio abbastanza pesante contro la Durio, che avrebbe effettuato una "operazione strana" nel definire la propria posizione solo il 2 febbraio, così spiegata: "Per motivare i giocatori, incentivarli, bastava dire 'cercate di far bene per meritarvi la riconferma'. Per me la nuova proprietà è un fantasma, non ho mai avvertito fisicamente (sic!) la signora Durio se non a Foggia. A livello ufficiale non ho mai visto un dirigente della nuova proprietà parlare con la squadra".
Eccolo qui, il vero sassolone! Con un coup de theatre, Carboni cioè pare (pare) salvaguardare quasi più la figura di Ponte che non quella della Durio, in ciò andandosi ad immettere in un filone di argomentazione già proposto alcuni giorni prima da Materazzi jr. Durio "accusata" di non aver immesso denaro fresco prima della fine del calciomercato prima e di non essere stata minimamente presente durante il prosieguo della stagione poi.
Francamente, mi riesce difficile trovare la forza per commentare, per il semplice fatto che Carboni mi pare ormai il passato della Robur e non il futuro. Certo che il riferimento quasi stizzito verso la nuova proprietà non può essere sottaciuto, nelle parole di un allenatore probabilmente arrivato con speranze, aspettative e promesse, che effettivamente non si sono mai concretizzate.
Ci dispiace anche un po', non lo neghiamo.
Però ora... ciao. Con dito medio alzato.

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