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mercoledì 27 aprile 2016

Ciao, Mirko dei Bee Have

Nuvole grigie cariche di acqua tolgono profondità al cielo, che, in silenzio e senza farsi vedere, piange grosse gocce fredde sul mondo.
Non ci sono tuoni sordi ad annunciare il dolore, né lampi accecanti per riscaldare il freddo che attanaglia le ossa. Anche il vento tace, in attesa che la polvere torni a coprire le cose.
Tutto era cominciato per caso, un giorno di pioggia di tanti anni fa e – triste fatalità - proprio in un agonico giorno di pioggia di fine aprile hai deciso di scrivere la parola fine e scappare via lontano, nel posto in cui nemmeno gli assoli della tua chitarra potranno raggiungerti. Si dice che la vita sia imprevedibile e che proprio la sua imprevedibilità la renda unica e meravigliosa. Tu l’hai vissuta sempre col vento in faccia, alzando al massimo il volume del presente e relegando il futuro ad un ruolo marginale, quasi sconnesso dal tuo modo di interpretare la quotidianità. Durante la tua carriera hai mischiato momenti di sublime arte a rumorose cadute, dimostrando a tutti quanto umanità ci fosse dietro a quella maschera che nel tempo eri riuscito a costruirti. Quasi con sgomento trasportavi in giro il dono che madre natura ti aveva regalato, vorgognandotene a volte, senza capire quanto importante fosse, per noi comuni mortali, la tua capacità. Eri la pecora nera in un mondo di pecore bianche, in grado con le proprie parole e la propria musica di far vibrare i cuori di migliaia di fans. No, non avevi un pubblico definito: ai tuoi concerti era facile trovare un’eterogeneità impensabile per un artista pop, degna forse soltanto di qualche mostro sacro del rock & roll. E il tributo dei Rolling Stones, che hanno voluto aprire il loro concerto di Mosca con le note della tua “Baby, i love you”, successo planetario grazie al quale il mondo si accorse dei Bee Hive, non hanno fatto altro che rendere giustizia ad un astro immortale del panorama musicale mondiale. Hai scelto il 2016 per andartene, come David Bowie e Prince e forse forse anche questo non è un caso, ma solo una triste fatalità che i cinici chiamerebbero “coincidenza” ed i mistici “destino”.

Oggi siamo tutti un po’ più soli Mirko, ma tu lo sapevi ancor prima di decidere di andartene. Hai sempre anticipato le tendenze, restando sempre a galla con il tuo modo di vivere il palco, interfacciandoti con il pubblico come se conoscessi ogni singolo spettatore ed ognuno di loro potesse arricchire la tua esperienza. Da oggi il mondo è un posto un po’ più brutto, senza di te. Siamo rimasti orfani di qualcosa che mancava ancor prima di finire, con le tue interminabili assenze tra un disco e l’altro, i concerti interrotti e le date annullate. Non sei mai sceso a compromessi, riuscendo a restare sempre di moda, pur senza esserlo mai. 
Ci mancherai Mirko: mancherai soprattutto a tuo fratello Andrea ed al suo merchandising. Magliette, felpe, fasce e parrucche bionde col ciuffo rosso, niente avrà più un senso e di colpo la bancarella fuori dal palazzetto, ferma immobile in attesa di un concerto che non ci sarà mai più, apparirà fuori luogo in un mondo che fra qualche mese ti ricorderà soltanto nei commenti You tube. 
Ma che ne se la gente di quanto soffre Lycia? Non era bella, ma a te piaceva (anche perché se non ti garbava nemmeno, che ci stavi a fare?) ed insieme eravate proprio uno schianto. Non siete stati in grado di controbattere il lento logorio del tempo, che ha asciugato il vostro amore, finendo per portarsi via il lieto fine. Lei è scappata con Satomi dai capelli viola (merda!) un mattino di autunno, mentre tu eri impegnato a pulire la lettiera del gatto Giuliano. Ma per il mondo sarete sempre Mirko e Lycia e poeti e cantanti renderanno onore al vostro amore, come la storia ha fatto con Paola e Francesca, o Romeo e Giulietta. L’amore è immortale, ma non sempre trionfa Mirko e tu lo sai bene, visto che hai atteso per anni il ritorno della tua amata, senza volgere mai lo sguardo verso altri lidi, né tanto meno portare rancore al tuo rivale. Che hai sempre trattato come un amico, condividendo con lui il palco, il successo, la fama ed anche la donna della tua vita. 
Del tuo passaggio ci rimarrà una serie infinita di capolavori fatti di accordi semplici e di versi sempre troppo facili da imparare a memoria. La faccia distrutta di tuo suocero Marrabbio mentre dà alla stampa il triste annuncio rimarrà per sempre scolpita nella nostra mente.
Anche il mondo del calcio ti ha voluto ricordare, immenso ragazzo di Tokyo. Julian Ross della Mambo F.C. – altro genio fermato troppo presto dai capricci di un cuore pazzo - ha pianto disperato davanti alle telecamere ricordando il tuo concerto per il suo addio al calcio e i tifosi del Savona (terza serie italiana) hanno addirittura abbandonato lo stadio di Siena nel momento in cui lo speaker ha annunciato la notizia. Ed il settore ospite, tristemente vuoto, ha accompagnato i 90 minuti di raccoglimento che i giocatori in campo ti hanno voluto tributare, mentre il pubblico di casa intonava i tuoi pezzi più famosi, dedicandoli alla guardalinee sotto la gradinata: protagonista suo malgrado del brutto pomeriggio.
Le stagioni continueranno ad avvicendarsi, il torrente partirà dalla montagna per farsi fiume in vista del mare ed il sole tornerà a scaldare le foglie degli alberi ma il tuo ricordo non sarà dimenticato e troverà alloggio in tutti i cuori che sei riuscito a far battere. Che la terra ti sia lieve. Ciao, Mirko dei Bee Hive.
Siena – Savona schifo a schifo (pardon… 0-0): in un pomeriggio ideale per giocare al calcio, ma anche per andare al mare, fare un giro in moto e piantare l’insalata nell’orto, assistiamo alla più brutta partita del Siena dai tempi di Orrico (mi ricordo a tal proposito un ottimo Siena – Brescello 1-3), riuscendo nell’intento di strappare un punto all’inarrestabile armata ligure, che a fine partita retrocede in serie D per manifesta superiorità. Come la notte dell’ultimo dell’anno, è cominciato finalmente il conto alla rovescia: MENO 2! Poi tanti auguri a tutti e quella è la porta… A non rivedervi mai più, se non da avversari sconfitti. 

Tutti uniti insieme avanzeremo.


Mirko

6 commenti:

  1. Ma è morto davvero? se lo sapevo andavo al funerale...tutto sto rompimento di coglio per bowie e prince e per lui niente...

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  2. Davvero!! Peccato che la notizia sia stata vergognosamente ignorata dai media italiani. Per fortuna c'è Wiatutti!

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    1. Ebbene sì, meno male che Wiatutti ricordi questi grandi personaggi. Ma una domanda: ma chi cazzo è?

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    2. Scherzi? I 35/40enni ci sono cresciuti con Kiss Me Licia! Insieme a "i ragazzi della terza C" era l'unica cosa che i miei mi lasciavano vedere.

      Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano... Che meraviglia!

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  3. E college?? Alti livelli.

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