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giovedì 1 ottobre 2015

Una piccola storia senese

Nello scorso fine settimana mi capita di andare a visitare le presentazioni dei corsi del Centro Olistico di Siena, in seguito ad una mia sempre più decisa conversione verso l'affidamento della cura della mia persona a discipline che che non comprendano medicina tradizionale, chimica, multinazionali dei farmaci, ecc.



Il primo dottore che presenta il proprio corso (vertente su tecniche di training autogeno e meditazione), dall'eloquio spettacolare, colto e comprensibile, si chiama Domenico Mastrangelo, un medico specializzato in Ematologia, Oncologia, Oftalmologia ed infine in Omeopatia, che dapprima ha diretto la ricerca clinica presso il centro di ricerca di una ditta farmaceutica, poi ha lavorato presso il centro di ricerca oncologica della Thomas Jefferson University e del Wills Eye Hospital di Philadelphia, dove ha appreso le tecniche di biologia molecolare per l’analisi del genoma delle cellule tumorali; ritornato in Italia, ha creato un laboratorio di ricerca presso il dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Siena, dove ancora oggi lavora.
Il corso si snocciola, fra tante informazioni interessanti, tanto che decido di prenotarmi per le sessioni autunnali; ma lo faccio, soprattutto, per quel senso di rassicurazione che mi infonde il relatore.
Domenico Mastrangelo... però io questo nome l'ho già sentito...
Passano alcune ore ed il medico viene nuovamente invitato a parlare di altro argomento, le proprietà della vitamina C; e tutti entriamo in un mondo potenzialmente rivoluzionario. La sintesi è la seguente: in laboratorio, dosi alte di vitamina C annientano le cellule tumorali, facendo regredire rapidamente il cancro (anzi, alcuni tipi di cancro), sebbene non esistano controindicazioni per l'assunzione. Ma Mastrangelo ci fa capire che le scoperte nel settore (e le sue in particolari) sono tenute sotto un coperchio dalla mafia di Big Pharma e di tutto l'apparato che essa gestisce (aziende ospedaliere, università, professoroni, primarioni, ecc), per cui ancora oggi i pazienti vengono diretti verso la chemioterapia, costosissima e di tremendo impatto a livello fisico.
Torno a casa con una grande amarezza, sconfitto dal senso di ingiustizia verso il quale ci porta questo mondo di merda, ma rassicurato del fatto che, se un giorno io o altri (mi tocco) avessimo bisogno di qualcosa, il dott. Mastrangelo sarebbe stato di conforto: sicuramente, avendo un laboratorio a Siena, penso che rappresenti una delle cosiddette eccellenze locali, che al giorno d'oggi tanto vanno tenute di conto.
Vado a casa e navighicchio un po' sul web e tutto d'un tratto mi salta la voglia di andare a vedere chi fosse questo luminare.
E mi imbatto in una serie di articoli (vedi ad esempio: ricerca.repubblica.it › la Repubblica.it › 2007 › 10 › 02) che mi ricordano il suo nome e soprattutto il contesto: Mastrangelo, autentico genio nel suo settore, nel 2002 si presenta come unico candidato alternativo (cosa da non fare mai, lo so per esperienza diretta...) al concorso per ricercatore di oculistica, che vinse tale Gian Marco Tosi, figlio di tale Piero Tosi, allora Rettore dell'Università.
Problemino: al tempo del concorso, il figlio del Rettore aveva 32 anni, si era laureato in medicina con 110 e lode, specializzato in oculistica con 70 e lode, conseguito un diploma in USA, non era dottore di ricerca, presentava 24 pubblicazioni. Mastrangelo aveva 48 anni, laureato con 110 e lode, aveva tre specializzazioni di cui due con 70 e lode, presentava 91 pubblicazioni. Vinse Tosi, per molti folosi ciò fu chiaramente un caso, per altri fu un dovere, altri ancora fecero finta di niente, altri infine si indignarono per un attimo; Mastrangelo invece non la prese bene e denunciò il caso alla magistratura, tanto da farlo deflagrare, con le dimissioni del Rettore.
Non sto a raccontare il resto, chè qui non interessa: andate a ricostruire il processo, si può fare su internet, e cosa gli attori in questione abbiano poi combinato.
La storia narra adesso di una scoperta talmente importante, che le migliori riviste scientifiche internazionali ormai non possono sottacere: la ricerca di Mastrangelo e del gruppo di ricerca del Prof. Giovanni Grasso del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze dell'Università di Siena, mette in dubbio definitivamente la base ereditaria di alcuni tipi di tumori sostenendono l'ipotesi epigenetica e dimostra inequivocabilmente l'efficacia contro di essi della vitamina C.
Ecco, questa piccola storia finisce qui, senza una morale che la accompagni. Ognuno, mi raccomando, ne faccia tesoro.
E speriamo di non sentirsi mai male...

2 commenti:

  1. http://ilsensodellamisura.com/tag/domenico-mastrangelo/
    Da leggere questo sull argomento

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    1. Il blog ilsensodellamisura a mio avviso è eccezionale ed è gestito dallo stesso Prof. Grasso citato nell'articolo

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