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giovedì 29 ottobre 2015

I GABS esistono (e sono fra di voi)

Nelle tenebre di una notte di fine ottobre, al riparo da occhi indiscreti, telecamere e bici elettriche, i GABS si riuniscono di nuovo, per ordire chissà quali progetti rivoluzionari...

Macchè progetti rivoluzionari...
S'è speluzzicato solo qualcosina appena appena da "Cane e gatto" (andateci, ne vale totalmente la pena) e si è riso parecchio. Una bella serata, davvero, con persone con addosso una (lucida?) follia, come garbano a me.
Lele, in un articolo sull'Eretico, ha buttato giù una cronaca rapida della serata, con quel linguaggio caustico che ti fa immaginare di essere stato a cena con noi.
Vorrei, per una volta, essere serioso (ma non so se ci riuscirò) e chiarire meglio un'idea che, fra un crostino e un altro, ho buttato là sul tavolo dei commensali.
La premessa è la seguente: da pubblico cittadino, lettore e persona che non ha fermezza intellettuale, leggo quotidianamente giornali, fb, blog, ecc. E noto che la fase della critica è bella tosta, articolata, pregnante, talvolta sovrabbondante. E che chi comunica (chiunque sia il soggetto, anche io stesso) pare sempre che lo faccia tracciando una linea che non mi piace molto: dall'alto verso il basso.
A me piacerebbe pertanto uscire da questa empasse, sviluppando il concetto attraverso due ragionamenti.
1) Dalla fase della critica, passiamo alla fase della proposta. Organizziamola, personalizziamola, creiamola, ma iniziamo a muoverci in tal senso. Tale spinta, a mio avviso, deve venire dal basso, dal semplice cittadino, dalla mi' mamma, dalla gente "normale", che in questa città non ha la possibilità di esprimersi. Noto con sconcerto che noi, persone "normali" (e mi ci metto anche io), non abbiamo più la capacità di proporre, di spingere, di portare avanti un'idea o un progetto che riguardi tutto ciò che va leggerissimamente più in là del nostro porco interesse. Siena (e il mondo) in questi anni ci ha anche insegnato, oltre a lobotomizzarci, a coltivare il nostro orticello e non andare oltre; per cui, se stasera io ho una briciola da mangiare, gli altri possono andareaffanculo. Il mio sogno quindi è che, per una volta, si ricominci ad abituare la gente a non passare sempre e costantemente attraverso i canali che altri (i Potenti) ci hanno creato, ma che ci si curi dei bisogni comuni senza la politica/la banca di mezzo. Ora c'è spazio, ora si può fare.
2) Dalla fase della comunicazione imposta, passiamo alla fase della comunicazione diffusa. Vale a dire, proviamo una tantum ad essere investiti dal basso, ad ascoltare ciò che ci viene detto, dopo aver cercato di informare al meglio chi vogliamo coinvolgere. Il ruolo degli "informatori", in questa città, mi pare infatti che rischi di cristallizzarsi e di sclerotizzarsi su posizioni ben definite, che non accolgono più i flussi che arrivano soprattutto dal basso. La politica, nel corso degli anni, a mio avviso ha fatto sì che questi flussi, nella pratica, non esistessero più; non rifacciamo lo stesso errore, vi prego. Soprattutto noi bloggers, che dello scrivere ne facciamo un passatempo e/o una mission (nel mio caso, si tratta della prima opzione), senza un tornaconto personale.
Cosa mi piacerebbe vedere, quindi?
Delle serate a tema, senza lo zampino della politica, senza l'organizzazione di associazioni strane, senza il patrocinio della banca... senza, insomma, tutto ciò che finora ci è stato proposto.
Tematiche da dibattere: dipende, questo è un punto da discutere. A me ad esempio piacerebbe parlare di sport cittadino, di Siena, Mens Sana, di azionariato popolare, di sport cosiddetti minori.
Atteggiamento: di proposta. Che parta magari da un impulso dall'alto, che si sviluppi in una minima discussione di approfondimento, ma che passi poi nelle mani di chi ascolta, con il rischio anche che non sia accettato o che venga stravolto. Non interessa il consenso, interessa l'ascolto ed il feedback.
Lo so, lo so... è difficile. Si rischia che non venga nessuno, che non sia accolto il messaggio, che sia difficoltoso far parlare la gente, ecc ecc.
Ma se non si comincia mai...

4 commenti:

  1. No vabbe ho appena visto il giudizio universale di primo senesi con cappotto....sembravate Fabio e Mingo di Striscia la Notizia:-)

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    1. L'obiettivo era fare i dementi. Direi che l'abbiamo centrato in pieno

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    2. Comunque l avete interpretata benissimo, spaccavate lo schermo...poi era ben studiata, il cappuccio furtivo, il La Vista pensiero...l unica cosa che non ho capito: ma secondo Cappotto c è o no pressione nell ambiente?
      Comunque bravi tutti e 2, ottimi senza discussione.

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  2. Il nostro problema da senesi e lo dico seriamente è quello di trovare una persona tipo Cyrus degli Warriors, con l'eventualità di non impallinarlo come nel film solo perchè di quella o quell'altra Contrada, perchè ha la sorella brutta o bona, etc....Se la finissimo di scannarci per queste quisquiglie, che a noi sembrano vitali, ma che in realtà non lo sono, forse si potrebbe riappropriarci della città, citando il medesimo film "quartiere per quartiere!". E i gabs li vedo bene in questo ruolo, perchè sono gli unici che hanno messo faccia e qualcos'altro, quando tutti facevano gnao, dal primo all'ultimo...Siccome avete pedegree e fegato, dovete fare il passo lungo...riformattare i cervelli...finirà la generazione degli omini degli orti, eh?

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