Ci dispiace assai per i tifosi, i giocatori, gli allenatori ed i dirigenti wtuttisti, ma Wiatutti di base è polemico, schietto e soprattutto pretenzioso.
Pretenzioso, certo.
Come ben sapranno gli assidui lettori, nel corso di questi ultimi anni - come si conviene quando si è colpiti da un lutto (e la scomparsa dell'AC Siena, per certi versi, lo è stato) - crediamo fermamente che la consapevolezza di certa parte di tifoseria sia fortemente cresciuta, alzando l'asticella delle pretese.
A me questa strategia quadra molto, dato che il controllo e la contro-proposta dal basso garantisce spesso che le cose siano fatte per bene; ed in fondo, seguendo gli imput che alcuni Maestri ci hanno indicato, si scopre che a chiedere a volte si riesce ad ottenere.
In generale, parte della tifoseria, appunto, chiede e pretende soprattutto chiarezza sul fronte societario, dopo aver passato chiari di luna non propriamente memorabili. Chiarezza che ad oggi, tutto sommato, non esiste un granchè.
In epoca non sospetta (primavera 2015), avevamo espresso le nostre perplessità per la richiesta di Ponte, testè reiterata, di inserire dentro la Robur un socio di minoranza, al 40%, che ora pare diventato al 30%. Perplessità derivanti da un detto, che mi pare calzante in questo caso, che dice più o meno così: "Impossibile fare il bu'one col culo di quell'altri". Continuiamo cioè a non capire chi possa avvicinarsi ad una società di Lega Pro - immaginiamo investendo una cifra neppure contenuta - senza poter contare sulla maggioranza, che resterebbe saldamente in mano a Ponte stesso.
Il presidente difatti ribadisce fermamente di non essere intenzionato a cedere la maggioranza delle quote e di tentare contestualmente di reperire un socio di minoranza, forte e serio: auguri (anche a noi).
Io, dal mio canto, continuo a monitorare la situazione, ben contento delle parole pontiane, ma con un grande interrogativo di base: come può fare, nel tempo, questa Robur Siena a reggersi sulle proprie gambe in assenza di introiti certi e di strutture che possano garantire una sicura redditività?
Sappiamo, dall'intervista di questi giorni, che la Robur ha speso, per vincere all'ultima giornata il campionato di LND, 2,5 milioni di euro e che la quota abbonamenti pare abbia coperto solo il 20% di questo totale. E se la società non ha 1 euro di debito, si presume che qualcuno (i soci) si siano frucati in tasca ed abbiano ripianato le perdite con propria contribuzione.
Di questo, chiaramente, ringraziamo. Ma ci preoccupiamo di capire come la Robur possa marginalizzare le passività, che in Lega Pro rischiano di essere ancor più pronunciate. Ad oggi, nessuno ci ha fornito un programma, seppure di massima, che risolva la questione. E siccome non siamo (ahimè) più di primo pelo, comprendiamo benissimo come prima o poi (più prima che poi) questo frucarsi in tasca e ripianare i buchi di bilancio non sarò più accettato, da Ponte come dallo sceicco del Kuwait.
E, se permettete, farsi di queste domande non vuol dire essere gufo, o disfattista; vuol dire solo voler bene al Siena.
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