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giovedì 28 maggio 2015

Due chiacchiere con... Nicola Zanda

Un mio amico suol ripetere: "Datemi in mano il Bilancio di questa città e vi faccio vedere che i soldi avanzano".
La gente non so quanto lo prenda seriamente. Io invece l'ho fatto e mi è presa una forte curiosità di approfondire la questione...



Caso vuole che, da circa un annetto, un altro mio carissimo amico - compagno di Liceo prima e di ripetute zingarate poi - Nicola Zanda, sia diventato Assessore al Bilancio ed alle Attività Produttive a Buonconvento, Comune piccolo e marginale, ma che, negli ultimi burrascosi anni, potrebbe essere preso come esempio di una allegra gestione che ha portato a discreti disavanzi di denaro pubblico.
Insomma, il fato ha voluto che potessi consultare una fonte diretta, che fosse in grado di darmi chiarimenti in merito al famoso mantra iniziale del mio amico. Ne ho pertanto approfittato: prima con delle domande in forma privata, poi, convinto di divulgare un esempio interessante un po' per tutti, ho deciso di strutturare una intervistina per Wiatutti.
Spero che ne possiate apprezzare la bontà.


- Ciao Nicola. Presentati al grande pubblico di Wiatutti.
- Ciao. Sono un allevatore, uno che per necessità deve far quadrare i propri conti. E da qualche tempo sono anche Assessore al Bilancio ed alle Attività Produttive a Buonconvento.

- Ecco... Cosa spinge un allevatore a buttarsi in politica?
- Più che buttarmi in politica, ritengo di essermi cimentato nell'amministrazione di un piccolo Comune. La molla che mi ha fatto accettare le deleghe è stata quella di capire come funzionasse una macchina amministrativa e se si potesse fare qualcosa per darle efficienza. Certo non lo faccio per denaro, ma sicuramente ne ricaverò esperienza e potrò dire di aver provato a cambiare il modo di gestire la cosa pubblica, anche se solo in un mini-Comune.

- Hai quindi capito come funziona una macchina amministrativa?
- Premetto che non è cosa semplice e spesso non va secondo logica. Ma io so quello che voglio: il cittadino contribuente deve tornare ad essere il nostro vero padrone. Stop all'autoreferenzialità e stop ai propri interessi di bottega.

- Da elettore sfiduciato vorrei capire come si possa mettere in pratica un proposito così giusto, ma largamente disatteso nel mondo politico contemporaneo.
- Io, come te, sono un elettore sfiduciato, ma non rassegnato: il mio modesto lavoro mi ha insegnato a non arrendermi mai, soprattutto quando si vede buio. Detto questo, parto dal presupposto che non esistono soldi pubblici, ma solo soldi del contribuente. Ergo io rispondo al cittadino e, pertanto, sono tenuto ad amministrare nel suo precipuo interesse. La comunità si serve, non ce se ne serve. Tutto il resto ne consegue e l'azione dell'amministratore sarà il risultato di scelte operate nello spirito di una buona ed equa gestione. Tutto ciò non esime da errori, ma quando c'è la buona fede siamo un pezzo avanti.

- Nella pratica, nella tua attività a Buonconvento, stai raggiungendo questo obiettivo? E se sì, in quale modo?
- Stiamo abbattendo il disavanzo di amministrazione. L'avanzo di bilancio del 2014 ci ha permesso di ridurlo al 45% in un solo colpo. Tutto ciò è stato ottenuto con un consistente contenimento della spesa (risparmio), a partire dai costi della politica, e con il buon andamento delle entrate extratributarie. Il risultato è tanto più lusinghiero se si pensa che la nuova Tasi è stata introdotta in modo molto mitigato (quasi la metà della maggior parte dei Comuni della Provincia) e se si pensa che non abbiamo avuto quasi nulla dagli oneri di urbanizzazione (diciamo consumo del suolo, ovvero patrimonio). In buona sostanza, cerchiamo di governare non spendendo e cercando di non infierire ulteriormente sui cittadini con la tassazione (vedi Tasi). Una volta usciti dalla sacca del disavanzo, potremo partire con il nostro programma di opere pubbliche senza indebitare i cittadini.

- "Costi della politica" ed "entrate extratributarie". Cosa sono?
- Costi di Giunta e Consiglio Comunale e tutto ciò che non deriva direttamente da tasse e imposte sui cittadini residenti: posteggi, tassa di soggiorno, sanzioni del codice della strada et alia.

- Fammi alcuni esempi pratici di riduzione dei costi della politica.
- Ci siamo ridotti, con atto approvato dal Consiglio all'unanimità, le indennità di carica ben oltre quanto previsto dalla normativa ed abbiamo abolito tutti i rimborsi spese: niente abbuffate ai ristoranti o rimborsi di altro tipo. Inoltre teniamo i Consigli Comunali la sera per non dover rimborsare i datori di lavoro degli eletti. Alcune spese le sosteniamo di tasca (vedi la corona di fiori per il 25/4, i biglietti da visita, ecc). Sindaco, Vicesindaco ed un Consigliere si sono recati in Lussemburgo, patria di Arrigo VII°, per questioni istituzionali totalmente a proprie spese. Non percepiamo insomma un centesimo di rimborsi, dietro cui spesso si mascherano i compensi.

- Quindi fammi capire se ho ben compreso: amministrando la cosa pubblica secondo le regole di un'azienda, la situazione migliorerebbe di molto...
- Indubbiamente seguire regole privatistiche nella fase gestionale aiuterebbe ad eliminare molti sperperi, mentre il pareggio di bilancio dovrebbe essere un imperativo. È difatti immorale scaricare i debiti contratti durante la propria amministrazione sugli ignari cittadini e, peggio ancora, sui posteri. Purtroppo sono poco convinto che qualsiasi norma possa aiutare se non ci si approccia all'amministrazione con senso di responsabilità e di servizio. L'iper-normazione dei bandi di gara e degli appalti della pubblica amministrazione molto ci insegna...

- Cosa pensi di fare con questo tesoretto?
- Come spiegavo, l'avanzo 2014 va ad abbattere del 45% il disavanzo del Comune, perché l'obiettivo primo, come quello del buon padre di famiglia, è quello di ripagare i debiti e non continuare a spendere... Basta con lo slogan: "tanto paga il contribuente"!

- Ok, grazie Nicola.
- Grazie a te. Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esauriente.


Eh sì, altro che esauriente... Dati alla mano, in un anno scarso, Nicola - che è uomo retto ed intelligente, ma non arriva da Marte - ha ridotto del 45% (quarantacinquepercento) il disavanzo del Comune, attuando regole di condotta sane, realistiche, non punitive. Inizio a pensare insomma che possa aver ragione il mio amico: se non si spreca, non si ruba, non si eccede, i conti tornano. E avanza anche qualcosa...


2 commenti:

  1. Oooooohhhhh....perché nessuno commenta? Una volta, dico UNA, che si viene a sapere che qualcuno ha ben chiaro il concetto di Res Publica...tutti zitti

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    1. Beh, un po' condivido.
      Ed ho una domanda a proposito: "tirano" più i pezzi negativi, di quelli che denunziano, sui quali possiamo gridare tutta la nostra indignazione (salvo poi fermarsi lì...), rispetto ad articoli, come questo, in cui si prospettano soluzioni concrete a problematiche esistenti????

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