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venerdì 17 aprile 2015

L'infinito capovolto


Il mio approccio con la commessa della gioielleria è da attore di colossal della Warner Bros: atteggiandomi a esperto, chiedo sicuro un ciondolo di Pandora. Lei beffarda mi sorride e risponde: "Quale?".



All' improvviso mi sento solo e sperduto come Giovanni Soldini in mezzo all'oceano. Quale? Boh! 
La fisso negli occhi esibendo lo sguardo più magnetico che possiedo, ma ottengo solo il risultato contrario. Effettivamente sembro la versione strabica di Paul Newman. 
La commessa se ne accorge, fiuta il puzzo di affare perso e prova a salvare il salvabile: "Che ne dice di un simbolo? ". "E che cosa dovrei dirne?", penso fra me e me. Lei mi distoglie dai pensieri e mi fa: “Allora, abbiamo la colomba che simboleggia la libertà [però, originali], l'occhio è l'intuito [...] e l'infinito è infinito, ma è finito!". Mi perplimo: "Scusi?" Arrossisce e balbetta: "Sì, il ciondolino dell'infinito dicevo, me ne erano rimasti un paio ma deve averli venduti la collega". La incalzo: "Complimenti, oggi avete venduto l'infinito!?!" 
La mia è una battuta, ma alle orecchie della signorina arriva monca, tipo un'affermazione interrogativa o una domanda affermativa... Mi guarda con lo sguardo di una che pensa: ma che ce stai a provà? Mi salvo in corner, chiedo la lettera M e domando se posso pagare con il bancomat. Lei però torna sui suoi passi e mi fa: "Sa, l'infinito è un'incognita, come il futuro!". Penso a “incognitare” (ma me lo tengo per me) e controbatto: "Già, e la storia è certezza!". Mi guarda sorridendo e io prendo pigolo: “E se cambiamo il passato, modifichiamo anche il futuro è otteniamo un infinito diverso. Diciamo un infinito capovolto!”. Mi guarda dubbiosa, nota la fede e io mi rendo conto della nudità del suo anulare sinistro. 
Meglio cambiare aria. Pago e saluto. 
Tornando verso casa ripenso all'infinito capovolto: se potessimo cambiare la storia, avremmo un futuro diverso... 
Cosa c'entra tutto questo con Robur Siena - Villabiagio? Niente, ma nemmeno la Robur c'entra niente col Villabiagio... Quindi siamo pari! Se qualche anno fa ci avessero confidato che ci saremmo dovuti giocare una buona fetta della vittoria del campionato (la quarta in 15 anni) contro il Villabiagio, molti di noi avrebbero sorriso, altri avrebbero guardato l’interlocutore con sguardo assente e occhi vitrei, altri ancora lo avrebbero mandato direttamente affanculo. Anche perché, diciamoci la verità, fino a qualche mese fa non sapevamo nemmeno dove e cosa fosse Villabiagio; e francamente vivevamo sereni lo stesso. Se poi l’interlocutore avesse continuato il suo giro di previsioni, aggiungendo che il Monte falliva, Berlusconi veniva condannato in Cassazione, un governo di centrosinistra aboliva l'articolo 18 e sul trono del sommo pontificio romano avessimo visto sedere contemporaneamente due papi, allora sì che avremmo chiamato il 118 e chiesto di riaprire il manicomio di Porta Romana. Perché sarebbero state delle fandonie così grosse, ma talmente grosse, da sembrare grottescamente vere. Ed invece… 
Per anni abbiamo talmente scherzato sul fatto che non ci fossero più le mezze stagioni, che il governo c’ha preso sul serio, creando due semestri e instaurando il solstizio delle gomme estive (15 Aprile) e quello delle gomme invernali (01 Novembre). E noi ultimi desaparecidos della primavera, giriamo ancora con le catene che sferragliano in bauliera (e t'ho rifatto la rima!).
Percorrendo lo stivale da nord a sud, spesso mi rendo conto di quante bellezze diversificano il nostro paese, sia naturali che architettoniche. Ma lungo le strade non c’è mai un cartello che le indichi e il povero turista può soltanto improvvisare. In Francia anche il rudere di un podere viene pubblicizzato come fosse l’Arc de Triomphe. Passando sotto il castello di Monteriggioni, l’unico cartello che troviamo è costituito da un rettangolo di latta verde con scritto in bianco: CONTROLLO ELETTRONICO DELLA VELOCITÀ. Stiamo lentamente e inesorabilmente andando alla deriva e non vogliamo ancora rendercene conto. 
Sì, lo so che stiamo per giocarci la penultima partita casalinga dell’anno (e forse la più importante, tanto per cambiare) e che sto divagando, ma nel mio infinito capovolto questa è soltanto una realtà parallela, perché noi facciamo parte di un’altra dimensione, dove non esiste la serie D e le cose vanno in un altro modo. In questa, invece, va tutto all’incontrario, perciò vorrei svegliarmi molto velocemente e cancellare per sempre questo brutto incubo. 
Qui è cambiato tutto: domenica prossima si giocherà il derby di Milano, una partita che da anni non vale un fico secco, alla quale prenderanno parte due squadre allo sbando, schiave del loro passato. C’avresti mai scommesso in tempi non sospetti? Io rivoglio quel paese al quale mi ero abituato. Se il progresso deve essere questo, allora sono un conservatore! Vorrei una nazione dignitosa dove far crescere i miei figli, dove il colpevole va in galera e non in Parlamento. Vorrei non dovermi vergognare di essere italiano. Vorrei che tutti capissero che il POTERE dell’AMORE è più importante dell’AMORE per il POTERE. Vorrei che tutte le italiche eccellenze fossero considerate come una ricchezza del nostro paese, al contrario di pusher e zoccole, perché il vero infinito si costruisce nelle scuole e nell’università e non nei bordelli dell’alta società (altra rima, e due!). Vorrei che la smettessimo di anteporre il denaro ai rapporti umani. Vorrei più rughe e meno botox, più bimbi nei parchi e meno playstation, più ciccia e meno silicone, più sorrisi e meno emoticon, più emozioni e meno selfie, più Chianti Classico e meno Champagne. 
E poi vorrei il Siena in seria A. 
Nel “mulino che vorrei” cercherei la pagina Facebook dell’Italia, per potergli aggiornare lo stato una volta per tutte. E ricominciare tutto da capo! 
Vorrei che tutti noi un giorno potessimo dire, pensando a qualcuno o a qualcosa: "Vorrei… perché non sono se non ci sei"! 

Siena – Villabiagio: per capovolgere il nostro infinito.

3 commenti:

  1. Ma, le ZOCCOLE, che male t'hanno fatto... poverine, in fondo si divertano anche loro :o)
    Su TUTTO IL RESTO ci metto un QUOTO grosso come una casa!!! Su questo blog secondo me passano delle perle intellettuali di cui spesso non ci rendiamo conto... un pò come quando passò DE LUCA da Siena e... vabbé, lo sapete anche voi... o ve lo devo spiegà?

    Madonna che cervelli ci sò pé strada e... madonna che cervelli ci sò in Comune... come si fa a fà uno scambio???
    Un si pole?
    Maremma ladra impestata, allora mi sa che si continuerà a vivé tra selfie, champagne, leccaculi e botox...

    CHE TRISTEZZA

    Quixote

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  2. No, no: quelle che lo fanno per divertimento o per passione sono sempre le ben accette!! :)
    M.

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  3. Il Siena ci torna in serie A. Basta avere pazienza. Abbiamo il Frosinone l'anno prossimo (abominio) vuoi che non torni il Siena?

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