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mercoledì 4 marzo 2015

Ralph contro tutti


In un pomeriggio di fine inverno o di inizio primavera, felice come una pasqua che il bancomat - nonostante fossimo all'ultimo giorno del mese - continui a collaborare, recupero mio figlio alle 13 e 30 esatte in zona Petriccio e faccio un breve punto della situazione: “Dunque vediamo, ho 60 minuti per coprire pochi km; anche a piedi ce la dovrei fare”. Ed invece niente. Arriviamo in curva che il maxi schermo segna oltre 2 minuti di gioco. 




Durante il tragitto dal parcheggio allo stadio m'imbatto nel cartellone pubblicitario del concerto di Raf. È ritratta la sua faccia in primissimo piano: i suoi occhi sembrano guardarmi pensierosi, come se volessero dirmi qualcosa. Inciampo nel marciapiede. "Attento allo scalino del marciapiede!", ecco cosa volevano dirmi i suoi occhi. 
Me la prendo col Nunzio Apostolico in maniera reiterata. Dal fondo del viale la statua di Santa Caterina alza le braccia al cielo, chiedendo scusa per me. Lodovica Comello (star di Violetta, residente nel manifesto accanto a quello di Raf) se la ride di gusto.
Claudicante ed in ritardo, sento lo speaker che comincia la solita solfa: "Cuori bianconeri... Magnifici Tifosi... Tutti in piedi... Numero 1: Fontanelli!". O questa? Ma non si rinviò a Colle perché mancava Il citto uno e non si poteva fare senza? Allora esiste questo ragazzo, non è soltanto frutto della mia immaginazione. Boh, speriamo bene! 

Oggi sarà una partita ostica. Si gioca contro l'ennesima formazione bianconera di questo campionato. Figlia di quella parte orgogliosa della provincia, dove dire Siena è un vanto e non uno smacco (chi ha orecchie intenda, cari amici di Poggibonsi). Ma nonostante questo, lo sappiamo: non sono in gita e giocheranno con il coltello fra i denti. Il loro ds mi ha allenato anni fa a Buonconvento... Mi ci scappa da ridere! 
Il silenzio è surreale, mi ricorda un Siena-Varese (o Albinoleffe, non ricordo) di C1. Arrivammo primi quell'anno. Speriamo dai! Partita insipida, solicino soporifero e poche emozioni. Ma all'improvviso arriva lui... 
Nella geografia della curva le pedine si dispongono in maniera solo apparentemente casuale! Dietro alla scelta dei posti c'è' una logica precisa (che non essendo un fisico matematico non posso spiegarvi). Si siedono accanto a me tre ragazze (passabili fra alti e bassi) ed un coso... Diciamo un X-Man dei tempi moderni, frutto dell' incrocio tra Biff “Cane Pazzo” Tannen di Ritorno al Futuro e Ralph Spaccatutto. Non si capacita del silenzio e non lo nasconde. Ogni tanto grida cose a caso o prende a calci la tribuna. Mi sveglia due volte. Si toglie la felpa e rimane a mezze maniche. E questo ci potrebbe anche stare, vista la temperatura. Ma poi straparla: "Vediamo se riprendo una razzata come l'altra volta!". Silenzio di tomba. Tutti lo guardiamo stralunati. Mi chiedo: sei sotto acido? Una delle tre ragazze, titubante, ci prova: "Guarda che l'ultima volta piovve due ore!". E lui: "Vabbè, è uguale!". No, no, non è uguale penso: te sei da manicomio, credimi. Poi si rivolge alla sua vicina, chiaramente non senese, e le chiede: "In che classe è il Lecce?". E lei, esterrefatta: "Serie, non classe!". Vedo mio figlio perplesso scuotere la testa. 
La partita scorre lenta. La Pianese sa il fatto suo ma la Robur spreca come al solito un paio di goal semplici semplici. Manca un po’ Simoncione Minincleri... Latita come il Provenzano dei bei tempi. Il mi' omo intanto non ne può più: "Appena cominciano a cantare, vo nel buglione", dichiara. Vai vai amore, penso, poi almeno si guarda quanto ci mettono gli ultras a fischiarti di sotto. 
Comincia la ripresa. In campo entra Redi (è uscito qualcuno o si gioca in 12?), una bella parata del citto due, palo della Pianese e staffetta Crocetti/Carlitos BigoDOni. In curva Ralph ritorna vicino a noi. Ed è semplicemente meraviglioso! Non chiappa un coro che sia uno. Stona come Gianluca Grignani al Festivalbar e impreca contro tutti. All'ammonizione di Portanova perde la testa. Il colorito delle gote diventa rossiccio. È chiaramente a rischio infarto. Guardo la Misericordia alla mia destra e riconosco quello che litigò con Muntari. "Eccone un altro", penso. Parata inconcepibile del loro portiere. Poi Titone scarta tutti, salta l'estremo difensore, tira a botta sicura e trova un altro portiere, solo che questo è vestito da giocatore. Rigore e rosso. Tutti in piedi. Simoncione insacca. Una cosa dovevi fare e l’hai fatta. 1 a 0! Esulto come non facevo da anni. 
Una macchia rossa attira il mio sguardo: Ralph si sta letteralmente trasformando nel Gabibbo. Le ragazze lo guardano ridendo. Manda "cacarelle squaqquere" a tutti. Sembra Sandra Milo dopo che le dissero di Ciro. Tre file sopra di me, mio figlio ha deciso e con le mani nei capelli mi fa: "Babbo, questo è strullo". Gli ultimi minuti sono da apoteosi. Grida: "È quasi fatta" e la Pianese prende la traversa. Rischio di mangiarmelo. Chiedo alle ragazze di legarlo, o per lo meno sedarlo. La moretta mi risponde e aggiunge qualcosa: "Uhm, niente male", penso. Poi sento una vocina: "Babbo...". Giusto, lasciamo stare, che un divorzio non me lo posso proprio permettere. 
Ancora il tempo di sbagliare un paio di goal e Ralph trascende a divinità: nel silenzio ci informa che non andrà al Vanilla perché è pieno di bimbi minchia. Mi arrendo: lo guardo e lo mando in culo. Con affetto però. Poi me ne pento: non sa se potrà venire a Ponsacco. "Se non vieni ti pago io", butto là fra me e me. 
La partita finisce. Tre punti meravigliosi. I ragazzi sotto la curva sono un rimedio per l'influenza. Se noi vinciamo, dietro hanno un solo risultato possibile. Tutti insieme uniti avanzeremo... 
Una partita di meno, tre punti in più e la consapevolezza di aver assistito ad un miracolo: in novanta minuti nessuno ha picchiato Ralph, che soddisfatto se ne va! Altro che nozze di Cana. 
Alla fine un solo dubbio: ma Redi al posto di chi è entrato?

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