Il canale youtube di wiatutti!

sabato 21 febbraio 2015

Gazzillorivald'elsa

Che la serata colligiana potesse prendere una strana piega dovevo accorgermene all’ingresso nello stadio, quando il paffuto poliziotto (che se gli scappa il ladro non lo riprende nemmeno col Benellino G2) mi ha invitato ad aprire il giacchetto. 



Allora ho pensato: perquisizione in arrivo. Francamente per tale operazione avevo nominato la sua collega bionda, ma il televoto (manda un sms al numero 47330, costo secondo proprio piano tariffario) mi ha beffato e sono stato costretto a farmi tocchicciare da un uomo.  
Entrando in gradinata (chiamiamola così…) tuttavia la cosa che più m’opprimeva era il pensiero che a distanza di pochissimi giorni saremo dovuti tornare da queste parti, per un’altra partita di ‘sto benedetto campionato nazionale dilettanti; nazionale per modo di dire visto che le nostre trasferte spaziano dal Monte Amiata alla Valdesa. 
Se la trasferta di Colle l’ho vissuta quasi fosse un mercoledì di coppa (e con i soldi che si sono mangiati Super Sloth e la Banda Fratelli, altro che coppa UEFA vincevamo), per la gita della prossima domenica provo lo stesso entusiasmo che metto alla sera quando mi passo il filo interdentale… 
Con la speranza che la mite serata di Colle non lasci strascichi, è arrivata l’ora di andare a Poggibonsi. E se ieri è passato e il domani è un’incognita, ricordiamoci che l’oggi va vissuto come un dono: per questo lo chiamano presente (…). E il nostro presente – nolenti o dolenti – si chiama Poggibonsi. 
Per saperne di più sulla dinamica e moderna cittadina valdesana, non occorre avere conseguito il diploma al Roncalli, perché fra tronisti e rintronati, odiatori e invidiosi, apparenza e ostentazione, c’è forse ben poco da sapere. Tuttavia, se andiamo a spulciare bene gli archivi del Politeama’s Bonizio Institute, scopriamo invece che di acqua sotto i ponti ne è passata molta, in tutti sensi. 
Scopriamo per esempio che in origine il villaggio sul quale è stato costruito e distrutto più volte l’attuale borgo, si chiamava Mesopotamia (dal greco antico “Terra in mezzo ai fiumi”) e deve la sua fortuna al bacino naturale formatosi dalla congiunzione del Fiume Elsa con il torrente Staggia, ed al relativo ricchissimo polo minerario dei Fosci, centro mondiale di estrazione dei camper, la cui lavorazione – seppur diminuita – ha permesso a Poggibonsi di accogliere minatori da tutto il Sud Italia prima e dall’Est Europa poi, creando un “melting pot” di culture diverse, talmente amalgamate fra di loro che se passeggiando per Via Maestra urtaste inavvertitamente un autoctono, vi potreste sentir rispondere in perfetto poggibonsese: “Spaka botilia, ammazza familia"!
Scorrendo le pagine della Inutilis Historia di Plinio il Cugino, è possibile apprendere che successivamente alla Guerra tra Siena e Qualcosa del 1260, il paesone ebbe un momento di sbandamento durante il quale il quartiere di Caterozzoli (vera e propria Beverly Hills boniziana) venne ripetutamente messa a soqquadro dalle orde di Messer Poggibonsese, fratello di Lucchese e alleato dei bravi Donato, Gimignano e Casciano. Sedati i tumulti grazie all’intervento di L’Ochi, fratello di Thorn e nemico di Aulin, i bravi trovarono rifugio nelle campagne circostanti, mentre Lucchese, convertitosi nel frattempo al cristianesimo nella famosa rivelazione del 28 Aprile, venne eletto patrono. Per ripicca Poggibonsese scappò a Lucca, dove in seguito al Concilio di Altopascio e alla compravendita di senatori architettata da Forza Italia, fu proclamato beato. L’amore di Lucchese per Poggibonsese era comunque talmente smisurato che volle, nonostante l’abbandono subito, utilizzare il nome del fratello per dare nome al borgo, che di lì in avanti si chiamerà Poggibonsi. 

Venendo ai giorni nostri, il clima di Elsa City è diventato dal 2003 patrimonio mondiale del WWF poiché, grazie al perfetto mix di temperatura e umidità, ha permesso alla zanzara tigre di adattarsi tutto l’anno. Poggibonsi è conosciuta inoltre da zozzoni e papponi come l’Amsterdam del Sud, in virtù del quartiere rosso di Salceto, regno indiscusso dell’amore e della sifilide. Maschi bianconeri ricordatevi: “A pagarle prima le donne, costano di meno” e donne bianconere attenzione, se il vostro uomo domenica partirà senza biglietto forse forse… Vabbè, lasciamo stare: occhio non vede e cuore non duole. 
Per accompagnare la gitarella domenicale vi suggerisco di pescare direttamente dal 1981 uno dei capolavori della musica Italiana: "Poggibonsi" di Milva (giuro, controllate su you tube). Strepitoso pezzo della “Pantera di Goro” da accompagnare con una serie di vinelli locali: a proposito, portate pure le damigiane vuote, bianco rosso o ver…naccia, c’è solo l’imbarazzo della scelta. 
Popolo bianconero, in attesa del calcio giocato, godetevi la trasferta!

Nessun commento:

Posta un commento