Ora mi pare che la figura (non retorica) sia stata trovata; e mi sembra proprio che le tessere del puzzle inizino ad andare al proprio posto.
Nel mondo odierno, ma fors'anche in quello antico, il saper comunicare ed il saper proporre è più importante del cosa comunicare e cosa proporre. Inutile avere idee e programmi vincenti, se gli stessi non vengano compresi e, quindi, condivisi da chi deve accettarli.
L'arte del marketing, unito alla comunicazione ed alla commercializzazione, è ciò che può cambiare i destini di una società o di una comunità.
Capisco che non tutti siate d'accordo, ma vi invito fortemente ad ascoltare con mente sgombra ciò che sto dicendo.
Emiliano Giustarini, Direttore (notare la maiuscola) dell'Area Commerciale e Marketing, ha iniziato a prendere per mano la Robur Siena in ciò che forse più mancava e, di rimbalzo, ha accompagnato tutti i suoi tifosi. Avendo inteso un aspetto fondamentale della situazione che viviamo - perché l'abbiamo voluta così vivere: vogliamo rinascere in maniera intelligente, meritocratica, in culo alla mentalità di fango che per anni ha avvolto la città di cristallo e che ancora permea la testa di molti miei concittadini.
Emiliano, con il presidente Ponte che lo supporta e spalleggia, sta iniziando a farci vedere una cosa nuova: che la realtà si può cambiare, con il pensiero, con le idee, seguite dai fatti.
In pochi giorni la Robur Siena ha prodotto: accordi commerciali basati sullo sponsor, una splendida serata di auguri fra società-squadra-tifosi, un sito internet, un e-commerce coi fiocchi, una comunicazione adeguata sui social network.
Senza risorse umane, con pochi soldini, ma con la forza delle idee, basando il ragionamento su una comunicazione non di tipo verticale (basso-alto, genitore-figlio, ricco-povero), ma orizzontale (pari-pari): ti contatto, ti domando, mi proponi, troviamo un punto d'accordo, agiamo, monetizziamo, pubblicizziamo.
Esattamente il contrario di ciò che il groviglio merdoso ci ha fatto vedere in questi anni e che la politica ancora perpetua, ai nostri danni.
La Robur, cari miei, continua a far intravedere a questa città un modello di come le cose possano cambiare, senza strafare, ma con la giusta attenzione, un pizzico di "cattiveria" e la forza dell'anticonformismo.
Caro Emi, tanto lo sai a cosa io voglio giungere, quindi inizia a rifletterci ed a trasmettere in alto: la prossima tappa, ambiziosissima, deve essere quella della strutturazione dell'azionariato popolare.
Intanto continua così, Wiatutti ti sostiene a spada tratta.
PS: nonostante questa grande sviolinata, Emiliano ha dei limiti strutturali (ha una 30ina di figlioli che lo impegnano, ha una certa età, ecc), per cui siete tutti gentilmente chiamati a contribuire. Come? PROPONENDO ed AGENDO. Anche attraverso questo blog, perché scrivere a volte può essere importantissimo.
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