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mercoledì 22 ottobre 2014

Le personalissime ragioni di un NO - Parte terza

Facciamocene una ragione, è andata così.
Matera ha vinto la canditatura per Capitale Europea del 2019, mentre qui da noi restano, quasi a monito imperituro, le fasciature magenta delle colonne del Tartarugone, che tanto ricordano l'ingresso di un ristorante cinese.
Ed io termino un mio ragionamento iniziato quasi un mesetto fa, volto ad argomentare la decisioni di essermi apertamente schierato a favore di altri pretendenti.




Intanto, di eventi nuovi ne sono successi: la pubblicazione del Bid Book, un trattato "geniale" di ciò che forse non ci siamo ancora definitivamente persi, polemiche striscianti e sformati (giustificati) di coloro i quali al contrario di me si erano apertamente schierati per Siena e che magari dal successo qualche vantaggio ne avrebbero tratto, passi indietro di certi politici che hanno ripreso a fare "opposizione" (ahahahah) in Consiglio Comunale, dopo aver appoggiato a scatola chiusa un progetto che non si conosceva, ma si intuiva.
Vorrei pertanto riassumere per punti i perché del mio mancato appoggio della canditatura.
1) La gestione è caduta interamente nelle mani di coloro i quali finora ci hanno comandato (direi con pochi profitti) e che io non voglio più. Esempi concreti: le nomine della Sig.ra Carli e del prof. Sacco, pare chiamato a Siena da noti esponenti di un noto partito cittadino.
2) L'amministrazione nostrale si è subito impossessata della canditatura a fini politici. Anche a dispetto della volontà di Sacco, il sindaco è divenuto un bulimico del marchio Siena 2019, sovraesponendolo ed evitando il basso profilo, pare invece desiderato dal professore. Esempio concreto: il tentativo di chiamare anche la neonata squadra di calcio con un epiteto che ricordasse l'evento magico.
3) Dopo che il popolo zozzo è stato appunto tagliato fuori dall'imprimatur della politica, anche l'intellighenzia che ha gestito quotidianamente il programma degli eventi ha impedito che ci fosse una reale condivisione dei programmi. Esempio concreto: personalmente, invito tutti a verificare i dieci punti programmatici sul sito del comitato. Io ho frequentato il Liceo Classico, ho una laurea ed un dottorato di ricerca in materie letterarie, eppure non c'ho capito un'acca! Quando poi è stato pubblicato integralmente il Bid Book... peggio che mai.
4) La scelta di rendere così difficoltosa la decriptazione dei programmi ha fatto sì che la gente non capisse. E chi non capisce, difficilmente condivide ed appoggia (tranne certi politici, vedi sopra). Le idee sottese ai programmi possono anche essere interessanti e per certi versi innovative, ma se non le si comprendono bene, tutto cade nel dimenticatoio. Esempio concreto: ho chiesto ad alcune persone "illuminate" di spiegarmi cosa prevedessero i programmi e come sarebbero stati spesi i soldi, ma nessuno ad oggi mi ha risposto con esattezza.
5) Il Prof. Sacco ha dichiarato di voler andare oltre l'utilizzo dei soliti simboli culturali di Siena, riprendendoli e rivitalizzandoli nel cambiamento. Mi sta bene, ma la scelta non è stata a mio avviso felice. Siena esplode di "cultura" che rimanda ad una precisa epoca e, se si vuole, ad una precisa mentalità. Tentare di "nascondere" questi segnali evidenti, per poi riproporli - riadattati in modo grottesco - ogni qual volta si va in difficoltà perché non si riesce ad attecchire con il rinnovamento degli stessi, mi è parsa una dicotomia poco funzionale. Esempio concreto: la fantasiosa rielaborazione delle meccaniche di facitura delle monture del Palio da parte dei "volontari" (sic!) delle Contrade come appare sul Bid Book.
6) Qui sarò un po' cattivello. Il pensare che il fiume di denaro proveniente dall'assegnazione fosse andato in mano alle stesse persone di sempre (vedi punto 1) non mi rassicurava. Anzi... Mi dicono che i Senesi avrebbero dovuto controllare le spese. Mi chiedo se siano gli stessi Senesi che hanno controllato il saccheggio di una banca... Mi dicono che esistevano dei meccanismi puntuali di controllo di spesa. Mi chiedo se non siano gli stessi che esistevano al tempo del saccheggio dei denari pubblici...
Chiudo con una considerazione di tipo "filosofico", prendendo come spunto due cosette che non mi sono proprio andate giù. Anzi, m'hanno dato parecchia noia.
La farsa delle sagome presentate ai membri della commissione giudicante, accompagnata dalla successiva intervista di Sacco, è per me squallida ed inaccettabile. Da Senese, non accetto di farmi dipingere come un morto, nè prima (ucciso dalla crisi), nè dopo (ucciso dalla mancata assegnazione). Da Senese so di essere alive and kicking da sempre e so che lo resterò anche a dispetto della morte simbolica cui mi ha sottoposto il professore.
La ricerca infine di motivazioni politiche secondo le quali avrebbe vinto Matera per eterodiretti favoritismi è inaccettabile, se uscita dalla bocca di coloro i quali hanno scelto di partecipare alla contesa. Siena ha perso, ad esempio ed in attesa delle motivazioni ufficiali dei giudicanti, per tutte le questioni sopra esposte, per certi passaggi inquietanti del programma, per la governance attuale cittadina evidente continuazione del passato, per uno stesso passato recente fatto di distruzione e macerie. Il "chiagni e fotti" a me ha sempre fatto schifo e, personalmente, quando ho fallito un obiettivo ho trovato intellettualmente onesto recedere da ciò che stavo facendo, evidentemente perché non capace di attuarlo. 
Invece di dare la colpa a Matera, all'ENI, ai politici, al favi di Montarrenti, vi consiglio di leggere il Bid Book: capirete molto del perché è stato scelto qualcun'altro al posto nostro.

5 commenti:

  1. Ti ringrazio per aver detto anche te che questo benedetto bidbook non si riesce a leggere, pensavo di essere io il troglodita, ma evidentemente sono in buona compagnia. Inoltre quello di Matera si riesce a comprendere perché è scritto in un linguaggio accessibile: perché non abbiamo usato un linguaggio semplice anche noi? O i concetti espressi erano così alti che occorreva una roba per addetti ai lavori? Ma un pochina di autocritica mai? Saluti
    Cecco

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  2. Qualcuno in un altro articolo ha scritto in un commento che i giornalisti sono permalosi e ce l'hanno coi bloggher.
    Quando un articolo del genere si leggerà su un giornale......compreso quello gestito da quel signore pelato accusato di aver preso 5000 euro al mese (a proposito ma ulteriori sviluppi della vicenda; non ci dite più niente?)..............forse Siena sarà guarita!
    FINO AD ALLORA PER ME POSSONO STIANTARE!
    INCAPACI E DISONESTI

    Gianluca

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  3. quando mi è stato detto che questi fondi non potevano rubarli perchè controllati direttamente dall'Europa ho risposto subito che nonostante dovessero essere controllati da bankitalia, ministero dell' economia e delle finanze e consob,i *movimenti* di MP-S al momento dell acquisizione di antonveneta passarono in secondo piano più di una sfida a biliardo la sera della finale dei mondiali. quindi, "bene cosi'". ora diamoci da fare. Bozzon

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  4. Apprezzo. E condivido dalla prima all'ultima riga.
    Federico Marconi

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  5. Un libro, come un programma o come una legge, li fai appositamente incomprensibili per tenere sotto scacco il Popolo e non consentirgli di comprendere dato che se comprendesse, molto probabilmente, contesterebbe e non approverebbe. E' un'arte fina e subdola da sempre praticata ma che negli ultimi anni è diventato il metodo ufficiale di comunicazione da parte di chi.. come dice Almuta: "ci vuole fottere".
    Purtroppo, la pochezza intellettuale degli italiani (voluta e decisa a tavolino) è tale che nemmeno se ne rendono conto e così... "loro" CI FOTTONO e se la ridono!

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