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venerdì 26 settembre 2014

Le (speriamo non) ultime riflessioni di Stefano Osti (3° parte)




Terza e ultima (?) parte dell'estesa riflessione di Stefano Osti.

CONCLUSIONI

Sono ora felicemente un libero cittadino che, dopo aver lavorato nel calcio per 38 anni di seguito, il 26 agosto 2012 ha deliberatamente e volontariamente deciso di uscire di scena, predisponendo in maniera autonoma la risoluzione del contratto con il Siena (in parole povere dando le dimissioni) per avere la possibilità di denunciare come voce libera i misfatti della gestione Mezzaroma & compagni. Ma pochi hanno capito ed è quei pochi che ringrazio.
Chi non ha capito bene, diciamo ha frainteso, è l’ignoto estensore del libro “Robur anno zero”, in cui sono pedissequamente ricopiati parti di bilanci e brani di relazioni degli amministratori e dei sindaci revisori dell’A.C. Siena s.p.a., a partire dal 2002, anno in cui, viene detto, il Siena è tecnicamente fallito.
Ma, mi domando, come ha fatto l’A.C. Siena, tecnicamente fallito nel 2002, ad arrivare al 2014 senza essere poi realmente fallito? Bisogna precisare infatti che a tutt’oggi l’A.C. Siena s.p.a., non ammessa al campionato di serie B 2014/2015, è in liquidazione, ha chiesto il concordato e potrebbe essere la prima società italiana non ammessa ad un campionato professionistico a non fallire! Quindi neanche ora è ancora un’azienda commerciale fallita, pur avendo avuto la revoca dell’affiliazione da parte della F.I.G.C.
La domanda sorge poi spontanea: il Tribunale accetta il concordato, la Impreme s.p.a. (Mezzaroma Pietro & figli) deve tirare fuori non meno di sei milioni di euro. Se a questi si aggiungono tutti i mancati ricavi delle cessioni dei calciatori che, a parametro zero, si sono invece accasati in società di serie A e serie B o magari all’estero, non arriviamo forse ai soldi che servivano per iscriversi e per poi disputare il campionato di serie B? Perché il grande ex presidente, dopo aver abbandonato la barca, cerca ora di evitare anche il fallimento? Credo sia abbastanza chiara la sua volontà di evitare la bancarotta fraudolenta e il codice penale a suo carico. L’abbiamo capito che nei bilanci di quattro anni di gestione Mezzaroma Massimo & compagnia cantanti mancano all’appello non meno di 25 milioni di euro?! E ancora c’è chi pensa che Mezzaroma sia una vittima del sistema e che sia solo colpa del Monte dei Paschi (che indubbiamente ha le sue responsabilità).
Però il libro dice che il Siena era fallito nel 2002. Il collegio sindacale infatti dichiarava, in parole povere, il difetto di continuità aziendale in assenza del versamento di capitali dei soci.
Perché non è stata pubblicata nel libro anche la relazione successiva al versamento dei soci in conto capitale, che ristabiliva la situazione? Se andiamo a vedere i bilanci dell’Internazionale di Milano nei quasi venti anni di presidenza Massimo Moratti, alla chiusura dei bilanci annuali il collegio sindacale ha sempre messo in dubbio la continuità aziendale in assenza della copertura delle perdite. Ma entro quattro mesi di ogni anno il socio Moratti, per mezzo della “Sares”, avrebbe sempre versato quanto necessario per ripristinare il capitale sociale, con contestuale nuova relazione di collegio sindacale e società di revisione attestanti la regolarità dell’operazione finanziaria. Non mi sembra che sia uscito un libro sull’Inter dove risulti il suo fallimento da venti anni in qua! E poi, e poi.
E poi i bilanci, si possono copiare pari pari, ma andrebbero anche letti, ben compresi ed interpretati.
Si legge infatti con enfasi che nella gestione Stronati, esercizio 2008/2009, la società ha inscritto a bilancio una cospicua somma quale plusvalenza per la cessione di Galloppa al Parma. Cinque milioni per la metà, cioè dire valutazione dieci milioni di euro. Ma in cambio ci sarebbe anche da segnalare l’acquisto da parte del Siena, nello stesso periodo (Giugno 2009) come operazioni preliminari di trasferimento, di Reginaldo per 2.500.000 di euro per la metà (valutazione di bilancio 5.000.000) e di Parravicini a titolo definitivo per 2.500.000 di euro. Gli importi relativi a Reginaldo (5.000.000 valutazione 100%) e Parravicini (2.500.000 acquisizione 100%) andarono ad incrementare il “costo pluriennale prestazioni calciatori”, volgarmente detto “patrimonio calciatori”. La valutazione di 10.000.000 di euro per Galloppa al Parma invece creò una plusvalenza di bilancio in favore della Robur. Ovviamente il tutto rovesciato nel bilancio del Parma.
Ma l’operazione finanziaria di trasferimento incrociato vide la cessione di Galloppa dal Siena al Parma per 5.000.000 di euro (50%) e il contemporaneo trasferimento dal Parma al Siena di Reginaldo per 2.500.000 di euro (50%) e di Parravicini per 2.500.000 di euro (100%). Risultato economico uguale a zero. E allora? Beh, nel libro si tessono le lodi del C.d.A. che chiude il bilancio in maniera perfetta. Ma avete mai letto una relazione di un Consiglio di Amministrazione in cui gli amministratori dichiarano che hanno chiuso il bilancio in maniera perfetta perché l’hanno truccato ? E fino a qui passi.
Il bello viene con la gestione Mezzaroma con il concorso di Antonelli.
Dall’estate 2012 fino a quando hanno potuto, i due signori hanno messo in piedi decine di plusvalenze incrociate che hanno portato alla dismissione del patrimonio tecnico del Siena, ma evitato al socio di immettere capitali freschi che sarebbero stati necessari per la copertura delle perdite.
Esempi: da Siena a Parma Rossi, Pacini, Iacobucci, da Parma a Siena Coppola, Galuppo, Doumbia (Carneade, chi era costui, di manzoniana memoria), con la Juventus scambio alla pari Buchel – Schiavone, con il Vicenza scambio pari Marcone (oggi titolare in serie B con il Trapani) – Cavallari (un giovane portiere che ha fatto addirittura il dodicesimo con Gavorrano e Bellaria…). Tutti i risultati economici scaturiti dagli importi delle operazioni di trasferimento, cari miei, sono sempre pari a zero (talvolta qualche piccola differenza legata all’iva intera per le operazioni al 100% e senza iva per le operazioni al 50%). Quindi, bilanci a posto, anzi a postissimo, ma liquidità zero.
Quando una società ha da anni i bilanci in ordine ma mai un euro in cassa fa pensare che c’è qualcosa che non funziona.
Quindi dal famoso libro che, come recita il sottotitolo “il primo libro inchiesta sul passato, presente e futuro dell’ A.C. Siena”, risulterebbe che De Luca sarebbe fallito, Stronati ha compiuto atti eccezionali, Mezzaroma, piccinino santo, è stato una vittima degli altri due e del “sistema Siena”.
Voglio evitare di segnalare altri difetti inseriti nella pubblicazione, come, ad esempio, che il Lodo Petrucci per anni è stato sospeso e che da tempo è in pratica stato sostituito dall’art. 52 comma 10 delle N.o.i.f.
Quando poi leggo che l’avvocato Alessandra Amato ha spiegato la differenza fra il fallimento del Bari e quello dell’Ascoli inorridisco. La strada dell’autofallimento non sempre è percorribile – viene detto – perché all’Ascoli è stato solo concesso l’esercizio provvisorio fino a fine campionato. Ma cosa? L’esercizio provvisorio è automaticamente concesso dalla F.I.G.C. su richiesta del curatore fallimentare, il quale diviene il nuovo legale rappresentante fino ad esito fausto di assegnazione del titolo sportivo a nuova società da parte del Tribunale competente. Quindi, nei casi di specie, sia il Bari che l’Ascoli hanno ottenuto l’esercizio provvisorio per poter proseguire il campionato. La differenza sta solo nel tempo di durata di tale esercizio, dalla dichiarazione di insolvenza del Tribunale competente alla data di attribuzione del titolo sportivo a nuova società avente le caratteristiche previste dalle norme federali. E per tutti scadrebbe in ogni caso entro la data prevista per la iscrizione al successivo campionato (art. 16 comma 6 N.o.i.f.).
Tornando all’argomento di partenza, sono certo invece che gli unici che hanno messo i soldi nel Siena siano stati proprio l’Ing. Paolo De Luca assieme al socio Claudio Mangiavacchi, che la gestione Stronati abbia decuplicato i costi pur investendo nell’acquisto di molti bravi calciatori contando su aiuti “montepaschini” particolarmente ingenti (vedi il raddoppio della sponsorizzazione ed altro), che Mezzaroma Massimo & compagnia cantanti si sia limitato a spendere tutto lo spendibile, dismettendo il capitale tecnico e utilizzando i ricavi da botteghino, abbonamenti (a proposito, sapete che per due anni gli incassi di abbonamenti e biglietti gara del negozio “Sogno Siena” non sono andati nel conto corrente dell’ A.C. Siena s.p.a. ma... indovina indovinello…), diritti tv, pubblicità, marketing, sponsorizzazioni e quant’altro fino al loro termine, dopo di che... fine dei pagamenti, con buona pace di dipendenti e fornitori.
Una cosa è certa. Questo libro può contribuire a creare interesse al fine cercare e poi trovare la magagna. Tutti sono invitati a scoprirla.



FINALE

Ho avuto il piacere di acquistare l’abbonamento per le partite della Robur Siena al Rastrello, anzi all’ “Artemio Franchi”, tribuna centrale, al prezzo di € 350.000. Domenica scorsa ho assistito alla prima in casa con il Sangiovanni Valdarno. Grande pubblico, significa che la passione dei tifosi è grandissima, ormai gli abbonati sono più di 3.500. Da solo il dodicesimo uomo può portare alla squadra bianconera un grande valore aggiunto in fatto di punti, ma serve solo il primo posto, la bagarre dei playoff per entrare nella griglia degli eventuali ripescaggi diventa pericolosa. Fra aprile e maggio 2015 sapremo poi i regolamenti che disciplineranno i criteri dei ripescaggi in LegaPro.
Ma due o tre cose non le ho capite:
- come mai giochiamo con le maglie a scacchi quando la storia dice che i colori delle maglie del Siena sono a strisce verticali bianconere? E poi questi numeri rossi, già nell’anno dell’ultima serie A numeri e nomi erano illeggibili, e portarono una sfiga pazzesca;
- perché lo speaker all’annuncio delle formazioni ha detto: “Hanno cercato di farci smettere…”, quando è stato in pratica uno solo che ha tentato di farci smettere, con successo, di fare la serie B. Ma forse sì, è vero erano due, l’altro è stato il grande d.s. Antonelli;
- e l’inno del Siena che fine ha fatto? Forse i diritti musicali sono in capo all’A.C. Siena s.p.a. e non è possibile trasmetterlo (mi ricordo la battaglia dei diritti per l’inno viola fra Florentia Viola e Fiorentina, forse è questo il motivo?) oppure (spero di no) è un modo ulteriore per rompere altri fili con il passato? Vedo che dal recente passato è stato confermata solo la presenza del medesimo barbaresco… è una battuta, s’intende;
- e poi che fine ha fatto l’impegno di terminare i lavori dell’impianto di Taverne d’Arbia? Preoccupa leggere che si vogliono creare campi a Tegoia, comune di Sovicille…
Infine: risulta che fra l’ 8 e il 12 di agosto scorso qualcuno ha inviato alla F.I.G.C. – Lega Nazionale Dilettanti – la richiesta di revoca del provvedimento straordinario per la concessione della disputa dei campionati regionali allievi e giovanissimi già pronto per la firma sul tavolo del nuovo presidente federale. Chissà chi è stato, anche perché ogni volta che viene tirato in ballo l’argomento il presidente Ponte si affanna a dire che non ha visto niente e che chi sa parli o tiri fuori i documenti. Evidentemente qualcuno a sua insaputa ha esercitato la funzione di chiedere la revoca, in favore di un promozionale e tecnicamente elevato campionato provinciale allievi (prima giornata di campionato: Monteriggioni – Siena 8-0).
Certo che è strano vedere le squadre allievi e giovanili della “Biancoscudati Padova” (nella storia degli ultimi 14 anni molta C1 e un po’ di serie B) che con provvedimento federale partecipano ai campionati allievi e giovanili regionali “elite” del Veneto, mentre la “Robur Siena”, che negli ultimi 14 anni ha disputato 9 anni di serie A e 5 anni di serie B (e in essi una finale nazionale Primavera e più volte alle finali nazionali professionisti con allievi e giovanissimi, ultima lo scorso anno con i ’99 eliminati ai quarti dal Parma per un solo gol di scarto), tenta di comporre una squadra di “allievi provinciali” ma al momento cerca solo di rinviare le partite in programma per “assenza di giocatori”. Un figurone, non è vero?
Mah, forse fra qualche mese capiremo le vere ragioni della “discesa in campo” di Antonio Ponte.
Grazie a tutti per l’attenzione e ora e sempre... W il nostro vecchio Sienone!! da chi ha dedicato venti anni della sua vita ai colori bianconeri.



(the end...?)





Stefano Osti

5 commenti:

  1. Beh..........ce l'ho fatta a leggerle tutte.
    Su alcuni aspetti posso solo dire "ci credo" perchè reputo Osti una persona onorevole; nel senso che veniva dato dai Samurai giapponesi e non certo quello che fa pensare a quei cialtroni dei politici nostrani.
    E perchè non ho una competenza per poter esprimere giudizi che lui ha acquisito nei numerosi anni dentro al calcio, quello meno tecnico ma più amministrativo.

    Alcune mie osservazioni e pensieri in modo sintetico:

    - Ho percepito in alcuni discorsi di Osti quasi una volontà di giustificarsi come se sentisse sporcata la sua onorabilità dalla vicenda estiva con Caiata.
    Non ce n'era bisogno ma se si è sentito di farlo va bene lo stesso; ora sicuramente alcuni aspetti saranno più chiari grazie alle sue riflessioni.
    Chiaramente faccio salva la legittimità da parte di Ponte di non avvalersi di Osti.

    - MOLTO BRUTTE LE PAROLE RIPORTATE DA OSTI SULLE RISPOSTE DI AGNOLIN AI GIOVANI CHE AVEVANO ASPETTATO IL SIENA PER RIGIOCARE NELLE GIOVANILI.
    Eppure con quella barba che sembra il nonno di Remì parrebbe un buono...........mah!

    - A mio avviso Ponte ha solo fatto un investimento nel significato finanziario del termine.
    Per questo l'imperativo è LIMITARE LE SPESE A QUELLE NECESSARIE AL RAGGIUNGIMENTO DELLA VITTORIA DEL CAMPIONATO.
    Tutto ciò che non è funzionale a questo sebbene sia giusto e futuribile viene accantonato.
    Quindi giovanili ridotte e costi minori chiaramente.
    Idem per tanti altri ruoli in società.
    Sono curioso ci vedere cosa farà a maggio 2015; sperando chiaramente di aver raggiunto il traguardo prefissato.

    - Mi sono sempre chiesto come cazzo funzionavano certi affari e soprattutto guarda caso la maggior parte sono stati fatti con il Parma.........ci sarà un motivo eppure noo?
    La famosa finanza creativa; eppure il sigillo di BONTA' (chiamiamolo così) lo mettono i Sindaci revisori.........forse erano "abili" come quelli della Banca!

    - Tutti questi capolavori contabili hanno portato ai disastri per cui oggi giochiamo in D eppure la PROCURA non ha aperto nessuna indagine contabile.
    E non l'ha aperta nemmeno quando di recente fu emesso un comunicato dai Vecchi Ultras in cui, dopo l'incontro con il Sindaco, lo stesso Sindaco ed i tifosi confermavano il SISTEMA SIENA con fatture appositamente lievitate.
    Questo è il modo in cui tante risorse sono state portate fuori dalla società A.C. Siena.
    C'è stata una evidente distrazione di capitali; 25.000.000 di euro come dice Osti.
    Non lo so..........ma in un paese normale, in una città normale certe dichiarazioni non sarebbero passate in silenzio.

    PURTROPPO A SIENA INVECE PASSA TUTTO IN SILENZIO.

    La Mass è stata il nostro sponsor tecnico ai tempi di De Luca............dopo è arrivata anche l'ONERIA!

    Saluti e forza Siena

    Gianluca

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  2. Sabato leggere queste cose e vedere che accanto in spiaggia c'è Half è stato tremendo. Da compromettersi

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  3. Cioè avevi il pezzente a tiro......?

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  4. Sì pezzente alla Giannella

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  5. Ma ce lo avessi beccato io quest'anno quelle 3 o 4 volte che ci sono stato................
    Minimo una manciata di sabbia nei denti!

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