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giovedì 25 settembre 2014

Le (speriamo non) ultime riflessioni di Stefano Osti (2° parte)


Seconda parte delle (speriamo non) ultime riflessioni di Osti.
Le definirei... "frizzantelle"...

I FATTI

Dopo queste doverose premesse è lecito rammentare brevemente le vicende legate alla nascita dei vari gruppi in competizione per essere scelti dal sindaco Valentini.
Infatti, martedi 22 luglio, presso una saletta riservata dell’Hotel Continental, si incontrarono per oltre due ore Salvatore Caiata e Antonio Ponte, a seguito della richiesta di quest’ultimo di unire le forze, volendo avere però la maggioranza assoluta. Al termine l’accordo pare raggiunto, come comunicatomi alla sera via telefono da Antonio Ponte, con quest’ultimo che sarebbe confluito in “Siena 2019” con il 60%, lasciando il 20% ciascuno a Caiata ed a Staffieri. Nel frattempo Ponte contattava anche Claudio Mangiavacchi al fine ottenere un aiuto sostanziale. L’ex socio bianconero, con cui aveva il condiviso a suo tempo il famoso 40-40-20, risponde affermativamente, promettendo di mettere a disposizione per il ritiro della squadra il campo di San Quirico d’Orcia a titolo gratuito per quindici giorni e di provvedere personalmente al pagamento dell’Hotel sempre a San Quirico per lo stesso periodo. Intanto. In più viene contattato Beppe Papadopulo, che dimostra il suo interesse alla sfida.
Tutto a posto? Nemmeno per sogno. Per motivi che solo i diretti interessati possono conoscere e potranno confessare, l’accordo salta, con incontro/scontro fra Ponte e Caiata, al mattino di venerdì 25 luglio, in Banchi di Sopra, davanti alla “Conda d’Oro”. Si ricomincia.
Nel frattempo, giornate di “sfilata di moda” dal sindaco di vari pretendenti all’assegnazione del titolo sportivo. Difficile capirne la forza economica. Viene annunciato anche l’arrivo di Lotito, per mezzo di un suo rappresentante.
Ma lunedì 28 luglio Antonio Ponte presenta ufficialmente la sua “Robur Siena s.r.l.” in qualità di Amministratore Unico, con il 100% delle quote. L’aveva costituita nel precedente fine settimana.
Nei giorni successivi, incontri fra “Siena 2019” e gruppi vari riconducibili a Giovanni Galli, a Ermanno Pieroni/Nobile Capuani, a vari altri. Nulla di fatto. Piccolo dettaglio: nel c.d. gruppo Galli vi era Giovanni Pellegrini, a suo tempo allenatore in seconda della primavera bianconera con allenatore Luciano Bruni (stagione 2004/2005), il quale si qualificava al sindaco Valentini come tale. Ma essendo dubbioso sull’effettivo ruolo tecnico avuto dal Pellegrini negli anni dichiarati nell’A.C. Siena, il sindaco vuole vederci chiaro. Voi pensate che abbia chiesto a me per sapere se fosse vero che Pellegrini fosse stato alle dipendenze della Robur negli anni precedenti? No, il sindaco prende il telefono e chiama Lorenzo Mulinacci, a cui chiede di sciogliere il dubbio, che rimane tale perché il buon Lorenzo non sapeva chi fosse Pellegrini. Mah.
La sera di martedì 29 luglio, “vista la assoluta impossibilità a poter aderire a nessuna delle mediazioni tentate, vista la non chiara affidabilità economica dei possibili partner, vista la assenza di tutela verso gli ex dipendenti e collaboratori dell’A.C. Siena da parte di ognuno dei pretendenti al titolo sportivo”, la società “Siena 2019 s.s.d.r.l.” si ritira dalla competizione, lasciando campo libero a tutti gli altri competitor.
Al mattino del 30 luglio, mercoledì, giorno stabilito dal sindaco entro il quale presentare i progetti (ore 13,00), vengono depositate tre domande: (1) un fantomatico “gruppo abruzzese”, di cui non sono riuscito a capire i rappresentanti, (2) Antonio Ponte, (3) il c.d. “gruppo Galli”.
Alle 14,15 la giunta comunale si riunisce per decidere ed alle 15,30 l’esito è favorevole all’unanimità a “Robur Siena s.r.l.” di Antonio Ponte, cui viene assegnato il diritto di iscriversi con la sua società al campionato di serie D in rappresentanza della città di Siena. Applausi a scena aperta.
Quindi viene da me provveduto alla verifica della regolarità dei documenti per l’iscrizione al campionato di serie D, i quali vengono allegati alla lettera ufficiale firmata dall’accreditante sindaco Valentini, che ne confermava il gradimento e la serietà dei programmi. Documento predisposto personalmente da me presso gli uffici del primo cittadino.
Vorrei fare un passo indietro. Il giorno 25 luglio, proprio poco dopo aver avuto la notizia riservata che Tavecchio aveva autorizzato per sua competenza la partecipazione ai campionati regionali giovanili la città di Siena per il 2014/2015, vengo contattato da Angela Gorellini de La Nazione, che mi comunica lo slittamento al 30 luglio della decisione definitiva del sindaco. Mi esprimo con timore sui tempi di iscrizione. Non potevo di certo esprimere apertamente quelli che erano i miei veri timori, cioè che alcune società vicine (Poggibonsi, Colligiana, V. Mazzola, Monteriggioni, Sangimignano, Badesse, Arezzo) potessero avere più tempo per convincere famiglie e giovani calciatori a non firmare per il nuovo Siena. Per l'iscrizione alla serie D vi erano 5/6 moduli da compilare, tutto qui, roba da mezz’ora, con gli occhi bendati. Più, ovviamente, gli assegni circolari per 350.000 euro. Tanto che tali moduli erano già stati predisposti da Sandro Maffei, che, bellamente scavalcata la siepe che separava “Siena 2019” da “Robur Siena”, era stato da Ponte inserito nel censimento della nuova società. Ma va bene così, è stato comunque il primo ex dipendente recuperato (forse..., a tutt’oggi risulta ancora iscritto all’Ufficio di Collocamento di Siena e senza alcun contratto di lavoro con la “Robur Siena”).
Al termine della conferenza stampa nella Sala delle Lupe, consegno ad Antonio Ponte un mio lavoro elaborato nei quindici giorni di consulenza in favore dell’amministrazione comunale, consistente nel progetto di costruzione di una società di calcio che parta da “zero”, dall’organizzazione societaria e di segreteria, all’ufficio stampa e comunicazione, all’ufficio legale, al marketing e commerciale, al settore medico e fisioterapico, al settore giovanile, qui con l’inclusione di tutte le rose delle squadre Juniores Nazionali, Allievi e Giovanissimi Regionali, Esordienti, Pulcini fino alla classe 2003 (parte predisposta da Simone Gasperini), tutti calciatori pronti per essere tesserati per la Robur Siena. In più, un gruppo di quattordici calciatori sia ex vivaio Siena ma già con esperienze in serie C1, C2 e D, che ex Primavera 2013/2014, già bloccati e pronti per essere chiamati ad una valutazione da parte dell’allenatore che sarebbe stato chiamato a dirigere la prima squadra. Ovviamente tale gruppo iniziale sarebbe stato integrato con almeno un’altra decina di calciatori cosiddetti “importanti”, non prima che fosse stato nominato dalla nuova società l’allenatore responsabile della prima squadra. Tale documento aveva lo scopo di fornire a chi fosse stato scelto dal sindaco le basi di partenza per una nuova vita del calcio a Siena, senza tuttavia avere le pretese di essere il “vangelo”, ma un indicatore di funzioni professionali che, nella speriamo prossima LegaPro unica, dovranno essere coperte “obbligatoriamente”. Ovviamente una copia fu da me depositata presso l’ufficio del sindaco Valentini, elaborato che quindi è in possesso delle seguenti persone: Stefano Osti, Simone Gasperini, Antonio Ponte, Bruno Valentini. In tale progetto il mio nome figurava due volte: in prima pagina in alto, “progetto elaborato da….”, in fondo nome cognome e firma.
Ma, dopo la “cerimonia”, nessuna richiesta di collaborazione nei miei confronti, soprattutto in funzione della messa in esecuzione del programma da me elaborato, ritenendolo un importante punto di partenza per chi parte da “zero”. Ma nessun problema, non mi ero proposto a nessuno, solo che molte voci cittadine avevano auspicato la mia presenza nella nuova società di calcio che sarebbe sorta. Ma non io.
Poi, nei giorni successivi:
- la pagliacciata allo Stadio, con gruppi di ragazzi convocati a caso senza materiale sportivo e senza visita medica, per essere valutati da Raimondo Ponte e Antonio Farina (il comunicato di disconoscimento è stato inutile, qualcuno l’ha chiamato a Siena, non è venuto da solo…), con partitella di due tempi di venti minuti fra ragazzi del ’95 e ’96 contro ragazzi del ’99;
- la chiamata di Ponte per dirmi che per me non c’era posto (non l’avevo chiesto e lui era comunque certamente legittimato a prendere a lavorare con lui chi voleva senza doversi per forza giustificare... o forse, come dicevano i latini, "excusatio non petita, accusatio manifesta", traduzione fin troppo chiara);
- la glaciale conferenza stampa di Luigi Agnolin (Nda: per due anni presidente del Settore Giovanile e Scolastico della F.I.G.C., organo federale che, fra le altre cose, faceva anche sì che fossero sanzionate le società dilettantistiche che non svolgevano l’attività giovanile prevista dalle norme) con cui veniva ufficializzata la rinuncia al settore giovanile, escluso gli Juniores. Nemmeno una parola per tutti coloro che avevano dato fiducia alla nuova società, che, dopo una breve attesa di alcuni giorni, hanno quindi poi deciso di tesserarsi per altre società (Pisa, Fiorentina, Empoli, Poggibonsi, Pontedera, Tuttocuoio, Prato, Grosseto, Arezzo, Perugia, più altre società minori dilettantistiche);
- infine la mia personale indignazione per come sono stati trattati alcuni giovani ex bianconeri che si sono rivolti ad Agnolin per conoscere notizie sul loro futuro. La risposta del dirigente? "Chi sei, cosa vuoi, non ti conosco, sei stato contattato da Osti? E chi è, cosa vuole? Vai dove vuoi, non qui nel Siena". Ma che tristezza;
- per non parlare poi degli ex dipendenti dell’A.C. Siena, trattati come accattoni, con offerte da 300 a 400 euro mensili, persone che in silenzio hanno prestato servizio al “vero” Siena e senza vedere un euro da quasi dieci mesi. Il vero Siena? Certo, perché questo Siena a me appare come un surrogato, non svolge attività giovanile lasciando a spasso quasi cento ragazzi a suo tempo selezionati per una società che partecipava alla serie A e alla serie B, non recupera posti di lavoro (e sì che la natura aziendale è la stessa, serviranno due giardinieri, due magazzinieri, una persona in sede a lavorare), salvo Sandro Maffei, del quale però, come anzidetto, ho tutt’ora notizie contrastanti (segretario sì, segretario no, pare anche a lui avanzate offerte poco dignitose).


RIFLESSIONI

Da quel momento mi sono trovato mio malgrado al centro di argomentazioni assurde, legate alla mia partecipazione o meno al servizio di consulenza presso il Comune di Siena.
 Ma basterebbe rifarsi agli articoli dei giornali locali dal 19 luglio in poi per rammentare che fu il sindaco in prima battuta a valorizzare la società “Siena 2019” come prima e unica pretendente, volendola indicare subito nell’istanza da inviare al Presidente Federale; che lo stesso sindaco, senza considerare l’atto costitutivo che ne vedeva presidente Cataldo Staffieri e vice Salvatore Caiata, nominava Presidente di “Siena 2019” il Prof. Severi, e che i componenti di quest’ultimo sodalizio avevano pensato quale presidente onorario alla figura del prof. Giovanni Buccianti. E chi aveva convocato il sindaco Valentini, tra gli altri, fra il 21 e il 22 luglio in Comune? Claudio Mangiavacchi. E chi era stato a trovare Antonio Ponte quando aveva iniziato a pensare di “scendere in campo” per spiegare i suoi programmi e cercare consenso alla sua iniziativa? Il prof. Giovanni Buccianti e Claudio Mangiavacchi.
Mi pare chiaro che al termine delle c.d. “consultazioni” del sindaco con la scelta della “Robur Siena” di Antonio Ponte, questi non mi abbia chiamato a far parte della sua società esclusivamente per una sua legittima scelta e non perché facessi parte di “Siena 2019”. E sostenere questa tesi è un’affermazione quanto meno azzardata se non assolutamente falsa.
Preciso inoltre che mentre ancora non sono riuscito a capire quale attività svolge il sig. Antonio Ponte, conosco bene quelle dei sigg. Giovanni Galli, Cataldo Staffieri (non dimentichiamo che “La Cascina” per tutta la scorsa annata ha servito i due pasti giornalieri ai ragazzi delle giovanili che alloggiavano al convitto Pio II di Montarioso senza riscuotere un euro da Mezzaroma) e Salvatore Caiata (proprietario in città di locali di ristorazione di successo). E il fatto che il sig. Caiata, amico fraterno di Antonio Conte e Daniele Faggiano, oggi d.s. del Trapani, dopo aver chiesto loro dei consigli nell’eventualità che fosse la sua società ad essere scelta dal sindaco per rappresentare Siena, abbia dimostrato grande stima nei miei confronti, può solo farmi grande piacere, ma non dimostrare null’altro dal fatto che forse mi avrebbe chiesto di far parte della sua società. E senza la certezza che avessi accettato. Tutto qui.
E tornando agli articoli sulle cronache sportive e non sportive dei quotidiani locali nel periodo 19 – 30 luglio 2014, vi sono alcune mie interviste a cui ho sempre risposto nello stesso modo: “Sono stato chiamato per una consulenza ai sensi dell’art. 52 comma 10 delle norme federali, quando il sindaco avrà deciso quale società avrà il titolo per affiliarsi alla F.I.G.C. ed iscriversi alla serie D come <nuovo Siena> se ci sarà bisogno di me ben volentieri, altrimenti sarò comunque felice di aver dato il mio contributo gratuito alla causa”. Stesse risposte date a tutti quelli dell’ambiente del calcio che mi chiamavano per offrire calciatori ovvero per raccomandarsi quali direttori sportivi o allenatori.
D’altra parte, se avessi avuto voglia sfrenata di tornare in pista, negli ultimi sedici mesi non avrei rifiutato proposte di lavoro per società professionistiche di serie B e LegaPro. Come il Trapani ad esempio. Ultime due, il Grosseto nell’ultima settimana di agosto e la Torres una settimana più tardi.


(to be continued...)


Stefano Osti

4 commenti:

  1. SI E ALLORA? non ho ancora capito cosa rivendica esattamente L'AMICO Osti. Apprezzo la chiarezza lo sfogo naturale, ma non ho capito bene ci saranno altre puntate?
    g.

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  2. Non sono in grado di giudicare i pensieri e poco anche i fatti scritti di Osti, l'unica certezza è che non è tutto oro ciò che luccica e mi pare che anche sull'operato della nuova società i soliti "focillati" stiano all'erta ...

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