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mercoledì 24 settembre 2014

Le (speriamo non) ultime riflessioni di Stefano Osti (1° parte)

Torniamo a ribadire le poche regole fondamentali su cui è stutturato Wiatutti:
1) si pubblica solo ciò che arriva scritto in un bell'italiano.
2) non si censura niente.
3) si dà spazio a tutti, in modo tale che ci sia pluralità di espressione.
Appariranno in sequenza tre articoli di Stefano Osti, che, probabilmente, non saranno banalissimi.
La mia speranza è che si possa innescare un sano dibattito basato sul confronto delle argomentazioni presentate. Wiatutti, sulle regole predeterminate, è disposto ad ospitare eventuali risposte di chi vorrà interloquire.
Ah... Stefano mi scrive che queste saranno le sue ultime considerazioni. Facciamo in maniera tale che ciò non si avveri. Interveniamo.



Un caro saluto a tutti coloro che hanno avuto la pazienza e la voglia di leggere i miei brani di ricordi, ora più dolorosi dopo la scomparsa dell’A.C. Siena, alla veneranda età di 110 anni.
Lo scorso 27 aprile 2014 concludevo il mio intervento del quinto capitolo con le seguenti conclusioni:
“…. lo staff legale del Siena è composto dagli avvocati Alessandra Amato e Massimiliano Metta (chissà che fine ha fatto l’avv. Paolo Rodella, precedente legale ed anche procuratore di D’Agostino). L’avvocato Metta qualche giorno fa si è addirittura permesso di dare dei suggerimenti a squadra ed allenatore (“cosa vogliono i giocatori, loro devono correre e vincere per andare in serie A”) per mezzo di FB, post prontamente rimossi dopo immani proteste. Non mi pare che questo staff legale abbia ottenuto grossi risultati, purtroppo.
Mentre scrivo si sta giocando Siena – Carpi, gara molto difficile ed aspra, contro una squadra molto più pericolosa in trasferta che in casa propria. Nel prepartita di Sky è stato dato ampio spazio al fatto che i calciatori abbiano pranzato ognuno per conto proprio (o magari anche in gruppetti fra loro) a proprie spese. Nello Studio di Sky tutti erano molto perplessi sul fatto che nessun cenno arrivava dalla presidenza.
La società non ha i soldi, non si mangia insieme, non si prepara la partita in modo adeguato per le possibilità che l’attuale classifica fornisce, si va al campo con i mezzi propri (l’autobus di proprietà della società è sotto sequestro…, a La Spezia la squadra ha effettuato la trasferta con bus della Tiemme, con l’autista che ha presentato fattura immediata da pagare, altrimenti “nessun salga”….), gli stipendi sono fermi a dicembre per i calciatori ed i tecnici, a novembre per gli altri dipendenti. Ma noto sotto la gradinata De Luca uno striscione: “Stadio: basta parole ora i fatti !!”.
Ma chissà se in una situazione societaria come questa non era più logico glissare per una volta sul problema “Stadio e riqualificazione area del Rastrello”, al cui progetto certamente qualcuno sta lavorando, e dedicarsi al dramma personale dei calciatori, molti dei quali all’inizio della stagione già si erano autoridotti gli stipendi per venire incontro alle esigenze della società. E’ fin troppo evidente che la salvezza del Siena mai potrà passare dalla riqualificazione dell’area del Rastrello, ma solo dalla promozione in serie A e/o dall’immissione di capitali freschi nelle casse sociali dei Soci, vecchi o nuovi che siano. La riflessione termina qui”.
Voglio anticipare che questo intervento sarà più lungo del solito, anche se a mio avviso contiene molti spunti d’interesse, in cambio del fatto però che sarà l’ultimo della rubrica che mi è stato così gentilmente concesso di tenere. Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere i miei interventi e magari anche di apprezzarli. Grazie a tutti.



PREMESSE

Da quel giorno (il 27 aprile 2014) ammetto di non avere avuto più lo spirito per mettermi a scrivere pagine di ricordi in bianconero, sia per le vicende che hanno contrassegnato l’ultima parte del campionato di serie B, sia per l’apprensione che potesse avvenire quello che poi è regolarmente avvenuto, sotto l’indifferenza di tutti coloro che potevano fare qualcosa e non hanno mosso un dito. Devo dire che non mi sembrava il caso in un momento così nero e triste tediare il lettore con il racconto di vicende un po’ divertenti un po’ meno, mi è stato necessario elaborare il lutto.
Ma devo anche riconoscere di aver pensato che una eventualità di ripartire dalla serie D sarebbe stata un'occasione unica per ripulire ogni scoria e ripresentarsi nel calcio importante in tempi sicuramente non lunghissimi, vista l’abolizione della serie C2. Ergo, non sarebbe stato un vero e proprio dramma non essersi iscritti alla serie B, anzi avrebbe significato togliersi finalmente dai piedi a titolo definitivo e in colpo solo Mezzaroma & C. e il fantomatico debito verso Mps, il cui importo è ignoto a mio parere anche all’Istituto, palla al piede di ogni trattativa per il passaggio di proprietà.
Ma a condizioni che la partenza di una nuova società fosse appropriata.
Questa può essere la lettura e la giustificazione al fatto che nessuna apparente reazione vi è stata agli eventi del 15 luglio 2014, alla mancata iscrizione alla serie B? Il disgusto di avere visto nei momenti immediatamente successivi certi personaggi assurti a protagonisti, con frasi risentite tipo “il bonifico non è arrivato in tempo per motivi tecnici”? Ma basta farci prendere in giro, non se ne può più! Un bonifico non arriva solo quando non ci sono i soldi, altrimenti, quando richiesto con urgenza, dopo al massimo dieci minuti è accreditato nel conto. Poi sarà un problema di valuta, ma questo è un altro discorso, che esula dalla disponibilità finanziaria. Ma vorrei passare alla narrazione dei fatti immediatamente successivi che mi hanno coinvolto.


ANTEFATTO

Orbene, venerdì 18 luglio 2014 vengo convocato presso il Comune di Siena, al mattino, per offrire la mia esperienza e consulenza all’applicazione delle norme federali per avere una nuova società della città di Siena in serie D.
Al mio arrivo in Comune ho trovato Sandro Maffei, ex dipendente dell’A.C. Siena, il quale era stato convocato dall’assessore allo sport Tafani, perché potesse essere presentato ai dirigenti della appena costituita società “Siena 2019 società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata (s.s.d.r.l.)”. Egli aveva già preparato una prima lettera di istanza ai sensi dell’art. 52 comma 10 delle Norme Organizzative Interne Federcalcio (N.O.I.F.) (Nda: predisposta con il cortese aiuto telefonico di Orlando Pacchiani e Vincenzo Loi), che avrebbe firmato il sindaco, ma con l’indicazione che la nuova società individuata dal primo cittadino fosse proprio la “Siena 2019 s.s.d.r.l.” (nome scelto e voluto dal sindaco Valentini in ossequio alla candidatura della città quale capitale della cultura).
E’ da sottolineare che con la richiesta di applicazione dell’art. 52 comma 10 il sindaco della città della società non iscritta al campionato di competenza diviene in pectore il Legale Rappresentante di una nuova società in embrione.
A mio avviso era un po’ presto per tale indicazione; chi poteva infatti dire che nessun altro avrebbe avuto l’idea di costituire una nuova società (magari accompagnandola con molti più denari) e presentare un proprio programma al sindaco Valentini? Oltretutto tale istanza era priva di una richiesta molto importante, per una nuova società di una città che aveva visto negli ultimi quattordici anni nove anni di serie A e cinque di serie B: la richiesta di autorizzare lo svolgimento del settore giovanile a base regionale.
Non me la sono sentita di far modificare il lavoro prodotto da Sandro Maffei, mi pareva di metterlo in cattiva luce verso i probabili futuri suoi nuovi datori di lavoro. Però, prima di dare il via ai due fax (al presidente Giancarlo Abete ed al presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio) telefonai riservatamente al segretario della Lega Dilettanti Massimo Ciaccolini chiedendogli se l’indicazione nella istanza del nome della nuova società provocasse delle preclusioni ad una possibile successiva sostituzione, e se fosse stato possibile integrare con una successiva nota la richiesta di provvedimento straordinario per la concessione all’iscrizione in sovrannumero ai campionati regionali allievi e giovanissimi, non indicato nella prima istanza. Le risposte affermative ad entrambe le mie domande hanno fatto sì che venisse evasa immediatamente la prima istanza.
A questo punto, in presenza dei soci Staffieri e Caiata di “Siena 2019”, di Sandro Maffei e del segretario del sindaco Vincenzo Del Regno, ho desiderato esprimere i due punti più importanti dai quali la nuova società, chiunque fossero stati i proprietari, avrebbe dovuto subito ripartire: 1° - recupero del maggior numero dei posti di lavoro dei dipendenti dell’A.C. Siena, che nei giorni successivi sarebbe stata messa in liquidazione come da provvedimento del Consiglio di Amministrazione; 2° - la difesa in blocco del più alto numero di giovani calciatori del settore giovanile, tutti svincolati proprio da venerdì 18 luglio 2014 per provvedimento della F.I.G.C. Il sindaco non era presente in quanto stava registrando un intervento per Rai3 per il programma “Report”, ma il suo segretario si sarebbe fatto parte diligente per tale imput a mio avviso fondamentale. Tuttavia rivolto soprattutto ai soci della nuova società “Siena 2019”. Ho saputo che al sindaco Valentini fu poi aggiunto un terzo punto molto importante per il Comune di Siena, la conclusione dei lavori dell’impianto sportivo di Taverne d’Arbia.
Lunedì 21 luglio, di primo mattino, la mail personale del segretario Vincenzo Del Regno riceveva in bozza la seconda istanza, da me prodotta, richiedente il rilascio del provvedimento straordinario di partecipazione ai campionati regionali allievi e giovanissimi. Firmata dal sindaco, viene evasa nel corso della stessa mattina.
Entro la stessa sera giunge all’attenzione del sindaco Valentini la risposta della F.I.G.C., firmata dal segretario generale Di Sebastiano (da ricordare la vacanza d’incarico del presidente federale Giancarlo Abete, a seguito delle sue dimissioni irrevocabili presentate al termine di Italia – Uruguay di martedì 24 giugno 2014). Tale comunicazione ufficiale dava il termine del 4 agosto 2014 per l’iscrizione al campionato di serie D, precisando che solo dopo il perfezionamento di tale atto ufficiale la F.I.G.C. avrebbe provveduto a valutare la concessione della partecipazione ai campionati giovanili regionali.
Per tale provvedimento straordinario sarebbe stato necessario il “nulla – osta” del presidente della Lega Dilettanti Carlo Tavecchio, di seguito ratificato con atto di formalità dal “nuovo” presidente federale, in quanto Giancarlo Abete avrebbe firmato solo atti di ordinaria amministrazione. E questo sarebbe stato un provvedimento straordinario.
Ma nel pomeriggio di venerdì 25 luglio scorso ricevetti una telefonata dal segretario della Lega Dilettanti Massimo Ciaccolini, che mi rassicurava sulla avvenuta firma pochi minuti prima del “nulla – osta” del presidente della Dilettanti Carlo Tavecchio. Tale informazione era di cortesia, così che la nuova società avrebbe potuto con certezza già operare per formare le squadre, visto che l’autorizzazione sarebbe giunta formalmente solo dopo l’ 11 agosto 2014, data di elezione del nuovo presidente federale. E, dopo quasi due mesi di vacanza presidenziale, non credo che la prima cosa da firmare per il nuovo presidente sarebbe stata l’autorizzazione ai campionati regionali giovanili di Siena (e Padova).
Nel frattempo, già da una buona settimana, e nell’interesse esclusivo della società che sarebbe stata scelta dal sindaco per partecipare al campionato di serie D, avevo provveduto a bloccare un notevole numero di giovani ex A.C. Siena delle classi 1994 – 1995 – 1996 ed anche più grandi di età, reduci da campionati di serie C1, C2 e serie D ma cresciuti a suo tempo nel vivaio bianconero, e ciò per il regolamento del nuovo campionato che prevedeva l’obbligo di partecipazione nei 90’ a quattro calciatori delle classi ’94, ’95 e ’96. In più, aiutato fattivamente dall’amico ed ex collaboratore dell’A.C. Siena Simone Gasperini, a sua volta coadiuvato da Pino Pini, tutor collaboratore anch’egli dell’ A.C. Siena, venivano contattati gli ex giovani bianconeri, e le rispettive famiglie, delle classi 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002 e 2003. Con l’eccezione di alcuni che avevano già scelto di non rimanere perché chiamati da Empoli e Fiorentina, tutti gli altri risposero favorevolmente, dichiarandosi pronti a tesserarsi per le squadre giovanili della nuova società. Alle famiglie dei giovani calciatori fu anche chiesto di contribuire per questo primo anno zero del nuovo Siena con 100/150 euro ciascuna, risposta affermativa da parte di tutti. Diciamo che, a parte un 10% di calciatori (dalla ex primavera a scendere in età chi al Torino, chi al Verona, chi alla Fiorentina, chi all’Empoli, più altri già accasati in squadre di serie D), tutti gli altri ebbero modo di rispondere “Presente!” alla chiamata della nuova Robur, chiunque fosse stato il nuovo proprietario. Concluderei questo passo facendomi una domanda ben precisa: il sig. Antonelli, già d.s. dell’A.C. Siena, da alcuni giorni prima dei mancati adempimenti che avrebbero portato alla non ammissione aveva già abbandonato la società per accettare le proposte del Bari. E il cognato procuratore Danilo Garavello aveva spedito da giorni al Torino i propri calciatori Rizzo, Bonifazi, Proia e Monni, in netto anticipo sugli eventi, così come altri procuratori avevano inviato Lo Porto al Perugia e Cappelluzzo al Verona Hellas. Tanti auguri ai ragazzi per il loro futuro, meritavano certamente di più. Ma guarda il caso, come facevano a sapere con certezza che il Siena non si sarebbe iscritto ? A questo elenco voglio escludere Rosseti, alla Juventus, ormai da non cosiderare più in quota settore giovanile, mentre la vicenda Giannetti merita una riflessione parte. Già nel giugno scorso, nel periodo riservato alla risoluzione delle compartecipazioni, i dirigenti dello Spezia si vantavano nell’ambiente del calciomercato di avere riscattato il calciatore dal Siena a somma largamente inferiore al suo valore. Indovina indovinello? Questo io lo chiamo sparare sulla Croce Rossa...

(to be continued...)



Stefano Osti

2 commenti:

  1. tanto l'Italia non è grande cole l'america.. se si fosse in una nazione civile e in una città normale, si farebbe una "lista" con nomi cognomi e indirizzi corredato da una impegnativa al ricovero nell'ospedale più vicino alla residenza. Poi grazie anche al train organizzare delle ottime "scampagnate" per rendere omaggio ai nominativi del listone e per consegnarli le impegnative per il ricovero, con annessa la "causa" . Questo, applicato anche ad altre situazioni cittadine, sortirebbe come l'effetto - dasch ai lenzuoli sudici... "più pulito di così non si può..."
    Franz

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  2. considerazioni "a caldo" mie:
    a) L'Osti ha fatto un lavoro professionale e diligentissimo,non tutto dovuto.
    b)antonellina e' un maledetto verme (gufo il Bari perche' lo possano ammazzare,poi possono vincere sedici scudetti uno dietro l altro )
    c) idem chi ha governato nel Siena prima
    d fiorentini e empolesi sono avvoltoi
    e) il sindaco gia' sapeva che si falliva per legare la Robur al 2019
    tanto vi devo.Bozzon bridge

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