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mercoledì 3 settembre 2014

Le personalissime ragioni di un NO - parte prima

Si approssima il tempo delle decisioni in merito alla Capitale Europea della Cultura 2019.
Molti fremono, altri meno, qualcuno per niente.



Indiscutibilmente, l'occasione è ghiottissima per la nostra città. Milioni di euro finanziati per far ripartire l'economia locale, dato che - leggo dal sito di Siena Capitale Europea 2019 - "Siena ha bisogno di rilanciare la sua cultura imprenditoriale". 
Quella cultura, mi verrebbe da dire, che la politica ha letteralmente demolito negli ultimi anni, sia durante che dopo la chiusura dei finanziamenti "facili" della banca sul territorio. E che quindi ora, di fatto, non esiste.
Eh no, no, no, così non va bene, caro il mio Al-Mutanabbi. Questa è polemica fine a se stessa, che non aiuta la comprensione, che non agevola il dialogo, che non facilita lo scambio di idee.
Vero, vero, vero.
Ordunque, in modo assai poco politically correct, ma non polemico vi chiarirò allora perché io tifo Matera Capitale Europea 2019. O Lecce. O altro.
Premetto che, di cuore, avrei tanto piacere che si vincesse noi. Soprattutto per alcune persone (i più giovani) che non si meritano di vivere questo momento storico, che non hanno fatto niente per meritarselo. E per chi ha ancora la volontà e la capacità di sviluppare programmi "culturalmente" importanti per la comunità.
Finita la premessa, arriva il resto.
Ammetto: ho paura, tanta paura - e non dovrei essere il solo, visti anche, fino ad oggi, gli interrogativi che alcuni consiglieri d'opposizione e qualche sconsiderato blogger si pongono sull'utilizzo trasparente di eventuali finanziamenti - che la politica cittadina "rubi" anche questa occasione alla gente.
Ma non perché sono un gufo; cerco solo di ragionare deduttivamente.
Lascio da parte le procedure, i tecnicismi, che sicuramente al tempo qualcuno ci dirà che renderanno sicura e rendicontata la spesa dei denari. Non è di questo che mi preoccupo. Anche perché, nella fuga di capitali che (pare, sembra) sia avvenuta in diversi settori della nostra finanza e della nostra politica, tali salvaguardie esistevano già; e non sono servite a molto.
No, l'intima verità è che io non mi fido delle persone che andrebbero a gestire l'eventuale vittoria; e non sto parlando tanto di quelle che stanno "sotto", quelle che operano, quanto di quelle che stanno "sopra", che dirigono (davvero).
Non penso infatti che un'epoca sia finita, non credo che il vecchio sistema sia sfumato. Al contrario, penso che sia ancora lì, rapace e vivo. Ed una ennesima pioggia di denari caduti dall'alto rischierebbe soltanto di rilegittimarlo.
Mi scuso tantissimo, può sembrare un discorso qualunquista (ed in parte lo è), ma non ho nè la disponibilità, nè l'energia per sostenere una canditatura che da subito è diventata di partito, che è stata poco condivisa, che è stata strutturata immediatamente in zone d'ombra che non mi piacciono.
Ad oggi, io non capisco una parte fondamentale dell'intero affare: chi e come deve controllare i soldi che arriveranno dalla Unione Europea. E finché non mi chiarisco questo passaggio, divento pregiudizievolmente diffidente.
Diffidenza che aumenta, quando vedo che la lotta per la conquista del 2019 è divenuta subito di partito, non di popolo, non essendo stata condivisa fra la gente comune. La politica si è cioè subito appropriata dell'interpretazione autentica dell'opportunità comune, rimasticandola in termini intellettualmente poco comprensibili, fino ad elaborare slogan, video, gadget imbarazzanti per l'idea di populismo indotto che li ammanta.
Il timore, la paura, il terrore (fate voi) è pertanto che i soldi finanziati siano ancora una volta "sciattati" - mi verrebbe da utilizzare un altro verbo, ma non si può - e che vadano ad arricchire sempre e soltanto i soliti noti.
Mi scuso davvero molto se stavolta Wiatutti deroga alla sua natura un po' scioccamente intellettualoide e fricchettonamente superficiale. Questo pezzo è venuto così, di cuore.
Perdonatemi, se potete. 

PS: in altro momento, con tanto tempo e voglia a disposizione, mi garberebbe analizzare le proposte reali che il Comitato per la vittoria avanza. Sempre che, anzitutto, ne decripti il senso logico e grammaticale, così come essi appaiono evidenziati dal sito di riferimento.



7 commenti:

  1. Come non condividere tutto quel che scrivi? Ovvio che tutti, per orgoglio, amore e passione per la propria città, vorremmo vedere Siena sempre "uber alles" ma, in questa situazione dove, dopo anni di silenzi, menzogne, strumentalizzazioni, occhiolini e volgari populismi, sarebbe necessario vedere la città invasa da un FERVORE DI CHIAREZZA, CRISTALLINA VERITA' e LIMPIDA CONDIVISIONE di IDEE E PROGRAMMI CON IL POPOLO TUTTO… ecco, non si vede NULLA di tutto questo.
    Fatto salvo per pochi BOCCALONI (sempre meno per fortuna) il Popolo Senese ha bisogno di una VERA DISCONTINUITA’. Come dica ALMUTA non v’è nessuna chiarezza né di programmi né di chi gestirà e come i denari e, visto il passato reiterato da gli attuali atteggiamenti di un SISTEMA cvhe finge di non esserci più e invece c’è eccome… E’ LECITISSIMO non avere nessuna fiducia (la fiducia SI MERITA e non si pretende, soprattutto dopo averla ignominiosamente persa) e avere il coraggio di ignorare ii cuore al fine di non veder STRUMENTALIZZATO il nostro AMORE VISCERALE verso Siena per fini utili solo “ai soliti” e non ALLA CITTADINANZA TUTTA.
    Il SOSPETTO c’è, è fortissimo e nessuno ce lo sta togliendo agendo ancora con la solita e ben conosciuta arroganza.

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  2. Simone. Hai messo per iscritto esattamente quello che ho sempre pensato su questo tema. Non una parola di più, non una parola di meno.

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  3. Concordo in pieno, un'analisi cristallina della situazione.

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  4. simone tutto giusto quello che dici. Però è il momento di fare un passo avanti e crescere. questo vuol dire che se i nostri amministratori non sono garanzia di capacità o di limpidezza, non si deve certo rinunciare ad un vento di opportunità (o più sinceramente di soldi) che tale evento può dare. avrai visto e sentito bene questo estate cosa è successo a Marsiglia negli anni passati quando è stata capitale dell Cultura. Ora capisco che loro sono francesi e noi siamo a Siena (come dice il nostro amico eretico peggio del peggio della sicilia) ma a questo punto dobbiamo farci noi da controllori di un sistema che non ne ha. Dobbiamo partecipare di più, dobbiamo riempire quei vuoti partecipativi che negli anni passati abbiamo lasciato ai più "furbi "e se c'è da "prendere qualcuno per il naso" non dobbiamo tirarci indietro ed avere paura, ma agire.....solo così si può crescere ed assomigliare a chi nei secoli passati è riuscito a farci arrivare una realtà unica e meravigliosa

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    1. Ciao. Tutto ciò che dici è verissimo. E sono concetti che io condivido nella teoria.
      Ma personalmente, nella pratica, ai Senesi "controllori" non credo più.
      Spero di essere stato chiaro su ciò che ho (finora) scritto: queste sono MIE impressioni, ma non basate su timori, gufismi, ecc ecc, ma su ANALISI DEDUTTIVE, che a Siena mancano totalmente.
      Ti faccio un altro esempio e spero che tu possa rispondere a quesya domanda: come credi che il Senese possa "farsi carico" di una gestione di controllo di una buona gestione di una eventuale vittoria da parte della politica, se CONCRETAMENTE ha fatto distruggere in pochi anni un patrimonio immenso conservato in una banca cittadina?
      Cosa vuol dire CONCRETAMENTE "agire", "riempire quei vuoti partecipativi"?
      Quando è stato "preso per il naso" qualcuno che ha sbagliato in questa città?

      Comunque scriverò ancora sul tema e sicuramente farò tesoro delle tue opinioni.
      Grazie

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    2. ciao, controllare vuol dire non dormire come abbiamo fatto, vuol dire porsi delle domande e soprattutto fare domande a chi ci amministra. partecipare agli incontri politici anche se non sono della nostra idea politica (come ha fatto l'eretico alla ex festa dell'unità), rompere le scatole....condividere idee ed opinioni sui blog come il tuo ...stare sempre con gli occhi attenti....non dimenticare promesse fatte e non mantenute...non dimenticare problemi o progetti che l'amministrazione vuole evitare perché incapace di affrontare (ad esempio che fine a fatto il progetto di ristrutturazione della zona stadio?)...assistere ai consigli comunali ....ecc ecc...e infine condizionare la vita politica con il voto come ogni buon cittadino dovrebbe fare...e poi scusa ma so una sega io!!!!!
      ps: purtroppo per il naso è stato preso il sindaco ma da un nostro concittadino definito "folle"

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