Il canale youtube di wiatutti!

martedì 5 agosto 2025

Chiacchierare davanti ad un genocidio

Ah, che colpo di culo non essere nati, in questo transito terrestre, a Gaza. E che colpo di culo avere tempo da spendere a discettare di genocidio o non genocidio.


Mentre a Gaza i subumani israeliani ammazzano deliberatamente di fame quanti più bambini possibile - e già lo scrivere questa cosa mi provoca il ribrezzo, come è normale che sia quando si parla di esseri umani - una frase buttata là dall'intellettuale Grossmann ha scatenato l'inferno (fra intellettuali e pseudo tali).

Pensate a come è varia l'umanità: mentre Ahmed muore scheletrico e Muhammad è disteso carbonizzato in strada, si avvia a distanza una tenzone fra Grossmann e la Segre. Qualche giorno fa difatti il più importante scrittore di Israele ha osato proferire queste parole: "Per anni ho rifiutato di proferire questa parola: genocidio. Ma adesso non posso trattenermi dall'usarla... E ora, con immenso dolore e con il cuore spezzato, devo constatare che sta accadendo di fronte ai miei occhi". Ma senti... Oh questa?

Ma insomma David, ma cosa hai visto o sentito? Ah, forse hai visto che al posto di Gaza c'è un parcheggio? Oppure hai sentito dire che, di quelli censiti, Israele ha ammazzato a sangue freddo 100.000 persone? Oppure... boh, ma cosa ti ha risvegliato, caro Grossmann, dal tuo gigantesco sonno? Dove eri, intellettuale scicchettoso, in questi mesi e anni?

Risponde la Segre. Che, al netto del suo devastante passato, ora ha rotto veramente il cazzo. Dice difatti la senatrice a vita (vomito) che il termine genocidio "non ha nulla di analitico, ma ha molto di vendicativo". Cattivo Al-Mutanabbi. Cattivo! Te, proprio te, che da mesi stai urlando che siamo di fronte ad un genocidio in diretta TV (oh, è la realtà...), mentre Grossmann degustava un aperitivo serale a Tel Aviv, te insomma sei un vendicativo. Lo dice la Segre, che, essendo stata in un campo di concentramento, può affermare e fare tutto, compreso ammazzare indirettamente migliaia di persone, tenendo la balla fino in fondo agli assassini che lo stanno facendo.

Respiriamo. E meno male che arriviamo a Gideon Levy, il mio giornalista israeliano preferito. Il quale, in un video, spiega che Grossmann ancora una volta fa politica, gettando solo e soltanto la croce addosso ai subumani ministri invasati che comandano oggi Israele. No, il problema non sono (solo) loro. Il problema è che Israele ammazza tutti dal 1948. Il problema è che i ministri invasati sono solo l'espressione della società israeliana (che li ha votati: unica democrazia mediorientale, ricordatevelo). Il problema è che Israele è per lo più silente e accondiscendente mentre il genocidio si esplica a cielo aperto. Il che, cari lettori, è semplicemente Vero. Ha ragione Levy. Stop.

Terminiamo con Selvaggia Lucarelli (ahahaha). Che dice - una volta nella vita - una cosa corretta quando afferma che "una schiera di amichetti intellettuali - tutti lo stesso giorno e in sincrono - ha ripreso l'intervista utilizzandola come 'scudo etico': pur di non esporsi mai, si sono esposti dietro le dichiarazioni di Grossmann che - in quanto scrittore, intellettuale, israeliano - è una figura LEGITTIMA E LEGITTIMATA". Insomma, è come se il grande David avesse dato il via ad una discussioncella, magari svolta all'ombra di un ombrellone nelle spiagge di Capalbio, che poi è stata ripresa ed anestetizzata da un'altra figura legittima e legittimata, quella Segre che, dicevamo, può dire e fare ciò che vuole: ha sempre ragione lei. E così, allegramente, ora staremo giorni a discutere di genocidio sì o genocidio no. Intanto Israele ammazza tutti.

Chiudo, ancora con una felicissima intuizione di Gideon Levy (è israeliano ed ebreo, quindi non rompetemi il cazzo con insulse accuse). Scrive: "Ci sono tre principi che permettono a noi israeliani di convivere facilmente con questa brutale realtà. La maggior parte degli israeliani, se non tutti, credono profondamente di essere il popolo eletto e se noi siamo il popolo eletto abbiamo il diritto di fare quel che vogliamo. Ci sono state occupazioni più brutali, ci sono state occupazioni più lunghe, anche se l'occupazione israeliana raggiunge un bel record. Ma non c'è mai stata nella storia un'occupazione in cui l'occupante si è presentato come vittima. Non solo la vittima, l'unica vittima! Questo permette a qualsiasi israeliano di vivere in pace con se stesso. Perché noi siamo le vittime. Il terzo principio è il più pericoloso ed è la sistematica disumanizzazione dei palestinesi che permette a noi israeliani di vivere in pace con tutto. Perché se non sono esseri umani come noi, allora non c'è davvero una violazione dei diritti umani. Quasi nessun israeliano tratterà i palestinesi come esseri umani uguali a noi".

Dai dai, ora tutti a discutere: è genocidio? No, da ora in poi, su questo blog, si parlerà solo di Olocausto. Contenti?


Nessun commento:

Posta un commento