Pagine

Le nostre rubriche

mercoledì 17 aprile 2024

La guerra quasi reale

Ieri abbiamo analizzato la guerra in quanto rappresentazione. Oggi andiamo un pochino più a fondo, sebbene - ve lo anticipo - si invada il campo di una attività umana al tempo denominata geopolitica, spazzata via dalla dicotomia aggredito-aggressore qualche anno fa. Myrta docet.


Insomma, questi 400 droni/missili iraniani gettati in aria hanno prodotto qualcosa a livello politico? Beh, analizziamo con calma, sempre secondo il mantra ritardato aggredito-aggressore.

VANTAGGI PER ISRAELE

Dopo il 7 ottobre, oggi abbiamo il 14 aprile, il giorno della grande aggressione del mostro iraniano anti-semita. Nel mezzo ci sono stati (e ci saranno ancora) bambini e donne smembrati, più di 30.000 morti, pesantissimi bombardamenti, un territorio in pratica quasi inabitabile, una popolazione senza cibo, acqua e cure ospedaliere. Un massacro, una mattanza, un genocidio svolto sotto il silente assenso di tutto l'Occidente e di grandissima parte del mondo arabo, composto di gente ancor più di merda rispetto ai nostri capoccioni. Tutto dimenticato, come se nulla fosse mai capitato. Ora si discute per un "attacco" anticipato tre giorni prima come se si fosse trattato di Hiroshima, secondo l'interpretazione degli schiavi della stampa nostrana. Lo psicopatico Netanyhau, da carnefice, in un nanosecondo è passato a vittima: tutte cose riviste e soprattutto risapute.

VANTAGGI PER IRAN

Storicamente l'Iran ha sempre agito alla zittona e dietro le quinte per contrastare in zona l'antagonista sionista (ci fa anche rima), per cui l'essersi manifestato in prima persona rappresenta di fatto una auto-investitura come grande potenza regionale (e non solo). Vero, l'attacco è stato scenografico, da parata; ma è stato fatto in grandissimo stile. Far volare 400 ordigni tutti insieme rappresenta un costo ed uno sforzo notevole a livello di attrezzature. In più, pare (pare) che sia stato innescato anche qualche missile ipersonico, di quelli che hanno bucato lo sbarramento israeliano. Capire oggi di quale armamentario davvero disponga l'Iran è quasi impossibile; di sicuro c'è roba di qualche sostanza. Per cui l'avere solo osato attaccare Israele da parte di un antagonista arabo è roba che non si vedeva da una cinquantina d'anni. L'Iran cioè per la prima volta si è alzato in piedi ed esposto in prima linea, dettando le proprie regole ad Israele e dimostrandone la fragilità.

SVANTAGGI DI ISRAELE

Parlavamo sopra della fragilità di Israele. Forse mai come stavolta gli psicopatici sionisti a capo del governo, con Bibi in testa, sono soli ed ancor più soli rischiano di rimanere. Gli amici USA e UK si sono certo immediatamente resi utili nella difesa del suolo israeliano, ma si sono poi smarcati nel momento in cui eventualmente Israele avrebbe fatto cenno ad una contro-reazione (siamo tuttavia sicuri che, qualora il pazzo Netanyhau decida di spingere ancora contro l'Iran, gli alleati si schiererebbero al suo fianco, con conseguenze inimmaginabili per il mondo intero). Il massacro di Gaza, inutile ai fini della sconfitta di Hamas, ha reso Israele un partner scomodissimo per molti suoi interlocutori e questo tentativo di allargamento del conflitto può avere conseguenze ancor più gravi nell'ottica dell'isolamento a livello internazionale.

SVANTAGGI DELL'IRAN

La reazione così vistosa contro il missile sull'ambasciata ha di fatto salvato dal naufragio Netanyhau. Inaccettabile, dal punto di vista della misurazione delle forza in campo, sarebbe stato non reagire all'atto di guerra sionista; ma probabilmente, se l'Iran non si fosse mosso, avrebbe ancor più lasciato nei guai il governo israeliano. La reazione, inoltre, è stata molto di forma e poco di sostanza. L'avere causato lievissimi danni sul suolo nemico la dice lunga sulla volontà di far veramente male da parte iraniana: per cui, come succede da anni, tante chiacchiere e poca rendita sul terreno di gioco. Attenzione infine a non entrare nell'occhio del ciclone dei sadici alleati israeliani, dato che l'Occidente ormai può commettere ogni tipo di violenza e sopruso senza mai sentirsi in colpa.

Ecco, sopra una disamina. Niente di che, solo pensieri minimamente argomentati. Oddio, bisogna conoscere un po' di storia, un minimo di geografia, capire le relazioni fra gli Stati, il contesto internazionale, ecc.

Oh, ma quanto è meglio aggredito e aggressore?

7 commenti:

  1. https://youtu.be/5THe5dDXHGk?si=KpzayXZQCpylnSxB
    Min 13 .... e si spiega tutto ....Se avete tempo ascoltatelo tutto....4 anni fa diceva che tra 5 anni gli effetti della politica militare occidentale si sarebbero visti e infatti....peccato che giornalisti come Giulietto Chiesa non ci sono adesso....quanto si sarebbero divertiti a sbugiardare myrta e parenzo.
    Cmq siamo alla resa dei conti questo è poco ma sicuro

    RispondiElimina
  2. Analisi condivisibile... Il quesito che mi pongo è : in cosa noi possiamo sperare? Verso quale soluzione credere ?
    G. M.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah, io penso che noi potremmo sperare in una sola cosa: la pace. Che nella storia dell’uomo è esistita. Normalmente basta far muovere le diplomazie e capire se esiste una volontà da parte delle singole parti. Nel conflitto Russia Ucraina ad esempio dopo poche settimane l’accordo era stato trovato. Poi è intervenuta la UK ed i morti sono ricominciati. Per cui la volontà di fare pace mi pare che non ci sia… Con Israele ed Iran mi pare che per ora sia andata di lusso che non ci sia stata una apertura di conflitto pesante, ma anche qui mi pare che sia palese ciò che è successo: Israele bombarda una ambasciata ed in pratica dichiara guerra all’Iran. Io più che augurarmi che Metanyhau stianti e scrivere ogni giorno che si va verso la terza guerra mondiale non so che fare. Al-Mutanabbi

      Elimina
  3. State dicendo che il problema più grosso delle nostre piccole vite non è il manto penoso del Rastrello? Secondo me avete perso la capoccia.
    Susta

    RispondiElimina
  4. In realtà hai ragione, per noi poveri provinciali di un borgo polveroso, il problema principale è unico che ci deve preoccupare, è proprio il manto del rastrello... Ma qui essendo in un blog che spazia anche in politica, filosofia, medicina, affari Internazionali, facciamo finta, almeno io, di essere intellettuali...! A proposito ma perché Magrini non firma ?
    G. M.

    RispondiElimina
  5. Una domanda “In che punto della storia Hamas avrebbe liberato gli ostaggi?” Iena di Siena

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una domanda. Il tuo virgolettato a cosa si riferisce? Al-Mutanabbi

      Elimina