Ebbene sì, questo anno non mi voglio nascondere.
Premetto che non vedo Sanremo da 54 anni, a parte qualche sprazzo in gioventù quando ancora la musica leggera (anche leggerissima) era ascoltabile. Qualche canzone isolata e poi stop. Ma senza spocchia intellettualoide eh, solo per divergenza importante su quanto a me piaceva e piace nel contesto musicale.
Comprendo benissimo il senso nazional-popolare dell'evento. E navigo fra lo schifo e l'ammirazione, per cui siamo 1-1. Pareggio, passiamo oltre.
Comprendo che la tradizione e l'abitudine dell'essere umano abbiano bisogno di sicurezze e di ripetitività, anche se ciò mi crea orrore. E vabbuò, passiamoci sopra.
Però...
Però stavolta non tollero questa ennesima caduta nel vuoto e nella caverna della stupidità umana. Mentre intorno a me cadono amici giovani a caso senza che nessuno si interroghi e si incazzi sul perchè, mentre il mondo si sta evidentissimamente preparando per una guerra totale senza che nessuno si interessi della propria fine, mentre le persone vanno verso la demenza cronica a passi da gigante, io quest'anno non posso e non voglio sopportare che per una settimana, mentre succede tutto quanto sopra, ci sia un mondo (mediatico perlopiù) che ci spinge a verificare i peli del culo di mummie centenarie o di inutili cantantini polli di allevamento con l'autotune.
Mi fate cacare. E ve lo dico con enorme fierezza. Sanremo è la cloaca del conformismo, del nulla, della morte.
E da domani reagisco. Farò entrare questo blog in un loop che scaccerà quasi tutti i lettori, ma se solo uno accetterà di entrare in un tunnel di Arte e di Bellezza, allora vuol dire che avrò avuto ragione.
Sì, perché il mondo ora si salva solo con Arte e Bellezza. Un mondo di merda non solo non può essere salvato dalla merda, ma matematicamente a merda si aggiunge merda. E Sanremo è merda vera, pura.
Ah, si entrerà nel loop di Battisti bianco... Siete invitati al viaggio.
"Trasvola sopra l'ultima papilla la farfalla e la lingua la spilla. E ripeschiamo l'oh dello stupore col quale incorniciamo il fragile leggero di quel che non diciamo"
(L. Battisti, "Allontanando", 1988)
… E il mio maestro mi insegnò com'è difficile
RispondiEliminaTrovare l'alba dentro l'imbrunire.
TDF
Bella ciao,bella ciao, vaffanculo!
RispondiEliminaQuesto nome questo gesto questa cortesia, questo passo questo dire
RispondiEliminaquesta tua mania…FOSSE VERO…(E.Carella, 1977)
Allora, CLAMOROSI complimenti per questa citazione. Canzone di Enzo Carella, piccolo genietto cantautore oggi scomparso. Il quale, nel 1979, in una delle edizioni più folli di Sanremo, partecipa ed arriva secondo con la canzone "Barbara", che parla di un rapporto orale ("Ho freddo in bocca. La bocca tua è albicocca. Ho freddo al naso. La bocca tua è di raso. Ho freddo al collo. In bocca a te è più bello"). E chi scrive le parole della canzone? Pasquale Panella! Pare proprio che da "Barbara" Lucio Battisti si sia interessato per capire chi fosse questo mezzo pazzo che scriveva testi così arditi. E poi... Per cui grazie tante per il commento azzeccatissimo. Al-Mutanabbi
EliminaA pompino fatto non si guarda in bocca.
EliminaIl pompino non ha volto.
Poeti minori senesi.
Quindi Banca MPS chiude con, udite udite, 2 Miliardi di Euro di Utile. Netto. 2000 Milioni di Euro. Ne avanzassero 2 o 3 di milioncini per sistemare il Rastrello? Alla fine sarebbe l'1 per mille....
RispondiEliminaDuro di Menta
Da sempre sono stato controcorrente (poi la Storia mi ha dato ragione) e anche su Sanremo posso confermare che è uno schifo perchè è un calderone che raccoglie tutto il peggio dei tempi in cui viviamo.
RispondiEliminaNe sto alla larga, ma quando c'è chi razzola forte nella merda, alla fine schizzano anche me.
E l'aver cantato o'bella ciao è una delle tante conferme di quanto detto.
Rino Dauss
Fanno cacare e dopo la performance di Ama, como lo chiamano gli italiani, e quel coglione di Fiorello ai tempi del COVID, per me possono esplodere.
RispondiEliminaLoro e tutti i discorsi del cazzo da finti pacifisti visto che poi votano chi manda armi e lasciano nella merda chi ha bisogno, tagliano i fondi alla sanità, etc etc etc.
Andate tutti in culo voi e il festival.
TDF
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori...
RispondiEliminaVogliamo Mengoni in minigonna, giarrettiera e tacchi a spillo!
RispondiEliminaIl Fluido progressista antifascista
"Comprendo che la tradizione e l'abitudine dell'essere umano abbiano bisogno di sicurezze e di ripetitività, anche se ciò mi crea orrore" quindici minuti di applausi solo per questa frase.
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