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mercoledì 3 gennaio 2024

Morto Ratzinger, Bergoglio "balla" il tango argentino. E la Chiesa soffre

Riceviamo e pubblichiamo.


Un anno fa Joseph Ratzinger, l’ultimo vero Papa della storia bimillenaria della Chiesa Cattolica e strenuo difensore della Verità rivelata, ci ha lasciato suscitando un immenso rammarico. Ritiratosi nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano dopo la sua presunta rinuncia al papato, possiamo dire che da lì ha svolto una missione fino alla morte, quella di impedire l’avvento di un antiCristo, come profetizzato dall’Apostolo Paolo. Ne avevo parlato qualche tempo fa in un articolo nel quale indicavo Bergoglio come l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, che ha ricevuto la missione di distruggere la Chiesa di Cristo. E in effetti ha subito approfittato della dipartita del suo predecessore. 

Quello che è accaduto alla Chiesa nel 2023, Annus horribilis, dà conto di questa ricostruzione. Partiamo dall’episodio più eclatante - che ha svelato anche ai ciechi chi sia veramente Bergoglio -  la Nota “Fiducia supplicans” emanata in data 18 Dicembre 2023 dal neo Prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede - il più importante e delicato Dicastero vaticano - l’argentino Victor Manuel Fernandez, detto El Tucho besame mucho.

Il successore di Ratzinger, in odore di elezione truffaldina nell’ultimo conclave, tramite il suo pupillo cardinal Fernandez, ha liberalizzato le benedizioni sacerdotali, permettendo la loro applicazione anche alle coppie c.d. irregolari, cioè i divorziati risposati che vivono con l’altro coniuge more uxorio, ma anche una coppia omosessuale o, perché no, una coppia costituita da persone che praticano il poliamore.   

Benedire, etimologicamente significa dire parlare bene di una determinata persona, la quale è considerata degna di ricevere la grazia divina. E’ un elogio quindi che può essere riconosciuto ad una singola persona, ad una coppia o a una comunità di uomini e donne, come avviene ad esempio al termine della Messa, quando il celebrante accomiata i fedeli con la formula: “Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo”: come è di tutta evidenza, il sacerdote benedice sempre in nome di Dio.  

Nella Bibbia, il Signore dona la sua benedizione a chi è fedele e giusto o al peccatore pentito, ed è inimmaginabile che l’Altissimo voglia porre il suo sigillo di grazia sopra persone che continuano a praticare la stessa azione peccaminosa senza avere l’intenzione di pentirsi.

Anche un minus habens rimarrebbe interdetto di fronte a quel tal documento. E invece l’argentino “venuto dalla fine del mondo” per assidersi sul trono di san Pietro che ti combina? Permette le benedizioni pure per le coppie gay, che possono tranquillamente continuare a praticare il sesso contro natura. Per chiarezza va sottolineato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati… In nessun caso possono essere approvati” (dal Catechismo della Chiesa cattolica). Ed è lapalissiano che benedire una coppia gay non può non significare che pure la loro unione è legittimata dalla Chiesa.   

Che dire? Bergoglio ha mostrato chiaramente la sua volontà luciferina di portare la rivoluzione dentro la Chiesa. Mezzo mondo vescovile si è schierato contro il documento “Fiducia supplicans”, mentre in Italia nessun Vescovo ha espresso riserve, dimostrando per l’ennesima volta che i nostri Pastori sono dei miseri Don Abbondio.

Ritorniamo al 4 ottobre scorso, data della promulgazione dell’esortazione “Laudate Deum” da parte dell’ex Primate dell’Argentina, con la quale spiegava come la presunta crisi climatica potesse essere combattuta aderendo alla famigerata Agenda 2030 dell’Onu, sposando così le tesi dell’ecologismo radicale, per arrivare in qualche caso a legittimare le manifestazioni contra legem dei giovani estremisti, i quali, secondo Bergoglio, “occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione…”. 

L’8 novembre scorso poi, rispondendo ai “dubia” di un Monsignore brasiliano, una Nota del Dicastero per la Dottrina della Fede retta dal Cardinale “Besame mucho” - aridaje - e sottoscritta dall’argentino petrino, concedeva l’accesso al battesimo alle persone transessuali, ai figli di coppie omoaffettive adottati o pure nati tramite l’utero in affitto, nonché la possibilità per le persone transessuali o omosessuali di ricoprire la funzione di padrini di battesimo. C’è di che sbalordire!

Il 20 dicembre scorso, Bergoglio ha mostrato la sua deriva distruttiva riducendo la Chiesa ad una Ong con tanti lati oscuri. All’udienza generale era presente accanto al Vescovo di Roma Luca Casarini, noto ex leader disobbediente delle tute bianche appartenente all’area della sinistra extraparlamentare che fa capo ai centri sociali. Nell’occasione l’argentino lo ha pubblicamente lodato e gli ha assicurato tutto il suo appoggio.

Ricordiamo i disordini provocati dagli antagonisti a Genova durante il G8 del 2001. Da qualche anno l’ex pupillo di Toni Negri - teorico del marxismo operaista e condannato per associazione sovversiva e banda armata - si è riciclato come commodoro di un rimorchiatore, la Mare Jonio, utilizzato per il soccorso degli immigrati clandestini. Attualmente risulta indagato dai P.M. di Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per l’uso improprio dei fondi donatigli dai vescovi italiani che, su input del Che Guevara del Vaticano, lo hanno finanziato, senza alcun controllo, per centinaia di migliaia di euro con fondi provenienti dalle offerte dei fedeli. Nonostante tutto ciò, il pluripregiudicato Luca Casarini ha addirittura partecipato al Sinodo dei Vescovi italiani, riverito e coccolato: evidentemente deve aver effettuato una misteriosa conversione ad U. 

La vicenda dei finanziamenti della Chiesa a Casarini merita una trattazione esaustiva.

Morale della favola: Bergoglio sta sfasciando la Chiesa di Cristo e i Pastori che dovrebbero alzarsi per dire basta alle sue sacre sconcezze non proferiscono una virgola, atterriti dal caudillo argentino e sospinti, pure loro, dal principio italiota del tengo famiglia.

Che squallore!!!


Marco Sbarra

46 commenti:

  1. PISTE CICLABILI farlocche e pericolose pitturate in strade senesi ad alta percorrenza.
    Cosa c'è di vero che l'amministrazione le abbia volute ai fini della "classifica di qualità della vita"?
    Leo

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  2. Comunismo male assoluto del pianeta ..E il Papa comunista è una iattura

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  3. Esatto si può riassumere il tutto in un concetto : che si tratta di un papa di sinistra o comunista che dir si voglia ...

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  4. Per le piste ciclabili il comune di Siena si è ispirato ad alcune feroci dittature.Le opposizioni venivano costrette a percorrerle al buio in mezzo al traffico intenso e in mezzo alla strada,proprio come le nostre

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  5. Magari fosse comunista davvero! In realtà fa parte di un comitato d'affari che garantirà all'organizzazione cattolica di sopravvivere per altri mille e passa anni e continuare a fare danni per altri mille e passa anni.

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    1. Vattimo lanciò la proposta di una nuova “Internazionale” comunista che fosse anche “papista”, cioè riconoscesse papa Francesco come il suo leader, come il grande paladino di quella “lotta di classe del XXI secolo” che si oppone al dominio del capitale.
      Insomma, cari comunisti, mettetevi d'accordo...

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  6. L’omosessualità è un peccato perché sta scritto nella Bibbia! Sono fantastici i cattolici quando praticano il “cherry picking” a proprio pro. Quando poi s’imbattono in qualcosa che non gli torna, lo passano in automatico nella categoria “va interpretato”. I cristiani amano citare Levitico 18:22 che parla dell’abominio di provare un sentimento per un sapiens del medesimo sesso ma poi si dimenticano i passi biblici dove si promuove la schiavitù e lo stupro, di vendere la propria figlia impura, di uccidere chi lavora il giorno del signore, di lapidare a morte il figlio ribelle, di ammazzare chi pianta due coltivazioni diverse fianco a fianco o chi indossa capi filati misti. Essere cattolico caro Signor Sbarra comporta delle regole, fra queste l’accettazione dell’ infallibilità di quello che voi riferite come il “santo padre”Non ti va di seguire le regole? Benissimo, puoi entrare a far parte del mondo dei Protestanti, ve ne sono per tutti i gusti, dagli evangelici bacchettoni fino ai valdesi che i gay li sposano in chiesa. Hai voglia a scegliere. Dovrai però rinunciare a credere che un uomo vestito da mago possa trasformare un wafer in carne umana ed un chianti classico in sangue, quella è un’esclusiva cattolica. Papa Ratzinger verrà ricordato per i suoi trascorsi nazi, per aver coperto la pedofilia e sopratutto per non aver avuto i cojones per affrontare gli scandali finanziari che hanno travolto la chiesa romana. La verità è che alla maggioranza delle persone nel mondo dei papi, non gliene frega più una cippa (quasi) a nessuno. Nel volgere di qualche decennio i non credenti saranno la maggioranza anche in Italia. Rimarrà sempre qualche beghino che metterà la genesi dinanzi all’evoluzione, che crederà in Noè e nell’alluvione universale, nel serpente, negli asini e cespugli parlanti, nelle nascite verginali, che si prostrerà al cospetto del cadavere imbalsamato di qualche impostore, che prega un mucchietto d’ossa e che quando
    morirà andrà lassù a trascorrere il resto dell’ eternità a glorificare il signore ed a guardare quello che fanno i suoi parenti quaggiù. Buona vita signor Sbarra!

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  7. Ops, non mi ero firmato, Iena, chiamatemi iena

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  8. “L’ultimo vero Papa della storia…” só forti sti cattolici cristolesi. Il primo chi era Pietro? Ah no, neanche i più accaniti studiosi storici credenti, riescono più a trattenere il grande inganno. Non esiste nessuna traccia del passaggio di Pietro a Roma, nulla, ova, nisba, niet, nothing! Adesso cominciano anche a mettere in dubbio che l’apostolo sia esistito! Ma come? Paolo a Roma ci viveva, e non gli è mai passato per la mente d’andare a trovarlo e sentire in prima persona qualche resoconto su Gesù? No?
    I veri papi allora quali erano? Quelli che partecipavano alle orgie? Quelli che bruciavano le ragazze? Magari quelli che invocavano le guerre sante? Oppure quelli moderni che facevano l’’occhiolino ad Hitler aiutando i suoi collaboratori a fuggire in Sud America? Si dai! Il male sta a chi getta un po’ d’acqua sporca benedetta in testa ad un divorziato o a coppie dello stesso sesso! Si chiama marketing, le chiese sono più deserte degli spalti del Rastrello e se non trovi nuovi adepti (soldi insomma), si chiudono i battenti!

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  9. PER L'INNOMINATO CHE SI FA CHIAMARE IENA - PRIMA PARTE -

    Abbiamo una iena ridens che si eccita nell’odiare e dissacrare le realtà più pure e sublimi. Egli non critica, ma insozza la bellezza del Dio cattolico con esposizioni blasfeme che denotano tutta la sua nullità interiore.
    Perché l’omosessualità non è un comportamento moralmente lecito? Certo, c’è il sesto comandamento che lo vieta, ma è la stessa natura, creata da Dio che lo giudica inadatto alla procreazione, che è il fine previsto. L’uomo e la donna sono stati creati in modo che potessero procreare tramite il loro accoppiamento. I loro organi genitali sono complementari in funzione di quel fine. Per cui gli atti omosessuali sono innaturali perché impossibilitati per quel fine e la natura quando è così fortemente violata, reagisce spesso procurando danni assai gravi per la salute dei malcapitati. Ora, in tutta libertà, chi può dire tra voi che questi atti sono normali, naturalmente e pure razionalmente parlando? Non venitemi ad accusare di omofobia, visto che quella è solo un'invenzione linguistica creata ad arte dalla potentissima lobby gay per esercitare un'indebita pressione su chi la pensa diversamente da loro. I gay sono solo una cerchia ristretta rispetto alla categoria eterosessuale, che rappresenta la normalità. E’ fuorviante e pericoloso pretendere a tutti costi che le loro unioni vengano equiparate ai matrimoni fra eterosessuali, perché ciò sarebbe esiziale per la Famiglia tradizionale, l’unica degna di essere protetta. Ed è la sua distruzione il vero scopo delle lotte gay.

    Certamente un cattolico non può non essere fedele al Papa, ma il Papa non può violare le disposizioni che ci ha dato Dio stesso e quando lo fa, ipso iure non può più essere colui che conferma la Fede trasmessaci da Gesù, che è Uomo e Dio . Con Bergoglio, abbiamo sperimentato per la prima volta in tutta la storia della Chiesa un Papa che attenta al depositum fidei per la difesa del quale è stato eletto.
    Ora tutti sappiamo che lo Spirito Santo assiste la Chiesa nel suo viaggio terreno e nell’elezione di un nuovo Pontefice. Sappiamo pure che l’elezione di Bergoglio è stata voluta, per ammissione di uno dei componenti dalla mafia cardinalizia progressista di San Gallo e che vi è stata una votazione irregolare considerata valida, violazione che avrebbe comportato la nullità di quella elezione. Inoltre è stato dimostrato con argomentazioni acute e razionali che la rinuncia di Papa Ratzinger era volutamente invalida e che quindi il vero Papa rimaneva il tedesco, mentre Bergoglio andava ad occupare la veste di antipapa.
    Ma la dimostrazione per me più probante rimane questa: può lo Spirito Santo assistere l’opera del Papa permettendo a quest’ultimo di andare contro la parola di Dio, per dipiù facendo ricorso all’ambiguità del linguaggio, così ingannando diabolicamente i fedeli? No, razionalmente no. Bergoglio ci ha consegnato un’infinità di tesi erronee ed eretiche, che mettono in discussione la fedeltà della Chiesa voluta da Cristo.























































































































































































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    1. Quindi concordi che uccidere il figlio apostata e lapidare a morte chi lavora il giorno del signore è cosa buona e giusta in quanto parola del Dio abramitico. Mi spiace dar ragione a iena ma senza
      troppi sofismi così sta scritto nella Bibbia. Se bestemmiare significa riportare passi biblici, beh, allora bestemmi anche tu. Non hai capito che su questo blog, delle tue seghe mentali religiose e di papi, papini e papocchi non frega niente a nessuno. Duro di Menta

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    2. Un vademecum (tranquillo non è una parolaccia) per l'argonauta del web che si firma Duro di Menta ( non so come ma mi pare proprio di leggere quell'animale nominato iena):
      Prima cosa: lo scrivente è un cafone, che ancora non ha imparato l'educazione.
      Seconda cosa: nessuno lo costringe a leggere i miei scritti.
      Terza cosa: sento puzza di intolleranza lontano un miglio, la qual cosa cosa mi diverte una volta di più a scrivere.
      Amen. Vada in pace.

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  10. SECONDA PARTE

    Si prenda pure in giro la mia Fede: io mi tengo ben stretto tutto l’oro luccicante che proviene dai Vangeli e dall’ininterrotta Tradizione della Chiesa osservata fino a Papa Benedetto XVI e poi succeda quel che deve succedere, così è stato scritto.
    A proposito di Ratzinger, viene fuori tutta l’ignoranza e la bassezza di Iena, il falsario: FALSA è la notizia che sia stato nazista, FALSO è che abbia coperto la pedofilia del clero. E’ un delitto calunniare così il Papa che ha codificato finalmente le regole più stringenti per combattere quel tremendo crimine. Bergoglio il falso sì, sta proteggendo in Vaticano Monsignori dichiaratamente pedofili, offrendo loro protezione e addirittura incarichi delicati nella Chiesa. Come può essere Papa colui che sfida Dio così apertamente?
    Io ho la gioia immeritata di aver conosciuto la Verità, pura ed eterna perché proveniente dalla Luce che in un preciso giorno della storia è venuta nel mondo dal Cielo per mostrarcela e salvarci. Come può l’uomo, essere limitatissimo, annunciare la sua verità, che non vale una cicca, come dimostrato dai tanti mali che calpestano la nostra società?
    Io spero di cuore che la mia Fede si rafforzi per poter rimanere fedele nel momento della prova, in modo da poter meritare, il giorno della mia morte, di andare nella Felicità piena della Vita eterna, accompagnato da Gesù e da Maria Vergine, Madre di Dio.





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    1. Caro Almuta, ma questo predicatore pusillanime esaltato che si firma Sbarra è amico tuo? Ma dove li raccatti? Un pazzo esaltato da tenere lontano dai bambini. Se hai una foto, pubblicala che la mostro a mio figlio nel caso lo incontrasse in qualche luogo pubblico. Aldo.

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    2. No, francamente non posso definire Sbarra un amico, fra l’altro non avendolo mai conosciuto di persona. Come avrai inteso, quando sulla mail del blog mi arrivano articoli da pubblicare, li pubblico (sempre alle solite regole dette e ridette). Per cui caro Aldo, invece di cercare foto segnaletiche, organizza un discorso che sarai anche te pubblicato. Al-Mutanabbi

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    3. Posso chiamarti amico Aldo? Intanto desidero assicurarti che Sbarra è davvero il mio cognome, che non è sicuramente di casa a Siena, per cui puoi stare tranquillo: tuo figlio non corre alcun pericolo, anche perché ti riassicuro che non sono fuggito da qualche reparto psichiatrico di un nosocomio. Inoltre non sono un predicatore, ma solo un laico che ama privilegiare argomenti colpevolmente dimenticati da un mondo dove si discetta di tutto e di più, dimenticandosi però dei temi fondamentali per la vita umana e per quella dopo la morte, considerati sorpassati se non pericolosi. Vedo, e sorrido, che diventa sempre più difficile preservare la libertà di pensiero e se la prossima volta vincerà la sinistra progressista (si fa per dire) la censura sarà sicuramente approvata. Secondo te Aldo ti sembra una cosa buona e giusta? Comunque ti posso garantire che una persona che ama la libertà difficilmente rinuncerà a far sentire la propria voce.
      "Mala tempora currunt sed peiora parantur" (corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori).

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    4. Il peggior strumento per ricercare la verità è la fede. La scienza ad esempio usa dei modelli che devono essere correlati da tutta una serie di evidenze empiriche , esperimenti riproducibili ed osservabili. La scienza, si sbaglia, si corregge, va avanti, progredisce e quando non trova una spiegazione, ragiona, studia e fino a quando non la trova, ammette candidamente “non lo sappiamo”.
      Lei parla d’essere illuminato, di parlare con Dio, di libertà di pensiero senza alcuna prova, pretendendo d’essere creduto sulla parola e senza rendersi conto che la sua libertà di pensiero si limita a ripetere storie, leggende, miti e congetture che non sono farina del suo sacco ma che ha le hanno inculcato fin da quando era in culla. Nulla di originale, ciò che scrive è banale, un potpourri di cretinate che ha sentito da qualche altro invasato. Ho la fortuna di viaggiare molto per lavoro e d’aver conosciuto molte culture e persone che per tradizione credono ad altri miti ed altre divinità e raccontano di esperienze trascendentali ed incontri con altre deità che li avrebbero illuminati e con cui intrattengono un rapporto intimo. Statisticamente non potete avere tutti ragione, ma statisticamente potete avere tutti torto. La mia razionalità mi porta a supportare la seconda ipotesi. Le società stanno cambiando e fra le cose positive c’è che chi racconta di apparizioni o di essere un messaggero divino, viene sempre più considerato alla pari di chi racconta di vedere elfi o gnomi o di essere stato rapito dagli alieni. Il mio consiglio è di cercare d’essere più umile, di non considerare chi ha una mente più aperta di lei, un bestemmiatore, di studiare le tradizioni e culture di altri sapiens e forse allora imparerà a non avere il terrore della morte. Sopratutto lasci perdere la Bibbia che è un testo violento e zeppo d’odio, cerchi di fare del bene e di rispettare il prossimo.

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    5. La scienza è fallibile e manipolabile, come dimostrato dalla vicenda Covid e comunque non può dare alcuna risposta alle domande che provengono dalla sfera spirituale, che tutti gli uomini hanno, anche quelli che pensano di risolvere solo i problemi materiali.
      Io non sono un Illuminato, quelli li lascio volentieri alla massoneria. Ho riferito che la Luce che illumina tutti gli uomini è Gesù, uomo in carne ed ossa, che storicamente è nato a Betlemme ed è stato messo in croce. Le prove le fornirò in un’altra risposta ad un incredulo piuttosto confuso. Cristo è anche Figlio di Dio e Dio Lui stesso; certo qui entra in gioco la Fede, ma non una fede fideistica, ma ancorata alla ragione. Certo, per capirlo bisogna aver voglia di studiare la Sacra Scrittura, ed in particolare gli scritti del Nuovo Testamento, senza prevenzione né orgoglio dell’uomo che con sicumera li cataloga come miti.
      Questa è ignoranza pura, una leggenda nera che è facilmente confutabile, dato che ci sono fonti storiche e archeologiche attendibili.
      Tranquillo, io non parlo con Dio, ma rivendico la libertà di pensiero di esprimere le mie convinzioni a costo di ricevere insulti ed offese.
      Io avrei subito il lavaggio della mente, scriverei cretinate e sarei un invasato come Lei assume? Avrà viaggiato tanto ma mi creda, ha una crassa ignoranza su quali siano i fondamenti razionali della Fede cattolica. Il suo commento parte da valutazioni erronee, la mia fede non ha bisogno di miti, né apparizioni inventate e fasulle.
      Io non ho usato il termine di blasfemia per esorcizzare coloro che non la pensano come me, ma per chi offende la sacralità della liturgia, ad esempio irridendo e offendendo il Corpo e il Sangue di Gesù Consacrato.
      Guardi che Lei è incorso in un abbaglio. Io non ho il “terrore della morte”. E’ proprio il mio Credo che mi dà la certezza che Dio ha una misericordia infinita e quindi saprà perdonare i miei peccati se avrò un cuore pentito. E’ il mondo di oggi, lontano, da Dio che ha una paura irrazionale della morte, tanto da esorcizzarne il pensiero.
      Comunque, io una scommessina che esista la Vita ultraterrena, la farei, magari all’approssimarsi della dipartita.

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  11. Chiunque si ritiene un illuminato che parla con Dio, è da ricovero.

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    1. "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

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    2. ER L’ANONIMO DEL 4 GENNAIO 2024 ORE 9,32

      Finalmente veniamo a trattare il commento di un falsario seriale della realtà storica.
      Parto da Gesù, prima che tu possa vaneggiare che non sia esistito. Il grande storico romano Publio Cornelio Tacito, pagano, nei sedici libri dell’ opera letteraria Annali, racconta dell’incendio del 64 D.C appiccato da Nerone e del suo tentativo di accusare i cristiani del rogo di Roma. A questo punto Tacito interviene e racconta; “ Perciò, per far cessare tale diceria, Nerone si inventò dei colpevoli e sottomise a pene raffinatissime coloro che la plebaglia, detestandoli a causa delle loro nefandezze, denominava cristiani. Origine di questo nome era Cristo, il quale sotto l'impero di Tiberio era stato condannato al supplizio dal procuratore Ponzio Pilato…”. Emerge chiaramente che in quell’epoca a Roma circolavano molti cristiani, discepoli di un certo Cristo, che vivo e vegeto fu messo a morte da un certo Pilato. Tacito odiava i cristiani, ma fu onesto tanto da ricordare che erano stati perseguitati ingiustamente da Nerone e riportò le stesse notizie storiche presenti nei Vangeli.
      Tanto dovevo a chi ciancia di miti, favole e via dicendo.
      Se poi Tu non fossi ancora convinto, ti cito un’altra fonte storica nella persona di Plinio il Giovane, scrittore e magistrato romano al tempo dell’imperatore Traiano.
      In una lettera inviata a quest’ultimo in cui chiedeva lumi su come comportarsi con i cristiani, scrive: (alcuni delatori) “Affermavano poi che la loro (dei cristiani) colpa o il loro errore consisteva nella consuetudine di adunarsi in un giorno stabilito prima del levarsi del sole, e cantare tra loro a cori alternati un canto in onore di Cristo, come A UN DIO”. Comprendi?
      Infine c’è il discorso sulla venuta di Pietro a Roma e su tutta la tua sfacciata e penosa tiritera sì-no. Il principe degli apostoli venne ucciso nel 64 D.C. con la crocifissione a testa in giù e venne sepolto sotto la nuda terra nei giardini di Nerone. Poi, nel IV secolo, l’imperatore Costantino racchiuse il sepolcro di Pietro all’interno di un monumento in muratura, per poi edificare, nel 320, la grandiosa basilica il cui fulcro andava a coincidere proprio col monumento che racchiudeva la sepoltura dell’apostolo. Per farla breve, dopo scavi archeologici sotto l’altare maggiore della Basilica vaticana, l’archeologa Margherita Guarducci, nei primi anni 60 ritrovò un graffito con l’incisione “Petros eni” (Pietro è qui), accanto a delle reliquie ossee appartenenti ad uno stesso individuo e avvolte in un panno di lana intessuto d'oro. Finalmente, la tanto sospirata prova che Pietro era stato a Roma ed ivi era morto, arrivò, confermando la millenaria tradizione cristiana.
      Fine della storia.

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  12. Per Sbarra Pietro non è mai stato a Roma Parte Prima L'apostolo Pietro non fu mai a Roma e non fu il primo papa. 200
    Nessun documento testimonia la presenza dell'apostolo Pietro a Roma, della sua carica episcopale e del suo martirio. Si tratta quindi di una una pura leggenda.
    D’altra parte, si narra del viaggio a Roma e del successivo martirio in città dell’Apostolo Giovanni, di cui si sa con certezza che non ha mai messo piede nella capitale dell’impero. Eppure si favoleggia che sotto Domiziano sia stato gettato nell’olio bollente e quindi miracolosamente salvato (Tertulliano praescr. 36).

    La cosa più incredibile riguardo la presenza di Pietro a Roma è che né Paolo, che scrisse da Roma le sue ultime lettere citando i nomi di molti dei suoi collaboratori, né gli Atti degli Apostoli, che arrivano fini al 62, accennano mai alla presenza a Roma di Pietro. Anche gli scritti cristiani fino alla metà del II secolo ignorano la questione. Infatti, il viaggio di san Pietro a Roma e la sua disputa con Simon Mago, la sua crocifissione ed altri episodi a lui riferiti, sono narrati esclusivamente in libri dichiarati apocrifi dalla Chiesa stessa, come gli Acta Petri.
    Un gran numero di storici e di teologi ha negato, quindi, tout court, la presenza di Pietro a Roma. Uno di essi, il teologo K. Heussi, già nel 1936, dopo accurate analisi dei testi antichi, l'aveva esclusa categoricamente. (K.Heussi, Die roimische Petrustradition. in Theol. Literaturzeitung, 1959, nr. 5, 359 sgg.).
    Più recentemente lo storico Michael Grant (Saint Peter, Penguin Books, London, 1994) ha messo in evidenza che ci sono otto incontrovertibili motivi che negano sia la presenza romana di Pietro, sia il suo presunto status di vescovo della città. Uno di questi è che se Pietro si fosse trovato a Roma all'arrivo di Paolo (o che fosse ancora vivo il ricordo di una sua precedente venuta), Luca ne avrebbe sicuramente data menzione nell'ultimo capitolo degli Atti, come aveva menzionato gli altri incontri tra i due a Gerusalemme e ad Antiochia.

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  13. Pietro non è mai stato a Roma Parte 2 San Pietro, inteso come prova archeologica della sua sepoltura, è stato più volte annunciato e altrettante volte smentito, perché di esso non è stata trovata una traccia sicura. Quindi, la presenza a Roma e la cattedra pontificia di Pietro costituiscono uno dei falsi più vistosi della Chiesa, finalizzato a suffragare il dogma dell’episcopato universale del vescovo di Roma. Pietro quindi non fu né il primo vescovo di una presunta successione apostolica né, tanto meno, il primo papa.

    La Chiesa adduce a prova del martirio di Pietro e Paolo la persecuzione subita dai cristiani nell'anno 64 da parte di Nerone in seguito all'incendio di Roma; persecuzione, però, considerata falsa da parte di molti storici . Ma di questo martirio non c'è traccia in nessun documento storico e nemmeno ecclesiastico del primo secolo.
    Secondo l'abate cattolico francese Louis Duchesne, autore di una monumentale e rigorosa storia della Chiesa (L.Duchesne, Histoire ancienne de l'Eglise, Paris, Fontemoing, 1911) e di un Liber Pontificalis (L.Duchesne, Liber Pontificalis, t. I-Il, Parigi 1886-1892. Riedizione con un terzo tomo di C. Vogel, Parigi 1955-1957), ricavati dagli archivi del Vaticano, che ricostruiscono con grande rigore storico la genealogia dei pontefici, i primi nove vescovi di Roma, compreso lo stesso Pietro, erano da togliere perché mai esistiti.

    Infatti, la carica episcopale monarchica si impose a Roma soltanto nel IV secolo e per molto tempo tutti i vescovi furono considerati alla pari e nessuno di loro godette di uno stato privilegiato rispetto agli altri. Per Cipriano, Padre della Chiesa, non esisteva un vescovo dei vescovi, poiché nessuno poteva costringere all’obbedienza con autorità tirannica i propri confratelli. Solo nel IV secolo, ad imitazione dell’amministrazione imperiale romana, i vescovi dei capoluoghi delle province acquisirono il controllo dell'intera loro regione e furono chiamati metropoliti.
    I metropoliti erano quattro: quello di Alessandria che controllava l'Egitto, quello di Antiochia che guidava l'episcopato siriaco, quello di Cartagine che sovrintendeva all'episcopato dell'Africa del nord, e, infine, quello romano che vigilava sulla Chiesa italiana ma non sul resto dell’Occidente

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  14. Parte 3 I vescovi di Roma nei primi secoli non si interessarono mai della presunta introduzione del Primato di Pietro. Solo nel V secolo un decreto di Papa Gelasio I, inteso a stabilire l'autenticità dei 27 testi del Nuovo Testamento, decretò anche l'istituzione del primato papale su tutti i vescovi della cristianità, basandosi sul passo di Matteo: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa.... Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli" (Matteo 16,18-19).

    Ma questo è un altro clamoroso falso, come tanti altri passi, aggiunto al Vangelo di Matteo dopo il IV secolo, quando si consolidò il concetto di Chiesa, travasando in essa l’intero edificio giuridico romano. Al tempo di Matteo, ovviamente, nessuno era a conoscenza di questa istituzione non ancora inventata. Quindi il papato non deriva da questo passo del Vangelo di Matteo, unico dei Sinottici a riportarlo, quantunque anche Marco e Luca narrino la medesima scena (Marco 8:27-30 e Luca 9:18) .

    Se fosse vero che Gesù intendeva fare di Pietro "il primo papa", ci sarebbe almeno qualche allusione negli Atti degli Apostoli, nelle Lettere di Paolo, o nel resto del Nuovo Testamento. Invece in questi testi non risulta nemmeno una sola volta che Pietro abbia esercitato nella Chiesa primitiva una funzione di comando. Anzi, quando si riunisce il primo Concilio a Gerusalemme, questo viene presieduto da Giacomo, uno dei fratelli di Gesù, e non da Pietro, che pure era presente. Solo con Gelasio I si può, quindi, ipotizzare l'istituzione del papato. Il termine papa (padre), inizialmente titolo onorifico di tutti i vescovi per parecchi secoli, solo con l’inizio del secondo millennio diventò prerogativa esclusiva del vescovo di Roma

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  15. Volevo far pesente allo Sbarra, che la tomba di San Pietro è stata attribuita dalla Chiesa. La stessa organizzazione che ostenta i chiodi del crocifisso, la cintura del vestito di Maria, le spine della corona, il prepuzio ed il pannolino (più di uno) del bambinello. Venire su questo blog e scrivere, è vero perché lo ha detto la Chiesa, ha lo stesso peso specifico d’una scorreggina d’un toporagno. Alla fine non vi rimane che credere in un mucchietto di storie fantasy basandovi sulla fede. Il bello è che quando uno ve lo fa presente, vi inalberate pure e lo accusate d’essere un bestemmiatore. Iena chiamatemi iena.

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  16. Volevo far presente al provocatore Iena, che ci sono diversi modi per bestemmiare. Uno, vile, è quello di offendere l'Eucarestia, nella quale è presente Gesù Cristo in Corpo, Sangue e Divinità. Irridere la fede dell'oltre miliardo di fedeli cattolici è un atto sacrilego.
    Vantarsene poi è proprio di animali, appunto iena.

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    1. Nessuno offende l”eucarestia. Visti gli ingredienti, si chiama wafer, se preferisci la chiamo cialda, come dovrei chiamarla? Uno scettico come me (7 miliardi e mezzo di persone sul pianeta inclusi i Cristiani protestanti) non credono nella tua affermazione che si trasforma in ciccia umana. Non credere è blasfemo? Boh! Per la cronaca i cattolici sono molti di meno di 1 miliardo. Io essendo battezzato faccio parte di quella cifra, col piffero! Iena chiamatemi iena!

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  17. Ma che credi di guadagnare a insozzare le cose più pure e sante? Per me puoi non credere in quelle cose, o non credere a niente, come è probabile. Ma devi avere rispetto verso quello che credono più di un miliardo di cattolici. Tu non sei scettico, sei solo un essere spregevole tanto che anche una iena si offenderebbe per le tue azioni. Ti sfugge una cosa e cioè che le religioni hanno il diritto di essere rispettate, perché danno ragione agli uomini e alle donne dei loro sentimenti più intimi e fondamentali, indispensabili per la loro vita spirituale. Perciò godono della tutela dello Stato. Lo dimostrano gli articoli 403 e 404 del codice penale: il primo recita: "Chiunque pubblicamente offende [la religione di Stato] una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. Si applica la multa da euro 2.000 a euro 6.000 a chi offende [la religione dello Stato] una confessione religiosa, mediante vilipendio di un ministro di culto".
    L' altro regola: "Chiunque, in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni".

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    1. Beh, anche chi non crede ha il diritto di essere rispettato! Nei post di iena non ci sono parole blasfeme e se tu ti inalberi perché chiama il “sangue di cristo” vino e l’eucarestia una cialda, quelli sono problemi tuoi. Per un non cattolico, quelli sono. Punto. Non credere non mi risulta un reato in Italia, lo è nelle repubbliche islamiche (a proposito fra fanatici andate a braccetto. Chi è che disse che in un futuro prossimo il conflitto sarà fra non credenti da una parte e musulmani e cristiani alleati dall’altra?) esiste nessuna religione di stato, siamo una repubblica laica e se ci tieni tanto ai tuoi simboli religiosi, sei liberissimo di appenderli a casa tua, nelle chiese e nelle vostre scuole ed associazioni private. I luoghi pubblici neutrali devono rimanere tali.

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    2. Ma come si permette Signor Sbarra? A me non piacciono quelli che si comportano bene per paura di finire all’inferno. Preferisco quelli che si comportano bene perché amano comportarsi bene. Non mi piacciono quelli che sono buoni per piacere a Dio. Preferisco quelli che sono buoni perché sono buoni. Non mi piace rispettare i miei simili perché sono figli di Dio. Mi piace rispettarli perché sono esseri che sentono e che soffrono. Non mi piace chi si dedica al prossimo e coltiva la giustizia pensando in questo modo di piacere a Dio. Mi piace chi si dedica al prossimo perché sente amore e compassione per le persone.
      A me non piace sentirmi in comunione con un gruppo di persone stando zitto dentro una chiesa ascoltando una funzione. Mi piace sentirmi in comunione con un gruppo di persone guardando i miei amici negli occhi, parlando con loro, e guardando il loro sorriso. Non mi piace emozionarmi davanti alla natura perché Dio l’ha creata così bella. Mi piace emozionarmi perché è così bella.
      Non mi piace consolarmi della morte pensando che Dio mi accoglierà. Mi piace guardare in faccia la limitatezza della nostra vita e imparare a sorridere con affetto a sorella morte. Non mi piace chiudermi nel silenzio e pregare Dio. Mi piace chiudermi nel silenzio e ascoltare le profondità infinite del silenzio. Non mi piace ringraziare Dio: mi piace svegliarmi al mattino, guardare il mare e ringraziare il vento, le onde, il cielo e il profumo delle piante, la vita che mi fa vivere, e il sole che si alza.
      A me non piacciono quelli che mi spiegano che il mondo l’ha creato Dio, perché penso che non lo sappia nessuno di noi da dove viene il mondo; penso che chi dice di saperlo si illude; preferisco guardare in faccia il mistero, sentirne l’emozione tremenda, piuttosto che cercare di spegnerla con delle favole. A me non piacciono coloro che credono in Dio e così sanno dove sta la Verità, perché penso che in realtà siano ignoranti quanto me. Penso che il mondo è per noi ancora uno sterminato mistero. A me non piacciono quelli che conoscono le risposte. Mi piacciono di più quelli che le risposte le cercano, e dicono «non so».
      Non mi piace chi dice di sapere cosa è bene e cosa è male, perché sta in una chiesa che ha il monopolio di Dio, e non vede quante diverse chiese esistono al mondo. Quante morali diverse, e ciascuna sincera, esistono al mondo. Non mi piace chi dice a tutti cosa tutti devono fare, perché si sente forte grazie al suo Dio. Mi piace chi mi dà suggerimenti sommessi, chi vive in un modo che mi stupisce e ammiro, chi fa scelte che mi emozionano e mi fanno pensare.
      Mi piace parlare agli amici, provare a consolarli se soffrono. Mi piace parlare alle piante, dare loro da bere se hanno sete. Mi piace amare. Mi piace guardare il cielo in silenzio. Mi piacciono le stelle. Mi piacciono infinitamente le stelle. Non mi piace chi si rifugia nelle braccia di una religione quando è sperso, quando soffre; preferisco chi accetta il vento della vita, e sa che gli uccelli dell’aria hanno il loro nido, ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il suo capo.
      E siccome vorrei essere simile alle persone che mi piacciono, e non a quelli che non mi piacciono, non credo in Dio. Iena, chiamatemi iena

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  18. IL PRIMATO DI PIETRO (Prima parte)

    Il Primato di Pietro o Primato petrino è la preminenza che Cristo (personaggio storico in carne ed ossa) ha accordato all'apostolo Pietro all'interno del gruppo dei dodici apostoli in seno alla prima comunità cristiana; essa "è talmente evidente che nessuno storico osa più metterla in dubbio" (Giovanni Battista Mondin, filosofo e teologo contemporaneo). E invece, caro Mondin, ancora oggi qualcuno che dice “nein” c’è eccome, ad esempio l’Innominato storico che ha sciorinato delle vere "primizie".
    Per chiarirci le idee andiamo a vedere cosa ci dicono i Vangeli, che, come tutti dovrebbero sapere, sono documenti storici. All’interno della comunità dei suoi discepoli Gesù pone sin dall'inizio la presenza e le prerogative del collegio apostolico, e a capo di esso Pietro.
    Gli evangelisti notano sistematicamente il ruolo particolare assunto da Pietro nel gruppo degli apostoli:
    Pietro prende volentieri la parola a nome del gruppo dei discepoli, soprattutto nel momento in cui afferma solennemente la messianicità di Gesù (Mt 16,16; Mc 8,29 ; Lc 9,20 ; Gv 6,68).
    Il nome di Pietro appare sempre per primo nelle liste dei dodici (Mt 10,2; Mc 3,16; Lc 6,14, At 1,13). Ugualmente, nelle circostanze significative in cui Gesù si fa accompagnare da tre apostoli soltanto Pietro è sempre presente, ed è menzionato sempre per primo.
    Pietro fu tra i primi ad essere chiamato da Gesù a seguirlo[3] (Gv 1,35-42); in quel primo incontro con il pescatore Simone, Gesù gli cambia il nome in Pietro: "Tu sei Simone, figlio di Giona: tu sarai chiamato Pietro (Kephas)" (Gv 1,42). Il fatto è singolare già in se stesso: Pietro è l'unico discepolo a cui Gesù cambia il nome; esso è significativo però anche e soprattutto per il significato del nome che Gesù sceglie per lui: pietra. Tale nome sta ad indicare la funzione che Simone dovrà svolgere in mezzo ai suoi seguaci: la funzione di base, di pietra fondamentale.
    L'intenzione di Gesù di fare di Pietro la pietra si ritrova costantemente in tutti i successivi rapporti che Gesù ha con lui;




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    1. Un documento storico coevo che menzioni Pietro esiste o bisogna sempre basarsi esclusivamente sui vangeli! Duro di menta di Rezzo

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    2. Più storico del ritrovamento della tomba di Pietro dovuto a scavi archeologici cosa ci può essere. Ma esistono anche documenti scritti, che non ho prodotto perché avevo già abusato della pazienza di Al-Mutanabbi. Aspetta e poi valuterai.
      Alla fine però quello che conta è abbandonare le opinioni preconcette, di fronte alle quali è inutile ragionare oggettivamente.

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  19. IL PRIMATO DI PIETRO (Seconda parte)

    A Cafarnao, Gesù va ad alloggiare in casa dello stesso Pietro, e gli guarisce miracolosamente la suocera (Mc 1,29-31; Mt 8,14-15).
    Per preparare l'Ultima Cena Gesù manda Pietro insieme a Giovanni (Lc 22,8).
    Gesù inizia da Pietro la lavanda dei piedi (Gv 13,6).
    L'annuncio della risurrezione di Gesù da parte degli angeli alle donne contiene una menzione speciale per Pietro (Mc 16,7).
    Inoltre si nota che Pietro è il primo ad entrare nella tomba vuota di Gesù) (Gv 20,6). Nella prima proclamazione della risurrezione di Gesù poi Pietro è menzionato come il primo testimone del Signore risorto: Cristo "apparve a Cefa e quindi ai dodici" (Lc 24,34; cfr. 1Cor 15,5).
    Ed ora passiamo a leggere i tre testi evangelici di fondamentale importanza, dai quali non può non essere tratta la certezza del riconoscimento effettuato da Cristo del potere di preminenza di Pietro:
    Il primo spezza ogni dubbio ed ha riguardo alla professione di fede messianica di Pietro a Gesù, il quale articola quello che viene considerato il principale testo del conferimento del primato, tanto ce l'Innominato è costretto a rifugiarsi dichiarandolo un falso, arrivando a scrivere quello che nemmeno i Testimoni di Geova, noti falsificatori della Sacra Scrittura, osano fare. Bravissimo, faccia di tolla !!!
    Ecco il testo: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.










































































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  20. IL PRIMATO DI PIETRO (Terza parte )

    Pietro viene proclamato "roccia": in virtù di questo nuovo nome, Simon-Pietro è partecipe della saldezza duratura e della fedeltà incrollabile di Dio del suo Messia. Pietro riceve una missione di cui deve beneficiare tutto il popolo: contro le forze del male, che sono potenze di morte, la Chiesa edificata su Pietro ha l'assicurazione della vittoria.
    La missione suprema di radunare gli uomini in una comunità, in cui ricevono la vita beata ed eterna, è affidata a Pietro, che ha riconosciuto in Gesù il Figlio del Dio vivente.
    Passiamo al secondo punto: nell'Ultima Cena prima della Sua Passione, Gesù annuncia la prova con cui satana passerà al vaglio gli apostoli. Però è per il solo Pietro che Cristo prega in modo particolare, perché non vacilli e possa così confermare nella fede i suoi fratelli:
    “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” Lc 22, 31-32)
    Confermare i fratelli nella Fede, ecco il primo munus che deve esercitare il Papa nei confronti dei fedeli.

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  21. IL PRIMATO DI PIETRO (Quarta parte)

    Nel terzo riconoscimento, vediamo Gesù dopo la Sua Risurrezione che si presenta a Pietro e ad altri discepoli e mangia con loro: “Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro? Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli. Gli disse di nuovo: Simone di Giovanni, mi vuoi bene? Gli rispose: Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene. Gli disse: Pasci le mie pecorelle. Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene? Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene. Gli rispose Gesù: Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi». Ecco, siamo qui di fronte ad un fatto evidente. Gesù è risorto ed ha subito il tradimento di Pietro, per cui per tre volte chiede conto all’apostolo della sua fede, ma ma per tre volte gli affida un altro munus, quella di accudire l’universalità dei credenti nella Fede del loro Signore, così come è proprio del pastore il compito di provvedere alle pecore e agli agnelli. Vale qui la pena di ricordare che Gesù aveva in precedenza detto che Lui era il Buon Pastore, per cui affidare quella mansione a Pietro era un’imprimatur divino.

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  22. IL PRIMATO DI PIETRO (Ultima parte).

    Dopo l’Ascensione di Gesù seguita alla Pasqua, è l'evangelista Luca a mostrarci nei suoi Atti degli Apostoli l’attualizzazione pratica della missione di Pietro:
    egli sta alla testa del gruppo riunito nel cenacolo (At 1,13 );
    presiede all'elezione di Mattia (At 1,15 );
    giudica Anania e Safira (At 5,1-11 );
    in nome degli altri apostoli, che sono con lui, proclama alle folle la glorificazione messianica di Cristo risorto ed annunzia il dono dello Spirito Santo (At 2,14-36 );
    invita al Battesimo tutti gli uomini (At 2,37-41 );
    ispeziona tutte le Chiese (At 9,32  );
    come segni del suo potere sulla vita, in nome di Gesù Pietro guarisce gli ammalati (At 3,1-10 ) e risuscita un morto (At 9,36-42 );
    è sempre Pietro che, arrestato e condotto davanti al Sinedrio, parla coraggiosamente per due volte a nome degli altri e a loro difesa (At 4,8-12; 5,29-32 );
    è ancora Pietro che, illuminato dall'alto, apre per primo la porta della Chiesa ai pagani nella persona del centurione Cornelio (At 10,1-48 );
    è infine Pietro il vero autore della decisione del concilio di Gerusalemme (anno 50) di non vincolare i gentili all'osservanza di certe leggi rituali per i giudei (At 15,7-11 ).
    In conclusione credo che le notizie e gli argomenti riportati , scevri di ogni faziosità pretestuosa, possano testimoniare, senza ombra di dubbio, che San Pietro fu investito dallo stesso Gesù Cristo di munera esclusivi per condurre la nave (appunto) di Pietro, proteggendola, lui e i suoi successori e sempre con la barra al centro. Quanto manca alla Chiesa di oggi di un navigatore fedele come il Principe degli apostoli.

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  23. Mi scuso per la lunghezza e il numero dei miei commenti, ma ero stato sollecitato su un tema complesso ma dal tenore affascinante.
    Mi manca la trattazione di Pietro a Roma, che tratterò in un futuro intervento.

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    1. Prima di andare avanti con le tue pappardelle, hai preso atto che anche i teologi e storici cristiani hanno preso atto che nessun documento coevo menziona Pietro a Roma? Chissà se anche tu un giorno ti renderai conto d’essere vittima di un grande inganno.

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    2. Prova a smontare le mie "pappardelle" e poi ci risentiamo. A proposito di età apostolica, ti dice niente Papa Clemente primo?

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  24. Per l'Innominato iena

    Ma guarda te cosa mi tocca sentire. C’è un emerito personaggio che fa della sua cifra il dispregio di ogni entità sacra e profana - e con un accanimento odioso imperscrutabile – e che dimentica anche solo il minimo rispetto. Ebbene, quel tale ha la faccia di tolla di accusarmi di avergli mancato di rispetto perché gli ho fatto capire che quando ci si accosta a Dio e alla religione bisogna farlo con il dovuto riguardo.
    Ecco un esempio del “rispetto” per Dio e la religione cattolica del nostro: “Hai voglia a scegliere. Dovrai però rinunciare a credere che un uomo vestito da mago possa trasformare un wafer in carne umana ed un chianti classico in sangue, quella è un’esclusiva cattolica”. Vilipendere così il Corpo e il Sangue di Gesù nella consacrazione è avere riguardo?
    Ora lui fa l’offeso e con una paginata di incerta paternità, vuole ricostruire la sua immagine, esponendo sentimenti positivi, posticci però, che uno come lui - "che raccoglie carogne" – non può non disprezzare.
    Proposta; visto che l’Innominato iena è attratto dalle religioni, perché non prova ad usare lo stesso stile discorsivo utilizzato per spregiare la religione cattolica, per “omaggiare” la religione islamica e il suo Allah? Oltretutto può giovarsi dell’anonimato, perché non ci prova? Vediamo quanto coraggio ha!






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    1. Caro signor Sbarra. Allah ed il Dio dei Cristiani, sono la stessa cosa, quindi chiunque annega donne incinte ed ordina di uccidere perone innocenti, per me è un criminale.Aggiungo che Maometto era un pedofilo pazzo e sanguinario. Contento? Rimaniamo tutti in attesa dei documenti coevi che citano Gesù di cui diceva d’essere in possesso. Chiedo venia se ho definito la sostanza che l’uomo vestito simile al mago Otelma trasforma in sangue Chianti Classico. Come dovrei chiamarlo? Iena, chiamatemi iena.

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    2. L'ignoranza dell'Innominato iena è pari solo alla sua volgare bassezza.
      Il dio di Maometto non è il Dio cristiano, perché noi cattolici crediamo alla Trinità.
      Il sacerdote che celebra la Messa è vestito con la casula che muta il colore in base ai tempi liturgici dell'anno, che hanno un preciso significato religioso e beve un vino senza alterazioni, perché destinato a diventare il Sangue di Gesù. Non ci credi? Peggio per te, ma non hai il diritto di sbeffeggiare Nostro Signore. Tu non hai il minimo senso del rispetto che si deve osservare verso il sacro, evidentemente la tua educazione è stata assai carente. Ma l'odio seriale, travestito da sarcasmo, che nutri in particolare verso la religione cattolica, ha origini umanamente inspiegabili. Forse bisognerebbe chiedere aiuto alla scienza psichiatrica, ma forse sarebbe più sensato chiamar in causa oscuri fenomeni preternaturali. Tu potresti essere un caso di scuola, ma invece sei solo un poveraccio frustrato che per rivalsa vuol dare lezioni a tutti per sentirsi finalmente appagato. Se così fosse, l'unica strada da seguire sarebbe la medicina.

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    3. Tecnicismi, il dio cristiano, musulmano ed ebraico è il solito. Trattasi di tre religioni abramitiche con molti personagettj condivisi inventati, falsi storici, promesse di torture eterne e compagnia cantante. Facciamo una cosa, portiamo il vino che secondo te l’uomo vestito da mago Otelma trasformerebbe in vino in laboratorio e lo facciamo analizzare. Se è sangue ti pago un milione di dollari.
      Io non sbeffeggio un fico secco, per te sono sacri i vari prepuzi e pannolini di Gesù bambino custoditi nelle chiese, per me non lo sono. Non credere non è un reato e non è mancanza di rispetto. Punto. Anni fa mio padre (un beghino come te che credeva persino nei veggenti di Medjugorje) mi ci mandò da uno psichiatra. Il risultato? Dopo la prima seduta mi disse che andavo benissimo, di non farmi più vedere e che ad avere bisogno di lui era proprio mio padre. Questo documenti coevi che menzionano Gesù? Hai rinunciato?

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    4. Ci ho preso, grande. Ho scritto o no che tu sei da psichiatria? Evidentemente quello che ti ha visitato o è un incompetente (ce ne sono tanti in giro) oppure ha un odio sovrumano verso la religione.
      D'altronde, basta leggere i tuoi scritti e si capisce all'istante che mostri sintomi maniacali. Sei preda di un'euforia napoleonica e i tuoi periodi sembrano tagliati con l'accetta e si susseguono in un vortice di parole che denotano la tua convinzione di essere uno sterminatore delle opinioni altrui diverse dalle tue, che che devono essere spazzate via in quanto ignominia. Immagino che tu con la tua loquacità ininterrotta sei capace di metterti a parlare freneticamente con qualsiasi persona che incontri. Si vede benissimo che tu vuoi dimostrarti il non plus ultra della sapienza e della verità. Inoltre dai tuoi commenti si evince purtroppo anche un'attività mentale accelerata, che ti fa perdere il contatto con la realtà.
      Iena, quanto dormi di notte? Immagino pochino, visto il tuo eccitamento spaziale.
      Credo proprio che tu abbia bisogno di un eccellente psicoanalista, magari un medico sacerdote, perché no. La chiudo qui. per pietà.
      Prima però provo a rispondere alla tua continua fissa sul Vecchio Testamento, spiegandoti una cosuccia che tu naturalmente non potrai capire.
      Dio inizia la Sua Rivelazione al popolo ebraico circa duemila anni a,C, per cui sono la bellezza di 4.000 anni prima di oggi.
      Ti pare che gli ebrei e qualsiasi altro popolo dell'epoca potesse paragonarsi alle nazioni odierne? Ragionavano come noi? Avevano una cultura, usi e costumi simili ai nostri? Nei rapporti sociali, nelle dispute, nelle credenze agivano come noi? Avevano la stessa conoscenza nostra del bene e del male? La vita delle persone aveva lo stesso valore dei nostri giorni? No, per cinque volte NO e solo un odiatore seriale come non se rende conto. Il raggiungimento di certi traguardi di progresso del pensiero, della cultura e dei rapporti sociali è avvenuto lentamente nei secoli e pure nel nostro tempo ancora si registrano fenomeni di ignoranza stupefacente ed atti efferati nei confronti del prossimo.
      Dio quando si è manifestò ad Abramo dovette fare i conti con la naturale arretratezza del popolo ebraico e si è come dire, visto costretto ad intervenire a volte sullo stesso piano per fare in modo che gli ebrei, popolo di dura cervice, si uniformasse ai suoi desideri.
      Ho finito.

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    5. Nulla via, ci rinuncio.Dio non si è mai rivelato ad Abramo in
      quanto Abramo non è mai esistito ed il Dio del Vecchio Testamento neanche! Ossignur! Ma davvero credi nelle favole? È quello ad aver bisogno dello psichiatra sarei io?? I documenti coevi che avevi promesso che menzionano Gesù quando ce li mostri?

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