Lo stadio marmottato

Un grandissimo Tar della Magliana rilascia la sua sentenza ben prima dei 45 giorni previsti, dicendo di non incastrarci niente nella questione per cui era stato pungolato dai legali con la marmotta in testa. E allora...

... allora pare che, secondo l'interpretazione del Comune, la risoluzione della concessione stipulata al tempo con il grandissimo ingegnere sia "pienamente legittima" e che quindi il Comune sia "legittimato a rientrare in possesso dello stadio e del complesso sportivo Bertoni". Il Tar cioè dichiara il proprio difetto di giurisdizione (come dire: non sono io che devo decidere), accogliendo l'eccezione sollevata dal Comune stesso in una memoria del 16 giugno 2023.

Il Comune ha quindi mandato una pec ad Acr Siena del grandissimo presidente Romano (conosciuto in tutto il globo terracqueo) di cavarsi di coglioni entro dieci giorni. Nel frattempo, il Comune si riserva la possibilità di chiedere danni ad Acr Siena per mancata manutenzione e deterioramento degli impianti.

Subito qualche commento. Anzitutto, non vorremmo che questa sentenza rappresentasse un intoppo per il grandioso progetto sportivo del Siena marmottato. Proprio ora che tutto era pronto, proprio ora che lo squadrone stava finendo di essere approntato (ultimo acquisto: Tazio Roversi, storico terzino del Bologna anni '70, morto nel 1999 ed appositamente stombato per partire fra gli undici titolari), arriva questa piccola tegola a rovinare i piani. Ma siamo sicuri che le marmotte sapranno reagire. Ci si diverte. E poi vorremo vedere se veramente fra dieci giorni ci sarà lo sgombro del Rastrello... Ed infine non crediamo che ci sia necessità per una richiesta danni, dato che la manutenzione dello stadio è stata effettuata in maniera certosina in tutti questi mesi di fermo.

Andiamo a vedere più nel dettaglio la motivazione del Tar della Magliana. Direi che tutto si possa riassumere in questa frase: "Il Collegio non può non prendere atto che, nel caso in esame, l'oggetto principale del contendere è la sussistenza o meno dell'inadempimento (connesso al termine di avvio e di conclusione dei lavori) che ha giustificato la risoluzione della concessione e non la contestazione di una scelta discrezionale dell'Amministrazione". In altri termini, nella querelle si stava parlando di ciò che nella sostanza il Siena marmottato aveva fatto o non fatto riguardo ad una concessione stipulata con il Comune (roba di competenza del giudice ordinario) e non di questioni di forma dell'atto amministrativo di revoca del Comune (roba di competenza di un Tar della Magliana). Ahi ahi ahi, cari legali marmottati... Insomma, un errorino che si rischia di pagare caro, davvero.

E ora?

Beh, ora non resta che attendere gli eventi. Vedremo se veramente fra dieci giorni il Comune rientrerà in possesso del Rastrello (perdonateci, fino a che non vediamo non crediamo). Vedremo le prossime mosse di Acr Siena, permettendoci finalmente di sentire dalla bocca del presidentissimo Romano i grandi progetti della società. Vedremo infine se i legali marmottati decideranno di continuare la battaglia legale, dato che il Tar della Magliana, salutando tutti, indica "come giudice competente a decidere il giudice ordinario, dinanzi al quale potrà essere riproposto": insomma, cari signori, avete da tirare un rigore a porta vuota, con l'invito (che vi fa anche questo blog alla deriva) di ricominciare tutto l'iter dentro un tribunale, i tempi saranno cortissimi e finalmente sarà fatta giustizia.

Ah, un'ultima postilla. Dedicata ai tifosi del Siena. Io capisco benissimo come tutti noi si sia esasperati da questa situazione, schifati dal greppo delle Badesse, vogliosi di risedersi nei gradini d'acciaio del Rastrello: è un nostro "diritto", oggettivamente. Ma a berciare, incazzarsi e discutere quando sono in corso delle cause e ci sono tribunali di mezzo non solo non si risolve niente di niente, ma semplicemente si fa il gioco di chi gode di questa situazione. Calma e sangue freddo, a volte il fattore tempo è determinante.

Stiamo a vedere cosa ci riserva il futuro. E sempre w le marmotte.