Francamente la gente che spippola (termine nostrano molto più carino per esempio di smart-phone) mi ha sempre fatto ridere. Non so perché (sono fatti miei, avrebbe risposto un bellissimo Raz Degan negli anni '90 nello spot di un amaro, prima di dissolversi nei vizi insieme alla Paolina Barale) ma mi sono sempre chiesto perché la gente durante una conversazione telefonica tenga l’apparecchio appoggiato all’orecchio, mentre se cerca di mandare una nota vocale lo debba tenere all’altezza della bocca, con la mano vicino al mento, come quando ti scappa il sangue dal naso. Che dire: il mondo è pieno di gente di strana. E forse anche quell’uomo di cui sopra lo è, mentre chiede, con un filo di voce per non farsi sentire dalle altre persone ferme come lui al bordo della strada in attesa del tram: "Siri, a che ore gioca il Siena?". La domanda resta sospesa nel vuoto per quella brevissima frazione di secondo durante il quale il potentissimo processore del telefono cerca ovunque l’informazione richiesta, ma la risposta che fuoriesce dall’altoparlante è piuttosto strana: "Il Siena affronterà l’American University il 6 novembre 2019 alle 01:30".
Ora, fermo restando che domenica arriverà l’Arezzo e non l’American University e che al 6 novembre manca quasi un mese, il suddetto signore avrebbe anche altro a cui pensare, visto che questo derby sarebbe bello vincerlo per tanti motivi, companilistici sicuramente, ma anche per molto altro. Pertanto, se nel bel mezzo della mattinata, tra una telefonata e un caffè, gli sorgesse un dubbio circa la risposta, tutti i torti non li avrebbe. Sì è vero, potrebbe aprire il browser di Explorer e digitare qualcosa sulla stringa di Google, ma forse in questo caso il mistero è più bello della verità ed il dubbio è più intrigante della certezza.
Innanzitutto dove si terrà questa partita? Mah, a leggere i nomi, forse negli Stati Uniti, da qualche parte dove il sole scalda tanto a mezzogiorno e alla sera le ragazze stappano le birre con i denti. Niente a che vedere con il medioevo dei nostri palazzi ed il sapore antico delle nostre strade, attraversate ogni giorno da milioni di turisti.
A proposito: ma avete mai notato quanto sono diversi i turisti fra di loro? I Tedeschi sono quelli più riconoscibili: calzino bianco col sandalo a frate e via giù per il corso. Hanno fidanzate bellissime fino ai 25 anni. Dopo invece sono pianti e lamenti. Per carità, sia mai che io dica le tedesche mature sono racchie, quindi per rendere il concetto mi limiterò ad aggiungere che le tedesche vecchie sembrano uscite da una canzone di Capossela; e chi ha orecchie intenda. Almeno salvo capra e cavoli e tutti contenti, anche gli Aretini, che negli ultimi anni, dopo tanto stridere, hanno ricominciato a sorridere dal 2014. Manco Mezzaroma fosse uno di loro (come cantavano i Poggibonsesi, ma di questo parleremo al prossimo fallimento). Dopo i Tedeschi ci sono i Francesi: li riconosci bene perché sono sempre annoiati. A tavola davanti ad una tagliata e a un bel rosso dei colli nostrani: si annoiano. In piazza per la prova generale: si annoiano. Lunga la Francigena in bici: si annoiano. Ma se le vacanze vi devono fare questo effetto, perché non ve ne restate a casa vostra, dico io. Dopo di loro ci sono gli Inglesi: hanno chiari problemi con l’alcol, quindi li si può riconoscere dalle gote rosse e dalla loro testarda ostinazione con la quale richiedono il cappuccino con la pizza. Schifezza gastronomica in voga anche tra i loro parenti di oltre oceano, che invece scendono dalle nostre parti vestiti da safari manco fossimo in Uganda. Io non so Discovery Channel (che scritto così sembra più un fuoristrada profumato che un canale televisivo) cosa trasmetta in Missouri, ma dovrebbero sapere che la Val d’Arbia zoologicamente presenta notevoli differenze rispetto alla savana, anche se effettivamente l’Amiata sullo sfondo ricorda un po’ il Kilimangiaro. Per quelli dell’estremo oriente invece, la differenza la fa il numero: i Giapponesi, colti, ricchi ed evoluti, spesso girano in coppia o al massimo a gruppetti di 4/5. Sono piccoli, brutti e con i capellini neri e ispidi come il pelo del maiale. Eppure si considerano una razza superiore. Brutta cosa l’arroganza... Ma poi perché se vi considerate tanto superiori all’uomo caucasico, i vostri fumetti manga non hanno gli occhi a mandorla? I Cinesi li riconosci subito perché sono gli unici che si soffermano a parlottare con il tipo del negozio tutto a un eulo (ma c’è sempre?), ridono sempre e guardano per aria tutto il tempo a bocca aperta. Per loro non fa differenza se Gaia è la fonte e non una torre, anzi una tolle, tanto al loro rientro in patria avranno sicuramente qualche storia buona da raccontare. Poi sono sempre una marea, talmente ammontinati fra di loro che sembrano una massa unica semovente. Le Coreane invece sono le più simpatiche: si vestono talmente di merda che non passerebbero inosservate nemmeno davanti alla sede dell’Unione dei Ciechi (e Slovacchi, tanto per fare un po’ di umorismo da quattro soldi, quelli piccolini di rame per intenderci, che quando te li danno di resto non sai mai che fartene). Infine ci sono i nerini davanti alla Coop, che sperano di poter raccattare l’euro del carrello, ma quest’ultimi temo non siano qui per turismo. E di questo la Comunità Europea (e non di certo l’Italia), dovrebbe soltanto vergognarsi! Così come dovrebbero vergognarsi gli amministratori locali per il problema Cassia: l’ennesimo morto non servirà di certo a cambiare le cose. Vergogna, vergogna, vergogna. E non venite fuori adesso ad accampare le mille e più scusa che da venti anni ci propinate con immancabile ritualità. Anche perché i soldi delle tasse li prendete boni!
Allora dunque... si voleva parlare di Siri e di Siena - American University e non ci siamo riusciti. E io non ho ancora capito che sport sia. Abbiamo parlato un po' dei turisti e alla fine c’è scappato anche il tempo per polemizzare contro un mondo che chiaramente sta andando a rotoli (forza asteroide, estinguici!). Tuttavia domenica arriva l’Arezzo e quindi non c’è tanto da scherzare. Io non so a cosa pensi Siri quando risponde certe cose, ma vorrei tanto che domenica sera, alla domanda: "Siri che ha fatto l’Arezzo?", potesse rispondere con la frase: "Ha perso col Siena 2 a 0" e tre faccine allegre. Perché forse, in fondo in fondo, anche Siri tifa la Robur!
Robur Siena - Pontedera (Coppa Italia panna, cioccolato e croccantino): 2 a 0: no vabbè... Alla fine s’è vinto in casa! Ma niente...
Robur Siena - Arezzo: no vabbè... Si rigioca in casa, loro ric’hanno le maglie color vino vecchio, quindi perché non ripetere le gesta di mercoledì pomeriggio? Personalmente non è il mio derby preferito, ma lo vincerei comunque volentieri! Arezzo Merda.
Allora dunque... si voleva parlare di Siri e di Siena - American University e non ci siamo riusciti. E io non ho ancora capito che sport sia. Abbiamo parlato un po' dei turisti e alla fine c’è scappato anche il tempo per polemizzare contro un mondo che chiaramente sta andando a rotoli (forza asteroide, estinguici!). Tuttavia domenica arriva l’Arezzo e quindi non c’è tanto da scherzare. Io non so a cosa pensi Siri quando risponde certe cose, ma vorrei tanto che domenica sera, alla domanda: "Siri che ha fatto l’Arezzo?", potesse rispondere con la frase: "Ha perso col Siena 2 a 0" e tre faccine allegre. Perché forse, in fondo in fondo, anche Siri tifa la Robur!
Robur Siena - Pontedera (Coppa Italia panna, cioccolato e croccantino): 2 a 0: no vabbè... Alla fine s’è vinto in casa! Ma niente...
Robur Siena - Arezzo: no vabbè... Si rigioca in casa, loro ric’hanno le maglie color vino vecchio, quindi perché non ripetere le gesta di mercoledì pomeriggio? Personalmente non è il mio derby preferito, ma lo vincerei comunque volentieri! Arezzo Merda.
Che bello è, quando esco di casa... (a questo giro si cambia, si sa mai portasse bene).
Mirko

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