Allora, come forse saprete, chi vi scrive è amante della storia, studioso di storia, addirittura Dottore di Ricerca in Storia in un'altra vita. Però, oh, alla fine c'è sempre moltissimo da imparare da chi ne sa di più. In storia, ovviamente.
Gli storici, così come i loro colleghi delle discipline scientifiche, seguono un metodo scientifico nei loro lavori accademici. Seguendo il metodo scientifico (ricerca delle fonti, priorità delle fonti, verifica delle fonti, ecc.) non avevo fino ad oggi mai saputo ciò che ha rivelato la laccata Ursula von Der Leyen alla riunione dell'Atlantic Council, circolo iper atlantista e centro analitico ammerigano della Nato che da decenni si distingue per la sua rabbiosa russofobia (e figuriamoci ora...).
La nostra patriota Ursula ha pronunciato il discorso riferendosi a uno dei vincitori, il primo ministro giapponese Fumio Kishida, elogiandolo per il suo sostegno a Zele; poi parlando di bomba atomica: "Molti dei vostri parenti sono morti quando la bomba atomica ha raso al suolo Hiroshima. Siete cresciuti con le storie dei sopravvissuti e volete che noi ascoltiamo le stesse storie, che guardiamo al passato e impariamo qualcosa sul futuro... La Russia minaccia di nuovo di usare le armi nucleari. È disgustoso, è pericoloso e sotto l'ombra di Hiroshima è imperdonabile".
Allora, anzitutto resta un enorme quesito: ma chi lanciò, a caso, sul Giappone due bombette atomiche nel 1945? Perché, leggendo e rileggendo l'intervista, davvero non lo si capisce. Qualcuno, andando a spulciare archivi, guardando filmati dell'epoca, leggendosi i giornali, ascoltando qualche intervista, sostiene che sia stata una nazione che comincia per U: sarà stata l'Uganda, oppure l'Uruguay? Boh, il mistero rimane.
Poi - ed arriviamo al punto fondante - si parla ovviamente di Russia, che minaccia "di nuovo" l'utilizzo dell'atomica. "Di nuovo" in che senso? Ma allora probabilmente la nazione che inizia con U era l'URSS? Ma URSS e Russia sono la stessa cosa? Oppure "di nuovo" nel senso che la Russia minaccia l'uso dell'atomica una seconda volta, rispetto ad una diversa nazione che la utilizzò allora? Boh, non si capisce...
Però si intende molto bene il senso del discorso di Ursula, che snocciola la sua narrazione sull'onda della suggestione. Sì, perchè, se ci fate caso, Ursula dice una marea di stronzate, pur non dicendo una marea di stronzate. Il suo discorso, sicuramente costruito a tavolino, si basa su un metodo grettamente subliminale che, nella testa di un lettore sprovveduto (e ce ne sono tantissimi) fa risuonare il fatto che la Russia minaccia (?) oggi l'uso dell'atomica di nuovo, come fece (?) nel 1945 contro il Giappone.
La storia si riscrive, in mille maniere. La cancel culture è quella più evidente, ma non è la sola. Tv, giornalacci, giornalisti venduti nell'anima, finti esperti, politici narrano ormai storie diverse dall'accaduto, confidando nella pappa che galleggia nel cervello di milioni di persone. Fra poco arriveremo a stabilire che i documenti di archivio non saranno più una fonte storica affidabile, o a bruciare i libri come in "Fahreneit 451". Ma prima, come passaggio intermedio, si deve indugiare sulla suggestione, che pre-programma il cervello a ricevere una falsa informazione.
Come sempre, la narrazione pandemica ha insegnato a verificare che sì, questo sistema funziona. Funziona benissimo.
Quando si vuole cercare il pelo nell’uovo. Era dai tempi della Guerra Fredda che non sentivamo il residente numero uno al Cremlino minacciare l’uso della bomba atomica. Che si chiamasse Urss, Russia o Borgo Polveroso, che differenza fa? Che a sganciarle su Hiroshima e Nagasaki furono gli ammeriggani, lo sa anche Petrillo il mio gerbillo. Non c’era bisogno che c’è lo ricordasse il nostro Presidente della Commissione Europea. È una gran signora che conosce bene la diplomazia, mica la impudente Meloni che ha giurato che sarebbe andata in giro a battere i pugni e senza tanti fronzoli e complimenti avrebbe messo i capi di stato al proprio posto. Che donna! Prima o poi lo farà di sicuro. Per adesso vedo una gattina mansueta che si fa i selfie con Tizio, lecca il culo a Caio, ed abbassa il capino sorridendo a Sempronio.
RispondiEliminaIena, chiamatemi Iena.
che CE lo ricordasse,non che c'è.Si potrebbe tornare a London,magari col gerBILLO,perchè a noi l'ignoranza non piace.
RispondiEliminaOh,my God:stamani mi sono svegliato di soprassalto perché il mio gerBILLO mi era entrato nelle mutande,dalls parte di dietro!
RispondiEliminaSono scioccato.
Fava chiamatemi fava.
Liegi, chiamatemi Baston Liegi.
RispondiEliminaIl Granacci