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lunedì 11 settembre 2023

Il Presidente, il Generale e l'uranio impoverito

Riceviamo e pubblichiamo.



Che cosa pensare di un personaggio che pontificava con disinvoltura in Parlamento: "Nessun allarme sull’uranio impoverito" e che dopo vent’anni ha l’ardire di porre un diktat da caudillo sudamericano nel pieno della pandemia di Covid: "Non si invochi la libertà per impedire la vaccinazione"? 

Credereste che quelle parole siano state pronunciate da un Presidente della Repubblica? Ebbene sì, così parlò Sergio Mattarella, vero "Re d’Italia", che ama concionare da tribuno del popolo, mentre in realtà altro non è che uno scartino piazzato al Quirinale da coloro che tengono il banco del pensiero unico mondiale. 

L’ultimo colpo alla sua credibilità lo spara il Generale Vannacci: "Durante il mio impiego, peraltro, riscontravo che l’intero Contingente - per tutto il periodo precedente il mio ingresso in teatro operativo - era stato continuativamente esposto all’uranio impoverito, impiegato nei precedenti conflitti e massicciamente in tutta l’area sin dal 1991, senza che alcun provvedimento di prevenzione e mitigazione dei rischi fosse stato attuato sino alla data del 08/05/2018 e senza che alcuna formazione/informazione riguardo lo specifico rischio fosse stata impartita al personale del contingente". Questa è l’introduzione della denuncia presentata dal graduato il 13 marzo 2019  alla Procura di Roma ed a quella militare sempre di Roma relativa alla mancanza di tutela del contingente militare da lui guidato nel 2017/18 in Iraq, praticata dai vertici militari italiani con riguardo ai danni provocati dall’uso dell’uranio impoverito. Risulta evidente che dal 1991 ad almeno l’8/5/2018, i vertici militari e i Ministri della Difesa che si erano succeduti nel tempo non si erano preoccupati di affrontare il problema dell’uranio impoverito.

Facciamo attenzione alle seguenti parole scritte dal militare: "... l’intero Contingente era stato continuamente esposto all’uranio impoverito impiegato nei precedenti conflitti e massicciamente in tutta l’area sin dal 1991". Nel 1991 ci fu la prima invasione dell’Irak da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, seguita dalla seconda nel 2003. Ma, per quel che a noi interessa, dopo il 1991 ci fu un’altra guerra, dal 24 marzo al 10 giugno 1999, con massicci bombardamenti della Serbia operati dalla Nato, nella quale vennero usate decine di migliaia di munizioni ad uranio impoverito, che provocarono la c.d. Sindrome dei Balcani, comprendente varie malattie mortali contratte da soldati italiani impiegati in Bosnia-Erzegovina. Lo Stato italiano non ha ancora riconosciuto ufficialmente la pericolosità dell’uranio impoverito nonostante studi ormai inattaccabili la provino. E’ dovuta intervenire la Magistratura per stabilire, in centinaia di casi, la colpevolezza del Ministero della Difesa e il risarcimento a favore dei militari colpiti dalle conseguenze dell’uranio impoverito.

E chi era il Ministro della Difesa appena finita la guerra alla Serbia nel 1999? Era nientepopodimeno che il "Re Mattarella II", che rimase in carica dal 22 dicembre 1999 all’11 giugno 2001. Non è privo di interesse ricordare che dal 21 ottobre 1988 al 22 dicembre 1999 il primo Cittadino d’Italia rivestì la carica di Vice Presidente del Consiglio dei Ministri nel governo guidato da Massimo D’Alema, che decise di far bombardare la Serbia pure dagli aerei italiani. Constato che l’animus pugnandi del "mite" guerrafondaio Mattarella ha origini antiche...  

Ebbene, l’integerrimo "Sovrano d’Italia" il 27 settembre del 2000 fece una deposizione alla Camera dei Deputati che disgusta per le menzogne sistematiche in essa contenute. A tal proposito così si esprime l’onorevole Mauro Pili, autore della Relazione finale di minoranza della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla pericolosità dell’uranio impoverito, presentata il 7 Febbraio 2018: "La gravità delle affermazioni del Ministro Mattarella costituiscono alla luce dei documenti che si allegano il primo evidente tentativo di omettere e mistificare la realtà dei fatti".  

Andiamo allora a sentire l’oracolo del Quirinale: "1) Va escluso anche che siano collegabili all'uranio impoverito i due casi letali di leucemia acuta che si sono verificati nelle Forze armate, il primo sei anni fa, il secondo l'anno passato… nel secondo caso, il giovane militare era stato impiegato in Bosnia, precisamente a Sarajevo, dove non vi è mai stato uso di uranio impoverito" (falso). La morte dei due militari è attribuibile agli effetti dell’uranio impoverito, come dimostrato dalle sentenze giudiziarie. Il Comando americano aveva informato già dal 1995 dell’utilizzo di uranio impoverito in Bosnia e aveva fornito delucidazioni sulle protezioni da adottare.

"2)… Fin dall'ingresso dei nostri soldati in Kosovo, si sono adottate misure di protezione: monitoraggio ambientale, ampia attività informativa, bonifica con reparti specializzati nella protezione e decontaminazione di persone e di materiali…  Tutte queste misure, come ho già detto l'altra volta in Parlamento, hanno permesso di confermare che i livelli di inquinamento radioattivo nelle aree dove operano i nostri soldati sono al di sotto dei limiti di sicurezza previsti dalle norme italiane per il nostro territorio" (falso). Sono informazioni prive di fondamento. Numerose sentenze di tribunali accertano l’esatto opposto. E nei documenti, nelle audizioni e negli esami testimoniali allegati alla Relazione dell’onorevole Pili le affermazioni di Mattarella vengono sconfessate.

Questa prima parte presenta solo una piccola carrellata delle "verità" raccontate dal Ministro della Difesa Sergio Mattarella. Vedremo nel prosieguo quanto il suo depistaggio sistematico sia stato esteso e come il vertice delle Forze Armate italiane abbia goduto di un’omertà tale da non sfigurare di fronte a quella mafiosa.


(Fine prima parte)


Marco Sbarra

2 commenti:

  1. CLAP CLAP CLAP.
    Stavolta i miei complimenti; mi raccomando, delle zozzerie di questi vermi quando scoppia Mattarella, se scoppia chiaramente perché i politici "bravi" sembrano immortali, altro che bandiera a lutto e minuto di silenzio..........pezzo di merda!

    TDF

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    1. Commenta come:
      Grazie TDF. Siamo in una situazione pericolosa, per cui ci vuole davvero coraggio ad attaccare, come ha fatto l'onorevole Mauro Pili, Mattarella, che ha il compito di istituzionalizzare il politicamente corretto. Per svolgere il suo lavoro con capacità e coerenza, ha dovuto proporre una sua Relazione Finale di minoranza in cui chiamare l'uomo del Colle a rispondere delle sue responsabilità per le morti e le gravi malattie riportate da migliaia di soldati in Bosnia e nei poligoni militari.
      Uomini tutti di un pezzo come l'onorevole Pili sono rari ai nostri giorni, per cui è difficile scalfire il muro di gomma che l'establishement ha creato per godere dell'impunibilità. Personaggi come Mattarella possono rivendicare una verginità solo grazie al formidabile apparato politico/giudiziario/mediatico che gli ha creato una falsa maschera di rettitudine e imparzialità.
      D'altronde siamo nel tempo della relatività assoluta, che nega la verità oggettiva.
      E' una realtà che ci circonda ed opprime.

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