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venerdì 23 giugno 2023

Modelli di influenza nella vita del club calcistico. Modello n. 6

Ovvia, s'è fenito se Dio vole. Sesto ed ultimo modello secondo cui il tifoso, se volesse (ah, se volesse...), potrebbe tentare di influire nelle sorti di un club calcistico. Non si può fare? Ok, s'è capito. Intanto però leggete, poi si vedrà. Un grande ringraziamento alla associazione Supporters-in-campo, che ci ha dato spunto per questa carrellata.


LA LOBBY

Una organizzazione di tifosi agisce come lobby quando abbia il potere di influenzare la proprietà, attraverso canali ufficiali e non. La lobby diventa tanto più influente quanto siano sviluppate alcune sue caratteristiche, quali la dimensione, la coesione fra i membri, il livello di attività, la storia, ecc.

Il grado di influenza può influire su aspetti di governance (relativi alle politiche di gestione del club sul piano finanziario, sociale o ambientale) o di matchday (relativi alle politiche inerenti l'organizzazione delle partite della squadra).

Oltre ai tifosi, anche altre figure possono avere una influenza decisiva sulle sorti di un club calcistico. Pensiamo ad esempio ad uno sponsor che finanzia attività importanti della società, o direttamente l'attività del proprietario, o il budget del club; oppure a un agente sportivo che rappresenta calciatori che sono in squadra; oppure un fornitore con significativo potere negoziale.

Punti a favore di questo modello: a) se non si può ottenere un potere significativo tramite altri modelli, questa alternativa è la più sicura per i gruppi di tifosi che non vogliono responsabilità cruciali.

Punti a sfavore di questo modello: a) è difficile evitare situazioni di conflitto tra i tifosi e le parti interessate. b) talvolta le persone interessate possono essere mal giudicate da altri tifosi.

6 commenti:

  1. Arrivati a questo punto i tifosi se avessero unità d'intenti potrebbero agire come una lobby direttamente con il comune e spingere la sindachessa a prendere delle decisioni che potrebbero finalmente allontanare una volta per tutte l'attuale proprietà con tutto il codazzo di faccendieri annessi. Basterebbe appunto unità, sarebbe una svolta epocale. Buongiorno. Cecco

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  2. Letti tutti e sei i prsitogetti .. Interessanti ma non attuabili a Siena a mio avviso per la mentalità del senese in genere e del tifoso in particolare... La mia sensazione è che Robur ripartirà fai dilettanti con una proprietà non senese ma con un " Imprenditore " Affarista di mezza tacca che garantirà una gestione lacrime e sangue ma " Pulita "... Non credo a nessuno senese... Il sindaco veglierà tra domande che ci saranno e sceglierà la meno peggio,.. Sempre se sarà una società senza debiti e nei dilettanti.. Dove staremo un pò.. Ma sic transic gloria mundi..

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    1. I modelli funzionano tutti, la differenza la fa la volontà. Se a Siena non esiste la volontà, allora nessun modello funziona. E allora è giusto che arrivino i Montanari. E allora è giusto che la gente stia a casa. Molto semplicemente. Al-Mutanabbi

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  3. Transit naturalmente...

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    1. Visto come ride il Presidente vetero comunista dei fedelissimi nell ' ultima foto? Ha vinto la sua battaglia personale e ora si prepara ai derby con Mazzola, taverne, Sinalunga e pregusta cene e Pik Nik in campagna è molto felice lui si accontenta .... Poi la sera nelle tv locali andrà a spiegare moduli tattici dello squadrone incontrato... Peccato che non ci sia una giunta di sinistra a chiamare la nuova proprietà, ma tutto non si può avere...

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  4. Certo che precludere al sangiuglianociti,con la gloriosa storia che hanno alle spalle, un altro campionato.di terza serie per aver presentato la domanda ( incompleta) all ultimo istante,sapendo poi che ce l avrebbero rifiutata, è da persone poco sportive. Perbacco! Ora poi avremo anche la noia di dover fare un altro ricorso perché i sangiuglianocitesi si sono rivolti ai loro avvocati perché le domande si presentano parecchio prima della scadenza e con i lilleri dentro. Ovvia.

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