E tre

Ovvia giù, anche questa è andata: tre salti per aria in nove anni. Come si sapeva (personalmente da agosto per una vocina giuntami all'orecchio e poi a dicembre/gennaio per logica deduzione), il Siena non sarà iscritto al prossimo campionato di serie C. Un grande Montanari, giustamente, ci evita altre figuracce.

Ma sì dai, onore all'ingegnere. Ma che senso avrebbe avuto continuare con questa società di raccattati in un campionato professionistico? Bene ha fatto quindi il grande imprenditore ad evitarci nuovi fastidi e lasciarci liberi dalla sua (ingombrante) presenza.

Peccato che lo abbia fatto senza salutare, questo sì. Però ci eravamo già passati con MassimoMassimo e Anna (evaporati nel nulla, nel timore a questo punto che siano trapassati a miglior vita), per cui ci siamo già abituati.

Ora, dato che siamo in Itaglia, l'ingegnere con la marmotta in capo si riciclerà (ho scritto "si riciclerà", non "riciclerà") per andare a fare calcio in altro luogo, visto che è un grande appassionato. Oppure seguiterà con ricorsi su ricorsi, anche probabilmente per soddisfare una sua vena di insana follia, che lo porta a sbattere la testa su porte ormai chiuse.

Noi gli auguriamo a questo punto tanta, tanta, tanta salute. Lo vediamo con una silhouette non proprio da smilzo e sappiamo che ha il vizio di fumare tante, tante, tante sigarette al giorno. Bene, la strada giusta è questa: ingegnere, continui così, noi la sosteniamo nella sua dieta e nel suo tabagismo compulsivo.

Ciò detto, guardiamo quindi al futuro. Nuova amministrazione, qualche voce di gente interessata a rilevare il Siena fra i dilettanti, anche se a questo punto personalmente non ho ben capito la categoria di ripartenza. Boh, vedremo.

La gente continuerà ad andare allo stadio (a proposito, ci sarà uno stadio?), oppure la domenica andrà finalmente ai Gigli? Boh, ognuno segua la strada che vuole, dato che la scelta è personalissima. Basta, a mio avviso, non dare le solite etichette che garbano tanto per giudicare il prossimo: si è difatti visto che tifosi social si diventa, ahimè a malincuore.

Chiudiamo con un piccolo suggerimento per la scelta del nuovo presidente (se ci sarà).

Anzitutto serve un buon advisor. Meglio se pescato nei rimasugli della Siena da bere degli anni '90. Meglio se con secondi fini. Meglio se amico degli amici. Meglio se legato mani e piedi al carro politico del momento.

Poi serve un presidente che abbia un po' di fondi da spendere. Ma poca roba eh. D'altronde abbiamo affrontato un campionato in cui si spende 2 milioni (e coda) di euro all'anno con uno che ha aziende che fatturano meno di un bar di periferia, per cui spazio di manovra ce n'è. Ecco, diciamo che per fare l'Eccellenza, basta un pensionato statale: stipendio sicuro, che arriva tutti i mesi ed il giuoco è fatto.

Poi mi raccomando di verificare il CV del nuovo presidente. Ecco, se si presenta uno che ha fallito e fatto sconquassi nel mondo del futbol, quello è l'uomo giusto. I CV contano nel borgo polveroso, in cui gente che non ha fatto la terza media si è ritrovata a riaprire incarichi milionari, per cui cerchiamo di mantenere il nome della nostra totale inefficienza.

Ed infine, assolutissimamente che siano scartati tutti quelli che vogliono fare calcio come priorità. No no, a Siena non funziona così. No, un presidente di una squadra di calcio deve prima di tutto fare altro: prendere la squadra perchè lo vuole il partito, divenire presidente perchè la banca lo tiene per le palle, fare un regalo al figliolo strullo, riciclare soldi. Ecco, prima di tutto si devono fare questi compiti qua. Poi, se avanza tempo e se ci si ricorda, organizzare un gruppo di scemi in mutande che corre dietro a una zucca.

Da parte mia, ANDATE TUTTI A PIGLIARVELO NEL CULO.