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mercoledì 3 maggio 2023

A Siena monta la nostalgia del primo amore. I vizi della politica nel Sistema Siena

Riceviamo e pubblichiamo.


Fa la sua comparsa sul proscenio del Montepaschi uno degli attori protagonisti che rilascia le sue confessioni, il 24 luglio del 2012, ai tre P.M. della Procura di Siena, Antonino Nastasi, Giuseppe Grosso e Aldo Natalini, titolari dell'inchiesta penale sul Monte. E' Gabriello Mancini (Dc/Ppi/Margherita/Pd). Il suo verbale d'interrogatorio racconta le vicende con precisione e chiarezza e arriva subito a svelare l'arcano: "Sono Presidente della Fondazione MPS dal maggio 2006... Devo dire che vi era un accordo tra le istituzioni locali, Sindaco nella persona di Maurizio Cenni e Presidente della Provincia nella persona di Fabio Ceccherini. La mia nomina, come anche quella dell'avv. Mussari alla presidenza della banca, fu decisa dai maggiorenti della politica locale e regionale e condivisa dai vertici della politica nazionale". Sembra che lo Statuto della Fondazione Mps non fosse aggiornato alla bisogna, perché non prevedeva fra i suoi membri i segretari nazionali dei partiti interessati e cioè del Pci/Pds/Ds/Pd e della Dc/Ppi/Margherita/Pd.

Poi prosegue: "Per quanto riguarda la mia persona posso dire che il mio principale sponsor era l'on. Alberto Monaci... L'on. Monaci, però, mi riferiva che era stato trovato un accordo in tal senso con i Democratici di Sinistra. Per quanto mi fu riferito da Monaci alle riunioni partecipavano l'on. Ceccuzzi, il segretario provinciale della Margherita Graziano Battisti, il Sindaco di Siena, il Presidente della provincia". Ecco spiegato il meccanismo: la spartizione avveniva, in questo caso,  tra i maggiorenti del Pci/Ds e della Margherita, che non avevano titolo per interessarsi delle nomine, visto che erano riservate al Sindaco, al Presidente della Provincia, alla Regione e agli altri Enti locali. Quindi  Ceccuzzi e Battisti non dovevano essere presenti. 

"Pur avendo contezza, perché mi fu riferito dall'on. Ceccuzzi, che anche per i DS vi fu un assenso a livello nazionale, non sono in grado di dire a chi si rivolsero i maggiorenti locali di quel partito. Ricordo che l'avv. Mussari mi confermò di avere il sostegno del partito a livello nazionale". 

"Preciso che il passaggio di Mussari alla banca fu fortemente voluto dai DS e dalle istituzioni locali per dare un segnale alla governance sulla banca e sul ruolo della Fondazione all'interno dell'Istituto". Risulta evidente che il socio di riferimento per le nomine del Monte era il Pci/Ds e che l'ultima parola spettava ai vertici di Roma. Per le decisioni che contavano all'epoca, a Siena non si muoveva foglia senza l'ok del segretario nazionale dei Ds. 

Il compito dell'on. Ceccuzzi era quello di fare da collegamento fra i vertici nazionali e quelli di Siena, in attuazione di un disegno di potere estraneo alle norme vigenti e agli interessi istituzionali della banca.   

Mancini poi si leva dalle scarpe un sassolino interessante: "Posso dire, invece, che la nomina di Vigni era fortemente voluta dal sindaco Cenni (ex Cgil) e dalla FISAC - CGIL bancari". Così veniamo a sapere che quel sindacato esercitava un vero e proprio potere nel Mps, all'interno del quale ricopriva un ruolo istituzionale, facendo parte del cda della banca e avendo la forza di condizionare la nomina del Direttore Generale. E quando accadeva che l'interesse della banca confliggesse con quello dei dipendenti che succedeva? 

Ancora una volta appare quanto potere avessero i Ds, tanto da riuscire a far nominare due dei suoi uomini ai massimi vertici della banca  

Mancini è una fonte preziosa, che permette di capire quali siano state le responsabilità dei partiti in gioco: "Il CdA (2009) era composto, pertanto, da tre persone, Mussari, Costantini e Borghi, quest'ultimo espressione anche della CGIL, due persone, Rabizzi e Alfredo Monaci, inquadrabili nell'area  ex Margherita, una persona, l'avv. Andrea Pisaneschi, espressione del PDL". 

Qui basta affidarsi alla neutralità dell'aritmetica e calcolare che tre rappresentanti del cda erano in quota Pci/Pd e facevano fronte comune con i due prescelti dalla Dc/Ppi/Margherita/Pd, mentre all'opposizione (Forza Italia/Pdl) veniva riconosciuto un seggio. Ora affermare che Pisaneschi nel crollo del Monte abbia avuto le stesse responsabilità dei rappresentanti (che erano cinque) dei partiti di centrosinistra, mi pare illogico e ingiusto. E' vero, si è supinamente adagiato ai voleri di Mussari, ha dimostrato condiscendenza verso il Sistema Siena, è andato a fare il Presidente di Banca Antonveneta, ma era estraneo ai giochi sulle nomine dei vertici. 

A questo proposito rivestono una notevole  importanza le dichiarazioni rese ai P.M. di Siena, il 4 Ottobre 2012, da Maurizio Cenni, del Pci/Pd, ex Sindaco della Città: "Devo dire che le diverse anime dei DS erano fortemente interessate alla gestione di Banca MPS. E' sufficiente leggere i giornali dell'epoca per ricordare ciò che l'on. Visco o l'on. D'Alema, ad esempio, pensavano della banca. Essi affermavano che era antistorico che una realtà di soli 60.000 abitanti potesse gestire, attraverso gli enti locali, un gruppo importante come MPS. Affermavano che la banca doveva crescere, acquisire altri gruppi bancari, essere più presente sul mercato italiano e internazionale.

Posso affermare che l'acquisizione di Antonveneta avviene anche in ragione della pressione psicologica che vi era sulla banca". 

E' chiaro chi deteneva lo scrigno del potere? Era il Pci/Pds/Ds il dominus di Siena e a Roma tirava le fila della tela del Monte. Qualcuno dovrebbe spiegare perché D'Alema, Visco, Fassino, Bersani e Bassanini non siano stati invitati a passare in Viale Rinaldo Franci, 26 a Siena: sarebbe stato davvero interessante conoscere il loro ruolo nell'acquisizione di Banca Antonveneta.

A questo proposito va segnalato l'attivismo dell'on.le  Ceccuzzi, che - abbiamo visto - era il trait d'union dei Ds fra Siena e Roma, il quale davanti ai P.M. raccontò il 5 ottobre 2012: "Quale Segretario provinciale dei Ds, nel 2006 ho partecipato a diverse riunioni nel corso delle quali si è raggiunto un accordo, concernente la governance della banca e della Fondazione". Pur non avendo un ruolo istituzionale a Siena, l'onorevole era il vero dominus del Monte, grazie ai suoi rapporti privilegiati con i Ds di Roma. Così, alla fine del 2011, quando la banca era già entrata nel tunnel di una crisi irreversibile, prese in mano la situazione e si diede da fare per favorire una cesura con il management in essere, andando alla ricerca di un nuovo D.G. e di un cambio alla presidenza del Monte. Molto interessante è la trama della chiamata in campo di Profumo, contattato dopo un incontro dell'onorevole senese, "...a Roma nella sede della Fondazione "Italianieuropei" , con D'Alema.

Insomma, per ogni decisione importante, Montepaschi doveva fare una fermata obbligatoria in quel di Roma per ottenere l'assenso dei maggiorenti nazionali del Pci/Pds/Ds/Pd, che manifestavano sogni di  gloria per la banca. Chissà cosa sarebbe successo se fosse stato applicato lo Statuto della Fondazione. Ma il partito della sinistra era famelico, e rilasciò al suo uomo alla Presidenza una cambiale in bianco, con il risultato di vedere il Montepaschi con la bandiera a mezz'asta da oltre un decennio. 


(Fine seconda parte)


Marco Sbarra


38 commenti:

  1. Nessuno penso sia così scemo da non capire che danno è stato fatto a Siena, ai Senesi, al territorio tutto, all'Italia, da questi grandissimi figli di una buona donna.
    Masso

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  2. W Gabriellone, w Albertone, w la Santa Democrazia Cristiana

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  3. Il danno è fatto.. Irreparabile nel corso della nostra vita.. Inutile parlarne

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  4. Facile parlare adesso. In tempi non sospetti a Siena erano tutti fieri dei propri governanti e dei vertici della banca che dava da mangiare a tutti.

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  5. E comunque la fine del mps di una volta è avvenuta con l'acquisizione di Antonveneta, e nessuno è ancora riuscito a spiegare il motivo di quell'operazione scellerata, e ti dirò di più, se non ci fosse stata la bolla finanziaria USA non c'è ne saremmo nemmeno accorti e tutto sarebbe continuato come prima, tutto il resto sono chiacchiere, ma si sa che spesso il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Buonanotte. Cecco

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  6. Ho visto adesso il c'è al posto del ce, sono un somaro, non dovrei scrivere commenti a quell'ora. Scusate

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  7. Ma allora è proprio vero che i senesi hanno memoria corta. Il dramma del Monte, che continua ancora oggi, non interessa più a nessuno. Per Siena, Mancini, Ceccherini, Cenni, Ceccuzzi e i loro capataz di Roma non sono i colpevoli politici, ma gente di specchiata condotta. Non sono sufficienti le loro confessioni, no, i cittadini di Siena si sono già stancati delle inchieste penali, di cui alcune ancora in corso, dalle quali è uscito fuori di tutto e di più, vogliono la pax senensis, cioè il volemose tutti bene e l'indulgenza plenaria omnia. Nessuno è colpevole, una banca rigogliosa come era il Monte è fallita solo per caso o per oscuri motivi.
    Le confessioni dei politici? Sono state estorte dai terribili inquisitori di Siena.
    Magari avete ragione voi, magari cercate ancora il colpevole perfetto.
    Vi do una mano. Chi è? Ve lo dico io, è il demonio in persona, giustamente inquisito per una cinquantina di volte, accusato pure di essere un mafioso e definito il pericolo pubblico numero uno. Sì, il vero colpevole della fine del Monte è Silvio Berlusconi, il nano ghiacciato, il cavaliere nero. Ecco perché aveva addirittura un solo uomo, il Pisaneschi, membro del cda della banca e suo cavallo di Troia. Perché il Berlusca era cliente del Monte? Ma per avere una leva per sollevare la banca e poi farla precipitare agli inferi grazie a un oscuro complotto. Fu lui, sotto le mentite spoglie di Nembo Kid, a nominare Mussari, notoriamente un infiltrato di Forza Italia, alla Presidenza e Vigni Direttore Generale e pure il Cigiellino Borghi nel cda, altro che Ceccuzzi e D'Alema, e fu sempre lui a dare l'ordine a Mussari di chiudere al buio l'affarone Antonveneta senza che la Fondazione ci mettesse becco. Chi se non lui convinse D'Alema, Fassino e Bersani a soffiare sul collo dei politici senesi perché una buona volta facessero diventare il Monte una grande banca internazionale. Quello che racconta Cenni non è attendibile, visto che insiste a dire che l'acquisto di Antonveneta fu dovuto pure alla pressione psicologica esercitata dal vertice dei Ds, perché non poteva sapere che dietro ci fosse Silvio. E, alla fine, il Grande Vecchio di Arcore fece la mossa geniale di far comprare da Mussari, per la modica cifra totale di euro 17 miliardi, un vuoto di bottiglia quale era Antonveneta.
    Così, "il mafioso di Arcore" riuscì nell'intento di distruggere il Monte, perché il Pci/Pd a Siena faceva il bello e il cattivo tempo da quasi settant'anni, orgogliosamente sostenuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini plaudenti e riconoscenti.
    Occorreva un colpo di genio per spezzare Siena e privarla della gallina dalle uova d'oro. Ed ora che ha ridotto il Montepaschi ad una larva, si appresta a divenire il Cavaliere bianco che lo acquisterà per un piatto di lenticchie. Potrà così dimostrare di essere il numero uno anche come banchiere, passando alla storia come colui che risuscitò una banca passata a miglior vita.
    Vi è piaciuto questo storytelling revisionista? Ora potente gioire gente di Siena, abbiamo trovato l'unico colpevole delle vostre disgrazie, l'insaziabile Caimano e quindi potete senza rimorsi e patemi votare dove vi porta il cuore, perché al cuor non si comanda. E' proprio vero, "A Siena monta la nostalgia del primo amore"...

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  8. Forse non ci siamo capiti o forse facciamo finta di non capirci. Provo a spiegarmi meglio perchè magari è colpa mia. Il Monte è diventato una spa controllato da una fondazione per colpa del governo Amato, e questo è il primo fondamentale tassello che ne ha decreto la fine, o meglio la fine dell'autonomia e del controllo del territtorio sulla banca. La privatizzazione è stato il primo passo avallato acriticamente dalla classe politica locale (con poche eccezioni, vai a rivedere chi si oppose alla privatizzazione, qualcuno esisteva anche allora), nella maggioranza ex comunista (già PDS), che ha probabilmente creduto di trarne un vantaggio politico tramite la solita politica clientelare. Inoltre è stato usato come strumento politico per finanziare chiunque potesse allora fare comodo o che comunque si credeva potesse fare comodo, nomi eccellenti a prescindere dal credo politico, il prestito al buon Berlu ma anche acquisizione di 121 per fare un favore a D'Alema, si credeva nel gigantismo e nelle fusioni, era un errore strategico ma questo lo affermiamo adesso, con il senno di poi. Eppure nonostante tutto, nonostante una politica scellerata e spesso poco attenta al territorio (costante erogazione di contributi a pioggia per accontentare il popolino ma anche finanziamenti importani alle Scotte per esempio) la banca rimane solida, il colpo definitivo arriva con l'acquisizione di Antoveneta pagata molto di più del suo valore effettivo. Perchè? E' lampante che la responsabilità politica vada alla classe politica locale poco vispa, poco lungimirante e supina alle direttive romane e su questo non ci piove, ma del perchè l'affare Antonveneta ancora nessuno ha saputo darmi una risposta convincente, e per di più il Monte sarebbe anche stato in grado di nascondere questo palese spreco di denaro se non fosse stato imbottito com'era di titoli che poi si sono rivelati tossici con la crisi dei mutui subprime, ed in città, nessuno avrebbe detto niente, fidati. Giusto per spiegarti, anche se forse serve solo al mio ego e quindi a niente, all'epoca facevo politica attiva e militavo in una di quelle formazioni politiche che si opposero alla privatizzazione del monte, è una di quelle medaglie che posso orgogliosamente appuntarmi nel petto, anche se di fatto è una medaglia di cartone e non serve a niente, allora serviva per essere ostracizzati dai politici allora egemoni. Chiudo qui e spero di essermi spiegato meglio. Cecco

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  9. Il bello è che c'è parecchia gente che chiacchiera di cambiamento, anche se gli si sbatte in faccia la realtà su chi comanda a Siena anche nei partiti di centrodestra. Andare a votare vuol dire mettere una X sul partito unico (trasversale) di questa città.
    Anch'io ho schifo di quel partitaccio che ora si è camuffato da associazionismo, caritas, ecc., che non ho mai votato e mai voterò ma allo stesso modo mai andrei a votare per chi ha dietro personaggi di primo piano nel saccheggio della città.

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    1. Quindi non voti nessuno ?

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    2. Non è il caso di perder tempo per andare a mettere la iccse sul nome di un prestanome. Anzi potendo andrei via fino al 29 per non trovarceli a giro a ogni angolo.

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    3. Capisco il tuo senso di smarrimento. Evidentemente anche il centrodestra lascia desiderare, come troppo spesso è successo. Come non ricordare la burla di candidare Nannini e Galli, messi lì dall'opposizione per far vincere il Pci/Pd? E per l'oggi, sai dirmi quante volte il centrodestra di Nicoletta Fabio e la lista De Mossi abbiano rinfacciato alla sinistra le responsabilità per il crack Montepaschi?
      Io reputo un mio dovere andare a votare, se non altro per non far vincere il partito peggiore e se del caso voto il meno peggio e quindi mai voterei a Siena il Pci/Pd, che porta l'onta vergognosa di avere mandato al macello il gioiellino della Città. Cinque anni di esilio (si fa per dire, visto che sotto la superficie mantiene il potere sulla Città) non sono niente per quel partito. Nell'antica Grecia le persone ritenute pericolose per le Città venivano condannate all'ostracismo, cioè ad un esilio di almeno 10 anni. Nella Siena di oggi invece quelle persone rischiano di sedersi ancora una volta in Palazzo Pubblico. Evidentemente a Siena la dignità è un optional.

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  10. Per Cecco
    (Prima parte)

    Cecco, io non ho raccontato chiacchiere da bar, e su quello che ho descritto non vi è nulla da capire, avendo fatto parlare i protagonisti, che hanno descritto la realtà, quella vera. Si tratta solo di avere il coraggio e la buona fede di ammettere che il dominus Pci/Pd fece un accrocchio insensato interno al partito, in cui si scontrarono due obiettivi contrastanti, quello territoriale e quello internazionale. Io non ho mai pensato né detto che nei settant'anni di dominio del Pci/Pd su Siena si siano viste solo cose turche, ma ho cercato di spiegare, tramite documenti inoppugnabili, quello che è successo al Monte negli ultimi 16 anni. Punto. Mi rendo ben conto e i - commenti lo illustrano chiaramente - che a Siena vi siano dei fili ancora scoperti, da cui stare lontani e senza riuscire a metabolizzarli. E' una cosa capibile, dopo 70 anni di votazioni pro sinistra è difficile per un senese scrollarsi di dosso certi fatti che colpiscono al cuore sentimenti politici radicati e professati per una intera vita.
    Io sarò pure un anticomunista di principio, ma ridare il Palazzo Pubblico di Siena alla gente che ha sventrato il Monte dopo soli 5 anni di governo civico-centrodestra, a me pare poco degno.
    E' vero, Berlusconi era un cliente e usufruttuario di finanziamenti da parte del Monte, ma lui sicuramente ha rimborsato capitali e interessi, mentre il Pci/Pd, che aveva più di un mutuo immobiliare, era in cima alla lista degli incapienti in contenzioso, e il suo debito alla fine è stato saldato, anche dal sottoscritto, dallo Stato grazie ad una leggina ad hoc. E pensare che la banca è riuscito sempre ad evitare la sorte che il Monte, privilegiato, meritava.
    Il problema delle fusioni per ingigantire il Monte, era un'ossessione del partito, soprattutto romano, che aveva a disposizione, sotto il suo mantello (caso unico) una banca già di un certo livello, che faceva comodo sia politicamente che in funzione di cassa. Io non critico la fusione in se stessa, ma l'acquisizione scriteriata che fece Mussari, un uomo solo al comando, che acquistò Antonveneta con un colpo di telefono, mi lascia stupefatto. L'ex presidente non solo pagò la cifra esagerata di 9 miliardi di euro per l'acquisto, ma si ritrovò, senza saperne niente, a dover versare 7 miliardi e rotti, alla capogruppo Abn Amro per finanziamenti concessi da quella ad Antonveneta.



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  11. Per Cecco
    (Seconda parte)

    Il contratto d'acquisto non prevedeva né due diligence né clausole di salvaguardia che coprissero il Monte, per cui Mussari la comprò a scatola chiusa. Perché? Certezze ancora non ci sono, ma non si può escludere che Mussari, che si considerava un grande condottiero, volesse a tutti costi vestire i panni del Roi Soleil e lasciare a Siena e al mondo una banca finalmente in grado di competere con gli Istituti più prestigiosi. Ma aveva una gran fretta, perché temeva lo scippo di Antonveneta da parte di BNP Paribas, così saltò tutti i gradi di controllo preventivi e la pagò due miliardi in più dei 7 versati ad ABN Amro dal Banco Santander. A discarico di Mussari va però detto che Bankitalia, stranamente, non lo avvisò di una recente sua ispezione che aveva trovato la banca veneta in cattive acque.
    Vedrò di riparlarne. In verità è stata avanzata anche l'ipotesi complottista di un Mussari sicario della Fondazione per toglierle il controllo del Monte, come in effetti accaduto.
    E' vero, la privatizzazione del Monte è stato un grave errore, ma per il Pci/Pd è stato un guadagno, visto che la banca gli è stata regalata grazia al sempiterno voto favorevole dei senesi. .
    Ti riconosco il merito di essere stato contrario alla privatizzazione della banca, che ha contribuito a sollevare più di un appetito sul Monte, sfruttando il fatto che una banca politica governata da politici non poteva mostrare l'aplomb dei banchieri d razza.
    Un'ultima battuta; non sono d'accordo con te quando affermi che non è stata tanto l'acquisizione di Antonveneta ma la bolla finanziaria proveniente dall'America la rovina per il Monte. Secondo te, in piena crisi finanziaria, una banca come il Monte poteva sborsare cash 17 miliardi di euro per una banca già avviata al tramonto? Doveva una Fondazione come quella di Mps svenarsi per confermare di detenere la maggioranza delle azioni della banca di fronte ai continui aumenti di capitale? La verità è che il Pci/Pd non ne voleva sapere di perdere il controllo del Monte e così è rimasto con un pugno di mosche.
    Il boccone Antonveneta era troppo indigesto a quelle scellerate condizioni, ed è da lì che è iniziato il viale del tramonto per il Monte. Ti faccio un ultimo esempio: ieri sui giornali è stato annunciato che Unicredit nel solo primo trimestre 2023 ha avuto un utile di 2,1 miliardi di euro, pur scontando il periodo finanziario difficile. E il Monte? Lasciamo perdere.

    (Fine)

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  12. No no, su Antonveneta hai ragione, è stata la causa, credo però che senza la crisi finanziaria anche questa nefandezza sarebbe stata coperta e tutti amici come prima. Lungi da me poi sminuire la responsabilità politica degli ex comunisti (ribadisco ex dal 1991) che si sono infilati dappertutto e che vorrei non amministrassero mai più, ma naturalmente non sarà così, e comunque la frase "groviglio armonioso" non l'ho inventata io e credo che ci siano anche altre responsabilità, ma per vederle bisognerebbe togliersi la pregiudiziale anticomunista (scusami ma questa secondo me, è solo il mio parere e quindi lo puoi anche buttare nel cesso, è il limite della tua analisi). Su Mussari e più in generale fino ai dirigenti romani del PDS/DS/PD (ex PCI) sempre personalmente ho una sensazione (e anche questa vale zero naturalmente) ovvero che sul malaffare Antonveneta abbiano funzionato poco più che da passacarte, ma per conto di chi e perchè proprio non mi riesce capirlo, e questo comunque non toglie niente alla loro responsabilità politica. Fatto sta che poi Mussari è stato ricompensato con la presidenza dell'ABI, mah? Magari verrà fuori che è stata un'idea autonoma del Mussari ma continuo a crederci poco. Cecco

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    1. Cecco, offri spunti molto interessanti. Vorrei partire da quello riguardante l'identità politica di quelli che Tu, come l'amico Iuri, chiami gli ex comunisti. Mi affido al buon senso e mi domando: ma ad esempio D'Alema, per non parlare di Ingrao, era comunisti o no quando Occhetto si inventò la svolta pelosa della Bolognina? Contestualmente c'è stata l'abiura della fede comunista? No, tanto è vero che nel simbolo del Pds campeggiava una bandiera rossa con tanto di stella a cinque punte, che illuminava falce e martello. Infine – e questo taglia la testa al toro – vi era la firma del P.C.I. Pertanto non mi pare che si possa parlare di verginità del fu Pci. Per fare un altro esempio, forse che Gabriello Mancini non è rimasto (eccome sì) un vecchio arnese della Dc di sinistra, comodamente infilatosi nel Ppi e nel resto?
      Certamente poi, se alla fine non fosse intervenuta la magistratura, Mussari & Company starebbero ancora inventando astrusi marchingegni finanziari per salvare la faccia della baracca, contando sulla magnanimità di Bankit e soprattutto sul soccorso rosso del Pci/Pd, che ha compiuto il miracolo di tenere in vita il Monte in stile Zombie, grazie al contributo forzoso di tutti gli italiani.
      Quanto al famoso "groviglio armonioso" concordo con te. Io per ora ho illustrato le colpe del potere politico, ma c'è un'altra entità in ballo che ha influenzato, eccome, il destino del Mps. Ho in programma di parlarne senza remore. Il mio anticomunismo non mi fa chiudere gli occhi davanti alla realtà delle cose.
      L'ipotesi che l'acquisizione Antonveneta abbia avuto un padrino occulto, la ritengo più che plausibile. Troppi sono state le omissioni clamorose compiute da Mussari prima della firma del contratto, che neanche il più sprovveduto compratore avrebbe commesso. Per dirla in altri termini, mi vengono in mente, con i dovuti distinguo, gli enormi pateracchi compiuti dai magistrati senesi di fronte all'omicidio di David Rossi. Io, in entrambi i casi, mi rifiuto di considerarli fatti in buona fede!
      Certamente, la nomina di Mussari alla presidenza dell'Abi, rinnovata, potrebbe costituire un valido indizio in tal senso.
      Caro Cecco, ci vorrà un miracolo per arrivare alla verità, non tanto per le responsabilità politiche in campo, ma soprattutto per la presenza nell'affaire Antonveneta di un Moloch assai discreto, che ha il vizietto di dire sempre la sua quando il gioco del potere economico e finanziario si fa duro.

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  13. Caro Marco, tu nel tuo ragionamento(natura diabolica del marxismo, i comunisti essendo marxisti sono diabolici, gli ex dirigenti del PCI anche se trasformatisi in PD hanno distrutto una banca, il cerchio si chiude: essendo ancora intimamente comunisti sono ispirati nell'azione dall'influsso anti cristiano, quindi anti umano, nefasto ed entropico) parti da una tesi preconcetta e arrivi ad una ipotesi deformata in realtà che avvalori la tesi stessa, fatto questo distribuisci condanne a mille anni di carcere. In sostanza tu individui con assoluta certezza il male assoluto del mondo e con questo parametro giudichi i comportamenti umani decontestualizzati da ogni riferimento storico, economico, sociale di un determinato periodo. Niente di nuovo sotto il sole, oserei dire, un po' come l'antifascista che usa metodi fascisti per additare il fascista, o l'inquisitore che estorce con la tortura la confessione all'eretico.
    Segue...

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    1. Oltre al metodo entriamo nel merito.
      La maledizione di Antonveneta(quando si fanno le pentole senza i coperchi): nell'Ottobre 2007 BMps compra(per telefono) Banca Antonveneta(già scorporata Interbanca valutata poi 894 milioni di Euro)) dal B. Santander per 9 mld di Euro. Se fossimo dal notaio a sottoscrivere un atto di compravendita immobiliare avremmo bisogno dell'atto di provenienza del bene, quindi per precisione diciamo che ABN AMRO(una banca olandese) deteneva da tempo una quota di Antonveneta e dopo varie vicissitudini(vedi scandalo bancopoli) nel Marzo 2006 ne acquisisce il 100% del capitale con opa pagando 8.25 mld di euro. Nel frattempo, Marzo 2007, un consorzio di banche composto da Fortis, Santander e RBS lancia una Opa per ABN AMRO alla incredibile cifra di 71 miliardi di Euro. Fortis avrebbe dovuto rilevare tutte le attività finanziarie in Belgio e Olanda, le attività italiane, sostanzialmente Antonveneta contabilizzate alla cifra di 6.64 mld di Euro le acquisisce Santander. Intanto essendo già verso la fine del 2007 le cose non si stanno mettendo bene, oltre oceano sta per scoppiare la bolla delle bolle( vedere e rivedere il film "The Big Short") dire che nell'ambiente tutti già sapevano cosa stesse per succedere sarebbe usare un eufemismo, lo sapeva anche il gatto, il tempo inizia a stringere(altro che l'offerta dei francesi di BNP) e l'affare andava fatto per telefono. Fortis sta per fallire e fallirà, da li a pochi mesi sarà tutto nazionalizzato dai rispettivi stati, Fortis, ABN AMRO e Royal Bank of Scotland. Santander è attualmente la prima banca europea per capitalizzazione, la quindicesima a livello mondiale e ha circa 200.000 dipendenti, questo almeno fino alla prossimo big short che non tarderà di certo molto ad arrivare. Bisogna dunque capire il contesto, capirlo significa sapere che in certe circostanze(mica sempre) l'intero sistema finanziario mondiale può essere rappresentato graficamente con un grande castello di carta senza valore assomigliante parecchio ad uno schema "Ponzi". Certo poi c'è chi brucia e chi rinasce dalle ceneri, in certi situazioni c'è chi è pedina(tanti) e chi è Re o Regina(pochi) il pedone lancia in resta s'immola affinchè il Re viva.
      Segue

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    2. La Divina Provvidenza: "La mano invisibile regolatrice del mercato"
      Caro Marco, ma tu la conosci la funzione della banca, sei un dipendente bancario quindi...come funziona una banca che te lo devo dire io che faccio il contadino?
      Sia nella teoria che nella sostanza, in una economia di mercato una banca anche privata svolge una funzione pubblica, cioè si adopera per la raccolta e il reimpiego del risparmio privato in favore di tutte le attività economiche la cui intrapresa necessiti di capitali. Chi stabilisce a quale impresa e in che settore economico indirizzare il flusso del risparmio raccolto? Secondo la teoria economica ortodossa è naturalmente il mercato(nel caso dei fattori produttivi) che se effettivamente libero, attraverso tutta una serie di segnali di facile interpretazione indirizza verso il richiedente credito più efficiente. Marco, Antonveneta è costata 9 10 diciamo 15 Miliardi di Euro nel 2008 nel frattempo gli Auc successivi sono altri 5 l'ultimo nel 2022 per cifre complessive vicine ai 30 mld e dipendenti forse ridotti a un terzo del 2008 senza considerare tutta la svendita nel patrimonio immobiliare. Tra il 2009 e il 2013 nel Mondo, in Europa, e in Italia dal punto di vista economico e finanziario è successo qualche cosa di rilevante rispetto alla gestione bancaria e che esula dalle volontà luciferine dei comunisti, o no?
      Allora, se mi rispondi a questa domanda in maniera equilibrata continuo nella disanima su come funzioni una banca, ho da scrivere un chilometro di cose che, padrone di casa piacendo scriverò, altrimenti Sbarra amici come prima, tu continua a decontestualizzare e vedrai che bel servizio di proselitismo offrirai al tuo credo.

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    3. Iuri, sono stato rapito nel Walhalla del dio Odino leggendo la tua dotta lectio economico-finanziaria. Mi permetto solo di rettificare il costo dell'affare Antonveneta: ai 15 miliardi da te calcolati ne vanno aggiunti altri due per arrivare alla cifra reale di 17.
      Tu continua tranquillamente a scrivere quello che desideri, non hai bisogno del mio placet. Solo ti chiederei di stare al punto. Per quanto riguarda il caso Antonveneta lascia stare lo spiritismo comunista, che non c'entra nulla, come ho sostenuto nei miei commenti, che ti prego di leggere con più attenzione.
      Io attendo con paziente curiosità che tu discenda dai massimi sistemi alla miseria del caso Antonveneta. Ti lascio tutto il tempo che vuoi.

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  14. Ciao Iuri.
    Capisco, ormai per me è sempre più difficile marcare un dialogo costruttivo, essendo tacciato invariabilmente di pretestuosità, di giudizi arbitrari e di assolutismo religioso.
    Però vedi, sul tema Marx-spiritismo le mie conclusioni non erano mere speculazioni che rimangono nell'aria, ma erano attestazioni che si rifacevano direttamente a Marx e ai suoi compagni, che si riferivano costantemente a Satana e addirittura lo invocavano come vessillifero della Rivoluzione e grazie al quale credevano di poter scacciare Dio dal suo regno.
    Certamente non possiedo certezze assolute sull'argomento, ma etichettare le mie conclusioni come deformanti la realtà, credo che sia un giudizio meramente apodittico.
    Sulla discendenza politica del Pci ho già spiegato abbondantemente le mie ragioni. Qui vorrei confermarti che io non ho citato gli eredi del Pci come anche comunisti perché colpevoli di atti contro l'umanità, ma per il semplice fatto che erano loro a detenere le chiavi di Siena, così come ho detto la verità ricordando che Mussari proveniva dal Pci.
    Non è un colpo basso ricordare che tutti (salvo Mancini e i suoi referenti politici) erano di scuola Pci/Pd. Senza dimenticare poi il ruolo istituzionale svolto dal sindacato Cgil. Lo stesso avrei fatto se nei posti di comando ci fosse stata l'opposizione senese, La quale si è resa colpevole di un'altra colpa che giudico gravissima. Perché anche se era tenuta fuori dalle scelte apicali del Monte, purtuttavia facendo parte del pernicioso Sistema Siena, non ha mai fatto sentire una voce dissonante, per cui anche lei deve assumersi la responsabilità indiretta delle magane compiute dal groviglio armonioso.
    Ti pare Iuri che queste argomentazioni siano frutto di un giudizio assolutista e pretestuoso? A me pare invece che siano conclusioni consequenziali, tenendo conto della realtà fattuale.
    Io potrò giudicare male assoluto certe ideologie sia di sinistra che di destra, ma non mi permetterei mai di dare giudizi definitivi sulle persone. Per questo lascio volentieri l'onere a Chi ne sa immensamente di più.
    Io antifascista di professione? Sbagli cavallo Iuri, vira a sinistra e lì troverai i fascisti che si fingono antifascisti, personaggi come la Schlein, i tanti intellettuali che tuonano contro fascisti immaginari, e come Landini, sindacalista senza memoria e dignità. Leone contro Giorgia, che quel poco di fascista che le era rimasto è evaporato come neve al sole appena varcata la soglia di Palazzo Chigi, dopo essere stata a un corso di rieducazione sui poteri forti tenuto da Draghi. Mentre Landini, che fa il comunista duro e puro, andava a braccetto, con Draghi, macchiandosi della colpa imperdonabile di dare l'o.k. ai diktat anticostituzionali di Draghi che obbligavano i lavoratori a vaccinarsi, pena la perdita del lavoro.
    Mi sembra però di poter dire che quella sinistra multiforme e multicolore mantenga un connotato proprio dei lontani progenitori: un odio viscerale contro coloro che hanno la brutta abitudine di pensarla diversamente. Come ammoniva Leonardo Sciascia, "Il più bello esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere (e ne raccomandiamo agli esperti la più accurata descrizione e catalogazione) è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è".























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    1. Sbarra non hai compreso che l’ideale Socialista (che si accompagna a quello Comunista) non esiste più da quando il PSI di Craxi si unì a Berlusconi.
      Un atto che molti di noi giudicarono incredibile, impossibile!
      Eppure avvenne!
      Che atto fu quello di Craxi?
      Puro opportunismo? Come si amava dire allora.
      NO, fu una DENUNCIA.

      “Io con voi non ci sto più!!! Ho capito il vostro gioco e mi schiero platealmente dalla parte di colui che voi odiate tanto!”

      E’ un’analisi semplicistica la mia (che al tempo disprezzavo con tutto me stesso Craxi) ma che può aiutare a farti capire cosa sia successo alla Sinistra Italiana.

      Craxi, che si mise apertamente contro gli accordi del Britannia, e tante altre “cosucce”, fu isolato e immediatamente attaccato fino a portarlo alla fuga in Tunisia (Gli USA decisero di salvare il PCI e far nascere il PD).

      Il fatto che tu parli di Comunisti che non lo erano più né di fatto, né per ideologia, né per convinzioni, è veramente ridicolo e non riusciamo a fartelo capire.
      Io NON LI VOTO più dal 1992, non li riconosco miei Compagni.
      L’hai capito o non l’hai capito?
      Non li voto nonostante avessero conservato la falce e martello come simbolo ingannevole per le masse (dunque strumentale e non sincero).

      A Siena, come in Italia non si deve votare PD pensando di votare. a Sinistra… NON E’ LA SINISTRA!

      O vuoi che parliamo del fatto che, complice tutto il Vaticano, la Chiesa è diventata una setta massonica e satanista?
      Ti ci riconosci in questo Papa?
      Accetteresti che io ti dia del satanista solo perché sei Cattolico?
      E’ Cattolica la Chiesa attuale? O è satanista e massona?

      Se non capisci questo punto non ci potrà mai essere un dialogo leale.

      Rasserenati, nessuno di quelli che, come me, si ritiene TRADITO in maniera sanguinosa da coloro che tu citi “comunisti” vota più e mai più voterà quella gentaglia che è certamente responsabile dello sfacelo di Siena e dell’Italia intera.
      Ma non è gente COMUNISTA, sono delinquenti, traditori, manipolatori, opportunisti, maneggioni che nulla hanno a che vedere con l’ideale del Socialismo Internazionale.
      NULLA! Sono un’altra roba!
      E questa è la mia autocritica ai cosiddetti “comunisti” che non voto da 30 anni e che non voterò MAI.
      Ma tu, hai capito o no che il SISTEMA non prevede più né comunisti, né fascisti, né democristiani?
      L’hai capito o no che è TUTTA una MAFIA, che sono tutti uguali, che hanno tradito tutti noi.
      Il SISTEMA non ha più avversari politici se non per pura facciata elettorale.

      Quelli come me DISPREZZANO quelli che tu chiami “comunisti”, non abbiamo bisogno del tuo aiuto per farlo e sappiamo bene cosa hanno fatto a tutti noi.
      Ma IN UN SISTEMA!

      Un Sistema che va, e cito in ordine cronologico, dalla Chiesa (IOR, Gesuiti), alla Massoneria, al Socialismo Internazionale, al Fascismo; un’ingannevole congrega che inganna tutti noi da secoli.

      Qui non ci sono Santi o meno colpevoli, qui c’è COLLUSIONE TOTALE da secoli!

      A te parrà strano che uno come me, convintamente Socialista, non abbia mai avuto in mente di distruggere il Cattolicesimo (o qualsiasi altra religione), per me la libertà è sacra, anche quella di religione.
      Di certo intendo combattere qualsiasi cosa sia atta ad ingannare e sottomettere i popoli attraverso l’illusione e questo può valere per una Religione tanto quanto un’ideologia.
      Per me, quando un credo dice ad un uomo che deve accettare la sua condizione di povertà e sottomissione perché avrà un premio dopo la morte, mi ribello e in quel credo io vedo IL MALE, l’INGANNO, e dunque IL MALIGNO! Quel credo, qualsiasi esso sia, è strumentale ai potenti e dunque è un oppio per i popoli (l'Induismo divide il popolo in caste, ad esempio, e da Socialista io non lo accetto, così come non accetto il KKK che vede nei neri una razza inferiore, subumana, discendente da Caino)

      Satana è ovunque e non te ne rendi conto.

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    2. Per me Bettino Craxi è stato uno dei pochissimi Presidenti del Consiglio italiani a poter essere definito come un grande statista e a dimostrare orgoglio nazionale e indipendenza. Aveva capito che se il Psi avesse continuato a fare da ruota di scorta del Pci non avrebbe mai contato un tubo e sarebbe stato fagocitato dal secondo. All'epoca ci voleva un grande coraggio e una forte tempra per mettersi contro il partito comunista e per togliersi dai piedi vincoli ideologici che risalivano all'ottocento e che avevano manifestato in tutto il loro fulgore gli esiti nefasti dell'ideologia. rivoluzionaria.
      Ne pagò il dazio, avendo a che fare con un odio nei suoi confronti che non ammise cedimento alcuno.
      E anche personalmente aveva un certo rigore morale, visto che non fu mai trovato con in mano tangenti a lui destinate. D'altronde, se Craxi viene definito un corrotto, che cosa si dovrebbe dire di Enrico Berlinguer che amministrò l'oro miliardario di Mosca e le mazzette obbligatoriamente pagate dalle società commerciali per fare affari con i Paesi dell'Unione Sovietica?
      L'Italia sconta ancora il fattore K, un dogma non scritto: la superiorità morale dei comunisti italiani. Sì, di quelli che mostravano le mani pulite mentre grondavano ancora del sangue delle migliaia di innocenti barbaramente trucidati dopo la fine dell'ultima guerra, prova provata di cosa ci sarebbe capitato se fossero andati al potere.
      Quixote, ormai il tuo incipit dei commenti è divenuto un must: "Marco non capisci", "Sbarra non comprendi" e via mal dicendo. Cosa vuoi fare, ognuno ragiona con il cervello a sua disposizione, ma per fortuna, a fronte del mio, limitato, si erge maestoso il tuo.
      Però devo dire che hai visto giusto, perché "non ho capito" quale sia la tua fede politica: sei socialista o comunista? Ti definisci un socialista, ma poi vai sempre a parare sulla sponda comunista. Stai a vedere che dopo la mia agiografia di Bettino sono più socialista io di te.

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    3. Ma passiamo pure a parlare della Chiesa "satanista" come Tu l'hai definita in stile ossimoro. Ti spiego il perché. La Chiesa cattolica ha il corpo costituito dai battezzati, ma il Capo che la guida è Gesù Cristo che è Dio. Certo, oggi nella Chiesa è entrato non solo il fumo di Satana, eppure il suo arrosto, ma Lucifero non potrà mai farla sua preda, perché nulla può contro il Figlio di Dio. Bisogna tenere bene a mente che la Chiesa di Dio nessuno la potrà distruggere, Bergoglio o non Bergoglio. Da ultimo ci ha provato la Rivoluzione comunista, quella sì satanica, ma alla fine ha dovuto chinare il capo mestamente. Tu poi sbagli ad attribuirmi l'affermazione che i comunisti sono satanici. Devi stare più attento e meno impetuoso nello scrivere. Io ho affermato solo che Marx e i suoi epigoni sono in fortissimo odore di spiritismo, per cui chi ha votato comunista per i più svariati motivi non per questo può essere considerato un adoratore del Demonio.
      Demoniaca è invece la Massoneria e purtroppo la sua piaga ha posto il suo marchio sulla Chiesa. Di cosa era capace lo ha sperimentato suo malgrado il povero Giovanni Paolo I che, guarda caso, dopo aver fatto sapere che voleva rivoltare lo Ior come un calzino, fu colpito da un infarto ad hoc e così passò a miglior vita. I mali della Chiesa sono antichi, ma ora, sotto la supervisione di Bergoglio, è stato aperto il vaso di Pandora del Male, e la Chiesa è attraversata da una tempesta mai vista. Ma tranquilli, risuona ancora la promessa di Gesù agli Apostoli: Non temete, Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo, e le porte dell'inferno non prevarranno.
      La Chiesa, nella sua dottrina, non ha mai ingannato nessuno e ha sempre difeso i poveri e i diseredati. Lo prova la sua Dottrina Sociale, lo provano le sue opere di carità. E la la stessa ha sempre messo in guardia da quelli che promettevano il paradiso in terra, ed ha condannato senza tentennamenti le ideologie naziste e comuniste come intrinsecamente antiumane.
      Lo so cosa si dice, io ho la fissa del comunismo... Ma la storia ha dato ragione alla Chiesa (e a me).

      P.S. Sono in attesa della sentenza del giudice Ceccuzzi.
      Io spero in un verdetto favorevole.

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    4. Mi sbaglierò Sbarra, ma credo che il Calpestato che calpesta abbia cambiato cavallo da un bel pezzo. Sveglia la guerra è finita, esci dalla giungla, forse si sono mangiati anche la giungla, ma dove sei esci fuori dalla cripta, apri la botola, stropicciati gli occhi e goditi il mondo, il pericolo è scampato, la chiesa è salva,
      O no?

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    5. Scusa, rimani in trincea altri 5 minuti, aspettiamo la risposta del Ceccuzzi, dovesse confermare lo scampato pericolo, come io credo, allora potrai uscire e campane a festa.

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    6. Ma risponderà il Ceccuzzi? Comunque devi portare qualche pezza d'appoggio per dimostrarmi l'apostasia dell'onorevole. Perché essendo in realtà il comunismo una religione con i suoi dogma e i suoi riti, una volta entrati nella chiesa-partito, l'appartenenza comprende pure l'anima, come è per il battesimo della Chiesa, e quindi permane per tutta la vita.
      Quindi per un comunista che si pente, non rimane che una sola strada per rinnegare il partito: in mancanza del prete, non rimane che partecipare ad una messa nera satanica, e sperare che Lucifero sia di luna buona.
      E poi Iuri, non sono io a dover rientrare dalla giungla, ma semmai i tanti reduci inconsolabili della narrazione fantastica di un comunismo buono. Sarà magari iella, ma ci fosse stato mai un regime comunista democratico, rispettoso della libertà dell'individuo

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    7. Ma risponderà il buon Ceccuzzi? Tu Iuri però devi portarmi qualche pezza d'appoggio per la tua convinzione. Perché sai, non è mica facile uscir fuori da una chiesa dopo averle prestato fedeltà assoluta, dopo aver ricevuto il battesimo. La chiesa comunista ha i suoi dogmi, il suo credo, i suoi riti. L'atto battesimale si imprime nell'anima del fedele e perdura per tutta la vita, per cui ci vuole un apposito rito per estirparlo. Ora voi comunisti non avete a disposizione il prete, e quindi non vi rimane altro da fare che praticare una bella messa nera di rinnegamento della vostra fede, sempre che Lucifero sia di luna buona. Magari ve la cavate solo con il compiere qualche atto, diciamo. religiosamente scorretto.
      Io uscire dalla giungla? Detto da uno dei tanti reduci della narrazione fantascientifica di un comunismo buono, mi fa sorridere per tanta beata ingenuità.
      Perché magari è solo questione di iella, ma trovare un regime comunista vecchio o nuovo che pratichi la democrazia, tuteli le libertà e consideri inviolabili i diritti naturali dell'uomo, che rispetti la dignità umana, la libertà religiosa e non ti sbatta in qualche gulag siberiano per aver criticato seppur sommessamente il partito, insomma che ti permetta di vivere senza il terrore continuo a farti compagnia, manco con il lanternino ce la fai.
      Quanto è bello fare i comunisti qui da noi!
























































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    8. Guarda Sbarra tu non sai di cosa parli, libertà, democrazia? Non si capisce cosa c'entrino con un partito che nasce con l'obiettivo politico della dittatura, quella del proletariato ovviamente . No caro Sbarra tu continui a parlare di cose a vanvera il comunismo politicamente attua una vera scelta di campo, non accontenta tutti, non va bene per tutti, zero ipocrisia, o con lui o contro di lui, non capisco cosa tu voglia? Tu sei per la libertà e la democrazia? Fammi il piacere vai, nella storia avete appoggiato politicamente ed aiutato economicamente i peggiori dittatori sanguinari possibili purché cattolici e anticomunisti, fatti un ripassino vai chiedi a quel libertario del tuo amico prete rumeno vai.

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    9. Finalmente Iuri ti riveli quello che sei realmente. Tu rappresenti il tipico compagno trinariciuto, quello che non ragiona di suo, ma beve

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    10. Compagno Iuri, credo che Tu abbia alzato il gomito con distillato purissimo di wodka sovietica. Pertanto non voglio infierire e ti concedo misericordiosamente una rettifica.
      Prendi al volo l'opportunità.

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  15. APPELLO ACCORATO ALL'ON. FRANCO CECCUZZI

    Onorevole Ceccuzzi, abbia pazienza se mi rivolgo a Lei, ma da quando ho scritto che vi è continuità di Dna fra Pci/Pds/Ds e Pd, è partito un fuoco di sbarramento micidiale, che ogni giorno mi colpisce da parte dei duri e puri marxisti. Secondo i miei accusatori ho scritto uno sproposito imperdonabile, mentre io continuo a riconoscere un certo pedigree antico, anche se col tempo sempre più sfumato. Se non altro per la presenza nel Pd di esponenti di chiara impronta comunista, che non mi risulterebbero aver rinnegato urbi et orbi la religione marxista.
    A Lei che è stato comunista nel Pci (credo che su questo tutti possiamo essere d'accordo... o magari no?) mi permetto di rivolgere alcune semplici domande, alle quali spero avrà la cortesia di rispondere, in modo da chiarire definitivamente la questione:
    1) Lei nei passaggi fra Pci/Pds/Ds/Pd è rimasto sempre di ideali comunisti oppure nel contempo ha abiurato (se sì spiegando come e quando) alla religione comunista?
    2) E' ancora possibile chiamarla comunista o ciò lo considera un'offesa?

    Sono interrogativi che investono la sfera ideale di un individuo, che non tutti sono disposti a rivelare, ma io - benché appartenente a valori diversi dai suoi - so che Lei è persona corretta e coerente, per cui davvero avrei un piacere immenso se volesse risolvere il dilemma nel quale mi sono cacciato.
    Io mi sono permesso di citarla come esempio di persona che ancora faccia riferimento alla tradizione comunista: è cosa vera o è solo una mia idea balzana?
    Ora la lascio onorevole, con la speranza che davvero abbia la cortesia e la sensibilità di dirimere la disputa in questione con un apprezzato suo intervento in questo blog, di cui Lei è sicuramente un lettore.
    La ringrazio e le auguro ogni bene.

    Marco Sbarra






















































































































































































































































































































































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    1. Intanto ti prego di rivolgere la stessa domanda che fai al Ceccuzzi, al Papa, ai gesuiti, allo Ior e compagnia bella.
      Poi, a prescindere da quel che risponda Ceccuzzi, se permetti, la coerenza di pensiero la si misura con la coerenza delle azioni e, guarda caso, come esiste il Vangelo per i Cattolici, per i "sinistri" esiste un Manifesto ed è agendo coerentemente con quello che si dimostra di essere Comunisti o Socialisti.
      (e non c'è alcuna possibilità di perdono in extremis... noi siamo più cattivi, ma questo già lo sai).

      Altrimenti chidimi se io sono buono e ti rispondo... poi però mi devi credere eh.

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    2. Oh bella Quixote, e che c'incastra la Chiesa? Ci mancherebbe solo che diventasse comunista e poi saremmo al top dei top dell'orrido. Finalmente si definisce la tua fede politica: ma che socialista, Quixote è un compagno duro e puro per sua stessa ammissione. Finalmente si gioca a carte scoperte! O.k., non vuoi andare in Paradiso, ma in fondo sei un bravo ragazzo e la Misericordia divina si ricorderà di te al momento opportuno.

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    3. Francamente non ti seguo.
      A parte il fatto che se mi chiami Comunista non la ritengo un'offesa, semplicemente non lo sono.
      Sono Socialista (Socialdemocratico con tendenze destroidi... un RossoBruno, come si usa dire, ovvero Valori di destra e Ideali di sinistra).
      Comunque, mi spieghi? Da dove avresti desunto che mi dichiaro Comunista?
      Giusto per curiosità eh.

      Vuoi sapere se votavo PCI fino agli anni '90?
      Si, votavo PCI ritenendomi molto più a sinistra del PSI italiano.
      Questo non fa di me un Comunista, molti socialisti come me non si riconoscevano nelle strategie del PSI e dunque votavano PCI (così come molti "fascisti" votavano DC invece che MSI).

      Insomma, a volte mi pare che cerchi solo la rissa, ma se ciò ti rende felice fai pure.

      In ogni caso, vorrei ricordarti che nei 10 comandamenti non si dice mai che non si possa essere Comunista o Socialista e che se lo sei vai all'inferno. Anzi, mi pare proprio che nè il Vecchio né il Nuovo Testamento parlino di politica.
      O hai aggiunto tu un nuovo comandamento?
      Santo cielo Sbarra, hai uno zinzinnino il complesso di Dio?

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    4. Io che cerco la rissa? Ma andiamo Quixote, stai perdendo colpi, ora non riconosci più nemmeno il senso di quello che scrivi? Sei stato Tu a buttare giù che per i sinistri la Tavola della legge è un Manifesto, che non può essere altro che il Manifesto del partito comunista scritto dai mitici Marx ed Engels. E infatti ammetti di essere stato un elettore seriale del Pci. Sei socialista dici, ma votavi Pci, ergo facevi tuoi i principi marxisti-comunisti. La conferma mi viene constatando che quando attacco il comunismo, Tu mi tacci di lesa maestà. Se devo essere sincero, mi tocca dire che almeno per quanto riguarda la figura di Craxi, io sono assai più socialista di te.
      O Dio mio, come può un cattolico votare Pci quando Marx era indicato dai compagni di allora come quello che avrebbe scacciato Dio dal Cielo, o quando Bakunin tranquillamente scriveva che Satana era alla testa della Rivoluzione come emancipatore dei proletari? Volete mettervi in testa che il comunismo reale aveva l'obiettivo di estirpare dal cuore dell'uomo la stessa idea di Dio? Come potrei io essere un rivoluzionario marxista?
      Ma in questa società dell'assurdo non esiste più nemmeno il senso della decenza?

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    5. Tu girala come vuoi.
      I riferimenti per gli ideali sia comunisti che socialisti sono Marx ed Engels.
      Raccontati la storia come vuoi tu.

      Io difendo il pensiero Socialista.

      "Il socialismo è un complesso di ideologie, movimenti e dottrine legato a orientamenti politici di sinistra tendente a una trasformazione della società finalizzata a ridurre le disuguaglianze fra i cittadini sul piano sociale, economico e giuridico.

      Originariamente tutte le dottrine e movimenti di matrice socialista miravano a perseguire i propri obiettivi attraverso l'abolizione delle classi sociali e la soppressione totale della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio. Fino al 1848, i termini socialismo e comunismo erano considerati intercambiabili. In quell'anno, nel Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, si opera la distinzione tra "socialismo utopico" e "socialismo scientifico", il solo, quest'ultimo, che può garantire la transizione verso una fase successiva, il "comunismo", per evidenziarne polemicamente le differenze con il primo. "

      Per me il Demonio si nasconde tra i "sepolcri imbiancati", fai tu.

      E' un dibattito che è divenuto sterile, nel quale tu adori darti ragione da solo.

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    6. Sì, ci sta che io sia un sepolcro imbiancato, perché è assai difficile essere sempre coerenti con i propri principi quando sono particolarmente esigenti.
      Tu sei rimasto al socialismo anno 1948, al Manifesto del Partito Comunista, di cui rimpiangi gli ideali.
      Il Psi invece, nella seconda metà del Novecento ha trovato la forza di liberarsi dal giogo comunista-marxista con Bettino Craxi, che lo ha portato verso l'autonomia e il riformismo, liberandolo dal laccio soffocante del partito principe della sinistra. Tanto è vero che Tu, in disaccordo col Psi, continuavi a votare Pci. Tu, al di là dei vuoti nominalismi, legittimamente condividi i dogmi marxisti e quindi nella sostanza rimani un comunista, o forse meglio un socialista nostalgico. Sbaglio? Non lo so, sicuramente il mio ragionamento non ha l'imprimatur della verità.










































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