C'era una volta un omino piccino picciò...
... che abbiamo visto riuscire a diventare presidente dell'Ucraina dopo aver suonato un pianoforte col cazzo ed essere andato in tv con i tacchi a spillo. Una bella fiaba, a lieto fine. Ma quanti amici si era fatto l'omino piccino picciò? Tanti tanti.
Un giorno l'omino fu chiamato direttamente dal presidente americano in persona, un vero onore. E, fra un complimento e un altro, Trumpete gli chiese un favore, interessarsi del figliolo del suo avversario Biden, che pareva averne combinate delle belle in zona. L'omino rispose che si sarebbe attivato e che comunque era molto innamorato degli USA. Venne fuori un grande casino, ma questa è una storia che oggi non raccontiamo. Ma che c'entrava il figliolo di Biden?
Tocca raccontarvi un'altra bella fiaba. Siamo nel 2014, in Ucraina si balla dopo le rivolte popolari arancioni. Il premio Nobel per la pace (ed i bombardamenti) Obama manda in loco un suo uomo, per sbrigare una rogna; l'uomo si chiama Joe Biden, suo secondo. L'orco Putin si stava riprendendo la Crimea e paventava di sfondare verso ovest e Joe Biden doveva fare da argine all'avanzata russa; in più, doveva convincere Kiev a ridurre la dipendenza dalla Russia per le forniture di gas naturale. Poco prima il figlio di Joe Biden, Hunter Biden, era stato congedato dalla marina statunitense perchè trovato positivo alla cocaina; un bel giramento di coglioni per il babbo politico. Il cittarello doveva essere ricollocato in qualche posto e - puta caso - proprio un'azienda ucraina, la chiacchieratissima Burisma Holdings (la maggiore compagnia energetica ucraina, operante in gas e petrolio), lo assunse con uno stipendio di 50.000 dollaroni mensili. Il fatto che il cittarello non sapesse niente dell'Ucraina e fosse a digiuno di competenze energetiche erano dettagli. Il fatto che il babbo puntasse a far riprendere all'Ucraina le repubbliche indipendenti (e riconosciute da Mosca) del Donbass, ricche di giacimenti di gas non ancora esplorati ed ambiti dalla Burisma Holdings, è un caso.
Le voci di conflitto di interesse si sovrapponevano, fino ad un preciso episodio che può far capire a che punto in Ucraina gli USA, dopo il 2014, avessero intrecciato priorità di politica internazionale con interessi economici ed influenze personali. Nel 2016, con l'appoggio della UE, Biden minacciò di congelare 1 miliardo di dollari di aiuti all'Ucraina, qualora il governo locale non avesse rimosso il procuratore Shokin, accusato di essere troppo morbido nella lotta alla corruzione interna allo Stato. In realtà, il procuratore pare stesse indagando sulla Burisma Holdings e su giri di soldi poco leciti. E' lo stesso Joe Biden a raccontarci come andarono le cose: "Li guardai negli occhi e dissi: io parto fra sei ore, se il procuratore non è stato licenziato, non avrete i soldi. Beh, figlio di puttana. E' stato licenziato".
Bene, termina anche questa fiaba. Fiaba frutto di invenzioni, di fantasia e di maldicenze. Pensate se fossero vere tutte queste storie...
Te ne racconto una meglio
RispondiEliminaC era una volta un omino che dopo essere stato protagonista di un serial tv, divento' presidente fondando un partito col nome ,del titolo del serial.
Una volta eletto presidente , prese regista e produttori di quel serial, e li fece diventare tutti membri del suo governo.
Poi proprio lui che nel serial accusava il governo del,suo paese di censurare sui media la verita' , e di manipolare con la tv i cittadini dimquel paese....
una volta presidente, fece chiudere 7 reti televisive che criticavano il,suo governo.
Parte di un articolo uscito sul sito web Comedonchisciotte
RispondiEliminaL articolo pare scritto da Vigano' il quale mostra di avere a sua
disposizione un notevole team di ricercatori di notizie
L’eco mediatica ottenuta da Zelenskyj con la serie televisiva gli ha portato oltre 10 milioni di followers su Instagram e ha creato la premessa per la costituzione dell’omonimo partito Servitore del popolo di cui è membro anche Ivan Bakanov, Direttore Generale e azionista (assieme allo stesso Zelenskyj e all’oligarca Kolomoisky) della Kvartal 95 Studio, proprietaria della rete televisiva TV 1+1. L’immagine di Zelenskyj è un prodotto artificiale, una finzionemediatica, un’operazione di manipolazione del consenso che però è riuscita a creare il personaggio politico nell’immaginario collettivo ucraino che nella realtà, e non nella fiction, ha conquistato il potere.
«Proprio a un mese dalle elezioni del 2019 che lo videro vincitore, Zelenskyj avrebbe ceduto la società [Kvartal 95 Studio] a un amico, trovando comunque il modo di far arrivare alla sua famiglia i proventi degli affari ai cui ufficialmente aveva rinunciato. Quell’amico era Serhiy Shefir, che è stato poi nominato Consigliere alla Presidenza. […] La cessione delle quote è avvenuta a beneficio della Maltex Multicapital Corp., società detenuta da Shefir e registrata alle Isole Vergini Britanniche» (qui).
L’attuale Presidente ucraino ha promosso la propria campagna elettorale con uno spot a dir poco inquietante (qui) in cui, imbracciando due mitragliatrici, sparava sui membri del Parlamento, additati come corrotti o asserviti alla Russia. La lotta alla corruzione sbandierata dal Presidente ucraino nei panni di “servitore del popolo” non corrisponde tuttavia al quadro che emerge di lui dai cosiddetti Pandora papers, in cui compaiono 40 milioni di dollari versatigli alla vigilia delle elezioni dal miliardario ebreo Kolomoisky[1] su conti offshore (qui, qui e qui)[2]. In patria molti lo accusano di aver tolto potere agli oligarchi filo-russi non per darlo al popolo ucraino, ma per rinforzare il proprio gruppo di interesse e contemporaneamente togliendo di mezzo i suoi avversari politici: «Ha liquidato i ministri della vecchia guardia, primo fra tutti il potente Ministro degli Interni Avakov. Ha pensionato di brutto il presidente della Corte Costituzionale che frenava le sue leggi. Ha chiuso sette canali televisivi di opposizione. Ha messo agli arresti, accusandolo di tradimento, Viktor Medvedcuk, filorusso ma soprattutto leader di Piattaforma di opposizione-Per la vita, il secondo partito del Parlamento ucraino dopo il suo Servo del Popolo. Sta processando, sempre per tradimento, l’ex Presidente Poroshenko, che di tutto era sospettabile tranne che di intendersela con i Russi o con i loro amici. Il sindaco di Kiev, il popolare ex campione del mondo di pugilato Vitaly Klitchko, è già finito nel mirino di alcune perquisizioni. Insomma, Zelensky sembra voler fare piazza pulita di chiunque non sia allineato alla sua politica» (qui).
Il 21 aprile 2019 è eletto Presidente dell’Ucraina con il 73,22% dei voti e il 20 maggio presta giuramento; il 22 maggio 2019 nomina Ivan Bakanov, Direttore Generale della Kvartal 95, primo vicecapo dei Servizi di Sicurezza dell’Ucraina e Capo della Direzione principale per la lotta contro la corruzione e il crimine organizzato della Direzione centrale del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina. Assieme a Bakanov, è da menzionare Mykhailo Fedorov, Vicepresidente e Ministro della Trasformazione Digitale, membro del World Economic Forum (qui). Lo stesso Zelenskyj ha ammesso di avere come proprio ispiratore il Primo Ministro del Canada Justin Trudeau (qui e qui).
Fino allo scoppio della guerra non sapevo neppure dove fosse l‘ Ucraina… per me era la nazione della badanti..
RispondiEliminaAnche per la Annunziata. Al-Mutanabbi
EliminaNon mi fraintendere, non ho niente contro le badanti ucraine, anzi… quello che volevo dire è che fino a due settimane erano tutti virloghi e ora sono tutti profondi conoscitori di Ucraina, geopolitica e guerra… Ma che vadino tutti in culo… io so pel pelo…
EliminaSì sì certo, avevo inteso. Al-Mutanabbi
EliminaQuesto articolo mi fa avvicinare all'Ucraina, sono più civili di noi.
RispondiEliminaDa noi, almeno fino a una 30ina di anni fa, i procuratori scomodi saltavano in aria. Subito dopo i gestori delle tv (non i comici suoi dipendenti) salivano al potere ("o scendevano in campo").
Ma sono solo coincidenze? Alcuni (rettiliani?) giudici di Cassazione hanno vergato nero su bianco, che non lo erano.
Erano gli anni '90.
A Grozzeto e Firenzemerd hanno già messo i nuovi cassonetti, quelli umani per intendersi, a Sienina la bella che si aspetta?
RispondiEliminaGazzo, quello che si è rotto il fazzo a mettere il sacco della pazzatura in un buchino stretto quante il culoduntopo