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lunedì 21 febbraio 2022

Principio tattico n. 9 - Silenziamento

Sto leggendo un libro. Esso è molto interessante. Si intitola "Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura" ed è scritto da Gianluca Magi. Esso tratta di tecniche, riprese dal sulfureo Goebbels, di manipolazione e controllo delle masse, tratteggiando un inquietante parallelo con il nostro tempo, ove l'addomesticamento del popolaccio pare attività primaria da parte dei "padroni dell'umanità". L'argomento - lo saprete - ci garba assai.


PRINCIPIO TATTICO N. 9 - SILENZIAMENTO


"Passare sotto silenzio le cattive notizie e le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare con diversivi le notizie che potrebbero favorire l'avversario".


Bisogna silenziare tutti quei casi in cui non si possano contrastare le cattive notizie, abbassare il livello della discussione, non rispondere alle domande incalzanti dell'avversario. I fatti cessano di esistere perchè restano ignorati. In questa maniera la realtà resta sfuocata, le percezioni e la memoria sono narcotizzate.

Il manovratore non deve essere disturbato, vuole vedere senza essere visto. Il potere vive nel segreto, bandisce la trasparenza. La propaganda orienta la politica e l'azione dell'avversario attraverso una dittatura psicologica.

La censura è strumento molto utilizzato nel momento in cui la conoscenza di un evento non sia allineata con le direttive in atto o quando possa produrre una reazione indesiderata al potere. Tuttavia, il grado di censura non deve essere assoluto, perchè altrimenti ciò potrebbe compromettere la credibilità del regime e rischiare che la massa possa rivolgersi ad altre fonti più indipendenti le informazioni dovute.

Bisogna silenziare anche le informazioni del nemico ritenute deboli o inefficaci, visto che una loro confutazione avrebbe rinnovato la loro circolazione, creando uno spreco di tempo per il regime. Così come il silenzio deve calare quando il nemico si aspetta una risposta alle proprie domande. Oppure quando il nemico fa domande scomode, insieme all'attività che lo porta ad essere definito disfattista o colpevole.

Quando il silenziamento proprio non è attuabile, allora si deve fare in modo che la notizia faccia il minor rumore possibile, di modo tale che l'opinione pubblica resti priva di una visione del quadro generale dei fatti e dei grandi problemi, convogliando il malcontento su rivendicazioni secondarie.

Di ciò si fa carico il circolo dei media e dell'informazione, oggi agevolata dall'utilizzo di bot, software che inondano il cyberspazio con notizie false e voci incontrollate per disturbare e manipolare il dibattito nei confronti del manovratore: stratagemma efficace per manipolare scientemente le discussioni virtuali e modellare gli atteggiamenti pubblici a livello nazionale.

3 commenti:

  1. La vecchia sana regola del "pe le strulli un c'è medicina" finalmente inizia a palesarsi in tutto il suo splendore. Con queste 5 parole messe in fila una dietro l'altra il mì poro nonno, semianalfabeta ma dotato di un'intelligenza sopraffine, intendeva portare in risalto come sarebbe stato impossibile aprire le giuste e comode vie della vita a chi, di fatto, aveva una evidente carenza di gnegnero. Ma c'era di peggio secondo lui, perchè nel suo piccolo vedeva il tutto aggravarsi dal fatto che più eri strullo e più ricoprivi posti di comando, e questo avrebbe portato inesorabilmente alla distruzione della società umana. Si sarebbe salvato soltanto chi, analizzato il tutto, avrebbe preso la propria via traversa indipendentemente dal "pensiero comune". Non aveva tutti i torti, por'omo.
    il fintotonto

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    Risposte
    1. Grande saggezza dei nonni.
      Sugli strulli ai posti di comando purtroppo è perché l'uomo è l'unico animale che mette soprattutto i deboli ai posti di comando.
      Deboli che grazie a spinte date dal potere per motivi di famiglia, di quattrini, di politica, ruffianeria e quant'altro, riescono a passare avanti ad altri umani ben più forti e meritevoli di occupare i posti di comando che invece occupano i deboli.
      E così che ci ritroviamo uno stupido tisico a fare il ministro, etc etc etc.
      In natura in un branco di lupi non succederebbe mai altrimenti la deficienza del maschio alfa andrebbe a discapito del branco.
      Succede con gli uomini ed infatti il branco, leggi popolo, va alla deriva.

      TDF

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    2. Sapete come la penso. Il tisico (per dirne una) per me è persona evidentemente disturbata (basta leggere qualche passo del suo best seller poi ritirato per manifesta inferiorità), un grande burattino, ma non stupido. Stupido è chi seguita a dargli retta nelle sue psicopatiche pensate, non lui. Lui fa il suo sporchissimo lavoro, fra l'altro prendendosi responsabilità non comuni (ricordiamo la strage di Bergamo, che resterà chiaramente impunita), ma con una puntualità ed una continuità che saranno premiate dal sistema. Al-Mutanabbi

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