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martedì 26 ottobre 2021

Una lunga, inutile agonia

E io a questo punto che altro avrei da dire, dopo che per giorni tutti hanno detto tutto e il contrario di tutto sulla questione allenatore della Robur? Niente ragazzi. Davvero, non ho assolutamente niente da aggiungere alle milioni di parole sperperate a casaccio. 


S’è preso un punto col Pescara giocando in 10. A me sembra comunque un buon risultato. Boh, per il resto fate voi. Una chiosina però permettetemela, perché nel vivere gli scorsi giorni ho avvertito un po’ di fastidio, e il fastidio è come il prurito o lo risolvi o ci diventi strullo: il totoallenatore rimbalzato nei quattro angoli della città - da queste parti meglio identificati come quattro cantoni - mentre il legittimo titolare della cattedra era ancora seduto sul suo scranno a me non è piaciuto granchè. Non so a voi, ma a me allenatore e/o giocatore questa cosa avrebbe mandato in confusione. E parecchio. Credo che per la gestione della fine di un qualsiasi rapporto umano (professionale, amichevole, amoroso), nel bene o nel male, nella gioia e nella disgrazia, ci sia una procedura da rispettare, con dei tempi e dei modi ben precisi. 

Andando per ordine, questione procedura: la squadra non va, il Mister salta. Chiaro e semplice. E finisce lì. Punto. Anche perché cambiarne uno è più facile che cambiarne 22, etc. etc.. Un tempo i tifosi avrebbero scritto rivolti ai giocatori: "Oggi paga lui, domani pagherete voi" e tutta un’altra serie di retoriche frasi fatte che - come un lampione spento - lasciano il tempo che trovano. Quindi batti e ribatti, la squadra non è andata come doveva e il Mister è saltato. E su questo mi pare che in molti eravamo d’accordo da tempo. Anche perché due punti racimolati con le ultime tre della classifica e quel pareggio casalingo interno con la Pistoiese gridano ancora vendetta.

Questione tempi: il Mister doveva saltare subito dopo una delle suddette partite. Magari (per me) esattamente al 90° minuto di Siena - Pistoiese, nella quale si evidenziò anche un (presunto?) stato confusionale sfociato nella cervellotica gestione degli attaccanti. Che senso ha avuto licenziarlo sabato? 

Questione modi: prima si ripulisce il vecchio e poi si presenta il nuovo (provate voi a portare i mobili nuovi in una casa piena, io dico non vi c’entrano!). E il nuovo Mister logicamente deve essere già pronto a subentrare. Ora, io non entro nel merito dei nomi: Gilardino lo conoscevo come atleta perché seguo il calcio da anni, mentre Maddaloni per me era o un paese campano o un olimpionico di uno sport dove volano schianti e botte, non certo un allenatore di calcio. Quindi, come si suol dire in questi casi: il tempo ci dirà la verità. Tuttavia, da bizantino poco influenzato dai longobardi, tengo molto alla forma e quando qualcosa cozza contro ciò che ritengo "normale" vado un po’ in affanno. E magari comincio a straparlare o dire cose senza senso. Oppure comincio a farmi tutta una serie di domande. Forse addirittura molto più sbagliate delle soluzioni che vo cercando. 

Ma che bisogno c’era di trattare così male Mister Gilardino? Perché questa lunga e inutile agonia? A chi è giovata? Si stava aspettando che quello nuovo finisse la quarantena? A queste domande vorrei tanto che qualcuno rispondesse. Non l’ho mai fatto in passato, ma a questo giro voglio dire qualcosa di mio mio. Fermo restando il primo striscione esposto sabato pomeriggio - che ci può anche stare, dopo la figura di merda di Viterbo - sul secondo sono assolutamente in totale disaccordo. Lo dissi l’altra sera e lo ripeto adesso. E lo sono soprattutto per i  tempi e per i modi utilizzati. A parte il dileggio forzato della maldestra ironia, totalmente fuori tempo visto che la squadra stava producendo un bello sforzo per portare a casa un punto con un uomo in meno per 60 minuti, c’era veramente bisogno di scriverlo? Dai, lo sapevamo tutti che la testa del Mister era saltata. E dato che sono duro come un pallone medicinale, continuo a domandarmi: lui lo sapeva che era un uomo morto che cammina? Oppure conosceva soltanto ciò che leggeva o che si sentiva dire in giro? I limiti professionali mostrati in questi due anni dal tecnico di Biella sono sotto gli occhi di tutti (se ti rimettessi la maglietta e posassi fischio e cronometro forse sarebbe meglio, vista l’assenza forzata di bomber Paloschi e il lento disciogliendo dei ghiacci che ancora imprigionano il talento del nostro bomberino biondo), ma a livello umano, almeno per quello che è trapelato, dobbiamo ammettere tutti che è una persona per bene. Mandato via una prima volta, richiamato a furor di popolo (ribadisco: furor di popolo!! E in quel furente popolo c’ero anch’io, lo ammetto senza problemi visto che in questo paese il nascondere la mano che ha tirato il sasso è aszdsport nazionale), a volte ha fatto da parafulmini per coprire le lacune o assenze di altri ed è stato rimandato via una seconda volta senza una polemica o una frase fuori posto. 

Adesso basta però ragazzi, le nostre strade si dovranno separare davvero, no? Non sia mai che fra tre mesi ci tocchi richiamarlo per finire il campionato. No dai, questo no. Ne andrebbe della sua e della nostra dignità. Solo Guidolin a Palermo ritornava tutti gli anni. Comunque la vita è veramente strana: si prende un DS blasonato e competente ma si continua con un allenatore scelto da altri (e che potrebbe essere considerato dal direttore come il primo dei sacrificabili, in quanto anello debole della catena), quest’ultimo lo si conferma comunque dopo una serie di brutte prestazioni, la società non lo difende mai o se lo fa utilizza dei modi annacquati quasi parlando sottovoce e poi dopo una settimana grottesca lo si caccia mentre tutta la squadra corre e gioca al suo fianco? Sbaglio o siamo un attimino in confusione? Impressioni mie, idee mie, frasi mie, perché queste sono solo parole che scendono sulle dita partendo dalla testa, solo a volte mediate dal cuore, che nel caso della Robur non potrà mai essere imparziale. E magari mi sbaglio e ciò che vedo, o non vedo, o non voglio vedere, non corrisponde affatto alla realtà. Una cosa è certa, nel corso degli ultimi anni o avete rimpicciolito i giocatori o avete allontanato la curva dal campo, perché letteralmente ci vedo sempre peggio. O forse magari ho soltanto bisogno di un bel paio di occhiali sexy. 

Non so se Gilardino in questo anno (suppergiù) ha avuto modo di conoscere e apprezzare Siena e i suoi abitanti. E non so nemmeno che ricordo conserverà della Robur e dei suoi tifosi. A volte l’epilogo cancella tutto, lasciando nella mente soltanto le sensazioni amare scaturite dalla fine. Come un amore che termina in mille pezzi e la rottura spazza via tutto il resto, impedendo persino al tempo di rincollare qualche piccolo frammento di condivisa felicità. Francamente il Mister vorrei averlo conosciuto in altre circostanze, magari con un po’ più di calma. Dal giorno della promozione in C grazie agli esami di riparazione, con gli arrivi del cappelluto DS, Paloschi, Varela, Terzi, in città è scattato un qualcosa di perverso. Quella che il giorno del ripescaggio era una grande libidinosa gioia, in pochi giorni è stata sostituita da quest’affannosa corsa a vincere sempre, ovunque e contro chiunque, quasi come se fossimo condannati a vincere per forza. Piano piano la gente ha cominciato a pensare che dovevamo stracciarle tutte e andare di sopra a gamba zoppa. In due mesi abbiamo preteso da questa squadra cose che a quella di Annina bella ci sognavamo persino di chiedere. Anna comunque mi manca tanto! (ehi Anna, ci beccavamo nel bendo, sopra il Booster, Anna fattura (e paga tutto) e non parla di buste). A parte la parentesi musicale tardo adolescenziale, dicevo che questa cosa della vittoria quasi obbligata non la sto proprio capendo. Ma come, tre mesi fa perdevamo a Trastevere e oggi arricciamo il naso se non vinciamo sempre? Boh, vorrei avere la palla di vetro per capire come andrà. Una cosa è certa, di questa lunga e unitile agonia, ne facevo volentieri a meno. 

Auguri mister Gilardino, anche a Lippi toccò la sua stessa sorte e sappiamo tutti (Lei molto meglio di noi) poi com’è andata a finire. Auguri Mister Maddaloni, discepolo di Lippi (oh, ma questo è sempre fra i coglioni?): che il vento del destino gonfi la sua vela fino a farla tendere e Le permetta di portare la barca bianconera il più alto possibile. Occhio però, siamo gente particolare. Né cattiva, né cogliona: strana. Ma strana forte.

 

Siena - Pescara: seppur azzoppati dall’espulsione (giusta, anche se questo meccanismo moderno due falli/due gialli a me avrebbe parecchio rotto le scatole) a me la Robur è piaciuta tanto tanto. In 10 contro 11 abbiamo collezionato almeno quattro palle goal, rischiando rare volte. Sono altre le partite che non riesco proprio a digerire, questa per me è quasi una vittoria.

 

su quei gradoni, lì ci troverai!


Mirko (uno del contado)

4 commenti:

  1. Quando tutti pensano di poter far tutto: et voilà, anche quest'anno, va in scena il primo atto dell'armata brancaleone. Non sto a fare paragoni con Anna, ci mancherebbe, andare a cercare il meno peggio è da mediocri invidiosi e rancorosi, ma più si va avanti e più si ha la sensazione di avere a che fare con una accozzaglia di improvvisati. E ancora, secondo me, il bello ha da venire...
    Uno che fa da strullo, ma strullo unn'è

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  2. Come sempre un poeta "essenzialista"
    L'Irlandese

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  3. Guarda Mirko, a me Gila un piaceva neppure in D, ne prima ne dopo. La bizza poi di unn'usci dal campo quando lo espulsero ed il fatto che permetti ad un tuo giocatore dalla panchina di dire "6 scarso" ad un arbitro, la dice lunga su quale rapporto avesse coi su giocatori. Secondo me più che il mister faceva lo zio, e più che di tattica parlava di quanto bella fosse la serie A e raccontasse aneddoti de bei tempi. Ecco che si spiegherebbero anche i giocatori fighette (o caprette) che pascolano invece di mordere. Ecco ci vuole un mister che dia disciplina, no un amico che se la prende con gli arbitri....in questo forse sto Maddaloni può essere utile. Poi dai l'unico che s'e' "ribaltato via" noi tifosi e' stato proprio Lippi, quindi questo, che lo sa di sicuro, ha già dimostrato attributi a venire. Avanti Robur

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  4. Io penso abbia ragione l'anonimo delle 19.06 ,il tempismo non cambia il fatto non fosse all'altezza del ruolo, poi la voglia di uscirci insieme a bere una birra non cambia la sostanza.
    Quello nuovo si spera sia uno stronzo,che li faccia trottare e che gli dica di non montarsi la testa quando vincono che la meta è ancora lontana. Serve gente che faccia crescere. Tutti questi zii accondiscendenti non sono mai stati utili alla causa

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