"Ma 'nsomma, la donna la donna la donna... o l'omo???", chiedeva un presente (in foto) al dibattito sul femminismo in "Berlinguer ti voglio bene" del vero Benigni che fu. E noi, di rimando: "Ma 'nsomma... i non vaccinati i non vaccinati i non vaccinati... o i vaccinati??'".
Il 19 luglio il filosofo Agamben, già più volte citato su questo blog, ha rilasciato uno scritto a mio avviso molto interessante, immediatamente qualche giorno dopo aver scritto la prima parte di un ragionamento complesso.
Nell'articolo precedente Agamben aveva fatto notare la discriminazione della nuova classe sociale (aggiungiamo noi) di non vaccinati, di fatto cittadini esclusi dalla normale vita sociale che consegue all’introduzione del grinpas. Il filosofo era stato molto chiaro, parlando di "barbarie che non possiamo accettare", di "garanzie costituzionali sospese", di "regime dispotico di emergenza", di "cittadini di seconda classe", di analogia con quanto "avvenuto per gli ebrei sotto il fascismo".
Ma nel successivo articolo, quello appunto del 19 luglio, viene svelata l'altra verità, l'altra faccia della medaglia della applicazione del grinpas, trattando della discriminazione della popolazione che invece di pass è munita. Scive Agamben: "La finalità che i governi perseguono attraverso di essa è, infatti, un controllo minuzioso e incondizionato su qualsiasi movimento dei cittadini, del tutto analogo al passaporto interno che nel regime sovietico ognuno doveva avere per potersi spostare da una città all’altra. Il controllo è però in questo caso ancora più assoluto, perché riguarda qualsiasi movimento del cittadino, che dovrà esibire il pass a ogni suo movimento, anche per andare al cinema, assistere a un concerto o sedersi a un ristorante". Per cui, per logica stringente, sarà il non tesserato ad essere più libero, non essendo sottoposto ai teorici controlli imposti dal pass. Secondo Agamben, quindi, le proteste per ribellarsi a tale stato di fatto dovrebbero provenire in particolare modo dai tesserati, "che d’ora in poi saranno censiti, sorvegliati e controllati in una misura che non ha precedenti anche nei regimi più totalitari", con lo scopo di far somigliare sempre più le democrazie occidentali al modello cinese, preso come punto di riferimento sin dalle prime battute del diffondersi della pandemia ("è difatti significativo che la Cina abbia già annunciato che manterrà i suoi sistemi di tracciamento e di controllo anche dopo la fine della pandemia").
Beffa delle beffe, nonostante questo stretto controllo delle proprie vite, i vaccinati non hanno neppure la possibilità di cavarsela quando un positivo viene con loro a contatto. La quarantena difatti è obbligatoria, sebbene di poche ore inferiore rispetto a quella dei non vaccinati. Il tutto per ripetere ancora, nonostante non ci sia bisogno, che il sistema vaccino + grinpas non ha alcun tipo di fondamento sanitario (oh, lo ha addirittura riconosciuto lo zanzarologo Crisanti!), non mettendo nessuno al riparo dalla contagiosità o dalla diffusione del virus. Senza contare poi il fatto che, se tante volte chi è grinpassato si becca il virusse, la tessera perde momentanea validità, rimanendo sospesa per un periodo di tempo che pare molto dipendente dai tempi e dai capricci della burocrazia sanitaria.
I vaccinati difatti, così come i non vaccinati, sono tutti potenzialmente malati asintomatici, secondo la neo Scienza. Non si fa più distinzione fra stati diversi di salute, la vita è tutta virtualmente patogena, in attesa di essere mondata con il vaccino, che al tempo stesso si presenta come l'acqua di un battesimo di una nuova religione ed il passaporto rinnovabile per l'accesso non più a diritti inalienabili e indicibili, ma ad obblighi sempre nuovi ed aggiornati.
Tutto vero nel ragionamento di Agamben, ma... C'è un "ma" bello grosso, che a mio avviso inficia gran parte dell'input che ci fornisce il filosofo. Tale condizione (a nostro avviso) fortemente vessatoria non pare sia percepita in quanto tale dai vaccinati, molti dei quali sono anzi felici di mostrare il pass che li rende "liberi" di accedere a posizioni un tempo (un annetto fa, non un secolo fa) assolutamente normali da ottenere. Insomma, il nuovo status pare ad oggi accettato, anche da chi, obtorto collo, si vaccina per poter andare a mangiare un tonnarello cacio e pepe al caldo del ristorante, basando il proprio comportamento sulla voglia di tornare ad una presunta normalità, quando ciò che capita è il contrario della "normalità" cui noi eravamo abituati a vivere, che non necessitava di una tessera da presentare all'ingresso. Agamben cioè a nostro avviso pecca in un punto fondamentale, cioè di non vedere o accettare il fatto che in strada a protestare non ci vanno i vaccinati, ma chi è contro il sistema vaccino + grinpas, a dimostrazione, secondo un nostro modesto ed opinabile parere, che il modus vivendi delle democrazie occidentali pre pandemia era insoddisfacente per gran parte dei cittadini, evidentemente vogliosi di più controllo, di più sicurezza, di più tracciamento. Insomma, di più Cina.
Premesso che più Cina ci sarà (bene, troppo poco...), noi combattiamo e combatteremo sempre contro tutte le ingiustizie, come Jeeg Robot o Silver Surfer, soprattutto ai danni di chi viene discriminato da questo mondo di sterco. Per cui, il nostro sincero abbraccio va ai vaccinati. Forza ragazzi, resistete!
L’angolo del cinefilo
RispondiEliminaNemico pubblico: trama, cast e curiosità sul film con Will Smith https://www.cinefilos.it/tutto-film/approfondimenti/nemico-pubblico-trama-cast-curiosita-streaming-483537 via @Cinefilos.it
Come nel film Goodbye Lenin, sembra che ci sia qualcuno che si è svegliato dopo un periodo di coma ritrovandosi in un mondo che non capisce e non riconosce. Peccato che quel mondo era comunque scomparso, tanto da rendere perfino tenero il richiamo ad un passato di indipendenza, di assenza di controllo, di libertà di movimento che sostanzialmente non esiste più da decenni. Ecco quindi il link che rammenta un film del 1998, solo 23 anni fa, nel quale veniva chiaramente delineato un presente in cui la tecnologia porta ad una sostanziale tracciatura di ogni nostro movimento e di ogni nostra azione.
Per questo Agamben, Cacciari ed i suoi epigoni sono dei cantori di un mondo epico, di fatto inesistente. Scrivono questi pamphlet e poi si muovono con le loro macchine dotate di telepass che alimentano a gasolio, pagando con carta di credito, utilizzando smartphone e computer che di fatto li localizzano e fanno accumulare informazioni su gusti e abitudini. Poi però si grida all’attentato per un pass momentaneo che potrebbe traghettarci verso l’uscita da un’emergenza sanitaria in un progressivo allentamento di misure straordinarie e durissime di privazione delle libertà personali. Ieri eravamo chiusi in casa, oggi andiamo in giro con un pass e domani, se tanto mi dà tanto, ne faremo a meno.
Riguardo invece alla libertà ed all’assenza di controlli mi dispiace, avete sbagliato secolo, rien ne va plus.
Speriamo dai che domani ne faremo a meno. Intanto, come segnalato, in Cina, non dappertutto si torna indietro. Ma la Cina è una dittatura, per noi non esiste alcun problema. In realtà, Agamben (da mesi) sta dicendo qualcosina in più di quanto da te scritto, ad esempio tirando in ballo una carta straccia e polverosa denominata Costituzione Italiana, ma va bene così. Circa i riferimenti cinematografici, interessante soprattutto Goodbye Lenin, carino. Io punterei molto di più su Black Mirror. Di fatto comunque il tuo commento mi pare corroborare quanto da me ipotizzato, nel senso che è tutto ok, d’altronde siamo in uno stato di emergenza. E quindi Agamben sbaglia quando si preoccupa della discriminazione verso i vaccinati. Al-Mutanabbi
Eliminacaro cinefilo è quel "potrebbe" che stride molto sul tuo ragionamento finale. di un emergenza, poi, più indotta che reale... ma queste sono opinioni molto personali.
EliminaCosi è se vi pare.
EliminaPer la serie: "Al peggio non c'è mai fine"
In sintesi... è solo questione di abituarcisi.
Un CAPOLAVORO di RELATIVISMO.
Ammetto di stare applaudendo a scena aperta.
Credo sia giunto davvero il momento di gettare tutti, ma tutti tutti tutti i libri di filosofia, storia, libero pensiero... dato che, relativamente parlando, non servono a nulla anzi, dirò di più, io inizierei i popoli al suicidio di massa pre-vita; tanto a che serve nascere se poi sappiamo che inevitabilmente dovremo morire? CHE SI MUOIA SUBITO PERDIO!!!
Basterebbe poco per abituarcisi, un vagito, uno ZAKKETE e via, problema risolto.
Un bel GREENPASS ETERNO.