Lettera ai Senes*

Altra lettera oggi, a no* Senes*

Ed eccoci qua, tutti al completo, uomini, donne, bestie e transgender. Da qui ancora lui: ->*.

Messo a posto l'aspetto politically correct, chi sarebbero questi Senes*? Li elenco: Sindaco, Amministrazione, Giunta, Consiglio Comunale, associazioni, enti, Priori, Magistrato delle Contrade, contradaioli, residenti, affini.

Cosa dobbiamo fare? Visto che le Istituzioni nazionali, Prefett* e Questor* in primis, non paiono molto propensi a ridare il via al nostro tran tran tradizionalista estivo, direi che bisognerebbe esortarli in qualche maniera. Come? Nooo, non come pensate voi, birichini...

Niente piazzate, niente proteste di massa, come spesso si vede vociferare sui social: no, non succederà mai niente di tutto ciò ed anzi il ripetere come un mantra il richiamo al Barbicone che non c'è vuol dire disimpegnarsi dalla questione. E poi non siamo boni...

No, penso che i tentativi da fare siano due.

1) Fare pressione dal basso. Ovvio, presentare no* un documento dettagliato di cosa vogliamo fare. E se proprio ci sghiribizza, mettiamoci dentro anche qualche possibile soluzione a problemi che verrano tirati fuori da chi evidentemente si oppone a tale nostro intento. Indi, rendere pubblico il documento. Farlo girare su media, social, ecc. Ora, il sogno sarebbe un documento condiviso che venga dalle Contrade tutte; ma, vedendo un po' come funzionano le cose ultimamente, non mi pare ci sia tra di esse grande condivisione di intenti. Per cui, ipotizzo che il tutto debba essere presentato dal Comune, attraverso passaggi selezionati nel mondo della società e della politica. Insomma, il Comune che si pone come rappresentante/garante delle istanze della cittadinanza. Niente scontri con le istituzioni nazionali, ci mancherebbe altro. Ma un modo garbato per far conoscere ciò che vogliamo.

2) Che dite? Che con questo ipoteticissimo documento qualcuno potrebbe bellamente pulircisi il culo? Ok, allora passiamo al famigerato Piano B. Per il quale nulla è da inventarsi, visto che proprio qualche ora fa è terminato un evento che ha raccolto migliaia di giovani che, fregandosene delle regole covid e non covid, si sono ritrovati in un campo vicino a Pisa e hanno suonato e ballato per due giorni consecutivi. Oh mamma mia! Cosa si sarà scatenato? Oh, si parla di 6000 persone iper concentrate ed iper assembrate eh: sai che focolaio di variante delta può venir fuori? Ed invece... Invece, incredibilmente, zero reazioni da parte delle Istituzioni. Addirittura il questore locale, tal Giuseppe Castaldo, segnala che non ci sono criticità, "anche dal punto di vista sanitario". Avete capito? Niente criticità dal punto di vista sanitario... Oh, magari ha preso un abbaglio 'sto Prefetto qua. E allora andiamo a sentire cosa ci racconta la stampa, quella bacchettona, quella che da un anno e mezzo ci rammenta ogni giorno la conta dei decessi, degli intubati, ecc. Articolo de "La Stampa": "Un rave party è per definizione un rito liberatorio. Se questi ragazzi hanno davvero scelto questo sabba per esorcizzare la malattia e permettere la rinascita, alla fine avrebbero ragione loro". Avete ricapito? Alla fine, hanno ragione 6000 ragazzi che sono andati in culo alle regole imposte. E noi ci si fanno problemi per prendere du' bandiere e qualche tamburo?

Saluti

Al-Mutanabbi

Oh, tanto lo so che delle cose sopra non si farà niente. Però noi ci s'è provato...